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Visualizza la versione completa : 1908: terremoto di Messina


Phos
04/04/11, 09:22
Vorrei recuperare un pezzo di storia d'Italia che magari non tutti conoscono, si parla tanto di nucleare, del disastro in Giappone e qualcuno spinge anche per fare un ponte, però è bene sapere che...
E' appena passato il Natale, siamo nella notte tra il 28 e il 29 dicembre, ore 5,21 di lunedì 28 dicembre 1908. Un boato scuote la terra con violenza inaudita. Uno dei più tremendi terremoti della storia italiana si abbatte sulle due città meridionali; entrambe sono rase al suolo da una scossa catastrofica d'eccezionale gravità e da un’onda di maremoto. Le vittime furono circa 80.000 soltanto a Messina su una popolazione di circa 140.000 abitanti. Tra gli altri persero la vita la moglie e i figli di Gaetano Salvemini che a quel tempo insegnava presso l'Università di Messina. A Messina soltanto il 2% degli edifici non rimase danneggiato. A Reggio Calabria ci furono circa 15.000 morti su una popolazione di 45.000 abitanti. Numerose furono le vittime anche nei paesi limitrofi. Altissimo il numero dei feriti e catastrofici i danni materiali. Fu un disastro di proporzioni anche economiche che dopo un secolo non si é ancora rimarginato.
...omissis...
I sismografi misero in evidenza solo la grande intensità delle scosse senza consentire però agli specialisti di individuare con altrettanta certezza la specifica localizzazione e solo di immaginare, ovviamente, i possibili danni provocati da un sisma di quella intensità. Gli addetti all’osservatorio Ximeniano annotarono: “stamani alle 5,21 negli strumenti dell'Osservatorio è incominciata una impressionante, straordinaria registrazione: “Le ampiezze dei tracciati sono state così grandi che non sono entrate nei cilindri: misurano oltre 40 centimetri”.
...omissis...
Il 28 dicembre 1908, lunedì, alle ore 5,21 del mattino, nella piena oscurità e con gli abitanti in parte immersi nel sonno, un terremoto, che raggiunse il 10° grado della scala Mercalli, accompagnato da un maremoto, mise a soqquadro le coste calabro-sicule con numerose scosse devastanti. La città di Messina, con il crollo di circa il 90% dei suoi edifici, fu sostanzialmente rasa al suolo.
...omissis...
Ai danni provocati dalle scosse sismiche ed a quello degli incendi si aggiunsero quelli cagionati dal mare. Improvvisamente le acque si ritirarono e dopo pochi minuti almeno tre grandi ondate aggiunsero al già tragico bilancio altra distruzione e morte. Onde gigantesche, alte oltre 10 metri, raggiunsero il litorale spazzando e schiantando quanto esistente. Nel suo ritirarsi la marea risucchiò barche, cadaveri e feriti. Molte persone, uscite incolumi da crolli ed incendi, trascinate al largo affogarono miseramente. Alcune navi alla fonda furono danneggiate, altre riuscirono a mantenere gli ormeggi entrando in collisione l’una con l’altra ma subendo danni limitati. Il villaggio del Faro a pochi chilometri da Messina andò quasi integralmente distrutto. La furia delle onde, spazzò via le case situate nelle vicinanze della spiaggia anche in altre zone.
...omissis...
La stampa uscì con le prime edizioni dei giornali riportando dapprima dati sintetici e poi informazioni dettagliate con il sopraggiungere di notizie più certe e particolareggiate. L'Italia, sbalordita, seppe così che a Reggio, a Messina, interi quartieri erano crollati, che sotto le macerie di case, ospedali e caserme erano scomparsi interi nuclei familiari, malati, funzionari, guardie e soldati. Venne inoltre a conoscenza della meravigliosa gara di solidarietà internazionale apertasi tra navi straniere ed italiane per portare aiuto ai superstiti e trasportare sui luoghi colpiti dal sisma i materiali e gli uomini necessari.
Il mondo intero si commosse capi di Stato, di Governo e il Papa Pio X, espressero il loro cordoglio ed inviarono notevoli aiuti anche finanziari. Unità da guerra francesi, tedesche, spagnole, greche, e di altre nazionalità lasciarono i loro ormeggi e, raggiunte le due sponde dello stretto, misero a disposizione anche i propri equipaggi per provvedere a quanto necessario distinguendosi peraltro nel corso delle azioni cui presero parte. In tutta Italia, oltre agli interventi organizzati dalla Croce Rossa e dall'Ordine dei Cavalieri di Malta, si formarono comitati di soccorso per la raccolta di denaro, viveri ed indumenti. Da molte province, partirono squadre di volontari composte da medici, ingegneri, tecnici, operai, sacerdoti ed insegnanti per portare, malgrado le difficoltà di trasferimento esistenti, il loro fattivo sostegno alle zone terremotate. Anche le Ferrovie, ormai dello Stato, inviarono proprio personale tra questi Gaetano Quasimodo che raggiunse Messina portando al seguito la famiglia ed il figlioletto Salvatore di soli 7 anni futuro premio Nobel per la letteratura.

La storia completa la potete leggere su http://diamante.uniroma3.it/hipparcos/TerremotoSiciliaCalabria1908.htm

cts
04/04/11, 22:17
Phos, aggiorna il topic con quello che c'è ancora da fare dopo 103 anni! :vomito2

Phos
05/04/11, 11:08
Il ponte appunto (http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-63c171d3-8db3-4a46-a8a0-597cf38dc62a.html) :D
Sicuramente chi è del luogo ne sa più di me, però come si diceva per L'Aquila non possiamo sapere quando ci saranno i sismi ma possiamo prevedere dove ed un terremoti di tale entità dovrebbe portare a delle scelte lungimiranti ed evitare scelte dubbie come autocertificare il rispetto delle norme antisismiche (http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/04/03/la-casa-e-antisismica-in-campania-basta-lautocertificazione/101963/) (tanto i morti non fanno causa)

BlueSugar
05/04/11, 12:28
Hei, io ora sono a messina! Non sono messinese, ma ci starò solo per un altro paio di mesi. Tre settimane fa ero in camera con un amico, lui steso a letto io alla scrivania... abbiamo avvertito nettamente una scossa, seppur leggera, ma di almeno 3 secondi. Il giorno dopo un collega mi ha raccontato che nel suo appartamento si sono spaccate 10 mattonelle del bagno per l'assestamento del suo edificio.

Phos
05/04/11, 12:42
Un attimo, una cosa sono 3 mattonelle attaccate male che cascano,
cosa ben diversa è una casa che si deforma tanto -nella geometria- da far saltare 3 mattonelle...
Inquietante...

cts
05/04/11, 17:52
Il senso dell'intervento mio, caro Phos, è che mi risulta che dopo 103 anni:
- alcuni vivono nelle baracche;
- in alcune zone l'acquedotto non è mai arrivato;
- paghiamo le tasse anche su questo terremoto centenario;
- alcuni aspettano ancora dei rimborsi.
Avrei potuto esserti più dettagliato, ma qui da casa di mio padre non posso stare molto davanti al PC (linea analogica al consumo).

Phos
05/04/11, 19:34
alcuni aspettano ancora dei rimborsi.
Urca! Beati loro, dopo 103 anni :ridi

Avrei anche piacere a pagare una tassa per risolvere il problema a questi disperati, ma se io pago una tassa ed a questi non li pensano proprio devo dedurre che chi gestisce i soldi lo fa in maniera poco chiara...

BlueSugar
07/04/11, 22:01
Quando intendevo le mattonelle, intendevo quelle del pavimento del bagno. per fortuna comunque l'appartamento non è ancora abitato e l'edificio è nuovo. Sapevo che comunque tutti i grossi condomini hanno degli assestamenti negli anni successivi alla costruzione, la piccola scossa non ha fatto altro che accelerare i tempi!