UgoM
18/08/12, 18:49
Approfittando di una vacanza in Abruzzo con tutta la famiglia ho portato al seguito la mia ER-6n per fare qualche passeggiata. La prima è stata la "scalata" a Campo Imperatore.
Ne è valsa davvero la pena: la strada (io venivo da sud) è magnifica, da vedere e da guidare: tornanti, boschi, viste mozzafiato. Anche il fondo è buono, trattandosi di strade di montagna, giusto qualche crepa e un po' di terriccio qua e là.
L'itinerario che ho scelto, provenendo da Sulmona, passava da Popoli, Bussi e Capestrano sulla SS 153; occhio che all'altezza di Capestrano c'è l'ultima stazione di servizio utile prima di inerpicarsi verso il Gran Sasso, una Esso. Pochi chilometri dopo si prende a destra in direzione di Calascio, Castel del Monte, Ofena e, per l'appunto, Campo Imperatore.
L'ultima ventina di chilometri è più che bella, suggestiva: la vegetazione si fa scarna, pochissimi alberi, qualche arbusto e prati a perdita d'occhio, la strada passa attraverso vallate e altipiani affascinanti.
All'arrivo ho avuto l'unica delusione: nonostante durante la salita avessi visto tutto sommato poche auto, il pianoro era stracolmo di macchine, sembrava di essere allo stadio... d'altra parte mi sono reso conto che L'Aquila e l'autostrada, salendo dall'altro versante, sono molto più vicini.
Nonostante la folla comunque la visita a Campo Imperatore valeva la pena. Oltre all'hotel, funzionante anche se francamente sembrava parecchio in disuso, ci sono una chiesetta, un piccolo giardino botanico l'osservatorio astronomico e la stazione di arrivo di una seggiovia; da quella parte la vista è davvero bella, si arriva a vedere anche la città dell'Aquila. Per rifocillarsi, bar e hotel a parte, c'è un'ottima "bancarella" che serve arrosticini e braci varie. Se si ha voglia di far una arrampicata ci sono sentieri che portano dove l'asfalto e le moto non possono arrivare!
Durante il ritorno mi sono fermato a Calascio e ho fatto una piccola deviazione fino a Rocca Calascio, un borgo medievale sovrastato da un bellissimo castello: chi ha visto Ladyhawk lo riconoscerà... Un'altra piccola sosta, senza nemmeno abbandonare la strada, la merita una chiesetta dell'XI secolo all'altezza di Bussi, S. Maria di Cartignano. È caratteristica perché in piedi sono rimaste le due facciate, anteriore e posteriore, e le navate interne, ma non le pareti e il tetto. Volendo la si può fotografare senza nemmeno smontare di sella, tanto è vicina alla strada!
Qualche foto ricordo
Ne è valsa davvero la pena: la strada (io venivo da sud) è magnifica, da vedere e da guidare: tornanti, boschi, viste mozzafiato. Anche il fondo è buono, trattandosi di strade di montagna, giusto qualche crepa e un po' di terriccio qua e là.
L'itinerario che ho scelto, provenendo da Sulmona, passava da Popoli, Bussi e Capestrano sulla SS 153; occhio che all'altezza di Capestrano c'è l'ultima stazione di servizio utile prima di inerpicarsi verso il Gran Sasso, una Esso. Pochi chilometri dopo si prende a destra in direzione di Calascio, Castel del Monte, Ofena e, per l'appunto, Campo Imperatore.
L'ultima ventina di chilometri è più che bella, suggestiva: la vegetazione si fa scarna, pochissimi alberi, qualche arbusto e prati a perdita d'occhio, la strada passa attraverso vallate e altipiani affascinanti.
All'arrivo ho avuto l'unica delusione: nonostante durante la salita avessi visto tutto sommato poche auto, il pianoro era stracolmo di macchine, sembrava di essere allo stadio... d'altra parte mi sono reso conto che L'Aquila e l'autostrada, salendo dall'altro versante, sono molto più vicini.
Nonostante la folla comunque la visita a Campo Imperatore valeva la pena. Oltre all'hotel, funzionante anche se francamente sembrava parecchio in disuso, ci sono una chiesetta, un piccolo giardino botanico l'osservatorio astronomico e la stazione di arrivo di una seggiovia; da quella parte la vista è davvero bella, si arriva a vedere anche la città dell'Aquila. Per rifocillarsi, bar e hotel a parte, c'è un'ottima "bancarella" che serve arrosticini e braci varie. Se si ha voglia di far una arrampicata ci sono sentieri che portano dove l'asfalto e le moto non possono arrivare!
Durante il ritorno mi sono fermato a Calascio e ho fatto una piccola deviazione fino a Rocca Calascio, un borgo medievale sovrastato da un bellissimo castello: chi ha visto Ladyhawk lo riconoscerà... Un'altra piccola sosta, senza nemmeno abbandonare la strada, la merita una chiesetta dell'XI secolo all'altezza di Bussi, S. Maria di Cartignano. È caratteristica perché in piedi sono rimaste le due facciate, anteriore e posteriore, e le navate interne, ma non le pareti e il tetto. Volendo la si può fotografare senza nemmeno smontare di sella, tanto è vicina alla strada!
Qualche foto ricordo