Errino
05/06/12, 21:02
Tutto ebbe inizio in una serena e torrida domenica dei primi di giugno. Il sole già alto all'orizzonte, orizzonte di Altamura per essere precisi, andava salendo e salendo e salendo. Da quell'altezza poteva distinguere nettamente i contorni celestiali di una figura terrestre, un cavaliere d'altri tempi accanto al suo destriero nero drappato d'oro. Il nostro beniamino, dal fantastico nome Errino, quella mattina aveva fatto tutto con estrema calma calcolando al millesimo i tempi, aggiungendo addirittura un piccolo ritardo per non imbarazzare gli altri partecipanti alla giostra dei due laghi. Le amorfe sagome degli altri due scalcagnati protagonisti di questa patetica novella (più una donzella che, poverina, era ignara delle nefandezze dei suddetti) allorchè il sole era ormai diretto verso un maestoso tramonto e il caro Errino era ridotto ad un cumulo di cenere, si stagliarono timorose e pavide alla destra del cumulo di cenere appena menzionato, che in un batter d'occhio si ridestò dal torpore ardente in cui era caduto, ricordando vagamente le maestose sembianze della Fenice. A tal meraviglioso spettacolo i due seppero solo balbettare frasi incomprensibili di giustificazioni inutili e inconsistenti come: "s s sai?!?! la g g gente è è è str str strana" oppure "la la fest.. no no la la process a s s s sante santeramo"
In ogni caso con appena due ore di ritardo la giostra potè iniziare. Rullo di tamburi e squilli di trombe accompagnarono i tre cavalieri erranti sulla antica via Appia che dopo appena 15 minuti condusse loro nei pressi del Lago di San Giuliano.
http://i594.photobucket.com/albums/tt21/phantastic_/th_MotogirettodeidueLaghi03Giu2012004.jpg (http://s594.photobucket.com/albums/tt21/phantastic_/?action=view¤t=MotogirettodeidueLaghi03Giu2012004.jpg) http://i594.photobucket.com/albums/tt21/phantastic_/th_MotogirettodeidueLaghi03Giu2012001.jpg (http://s594.photobucket.com/albums/tt21/phantastic_/?action=view¤t=MotogirettodeidueLaghi03Giu2012001.jpg) http://i594.photobucket.com/albums/tt21/phantastic_/th_P1020080.jpg (http://s594.photobucket.com/albums/tt21/phantastic_/?action=view¤t=P1020080.jpg)
A tale immane fatica deve assolutamente corrispondere un congruo riposo. Messi al sicuro i destrieri e spogliati delle loro pesanti armature, i nostri beniamini cercarono riparo dalla terribile calura giugnina nel boschetto che costeggiava il lago. Tutti? Ebbene no. Non dimentichiamo che tra questi, si trascina stancamente un essere non ben identificato col nomignolo dal sapore medio-orientale.
http://i594.photobucket.com/albums/tt21/phantastic_/th_P1020081.jpg (http://s594.photobucket.com/albums/tt21/phantastic_/?action=view¤t=P1020081.jpg)
Tale Zen, sulle cui zampe sembra reggersi il peso di un brachiosauro.
Mentre gli altri giovani aitanti se ne fregano altamente e si addentrano nel boschetto, esso rimane seduto su di uno sghembo tavolino, sguardo fisso nel vuoto, in tasca la fiaschetta del rum e in mano una copia di "Cioè". Che scena raccapricciante!
Completata la circumpasseggiata del lago, durante la quale il terzo cavaliere dal simpatico nome Wyder78, si destreggiò nel racconto di fantastiche e terribili novelle di combattimenti sul filo dell'equilibrio, attacchi terroristici sventati e lunghi, lunghissimi viaggi su ruote, raccolto il mitologico Zen e rimesso in qualche modo in groppa al suo sempre assetato destriero, i quattro proseguirono la mitica giostra.
http://i594.photobucket.com/albums/tt21/phantastic_/th_P1020094.jpg (http://s594.photobucket.com/albums/tt21/phantastic_/?action=view¤t=P1020094.jpg)
La prima tappa era ormai archiviata quando i quattro, complice la temperatura incredibilmente alta, si trovarono in una situazione al limite della realtà. Il paesaggio era sfocato e deserto, nessuna anima viva, segnaletica che si ripeteva uguale e monotona, cavalli costretti a numerose inversioni ad u... tutto fece pensare ad una distorsione spazio temporale non segnalata dagli strumenti di bordo.
:desert:desert:desert:desert:desert:desert:desert
Il panico serpeggiò nelle anime dei cavalieri e quando tutto sembrò perso, il coraggioso e impavido Errino prese in mano la situazione: "Avanti miei prodi!! Puntate i vostri cavalli verso Genzano!!! Altre sfide ci aspettano ma ora occorre dar da mangiare ai destrieri e ai nostri stomaci!!"
Un urlo di liberazione e di osannazione si levò dal folto gruppo comandato dal prode Errino e così dopo pochi km ecco apparire davanti agli occhi increduli dei viaggiatori in tutto il suo splendore la mitica città perduta di Genzano che taluni contemporanei osano paragonare ad Atlantide.
Il bivacco è d'obbligo. Il paese era ospitale e incredibilmente gremito. Stormi di ragazze in abiti succinti corsero ad accogliere i cavalieri madidi di sudore. Gli indigeni donarono loro corone di alloro e collane di ciliegie (tipico frutto di Genzano n.d.r) e cuochi provetti orchestrati dallo sciamano locale si affannarono a preparare manicaretti tipici: riso freddo e panini imbottiti.
Al termine del pranzo avvenne lo scambio dei gagliardetti tra il vecchio locale e il vecchio viaggiatore. Che tenera visione vederli in effusione sulla panchina all'uopo predisposta, parlare fitto fitto e scambiarsi usi e costumi di antiche paleolitiche tradizioni.
http://i594.photobucket.com/albums/tt21/phantastic_/th_P1020097.jpg (http://s594.photobucket.com/albums/tt21/phantastic_/?action=view¤t=P1020097.jpg)
Il sole ormai volgeva al termine del suo ciclo vitale e dunque occorreva portare a termine la giostra. Zen purtroppo ebbe fretta di rientrare in quanto doveva cambiarsi il pannetto e quindi tra promesse di giostre tra mari e monti i quattro si lasciarono in un anfratto in quel di Altamura ricavato tra le macerie di un antico tempio adibito a scambio di mercanzie: Sidis.
In ogni caso con appena due ore di ritardo la giostra potè iniziare. Rullo di tamburi e squilli di trombe accompagnarono i tre cavalieri erranti sulla antica via Appia che dopo appena 15 minuti condusse loro nei pressi del Lago di San Giuliano.
http://i594.photobucket.com/albums/tt21/phantastic_/th_MotogirettodeidueLaghi03Giu2012004.jpg (http://s594.photobucket.com/albums/tt21/phantastic_/?action=view¤t=MotogirettodeidueLaghi03Giu2012004.jpg) http://i594.photobucket.com/albums/tt21/phantastic_/th_MotogirettodeidueLaghi03Giu2012001.jpg (http://s594.photobucket.com/albums/tt21/phantastic_/?action=view¤t=MotogirettodeidueLaghi03Giu2012001.jpg) http://i594.photobucket.com/albums/tt21/phantastic_/th_P1020080.jpg (http://s594.photobucket.com/albums/tt21/phantastic_/?action=view¤t=P1020080.jpg)
A tale immane fatica deve assolutamente corrispondere un congruo riposo. Messi al sicuro i destrieri e spogliati delle loro pesanti armature, i nostri beniamini cercarono riparo dalla terribile calura giugnina nel boschetto che costeggiava il lago. Tutti? Ebbene no. Non dimentichiamo che tra questi, si trascina stancamente un essere non ben identificato col nomignolo dal sapore medio-orientale.
http://i594.photobucket.com/albums/tt21/phantastic_/th_P1020081.jpg (http://s594.photobucket.com/albums/tt21/phantastic_/?action=view¤t=P1020081.jpg)
Tale Zen, sulle cui zampe sembra reggersi il peso di un brachiosauro.
Mentre gli altri giovani aitanti se ne fregano altamente e si addentrano nel boschetto, esso rimane seduto su di uno sghembo tavolino, sguardo fisso nel vuoto, in tasca la fiaschetta del rum e in mano una copia di "Cioè". Che scena raccapricciante!
Completata la circumpasseggiata del lago, durante la quale il terzo cavaliere dal simpatico nome Wyder78, si destreggiò nel racconto di fantastiche e terribili novelle di combattimenti sul filo dell'equilibrio, attacchi terroristici sventati e lunghi, lunghissimi viaggi su ruote, raccolto il mitologico Zen e rimesso in qualche modo in groppa al suo sempre assetato destriero, i quattro proseguirono la mitica giostra.
http://i594.photobucket.com/albums/tt21/phantastic_/th_P1020094.jpg (http://s594.photobucket.com/albums/tt21/phantastic_/?action=view¤t=P1020094.jpg)
La prima tappa era ormai archiviata quando i quattro, complice la temperatura incredibilmente alta, si trovarono in una situazione al limite della realtà. Il paesaggio era sfocato e deserto, nessuna anima viva, segnaletica che si ripeteva uguale e monotona, cavalli costretti a numerose inversioni ad u... tutto fece pensare ad una distorsione spazio temporale non segnalata dagli strumenti di bordo.
:desert:desert:desert:desert:desert:desert:desert
Il panico serpeggiò nelle anime dei cavalieri e quando tutto sembrò perso, il coraggioso e impavido Errino prese in mano la situazione: "Avanti miei prodi!! Puntate i vostri cavalli verso Genzano!!! Altre sfide ci aspettano ma ora occorre dar da mangiare ai destrieri e ai nostri stomaci!!"
Un urlo di liberazione e di osannazione si levò dal folto gruppo comandato dal prode Errino e così dopo pochi km ecco apparire davanti agli occhi increduli dei viaggiatori in tutto il suo splendore la mitica città perduta di Genzano che taluni contemporanei osano paragonare ad Atlantide.
Il bivacco è d'obbligo. Il paese era ospitale e incredibilmente gremito. Stormi di ragazze in abiti succinti corsero ad accogliere i cavalieri madidi di sudore. Gli indigeni donarono loro corone di alloro e collane di ciliegie (tipico frutto di Genzano n.d.r) e cuochi provetti orchestrati dallo sciamano locale si affannarono a preparare manicaretti tipici: riso freddo e panini imbottiti.
Al termine del pranzo avvenne lo scambio dei gagliardetti tra il vecchio locale e il vecchio viaggiatore. Che tenera visione vederli in effusione sulla panchina all'uopo predisposta, parlare fitto fitto e scambiarsi usi e costumi di antiche paleolitiche tradizioni.
http://i594.photobucket.com/albums/tt21/phantastic_/th_P1020097.jpg (http://s594.photobucket.com/albums/tt21/phantastic_/?action=view¤t=P1020097.jpg)
Il sole ormai volgeva al termine del suo ciclo vitale e dunque occorreva portare a termine la giostra. Zen purtroppo ebbe fretta di rientrare in quanto doveva cambiarsi il pannetto e quindi tra promesse di giostre tra mari e monti i quattro si lasciarono in un anfratto in quel di Altamura ricavato tra le macerie di un antico tempio adibito a scambio di mercanzie: Sidis.