turco
07/05/07, 19:14
1 maggio 2007, contro la corrente del classico esodo del ponte della festa del lavoro, il Turco con la sua Pimpi si mettono in marcia per il primo vero viaggio in moto. Ovviamente la partenza avviene con circa 1 ora di ritardo sulla tabella di marcia. Tabella che, peraltro, esisteva solo nella mia testa e che non avevo condiviso con la Pimpi, notoriamente allergica a qualsiasi tipo di vincolo orario in occasione di ferie o gite.
Trieste è quasi deserta alle 10.40 ed il traffico è per la maggior parte diretto verso nord, dove si trova il lungomare cittadino, meta di ragazze filiformi e fisico-tatuati-depilati animali da palestra. Noi, amanti della tranquillità, andiamo verso sud.
Facciamo i furbi e, per evitare il traffico dei principali valichi di confine con la Slovenia, ne scegliamo un secondario, della serie "quelle strade che nessuno conosce". Infatti, non c'è alcun veicolo in coda al controllo doganale. Ovviamente veniamo respinti: non c'è nessuno perchè ai valichi secondari è richiesto un documento apposito di cui sono provvisti solo pochi cittadini, tra i quali noi non siamo annoverati.
Al confine principale di Rabuiese invece c'è circa 1 km (minimo sindacale, da queste parti nei festivi) di coda di veicoli che noi sorpassiamo a 20 all'ora incrociando incerti camperisti che si chiedono come si faccia a viaggiare su un mezzo che pesa meno di 4 tonnellate ed abbia meno di 6 ruote.
L'Istria Slovena ci accoglie con le sue colline verdi. Percorriamo strade in buone condizioni, con curve ampie e ben disegnate, mai in pianura. Il sole picchia ma l'aria è fresca. Si viaggia tranquilli, incontriamo 3 o 4 automobili, i cui autisti, con il gomito fuori dal finestrino, noi, con il vento che passa sotto la visiera semiaperta, non invidiamo.
Dopo il confine tra Croazia e Slovenia facciamo una sosta ed incontramo due simpatici triestini con una er-7 e un VFR che, come noi, si godono la giornata di festa. Ci fermiamo poco, giusto il tempo per un'occhiata alla cartina, perchè sotto il sole fa caldo.
Si riparte, costeggiamo Buzet (Pinguente)
http://img402.imageshack.us/img402/2416/buzethb2.th.jpg (http://img402.imageshack.us/my.php?image=buzethb2.jpg)
e procediamo diritti verso sud, direzione isole del Quarnaro. Questo significa attraversare tutta l'Istria da Nord a Sud,
http://img441.imageshack.us/img441/7401/istraty0.th.gif (http://img441.imageshack.us/my.php?image=istraty0.gif)
fino a giungere al magnifico fiordo di Plomin.
http://img114.imageshack.us/img114/4009/plominqm4.th.jpg (http://img114.imageshack.us/my.php?image=plominqm4.jpg)
Di qui, percorrendo pochi chilometri di strada dal manto disastrato ma che offre un panorama vertiginoso e spettacolare sulle vicine isole, ci portiamo alla discesa per Brestova. Qui l'asfalto, sembra una cosa impossibile, peggiora ancora e la pendenza (20%) unita ad una certa rigidità del mono posteriore, rendono poco gradevole l'esperienza alla Pimpi che, giunta alla fine della discesa, se ne scende dalla moto intenzionata a proseguire a piedi (gesto ben poco eroico visto che il traghetto su cui ci saremo imbarcati di lì a poco dista 300 metri).
La traversata dello stretto che separa Brestova dall'Isola di Cherso dura venti minuti, abbastanza per rendersi conto che sono le 12.30 e che i nostri stomaci protestano e borbottano come se non mangiassimo da giorni.
Ci fiondiamo, allora, verso la cittadina più importante, che porta lo stesso nome dell'isola in cui si trova: Cherso. Incrociamo una fila chilometrica di auto in coda per tornare sulla terreferma e facciamo loro una pernacchia lunga come la seconda marcia dell'ER6 sulla prima salita dell'isola.
Breve sosta al punto panoramico
http://img442.imageshack.us/img442/9227/creszf8.th.jpg (http://img442.imageshack.us/my.php?image=creszf8.jpg)
Con foto di rito di Pimpi (foto verso ovest, Istria sullo sfondo)
http://img61.imageshack.us/img61/4131/p1040644fy9.th.jpg (http://img61.imageshack.us/my.php?image=p1040644fy9.jpg)
del Turco (foto verso est, con l'isola di Veglia e la Dalmazia sullo sfondo)
http://img504.imageshack.us/img504/3338/p1040651fo2.th.jpg (http://img504.imageshack.us/my.php?image=p1040651fo2.jpg)
e della baia sottostante
http://img251.imageshack.us/img251/1451/p1040648iz3.th.jpg (http://img251.imageshack.us/my.php?image=p1040648iz3.jpg)
e qui c'è la magagna, ma ve la racconto dopo.
A Cherso, sosta con passeggiata da innamorati, pranzo in un ristorante del porticciolo ( vi risparmio la descrizione del profumo e del sapore dei tagliolini ai frutti di mare) e via verso il nostro alloggio.
Miholasciça è un paesino di poche anime nella baia di Martinsciça, una delle poche baie dell'isola rivolte a sud. La posizione la potete vedere nella cartina riportata in precedenza.
Cosa dire: silenzio, mare, gabbiani, spiaggette, pesce ottimo...
http://img186.imageshack.us/img186/5394/p1040653vo2.th.jpg (http://img186.imageshack.us/my.php?image=p1040653vo2.jpg) http://img169.imageshack.us/img169/1695/p1040663ij9.th.jpg (http://img169.imageshack.us/my.php?image=p1040663ij9.jpg) http://img472.imageshack.us/img472/1820/p1040695rr3.th.jpg (http://img472.imageshack.us/my.php?image=p1040695rr3.jpg)
e bellissime ragazze (ma questa non è del luogo, me la sono portata io da Trieste)
http://img503.imageshack.us/img503/3677/p1040698rl7.th.jpg (http://img503.imageshack.us/my.php?image=p1040698rl7.jpg)
Vi risparmio la cena a base di scampi ai ferri e palaçinche (una sorta di crepes) alla cioccolata.
Il mattino successivo puntiamo verso Lussino, un'isola a sud di Cherso, separata da questa da un canale attraversato da un ponticello all'altezza di Ossero (Osor).
Il luogo è decisamente più turistico e più affollato. Visitiamo Lussinpiccolo,
http://img443.imageshack.us/img443/1126/p1040702wx1.th.jpg (http://img443.imageshack.us/my.php?image=p1040702wx1.jpg) http://img503.imageshack.us/img503/2372/p1040707bj6.th.jpg (http://img503.imageshack.us/my.php?image=p1040707bj6.jpg)
città di mare paradossalmente più grande della cittadina adiacente denominata Lussingrande ed andiamo ad esplorare una lunghissima passeggiata in riva al mare che costeggia tutta la baia.
http://img442.imageshack.us/img442/5632/p1040716zu7.th.jpg (http://img442.imageshack.us/my.php?image=p1040716zu7.jpg)
Come si può vedere dalle immagini il tempo è peggiorato ed i 200 km che ci separano da casa, dai nostri due gatti e dalle nostre due cotorre, ci inducono a riprendere la moto.
Voliamo per 80 chilometri tornando al punto panoramico e facciamo una deviazione per Belj, un minuscolo paese appena seganto sulle cartine.
Io, dico la verità, sono un po' dubbioso... ma dove ca@@hio andiamo con 'sto tempo ad imbucarci in un posto che nella cartina è segnato con la stesso simbolo che si usa per segnare gli ovili? Ma Pimpi insiste: è sottolineato in verde e la cartina dice "luogo interessante". Allora io penso che può essere interessante solo se c'è un posto dove mangiare, visto che sono le due e mezza.
Bhe, vedete un po' voi cos'è Belj:
http://img78.imageshack.us/img78/5725/p1040734oc5.th.jpg (http://img78.imageshack.us/my.php?image=p1040734oc5.jpg) http://img443.imageshack.us/img443/3374/p1040733rd2.th.jpg (http://img443.imageshack.us/my.php?image=p1040733rd2.jpg)
E troviamo anche una vecchia osteria dove il padrone ci chiede solo cosa vogliamo da bere e se vogliamo insalata.
Ci porta fuori 4 sardoni per antipasto e poi ci piazza sul tavolo un vassoio con calamari, scampi, sogliola, branzino, san pietro e altre delizie tutte alla griglia. E vi assicuro che in due abbiamo pagato la metà di quello che mi sarei aspettato di pagare in Italia.
Un saluto alla costa dalmata dall'ennesimo punto spettacolare del paesino e poi al traghetto.
http://img511.imageshack.us/img511/2476/p1040729bispt8.th.jpg (http://img511.imageshack.us/my.php?image=p1040729bispt8.jpg)
Si torna a casa, ma non per la via del ritorno. Siamo costretti ad una deviazione per recuperare il portafoglio della Pimpi. Smarrito all'andata al punto panoramico (ecco la magagna), è stato ritrovato da alcuni turisti italiani che l'hanno portato con loro fino al confine con l'Italia (un po' fuori rotta, ma non è che possa lamentarmi). Rimandate i commenti sul qlo a dopo che vi avrò detto che al suo interno erano presenti bancomat, carta di credito e i soldi. Non solo, la carta d'identità, indispensabile per il rientro, era in un'altra tasca, e quindi è sempre rimasta con noi.
Il ricordo è nitido: per le foto al punto panoramico all'andata, la Pimpi appoggia i caschi per terra (ed io rabbrividisco), glielo dico anche, ma subito mi vergogno di questo basso atto di superstizione. Dentro il casco ha messo il portafoglio... raccolto il casco, il portafoglio rimane a terra... e noi ripartiamo accecati dalla fame.
Come direbbe Uber: tutto è bene quel che finisce bene.
La moto è andata che è una meraviglia e l'impatto estetico disastroso del bauletto è controbilanciato dalla sua utilià e dalla comodità per il passeggero. Sinceramente non farei mai un viaggio di 400 km obbligando la Pimpi ad uno zaino e a piantare le unghie sui maniglioni ad ogni accelerata.
Per finire, so che anche Mor.pheus1 e la sua zavorrina hanno fatto un giro simile il giorno prima. Peccato non averli incontrati.
Il suo bellissimo resoconto si trova qui:
http://www.er6italia.com/forum/viewtopic.php?t=5355
Trieste è quasi deserta alle 10.40 ed il traffico è per la maggior parte diretto verso nord, dove si trova il lungomare cittadino, meta di ragazze filiformi e fisico-tatuati-depilati animali da palestra. Noi, amanti della tranquillità, andiamo verso sud.
Facciamo i furbi e, per evitare il traffico dei principali valichi di confine con la Slovenia, ne scegliamo un secondario, della serie "quelle strade che nessuno conosce". Infatti, non c'è alcun veicolo in coda al controllo doganale. Ovviamente veniamo respinti: non c'è nessuno perchè ai valichi secondari è richiesto un documento apposito di cui sono provvisti solo pochi cittadini, tra i quali noi non siamo annoverati.
Al confine principale di Rabuiese invece c'è circa 1 km (minimo sindacale, da queste parti nei festivi) di coda di veicoli che noi sorpassiamo a 20 all'ora incrociando incerti camperisti che si chiedono come si faccia a viaggiare su un mezzo che pesa meno di 4 tonnellate ed abbia meno di 6 ruote.
L'Istria Slovena ci accoglie con le sue colline verdi. Percorriamo strade in buone condizioni, con curve ampie e ben disegnate, mai in pianura. Il sole picchia ma l'aria è fresca. Si viaggia tranquilli, incontriamo 3 o 4 automobili, i cui autisti, con il gomito fuori dal finestrino, noi, con il vento che passa sotto la visiera semiaperta, non invidiamo.
Dopo il confine tra Croazia e Slovenia facciamo una sosta ed incontramo due simpatici triestini con una er-7 e un VFR che, come noi, si godono la giornata di festa. Ci fermiamo poco, giusto il tempo per un'occhiata alla cartina, perchè sotto il sole fa caldo.
Si riparte, costeggiamo Buzet (Pinguente)
http://img402.imageshack.us/img402/2416/buzethb2.th.jpg (http://img402.imageshack.us/my.php?image=buzethb2.jpg)
e procediamo diritti verso sud, direzione isole del Quarnaro. Questo significa attraversare tutta l'Istria da Nord a Sud,
http://img441.imageshack.us/img441/7401/istraty0.th.gif (http://img441.imageshack.us/my.php?image=istraty0.gif)
fino a giungere al magnifico fiordo di Plomin.
http://img114.imageshack.us/img114/4009/plominqm4.th.jpg (http://img114.imageshack.us/my.php?image=plominqm4.jpg)
Di qui, percorrendo pochi chilometri di strada dal manto disastrato ma che offre un panorama vertiginoso e spettacolare sulle vicine isole, ci portiamo alla discesa per Brestova. Qui l'asfalto, sembra una cosa impossibile, peggiora ancora e la pendenza (20%) unita ad una certa rigidità del mono posteriore, rendono poco gradevole l'esperienza alla Pimpi che, giunta alla fine della discesa, se ne scende dalla moto intenzionata a proseguire a piedi (gesto ben poco eroico visto che il traghetto su cui ci saremo imbarcati di lì a poco dista 300 metri).
La traversata dello stretto che separa Brestova dall'Isola di Cherso dura venti minuti, abbastanza per rendersi conto che sono le 12.30 e che i nostri stomaci protestano e borbottano come se non mangiassimo da giorni.
Ci fiondiamo, allora, verso la cittadina più importante, che porta lo stesso nome dell'isola in cui si trova: Cherso. Incrociamo una fila chilometrica di auto in coda per tornare sulla terreferma e facciamo loro una pernacchia lunga come la seconda marcia dell'ER6 sulla prima salita dell'isola.
Breve sosta al punto panoramico
http://img442.imageshack.us/img442/9227/creszf8.th.jpg (http://img442.imageshack.us/my.php?image=creszf8.jpg)
Con foto di rito di Pimpi (foto verso ovest, Istria sullo sfondo)
http://img61.imageshack.us/img61/4131/p1040644fy9.th.jpg (http://img61.imageshack.us/my.php?image=p1040644fy9.jpg)
del Turco (foto verso est, con l'isola di Veglia e la Dalmazia sullo sfondo)
http://img504.imageshack.us/img504/3338/p1040651fo2.th.jpg (http://img504.imageshack.us/my.php?image=p1040651fo2.jpg)
e della baia sottostante
http://img251.imageshack.us/img251/1451/p1040648iz3.th.jpg (http://img251.imageshack.us/my.php?image=p1040648iz3.jpg)
e qui c'è la magagna, ma ve la racconto dopo.
A Cherso, sosta con passeggiata da innamorati, pranzo in un ristorante del porticciolo ( vi risparmio la descrizione del profumo e del sapore dei tagliolini ai frutti di mare) e via verso il nostro alloggio.
Miholasciça è un paesino di poche anime nella baia di Martinsciça, una delle poche baie dell'isola rivolte a sud. La posizione la potete vedere nella cartina riportata in precedenza.
Cosa dire: silenzio, mare, gabbiani, spiaggette, pesce ottimo...
http://img186.imageshack.us/img186/5394/p1040653vo2.th.jpg (http://img186.imageshack.us/my.php?image=p1040653vo2.jpg) http://img169.imageshack.us/img169/1695/p1040663ij9.th.jpg (http://img169.imageshack.us/my.php?image=p1040663ij9.jpg) http://img472.imageshack.us/img472/1820/p1040695rr3.th.jpg (http://img472.imageshack.us/my.php?image=p1040695rr3.jpg)
e bellissime ragazze (ma questa non è del luogo, me la sono portata io da Trieste)
http://img503.imageshack.us/img503/3677/p1040698rl7.th.jpg (http://img503.imageshack.us/my.php?image=p1040698rl7.jpg)
Vi risparmio la cena a base di scampi ai ferri e palaçinche (una sorta di crepes) alla cioccolata.
Il mattino successivo puntiamo verso Lussino, un'isola a sud di Cherso, separata da questa da un canale attraversato da un ponticello all'altezza di Ossero (Osor).
Il luogo è decisamente più turistico e più affollato. Visitiamo Lussinpiccolo,
http://img443.imageshack.us/img443/1126/p1040702wx1.th.jpg (http://img443.imageshack.us/my.php?image=p1040702wx1.jpg) http://img503.imageshack.us/img503/2372/p1040707bj6.th.jpg (http://img503.imageshack.us/my.php?image=p1040707bj6.jpg)
città di mare paradossalmente più grande della cittadina adiacente denominata Lussingrande ed andiamo ad esplorare una lunghissima passeggiata in riva al mare che costeggia tutta la baia.
http://img442.imageshack.us/img442/5632/p1040716zu7.th.jpg (http://img442.imageshack.us/my.php?image=p1040716zu7.jpg)
Come si può vedere dalle immagini il tempo è peggiorato ed i 200 km che ci separano da casa, dai nostri due gatti e dalle nostre due cotorre, ci inducono a riprendere la moto.
Voliamo per 80 chilometri tornando al punto panoramico e facciamo una deviazione per Belj, un minuscolo paese appena seganto sulle cartine.
Io, dico la verità, sono un po' dubbioso... ma dove ca@@hio andiamo con 'sto tempo ad imbucarci in un posto che nella cartina è segnato con la stesso simbolo che si usa per segnare gli ovili? Ma Pimpi insiste: è sottolineato in verde e la cartina dice "luogo interessante". Allora io penso che può essere interessante solo se c'è un posto dove mangiare, visto che sono le due e mezza.
Bhe, vedete un po' voi cos'è Belj:
http://img78.imageshack.us/img78/5725/p1040734oc5.th.jpg (http://img78.imageshack.us/my.php?image=p1040734oc5.jpg) http://img443.imageshack.us/img443/3374/p1040733rd2.th.jpg (http://img443.imageshack.us/my.php?image=p1040733rd2.jpg)
E troviamo anche una vecchia osteria dove il padrone ci chiede solo cosa vogliamo da bere e se vogliamo insalata.
Ci porta fuori 4 sardoni per antipasto e poi ci piazza sul tavolo un vassoio con calamari, scampi, sogliola, branzino, san pietro e altre delizie tutte alla griglia. E vi assicuro che in due abbiamo pagato la metà di quello che mi sarei aspettato di pagare in Italia.
Un saluto alla costa dalmata dall'ennesimo punto spettacolare del paesino e poi al traghetto.
http://img511.imageshack.us/img511/2476/p1040729bispt8.th.jpg (http://img511.imageshack.us/my.php?image=p1040729bispt8.jpg)
Si torna a casa, ma non per la via del ritorno. Siamo costretti ad una deviazione per recuperare il portafoglio della Pimpi. Smarrito all'andata al punto panoramico (ecco la magagna), è stato ritrovato da alcuni turisti italiani che l'hanno portato con loro fino al confine con l'Italia (un po' fuori rotta, ma non è che possa lamentarmi). Rimandate i commenti sul qlo a dopo che vi avrò detto che al suo interno erano presenti bancomat, carta di credito e i soldi. Non solo, la carta d'identità, indispensabile per il rientro, era in un'altra tasca, e quindi è sempre rimasta con noi.
Il ricordo è nitido: per le foto al punto panoramico all'andata, la Pimpi appoggia i caschi per terra (ed io rabbrividisco), glielo dico anche, ma subito mi vergogno di questo basso atto di superstizione. Dentro il casco ha messo il portafoglio... raccolto il casco, il portafoglio rimane a terra... e noi ripartiamo accecati dalla fame.
Come direbbe Uber: tutto è bene quel che finisce bene.
La moto è andata che è una meraviglia e l'impatto estetico disastroso del bauletto è controbilanciato dalla sua utilià e dalla comodità per il passeggero. Sinceramente non farei mai un viaggio di 400 km obbligando la Pimpi ad uno zaino e a piantare le unghie sui maniglioni ad ogni accelerata.
Per finire, so che anche Mor.pheus1 e la sua zavorrina hanno fatto un giro simile il giorno prima. Peccato non averli incontrati.
Il suo bellissimo resoconto si trova qui:
http://www.er6italia.com/forum/viewtopic.php?t=5355