Profeta
21/05/10, 23:26
Buonasera a tutti.
Avevo il piacere di condividere con voi la mia ultima esperienza in moto risalente al 18 e 19 Maggio scorsi.
Con la mia ragazza ormai annualmente andiamo a vedere una tragedia greca al teatro di Siracusa, un posto ricchissimo di fascino e storia, come del resto lo è tutta Siracusa.
Ovviamente per la gita siamo andati con la mia fedelissima Errina che ancora una volta si è dimostrata una gran moto, affidabile, parca nei consumi (ah se avesse anche un indicatore del livello del carburante) e tutto sommato molto comoda per una naked.. beh.. iniziamo il resoconto.
Come tutti i viaggi/gite che si rispettino, il mio è iniziato la sera prima.. chiusi i libri inizio a preprare la borsa con lo strettissimo indispensabile per questa 2 giorni on the road; Tutto pronto, bene.. vado a coricarmi.
La mattina successiva nonostante tutti i buoni propositi di partenza "presto" non riusciamo a muoverci da casa della mia ragazza prima delle 11 WOW!!
L'autostrada prosegue monotona con l'unica sosta a 80 km da Catania (noi veniamo da Palermo) per un caffè e una "plin plin" oltre che per riaclimatarci dopo il tratto di Enna (probabilmente il più freddo della Sicilia).
A pochissimi km da Siracusa succede il classico imprevisto che non deve mai mancare quando esco con la mia zavorrina in moto... si accende la spia della riserva, beh.. non sapendo quanto pochi sono i km e sapendo per certo che non ci sono aree di sosta opto per uscire ad uno svincolo che
ovviamente come da copione non ha una pompa di benzina a poca distanza.. seguo quindi procedendo con molta cautela la segnaletica che mi porta alla raffineria della Esso sperando che facciano anche servizio "civile".. ovviamente la guardia mi dice di no, ma gentilmente mi indica la pompa più vicina (solo 10 km circa).. bene, torniamo indietro procendendo sempre ad un'andatura Economy..finalmente ecco la pompa.. MIRACOLO!!
Rabocco e mi informo quanto dista ancora Siracusa.. 10 km.. bene, non vale la pena riprendere l'autostrada, proseguiamo quindi sulla statale che ben presto diventa provinciale finhè non diventa città.
Sono le 14 e abbiamo fame, andiamo quindi al B&B lasciamo le borse e andiamo a pranzo.
Verso le 17 ci incamminiamo verso il teatro. Poco prima che iniziasse lo spettacolo, durante una comunicazione degli attori che annunciavano la scomparsa di un attore/regista delle tragedie, mi squilla il cellulare (immaginate Wish you were here dei Pink Floyd durante un annuncio di cordoglio) con la notizia che l'indomani alle 14 avrei dovuto lavorare AZZ e chi c'arriva!!???
Dopo lo spettacolo come sempre bellissimo (lo consiglio a chiunque) andiamo a cena in un ristorantino molto grazioso appena entranti ad Ortigia per poi passeggiare senza meta tra i suoi viottolini della zona a traffico limitato attraversando la piazza e ammirando quella che immagino fosse la cattedrale di Siracusa, e notandone l'antica struttura del tempio greco sulla quale successivamente sono state erette le pareti a chiudere l'ambiente interno..ah questi romani...
Proseguiamo a caso verso una stradina (vicolo non so che) che si trasforma in un budellino in cui per passare dobbiamo procedere in fila indiana. Arriviamo al mare e seguiamo il lungo mare compiendo una specie di mezzo periplo di Ortigia (o almeno quella parte che abbiamo percorso a piedi) per tornare alla moto posteggiata nel posteggio gratuito dedicato alle moto.
L'indomani sveglia colazione e via a visitare l'orecchio di Dionisio (o Dionigi), una magnifica grotta artificiale la cui leggenda vuole che il tiranno Dionigi vi rinchiudesse i prigionieri e gli schiavi e appostandosi in una cavità in fondo in alto alla grotta ascoltasse i loro discorsi, grazie alla grande acustica della grotta.
Ovviamente alla visita non potevano mancare le scolaresche che forse non consapevoli delle grandi qualità acustiche della grotta urlavano senza motivo.. bah..
Si fanno le 13.. e il nostro programma per il rientro prevede di passare da Ragusa procedendo fino ad Agrigento e da lì rientrare a Palermo.
Partiamo procedendo appunto in direzione di Ragusa, ma appena vediamo il cartello per Pachino decidiamo di indirizzarci in quella direzione, non consapevoli che da lì a 20 km saremmo stati in balia di un vento pestifero, fortissimo e di conseguenza molto pericoloso, il tutto per arrivare a Pachino alle 14 senza nemmeno l'ombra di anima viva tranne che nell'unico bar dove poi ci siamo anche fermati a mangiare un boccone. Delusi da quella desolazione (non che ci aspettassimo il Carnevale di Venezia eh, ma almeno qualche persona quì e lì.. invece nulla!!) decidiamo di riprendere il percorso originale, arrivando a Ragusa verso le 16 e rendendoci conto che ancora avevamo tanta strada davanti.
Optiamo per proseguire fino a Gela, per risalire a Caltanissetta (collegate da una piacevole e per niente monotona strada a scorrimento veloce) e da lì intercettare l'autostrada fino a Palermo.
Lungo tutto il percorso il nostro "amico" vento non ci ha mai fatto mancare la sua deliziosa compagnia con raffiche che spostavano vistosamente i rimorchi dei tir che incotravamo e spostando noi e la moto ora a destra ora a sinistra e mettendo a dura prova i muscoli del collo. A questa piacevolissima condizione si aggiungevano le raffiche provocate dai Tir che incrociavamo, insomma.. non esattaente un tragitto facile. Peccato però perchè la qualità della strada e del tracciato era davvero eccellente, con ottimo asfalto, curve belle larghe e con un raggio costante.
Alla fine risciamo a raggiungere l'autostrada sostando finalmente a pochi km da Palermo alla stazione di servizio Caracoli per la solita pausa plin plin e un bel gelato, rimprendendo la marcia fino a casa dove siamo arrivati per le 20:00 spaccate.
Il tot di km di questa due giorni on the road è stato di 673 km con circa 270 il primo giorno e il resto nel secondo giorno.
Una menzione particolare va alla mia zavorrina che pur non amando la moto ha sopportato tanta strada e tanto vento in un solo giorno senza lamentarsi assolutamente cosa che ho gradito in particolar modo.
Mi scuso per l'essermi dilungato molto, per gli errori che non ho visto, e ringrazio chi ha avuto la pazienza di leggere fin quì.
Anche se ho fatto pochissime foto (purtroppo), appena le scarico sul Pc metto il link di collegamento su questo post.
Un salutone a tutti e buona strada sempre!
Ranieri
Avevo il piacere di condividere con voi la mia ultima esperienza in moto risalente al 18 e 19 Maggio scorsi.
Con la mia ragazza ormai annualmente andiamo a vedere una tragedia greca al teatro di Siracusa, un posto ricchissimo di fascino e storia, come del resto lo è tutta Siracusa.
Ovviamente per la gita siamo andati con la mia fedelissima Errina che ancora una volta si è dimostrata una gran moto, affidabile, parca nei consumi (ah se avesse anche un indicatore del livello del carburante) e tutto sommato molto comoda per una naked.. beh.. iniziamo il resoconto.
Come tutti i viaggi/gite che si rispettino, il mio è iniziato la sera prima.. chiusi i libri inizio a preprare la borsa con lo strettissimo indispensabile per questa 2 giorni on the road; Tutto pronto, bene.. vado a coricarmi.
La mattina successiva nonostante tutti i buoni propositi di partenza "presto" non riusciamo a muoverci da casa della mia ragazza prima delle 11 WOW!!
L'autostrada prosegue monotona con l'unica sosta a 80 km da Catania (noi veniamo da Palermo) per un caffè e una "plin plin" oltre che per riaclimatarci dopo il tratto di Enna (probabilmente il più freddo della Sicilia).
A pochissimi km da Siracusa succede il classico imprevisto che non deve mai mancare quando esco con la mia zavorrina in moto... si accende la spia della riserva, beh.. non sapendo quanto pochi sono i km e sapendo per certo che non ci sono aree di sosta opto per uscire ad uno svincolo che
ovviamente come da copione non ha una pompa di benzina a poca distanza.. seguo quindi procedendo con molta cautela la segnaletica che mi porta alla raffineria della Esso sperando che facciano anche servizio "civile".. ovviamente la guardia mi dice di no, ma gentilmente mi indica la pompa più vicina (solo 10 km circa).. bene, torniamo indietro procendendo sempre ad un'andatura Economy..finalmente ecco la pompa.. MIRACOLO!!
Rabocco e mi informo quanto dista ancora Siracusa.. 10 km.. bene, non vale la pena riprendere l'autostrada, proseguiamo quindi sulla statale che ben presto diventa provinciale finhè non diventa città.
Sono le 14 e abbiamo fame, andiamo quindi al B&B lasciamo le borse e andiamo a pranzo.
Verso le 17 ci incamminiamo verso il teatro. Poco prima che iniziasse lo spettacolo, durante una comunicazione degli attori che annunciavano la scomparsa di un attore/regista delle tragedie, mi squilla il cellulare (immaginate Wish you were here dei Pink Floyd durante un annuncio di cordoglio) con la notizia che l'indomani alle 14 avrei dovuto lavorare AZZ e chi c'arriva!!???
Dopo lo spettacolo come sempre bellissimo (lo consiglio a chiunque) andiamo a cena in un ristorantino molto grazioso appena entranti ad Ortigia per poi passeggiare senza meta tra i suoi viottolini della zona a traffico limitato attraversando la piazza e ammirando quella che immagino fosse la cattedrale di Siracusa, e notandone l'antica struttura del tempio greco sulla quale successivamente sono state erette le pareti a chiudere l'ambiente interno..ah questi romani...
Proseguiamo a caso verso una stradina (vicolo non so che) che si trasforma in un budellino in cui per passare dobbiamo procedere in fila indiana. Arriviamo al mare e seguiamo il lungo mare compiendo una specie di mezzo periplo di Ortigia (o almeno quella parte che abbiamo percorso a piedi) per tornare alla moto posteggiata nel posteggio gratuito dedicato alle moto.
L'indomani sveglia colazione e via a visitare l'orecchio di Dionisio (o Dionigi), una magnifica grotta artificiale la cui leggenda vuole che il tiranno Dionigi vi rinchiudesse i prigionieri e gli schiavi e appostandosi in una cavità in fondo in alto alla grotta ascoltasse i loro discorsi, grazie alla grande acustica della grotta.
Ovviamente alla visita non potevano mancare le scolaresche che forse non consapevoli delle grandi qualità acustiche della grotta urlavano senza motivo.. bah..
Si fanno le 13.. e il nostro programma per il rientro prevede di passare da Ragusa procedendo fino ad Agrigento e da lì rientrare a Palermo.
Partiamo procedendo appunto in direzione di Ragusa, ma appena vediamo il cartello per Pachino decidiamo di indirizzarci in quella direzione, non consapevoli che da lì a 20 km saremmo stati in balia di un vento pestifero, fortissimo e di conseguenza molto pericoloso, il tutto per arrivare a Pachino alle 14 senza nemmeno l'ombra di anima viva tranne che nell'unico bar dove poi ci siamo anche fermati a mangiare un boccone. Delusi da quella desolazione (non che ci aspettassimo il Carnevale di Venezia eh, ma almeno qualche persona quì e lì.. invece nulla!!) decidiamo di riprendere il percorso originale, arrivando a Ragusa verso le 16 e rendendoci conto che ancora avevamo tanta strada davanti.
Optiamo per proseguire fino a Gela, per risalire a Caltanissetta (collegate da una piacevole e per niente monotona strada a scorrimento veloce) e da lì intercettare l'autostrada fino a Palermo.
Lungo tutto il percorso il nostro "amico" vento non ci ha mai fatto mancare la sua deliziosa compagnia con raffiche che spostavano vistosamente i rimorchi dei tir che incotravamo e spostando noi e la moto ora a destra ora a sinistra e mettendo a dura prova i muscoli del collo. A questa piacevolissima condizione si aggiungevano le raffiche provocate dai Tir che incrociavamo, insomma.. non esattaente un tragitto facile. Peccato però perchè la qualità della strada e del tracciato era davvero eccellente, con ottimo asfalto, curve belle larghe e con un raggio costante.
Alla fine risciamo a raggiungere l'autostrada sostando finalmente a pochi km da Palermo alla stazione di servizio Caracoli per la solita pausa plin plin e un bel gelato, rimprendendo la marcia fino a casa dove siamo arrivati per le 20:00 spaccate.
Il tot di km di questa due giorni on the road è stato di 673 km con circa 270 il primo giorno e il resto nel secondo giorno.
Una menzione particolare va alla mia zavorrina che pur non amando la moto ha sopportato tanta strada e tanto vento in un solo giorno senza lamentarsi assolutamente cosa che ho gradito in particolar modo.
Mi scuso per l'essermi dilungato molto, per gli errori che non ho visto, e ringrazio chi ha avuto la pazienza di leggere fin quì.
Anche se ho fatto pochissime foto (purtroppo), appena le scarico sul Pc metto il link di collegamento su questo post.
Un salutone a tutti e buona strada sempre!
Ranieri