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Spidtrippa
22/02/13, 11:34
Riscaldamento del motore a freddo: cosa bisogna fare?
Che succede quando al mattino si avvia il motore che era stato fermo per tutta la notte? Cosa accade nei primi minuti di funzionamento? Quali sono le norme per scaldare il motore in maniera corretta? Vediamo assieme come stanno le cose

Una delle domande che più frequentemente i motociclisti e gli automobilisti si pongono riguarda le modalità che è bene osservare dopo un avviamento a freddo del motore, per effettuare il riscaldamento nel migliore dei modi. Prima di dare una risposta (o perlomeno delle indicazioni) è opportuno descrivere sinteticamente ciò che accade all’interno del motore stesso.

Tanto per cominciare, subito dopo che il motore è stato avviato le pareti metalliche iniziano ad assorbire calore. Lo scambio termico è vigoroso in quanto la differenza di temperatura tra i gas e le superfici che essi lambiscono è elevata. Il calore viaggia attraverso il metallo diffondendosi nella struttura.
Riscaldamento e dimensioni: il legame che intercorre
È ovvio che a scaldarsi più rapidamente sono le parti a diretto contatto con i gas; qui entrano in gioco però anche le dimensioni dei componenti (e le caratteristiche fisiche dei materiali). Per scaldarsi la testa richiede una grande quantità di calore in quanto la massa metallica è elevata; per le valvole di scarico invece il riscaldamento è più rapido. Di conseguenza queste ultime si dilatano più velocemente, cosa che fa diminuire il loro gioco. Anche per questa ragione il “transitorio termico” (ossia la fase di riscaldamento del motore) è critico.

Mano a mano che la temperatura si avvicina a quella di regime la testa, in lega di alluminio, tende a dilatarsi in misura via via crescente, ma è in buona misura ostacolata in questo dalle viti di fissaggio. La distribuzione delle temperature per forza di cosa non può essere uniforme e questo genera tensioni all’interno della struttura.

Le valvole di scarico sono realizzate con un materiale che ha un coefficiente di dilatazione molto inferiore rispetto a quello della testa, ma lavorano a una temperatura assai più alta
Valvole di scarico e pistoni
Le valvole di scarico sono realizzate con un materiale che ha un coefficiente di dilatazione molto inferiore rispetto a quello della testa, ma lavorano a una temperatura assai più alta. Anche i pistoni si riscaldano velocemente; la loro dilatazione è maggiore nella parte alta, che assorbe calore dai gas e che lavora quindi a temperatura più elevata.

Una volta a regime le cose si stabilizzano, ma i cambiamenti dimensionali portano comunque a variazioni dei giochi e delle interferenze, che devono essere accuratamente calcolate nella fase di progetto, durante la quale si devono anche valutare accuratamente i cambiamenti geometrici che si verificano in seguito al passaggio dalla temperatura ambiente a quella di regime.
Lubrificazione
Molto importante è ciò che accade, dopo un avviamento a freddo, a livello di lubrificazione. Alle basse temperature l’olio è più viscoso, e questo significa che scorre peggio. La maggiore resistenza allo scorrimento determina un aumento della pressione nel circuito, che è dotato di una valvola limitatrice proprio per evitare che la pressione stessa possa raggiungere valori troppo elevati. A freddo la valvola si apre e lascia uscire una notevole quantità di lubrificante (quella che viene messa in circolo è notevolmente minore, quindi, di quella che viene erogata dalla pompa).

Il fatto che l’olio scorra meno agevolmente fa sì che a freddo esso impieghi un tempo maggiore, dopo l’avviamento, per raggiungere le varie parti da lubrificare e per instaurare in tutti i punti del circuito la corretta pressione. È per questo motivo che in certi motori dotati di dispositivi idraulici per la regolazione del gioco delle valvole talvolta è possibile avvertire una lieve (e caratteristica) rumorosità, dopo la messa in moto a bassa temperatura, che scompare comunque dopo alcuni secondi.
“In passato gli avviamenti a freddo erano spesso difficoltosi. Oggi, grazie all’iniezione, il carburante viene polverizzato finemente e tende a vaporizzare con relativa facilità già poco dopo l’avviamento”
Tempistiche di ingresso in temperatura dell'olio
Dunque, a freddo dopo l’avviamento di olio ne circola relativamente poco (e anche abbastanza “male”)! Oggi sono disponibili oli multigradi con una bassa viscosità a freddo, il che ha sicuramente migliorato le cose in misura sensibile. Si deve anche tenere presente che l’olio ci mette più tempo del liquido di raffreddamento per raggiungere la temperatura di regime. Sotto questo aspetto gli scambiatori di calore acqua-olio sono preferibili ai radiatori dell’olio. Occorre infine ricordare che alle basse temperature l’usura tende ad essere più elevata, e che, sotto questo aspetto, un riscaldamento piuttosto rapido è vantaggioso.

In passato gli avviamenti a freddo erano spesso difficoltosi, occorreva usare lo starter, che arricchiva la miscela aria-carburante in misura impressionante, e il motore tendeva ad avere un funzionamento irregolare fino a che non raggiungeva una certa temperatura. Oggi, grazie all’iniezione, il carburante viene polverizzato finemente e tende a vaporizzare con relativa facilità già poco dopo l’avviamento; i fenomeni di condensazione sulle pareti metalliche sono ridotti al minimo anche a freddo. Inoltre, grazie all’elettronica, la dosatura della miscela è quella ottimale in qualunque condizione di funzionamento.

Il motore si riscalda più velocemente, rispetto a una volta, anche perché la quantità di acqua nelle intercapedini della testa e attorno ai cilindri è notevolmente minore. Pure il controllo termico del motore nel suo complesso è assai migliorato. Indipendentemente dalle condizioni ambientali e di impiego, non avvengono più scostamenti significativi dalla temperatura di regime, una volta che essa è stata raggiunta.

Il motore dovrebbe scaldarsi piuttosto rapidamente, ma non troppo. Stare fermi per alcuni minuti a un regime leggermente superiore a quello del minimo, come spesso si faceva in passato, è controproducente. Il motore si scalda più lentamente rispetto a quanto accade quando il veicolo procede
Il motore si riscalda prima in movimento e non acceso da fermo
Il motore dovrebbe scaldarsi piuttosto rapidamente, ma non troppo. Stare fermi per alcuni minuti a un regime leggermente superiore a quello del minimo, come spesso si faceva in passato, è controproducente (oltre che vietato, in certi paesi). Il motore si scalda più lentamente rispetto a quanto accade quando il veicolo procede. Anche a parità di regime di rotazione, per fare avanzare l’auto o la moto occorre che la valvola del gas sia più aperta. Di conseguenza nell’unità di tempo viene bruciata una maggiore quantità di calore e il riscaldamento è più rapido. La cosa ha dei vantaggi pure per quanto riguarda il contenimento delle emissioni di scarico (il catalizzatore deve lavorare a una certa temperatura per svolgere il suo compito, e se la raggiunge rapidamente è meglio).

Non si deve però esagerare in questo senso, per non sottoporre le pareti metalliche a contatto con i gas a sollecitazioni termiche anomale. Una dilatazione troppo rapida ha forti controindicazioni e inoltre occorre fare i conti anche con la “fatica termica” e con le cricche che, a lungo andare, essa può causare. Analogamente, finché il motore è freddo il regime di rotazione deve essere basso (anche perché di olio ne circola poco!).
In conclusione: cosa si deve fare
Dunque, la miglior cosa da fare è partire poco dopo (diciamo una ventina di secondi o giù di lì) l’avviamento a freddo e quindi procedere andandoci molto piano con l’apertura del gas e cambiando le marce in modo da mantenere il motore a basso regime. Gradualmente, mano a mano che il motore si scalda si potrà poi aumentare l’apertura della manopola dell’acceleratore (o premere di più il pedale, se si tratta di un’auto) e raggiungere regimi di rotazione via via più elevati.



21/02/2013
Massimo Clarke

Auronns
22/02/13, 11:40
C'ho messo una vita a leggerlo tutto ed è stata molto utile... Buono a sapersi!!!

Spidtrippa
22/02/13, 11:49
io ho sempre messo la moto al minimo...ho sempre sbagliato!!!ahhahaha

iraton
22/02/13, 12:10
Confermo, anche il mecca della moto crucca mi aveva confermato la procedura corretta. Per me il "via libera" è dato dalla quinta tacca dell'indicatore di temperatura :ridi3

MannX
22/02/13, 12:27
Io metto sempre la moto e la macchina in ovimento per scaldarla........sapevo appunto che al minimo l'olio faceva fatica a circolare per "tutto" il motore.

Mister Orange
22/02/13, 12:42
Io giusto il tempo di indossare casco e guanti e si parte piano piano :ridi3
Ira la quinta tacca la si vede solo in agosto in coda :ridi

pukin
22/02/13, 13:00
Purtroppo i termometri sembra che stiano passando di moda ormai.. si vedono sempre meno :(

Nardax
22/02/13, 13:09
Ottimo post: :ok

:grazielei

Did80
22/02/13, 14:17
Con un pò di esperienza si riesce a capire quando il motore è caldo anche dalla "ruvidità" del motore. A freddo lo si sente un pò legato rispetto a quando è caldo. Certo l'indicatore di temperatura aiuterebbe a capire meglio

lento1986
22/02/13, 17:56
grande articolo spid, io senza saperlo faccio l'operazione da te descritta tutte le mattine, la accendo il tempo di infilare il casco e i guanti e parto al minimo cambiando le marce a 3-4000 giri per almeno 2-3km poi si sente che il motore si scioglie gradualmente. il problema è la salita del garage che mi costringe a tirar un po la prima marcia:(

Franko
22/02/13, 18:38
Ottimo post, anche se incosapevolmente lo facevo già con entrembi i mezzi.... :):):)

akki88
23/02/13, 12:30
Bah alla fine ci sono tanti modi per riscaldare la moto prima di partire, dipende sempre dal tipo di moto, dalla temperatura esterna ecc ecc.

Io ad esempio la accendo, metto casco, guanti chiudo il garage, aspetto un altra 30 di secondi e poi la porto a folle a 2000-2500 giri, mantenendola così per un altra 30 ina di secondi in modo da far salire un pò la temperatura dell' H2O.

Poi parto piano e continuo ad andare piano per almeno 3-4 km.

Le moto del mondiale sbk ad esempio hanno una sequenza di operazioni da fare lunghissima: prima smontano le parti inferiori delle carene e riscaldano il motore con un phon industriale, poi l'accendono.

Una volta avviata aspettano che l'acqua arrivi a 80° C, e rispengono la moto in modo che il calore si trasmetta al motore.

Poi dopo un paio di minuti la riaccendono.

---------- Post added at 12:30 ---------- Previous post was at 12:24 ----------

Ps ovviamente tutto questo viene fatto per più ragioni, ad esempio per via dei carichi termici, gli organi di un motore sono sottoposti a varie forzanti (inerzia, carichi effettivi, carichi termici), considerate che i termici come entità sono relativi però essendoci dei vincoli si vengono a creare delle tensioni residue.

Il riscaldamento improvviso potrebbe andare a comportare tensioni residue elevate e dunque potrebbe essere causa di una nascita di una microcricca, che ovviamente poi andrebbe a crescere e propagarsi.

In realtà però tutto questo è relativo, il punto è che un'olio non in perfetta temperatura non è in grado di svolgere la sua funzione.

carlo.scaloni
23/02/13, 14:03
io accendo la moto, mentre aspetto che il regime dei giri inizialmente alto si riduce a circa 1000 rpm, indosso il casco, paraschiena guanti, scafandro in titanio etc....poi parto piano piano e nei primi km cerco di non tirare le marce....

più o meno la giostra prima di mettere in movimento la moto dura 2 minuti..... spero di non sbagliare!

Darklay
24/10/15, 19:42
Sul libretto uso e circolazione della ER6F c'è scritto di farla scaldare al minimo per 2-3 minuti e non più di 5.
Ma è essenziale ?

Quando esco dal garage, l'accendo, poi prima di chiudere il garage, mettermi casco guanti ecc... 2 minuti passano, poi per i primi Km di solito non la tiro (ora non la tiro proprio perché in rodaggio..).. ma quando vado fuori specie se sto sotto le finestre della gente, mi da fastidio lasciare la moto per 2 minuti accesa a far rumore, sopratutto se di sera tarda...

Io non ho fatto scaldare nulla ne auto e ne scooterone senza mai avere problemi... nella nostro modo è essenziale ?

Phos
24/10/15, 21:37
60'000km senza mai farla scaldare: mi preparavo, saltavo su, accensione e via tranquillo (2000-3000 giri, max 4000 giri).
Quando la lasciavo fuori e di notte ghiacciava la accendevo un minuto prima e poi facevo scaldare motore e gomme.
Mai un problema sul primo modello.

Blackdiamond
26/10/15, 15:56
Sul libretto uso e circolazione della ER6F c'è scritto di farla scaldare al minimo per 2-3 minuti e non più di 5.
Ma è essenziale ?


Sono nuovo ma di meccanica ne so qualcosa e ti rispondo, le fasce elastiche e le loro sedi sono fatte in modo da aumentare la spinta verso l'esterno all'aumentare della pressione esercitata dalla miscela aria/benzina, quindi al minimo (con motore freddo) non funzionano in maniera ottimale, poi scaldandosi la diminuzione delle tolleranze porta le fasce a lavorare perfettamente.
Insomma, giusto attendere 2 minuti, poi si dovrebbe partire mantenendo un regime basso, a olio caldo si può tirare, ma su molte moto è già tanto trovare l'indicatore della temperatura acqua... quindi ci si adatta.

Thunder Dar
27/10/15, 09:26
bellissimo articolo! Ottimi consigli!:grazielui

vincenzopistone
04/11/15, 15:44
Sul libretto di uso e manutenzione dell'Audi 80 del 1981 che avevo una volta (presa usata naturalmente) era riportata proprio questa procedura di riscaldamento "moderna" e addirittura c'era scritto di rimanere a scaldare al minimo per massimo uno o due minuti solo in caso di temperature di molto sotto allo zero, e questo 35 anni fa era quasi un'eresia..

Ibra-6f
21/05/19, 01:13
post molto utile, ma avrei una domanda poiche' ho notato che la mia er6f del 2007 ultimamente si comporta in modo diverso.

quando ho preso la moto 5 anni fa all'accensione il motore innalzava in automatico i giri per una 30ina di secondi, quella che nelle moto degli anni 90 era "l'aria", adesso da qualche mese non lo fa piu'. pensavo fosse un problema di candele che erano da cambiare e le ho cambiate ma questo innalzamento automatico dei giri del motore non e' tornato. e' una cosa strana che dovrebbe essere sistemata o va bene anche cosi'? se va sistemata, come si sistema?

grazie in anticipo per l'aiuto.

Sawy
21/05/19, 10:15
All'avviamento, in base alla temperatura motore, la centralina fa aprire le farfalle secondarie che,
tramite la mezzaluna posta sull'asse delle stesse, lato DX, aprono le farfalle principali.
Questo determina l'innalzamento del regime di rotazione all'avviamento e serve per far entrare
in temperatura d'esercizio il motore.

Il problema potrebbe consistere:

- nel sensore temperatura motore difettoso o più semplicemente nel suo cablaggio
- anche se, normalmente, se stacchi il sensore si attiva la ventola di raffreddamento;

- su una ER-6f 2006-2008 di un'amica il problema stava nella mezzaluna usurata;

- se la centralina è stata "mappata" chi l'ha mappata potrebbe aver "inavvertitamente"
- modificato il tabellare della mappa riscaldamento motore, (vedi immagine);
- (molto difficile perché siamo in pochi a sapere certe cose)

- nell'asportazione della mezzaluna o perché essendo allentato il suo fissaggio
- ha preso un gioco tale da non poter lavorare a dovere;

- temperatura ambientale superiore ai 50° (vedi immagine allegata);

- altre cause che al momento non mi vengono in mente, nel caso ti aggiorno.

23293

Le temperature prese in considerazione vanno da -20° a + 110°,
a 60° l'incremento del minimo e pari a zero, a 50° il valore 7.03 è
la percentuale di rotazione alberino farfalle secondarie che comporta
un'innalzamento di giri minimo quasi impercettibile.

mcguolo
21/05/19, 17:01
Hai per caso fatto la Mox1?

Ibra-6f
21/05/19, 22:11
Hai per caso fatto la Mox1?

Ciao Mcguolo, scusa la tardiva risposta ma sto in australia 😂
Io personalmente non ho fatto nessuna modifica (a meno che non sia riuscito a fare la mox 1 senza saperlo) e come dicevo prima, questo problema all'inizio non c'era. Cosa è sta mox1? Magari controllo se il mio meccanico ha fatto qualcosa durante uno dei tagliandi.
Grazie

ocram
22/05/19, 12:12
Lo starter automatico, e' gestito dalla centralina ,tramite un sensore ed un attuatore motorizzato, se non funziona piu' il problema sta quasi sicuramente in questi ultimi due componenti , molto piu difficile che nella centralina ci sia un'anomalia nella gestione dell'uscita verso l'attuatore .
Dopo circa 80000km era successo anche a me , non ho mai approfondito e mi sono tenuto il minimo basso fino a quando ho venduto la moto .

Ibra-6f
22/05/19, 12:17
Lo starter automatico, e' gestito dalla centralina ,tramite un sensore ed un attuatore motorizzato, se non funziona piu' il problema sta quasi sicuramente in questi ultimi due componenti , molto piu difficile che nella centralina ci sia un'anomalia nella gestione dell'uscita verso l'attuatore .
Dopo circa 80000km era successo anche a me , non ho mai approfondito e mi sono tenuto il minimo basso fino a quando ho venduto la moto .

Io sono a circa 60mila al momento. Sai dove posso trovare una guida su come controllare sta roba? O mi consigli di andare da un meccanico?

ocram
22/05/19, 13:25
Se non ti da fastidio tienila cosi.
Sul manuale d'officina dovrebbe essere spiegato come eseguire il controllo, devi però avere dimestichezza col tester .
Purtroppo non avendo piu' L'ER non posso fare prove per aiutarti ulteriormente.

actarus
22/05/19, 23:09
Succede da un po' anche alla mia errina del 2008 con 75mila km.
Diciamo che a freddo il regime resta intorno ai 1200-1300 rpm, poi si abbassa intorno ai 1000, per poi tornare ai prescritti 1200-1300 a caldo :pipa
Non ci faccio quasi più caso...

Ibra-6f
23/05/19, 06:52
Succede da un po' anche alla mia errina del 2008 con 75mila km.
Diciamo che a freddo il regime resta intorno ai 1200-1300 rpm, poi si abbassa intorno ai 1000, per poi tornare ai prescritti 1200-1300 a caldo :pipa
Non ci faccio quasi più caso...

actarus la mia funziona al contrario. a freddo la mattina sta intorno ai 600 giri ed e' per questo che talvolta mi si spegne pure, e solo quando si scalda sale sui 1110 (preferisco giri piu' bassi per sfruttare meglio il freno motore).

ocram
23/05/19, 13:35
E' normale che sia cosi, a freddo ha un regime più basso con tendenza a spegnersi, per poi stabilizzarsi.
L'attuatore ha proprio la funzione di alzare leggermente i giri per evitare quel fenomeno a freddo.

El_Ventu
13/08/19, 12:59
Bah alla fine ci sono tanti modi per riscaldare la moto prima di partire, dipende sempre dal tipo di moto, dalla temperatura esterna ecc ecc.

Io ad esempio la accendo, metto casco, guanti chiudo il garage, aspetto un altra 30 di secondi e poi la porto a folle a 2000-2500 giri, mantenendola così per un altra 30 ina di secondi in modo da far salire un pò la temperatura dell' H2O.

Poi parto piano e continuo ad andare piano per almeno 3-4 km.

Le moto del mondiale sbk ad esempio hanno una sequenza di operazioni da fare lunghissima: prima smontano le parti inferiori delle carene e riscaldano il motore con un phon industriale, poi l'accendono.

Una volta avviata aspettano che l'acqua arrivi a 80° C, e rispengono la moto in modo che il calore si trasmetta al motore.

Poi dopo un paio di minuti la riaccendono.

---------- Post added at 12:30 ---------- Previous post was at 12:24 ----------

Ps ovviamente tutto questo viene fatto per più ragioni, ad esempio per via dei carichi termici, gli organi di un motore sono sottoposti a varie forzanti (inerzia, carichi effettivi, carichi termici), considerate che i termici come entità sono relativi però essendoci dei vincoli si vengono a creare delle tensioni residue.

Il riscaldamento improvviso potrebbe andare a comportare tensioni residue elevate e dunque potrebbe essere causa di una nascita di una microcricca, che ovviamente poi andrebbe a crescere e propagarsi.

In realtà però tutto questo è relativo, il punto è che un'olio non in perfetta temperatura non è in grado di svolgere la sua funzione.

I motori da competizione hanno giochi di accoppiamento talmente stretti che se avviassero il motore direttamente da freddo i pistoni si inchioderebbero nelle canne in pochi secondi.
Un motore stradale invece deve potersi avviare anche a 20° sotto zero e beccarsi una partenza abbastanza allegra senza bloccarsi, quindi i giochi (e non solo, la stessa progettazione del motore, quindi il disegno in se, specie della termica) sono abbondantemente diversi.

---------- Post added at 12:59 ---------- Previous post was at 12:27 ----------

Gli unici mezzi che scaldavo al minimo erano i diesel a precamera che avevo in passato, e solo nelle giornate fredde.
Una era una Punto TD, che scaldavo qualche minuto solo perché...la alimentavo a olii vegetali vari, e col freddo mi serviva che il circuito di raffreddamento si scaldasse per scaldare, tramite scambiatore di calore e resistenze, il combustibile.

L'altro era il ducato camper, un 2.5 aspirato da 70cv...che era praticamente impossibile scaldare in marcia chiedendogli poca potenza, vista la mole e l'aerodinamica da condominio in pratica si viaggiava sempre a tavoletta...��

Su quei motori si paga lo scotto di diluire un po' l'olio motore, sacrificio da fare sull'altare della salvaguardia della testata, che vista la complessità data dalla presenza della precamera è alquanto fragile.

Sugli altri motori avvio e parto piano, compreso l'XL, che con i suoi 13cv ha un rapporto peso/potenza simile al camper ��
Ma quello parte senza tirare l'aria anche sottozero...
Basta dare due accelerate a motore spento per azionare la pompetta di ripresa, dopo 20" che gira è abbastanza caldo da viaggiarci, a filo gas, senza grandi scompensi di carburazione. ��

diecidecimi
20/08/19, 08:29
Ibra, ormai non ho più l'errina, ma da molti anni non alzava più il minimo a freddo. Il mecca mi disse di fregarmene, era certo un problema irrilevante.
Adesso ho la 900, e appena accesa si mette a 3000!

crazyhead
22/08/19, 15:14
anche a me il minimo ormai non funziona piu', da anni. Ora ha 90k km e comunque rimane da fredda sui 600-800 giri per poi stabilizzarsi sui 1100 a caldo

Famas93
19/10/24, 14:41
molto utile

crazyhead
19/10/24, 16:55
grazie :mrgreen: