pukin
16/03/11, 01:25
Prendo spunto da alcuni topics anche recenti per proporre, o riproporre (nel qual caso chiedo venia ai mods) un argomento secondo me ancora sottovalutato: l'eccessiva faciloneria dei meccanici nel sostituire pezzi senza sapere il vero motivo, o nel fornire diagnosi affrettate o addirittura imbarazzanti. Insomma, non siamo tutti idioti a questo mondo, e anche se lo fossimo, un professionista non dovrebbe prendere in giro un cliente, anche nel suo stesso interesse.
Capisco che la cosa importante è tornare subito in sella, ma a patto però di avere una seppur vaga impressione di aver affidato la nostra moto a persone competenti e scrupolose. Altrimenti la paura che il problema si ripresenti è reale e giustificata.
Tanti casi ormai mi è capitato di sentire: malfunzionamenti dell'ABS imputati a lavaggio con lancia a pressione, quando invece non è mai stato fatto; spegnimenti improvvisi del motore spiegati con frasi del tipo: "devi tirarla di più, così si ingolfa!"; problemi elettrici risolti con la sostituzione completa della centralina, salvo poi scoprire un semplice falso contatto.
A me personalmente, per esempio, si è verificato un malfunzionamento dell'elettroventola con conseguente principio di ebollizione del liquido refrigerante. La moto è stata esaminata da più di una officina autorizzata, e la risposta è sempre quella: la moto è in ordine, l'elettroventola funziona, la diagnostica non ha rilevato problemi... intanto quella volta la spia si è accesa, l'elettroventola non è partita, ed il fumo non l'ho visto solo io! (Non avevo bevuto, giuro! :D ) Possibile che a distanza di un anno nessuno è ancora stato in grado di darmi una risposta convincente? Ho anche pensato che, essendo sotto una pioggia allucinante, l'acqua abbia provocato un problema elettrico alla ventola impedendone il funzionamento, ma purtroppo nessuno mi ha dato credito.
Il massimo poi è assistere all'atteggiamento pesantemente discriminatorio rivolto alle donne, guardate a volte con un'espressione del tipo: "poverina, tanto non capisce un cavolo di moto...", o anche scoprire come "misteriosamente" una diagnosi cambia del tutto quando la "poverina" (che in fondo tanto sprovveduta non è) esausta fa intervenire il suo amico, fidanzato o marito di turno.
Non bisogna accettare simili comportamenti. Educatamente ma con fermezza, chiedere di parlare con il titolare, o minacciare di far intervenire un ispettore, magari davanti ad altri clienti, vi assicuro che aiuta molto.. non dico a risolvere il problema ma almeno a guadagnarsi un po più di attenzione ;) :ok.
Concludo dicendo che molte persone è come se giustificassero l'insorgere dei guasti con la complessità tecnologica dei mezzi di oggi. Qualcuno a questo proposito cita la frase del "grande" Colin Chapman, "ciò che non c'è non si può rompere"; io rispondo allora che è meglio vendere la moto, così non ci si romperà nulla di sicuro!! E come diceva il "piccolo" Totò, "ma mi faccia il piacere!" :lol2
Capisco che la cosa importante è tornare subito in sella, ma a patto però di avere una seppur vaga impressione di aver affidato la nostra moto a persone competenti e scrupolose. Altrimenti la paura che il problema si ripresenti è reale e giustificata.
Tanti casi ormai mi è capitato di sentire: malfunzionamenti dell'ABS imputati a lavaggio con lancia a pressione, quando invece non è mai stato fatto; spegnimenti improvvisi del motore spiegati con frasi del tipo: "devi tirarla di più, così si ingolfa!"; problemi elettrici risolti con la sostituzione completa della centralina, salvo poi scoprire un semplice falso contatto.
A me personalmente, per esempio, si è verificato un malfunzionamento dell'elettroventola con conseguente principio di ebollizione del liquido refrigerante. La moto è stata esaminata da più di una officina autorizzata, e la risposta è sempre quella: la moto è in ordine, l'elettroventola funziona, la diagnostica non ha rilevato problemi... intanto quella volta la spia si è accesa, l'elettroventola non è partita, ed il fumo non l'ho visto solo io! (Non avevo bevuto, giuro! :D ) Possibile che a distanza di un anno nessuno è ancora stato in grado di darmi una risposta convincente? Ho anche pensato che, essendo sotto una pioggia allucinante, l'acqua abbia provocato un problema elettrico alla ventola impedendone il funzionamento, ma purtroppo nessuno mi ha dato credito.
Il massimo poi è assistere all'atteggiamento pesantemente discriminatorio rivolto alle donne, guardate a volte con un'espressione del tipo: "poverina, tanto non capisce un cavolo di moto...", o anche scoprire come "misteriosamente" una diagnosi cambia del tutto quando la "poverina" (che in fondo tanto sprovveduta non è) esausta fa intervenire il suo amico, fidanzato o marito di turno.
Non bisogna accettare simili comportamenti. Educatamente ma con fermezza, chiedere di parlare con il titolare, o minacciare di far intervenire un ispettore, magari davanti ad altri clienti, vi assicuro che aiuta molto.. non dico a risolvere il problema ma almeno a guadagnarsi un po più di attenzione ;) :ok.
Concludo dicendo che molte persone è come se giustificassero l'insorgere dei guasti con la complessità tecnologica dei mezzi di oggi. Qualcuno a questo proposito cita la frase del "grande" Colin Chapman, "ciò che non c'è non si può rompere"; io rispondo allora che è meglio vendere la moto, così non ci si romperà nulla di sicuro!! E come diceva il "piccolo" Totò, "ma mi faccia il piacere!" :lol2