smilzo
10/05/07, 11:10
Non è un viaggio in moto, ma potrebbe esserlo......
Turchia
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Premessa
La Turchia non è un paese arabo. Questo la sapevo.
E' un paese mussulmano. Anche questo lo sapevo.
La Turchia è un paese bellissimo. Mi aspettavo pure questo.
Quello che non sapevo e che non mi aspettavo è che fosse un paese stupendo, accogliente, ospitale, pulito e ordinato.
Si tende, al meno io lo facevo fino ad ora, sempre un po' a fare di tutta un'erba un fascio quando si parla di Islam. Invece no, le differenze ci sono
eccome!
Mi aspettavo di trovare un paese molto simile all'Egitto, tanto per fare un paragone che molti conosceranno. Invece l'unica cosa in comune è, appunto, la religione. Non che l'Egitto si sporco o poco accogliente, ma non è la stessa cosa. Un po' come se dicessero che l'Italia è come la Finlandia, tanto per capirci.
Il viaggio
L'arrivo è all'ereoporto Ataturk di Istanbul.
Istanbul, sulle rive del Bosforo, tra il Mar di Marmara e il Mar Nero. Crocevia tra est e ovest, tra Europa e Asia. La porta tra oriente e occidente.
Istanbul incrocio di razze e di uomini, come dice l'omonima canzone dei Litfiba.
Istanbul che nasce cristiana con Costantino, diventa ortodossa con i bizantini e poi mussulmana con gli arabi. Ogni muro della città vecchia testimonia il passare burrascoso della storia in questa terra di confine. Il Corno d'Oro,la lingua d'acqua che divide la parte europea in due penisole partendo dal Bosforo, racchiude tracce inequivicabili degli antichi splendori e ci si rende conto di quanto sangue sia stato versato per il dominio di questa parte di mondo.
Il corno d'Oro
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Le oltre 1200 moschee di Istanbul la rendono uno dei centri di culto per eccellenza dell'Islam, ma nche le antiche chiese romane o bizantine ne fanno un riferimento per il mondo cristiano.
Santa Sofia da cattedrale di Dio a tempio di Allah. San Salvatore in Chora con i suoi magnifici mosaici che hanno retto l'urto del tempo e dell'uomo.
La Moschea Azurra, imponente e bellissima con le sue maioliche da cui prende il nome. I suoi quattro minareti a far da guadia a una struttura in pietra che al suo interno racchiude capolavori dell'arte araba.
La Moschea di Solimano il Magnifico, che sfoggia sei altissimi minareti e che lascia senza fiato tanta è la raffinatezza dei suoi decori interni. Con la sua acustica perfetta e ancora misteriosa.
La Moschea Azzurra
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Santa Sofia
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San Salvatore in Chora
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La Mosschea di Solimano il Magnifico
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Il Palazzo di Topkapi, con i suoi quattro cortili interni, la residenza dei sultani, l'harem e la stanza del tesoro, che vanta il famoso pugnale a tre smeraldi sull'elsa grandi come noci e il magnifico diamante del cucchiaio, grande come una mela. La vista dall'alto di cui potevano godere i sultani sulla città affacciata sul Bosforo e i bellissimi giardini di tulipani, tra cui anche quelli neri.
Istanbul ciclopica megalopoli da 18 milioni di persone, con i suoi due ponti sul Bosforo a campata unica e lunghi 700 metri.
Istanbul e le mille luci della notte, ma anche i mille colori del giorno. La vita che scorre al di la di tutto, la città che si sveglia, si muove, respira.
Il palazzo di Topkapi
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Il Bosforo
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La Moschea Azzurra di notte
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.... e di giorno
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Il Gran bazar
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Gli occhi dell'occidentale restano sospesi in questo magma multiforme.
Istanbul che parla turco, ma usa l'euro. Istanbul che non magia maiale, ma lotta per la propria laicità. Istanbul che racchiude tutto un mondo sulle rive di uno stretto.
Da Istanbul verso Ankara si scopre un altro paese. Molto più rurale, contadino. Il fascino segreto di Istanbul lascia il posto a spazi immensi e
verdissimi. L'autostrada taglia in due l'altopiano anatolico attraverso distese di grano e alte montagne ancora maculate di neve.
La Capitale turca è moderna, ordinata e i suoi "soli2 5 milioni e mezzo di abitanti, la fanno sembrare niente più di un grande paese.
voluta come capitale dal fondatore dell patria Ataturk, Ankara resta il centro amministrativo della turchia, ma niente più. La storia è passta anche di qui, ma le pagine più importanti sono state scritte altrove.
Gli ampi spazi da Ankara verdo la Cappadocia sono coperti da campi di grano e alberi da frutto a perdita d'occhio, interrotti solo all'improvviso,
dalla bianca distesa del lago salato di Tuz Gölu. In estate si prosciuga quasi totalmente diventando calpestabile. In questa stagione le acque si stanno ancora ritirando e la forte salinità non consente la balneazione.
Il lago salato di Tuz Gölu
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La Cappadocia, una delle regioni più antiche della terra, è li davanti a noi. Strana, unica, con i suoi colori che vanno dall'ocra al rosso. Le
migliaia di formazioni rocciose formatesi nei millenni disegnao forme curiose e stravaganti.
L'uomo ha colonizzato anche questa zona fin da 7000 anni avanti cristo, quando già gli Ittiti, scavavano la tenera roccia ricavando le loro abitazioni
nel cuore della terra. Poi i cristiani hanno continuato a vivere qui per difendersi dalle scorrerie degli arabi, creando opere d'arte incommensurabili,
come le famose chiese iconoclaste scavate nella roccia a Göreme.
Tutt'oggi molti paesi sono costruiti in una sorta di intermezzo tr ala roccia e l'abitazione tradizionale. gli edifici moderni si confondono con quelli
più antichi scavati al riparo della pietra.
Cappadocia: la zona di Göreme
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Questa regione offre sorprese continue. La visita alla città sotterranea di Kaymakly non può essere descritta a parole. E' un'esperienza unica, quasi
intima. Ognuno la vive a modo suo. Per quel che mi riguarda, credo sia la cosa più bella di quel poco, che ho visto in Turchia. Non ci sono affreschi,
niente quadri o tesori, solo pietra. Si entra nel cuore di una montagna su un altipiano a quaota 1400 m e si scende tra stretti cunicoli in un dedalo
di gallerie, stanze, scale e pertugi per quattro dei sette piani esistenti. Sette piani!!! Solo un decimo di questo complesso è visitabile. Chi è
claustrofobico non deve entrare. Nelle visccere della terra a temperatura costante di 15°C gli ittiti 9000 anni fa iniziarono questa immane opera, poi
continuata nel medio evo dai cristiani. Il motivo di tale lavoro è semplice. La sicurezza. Abitare qui garantiva riparo dai nemici, dal freddo, dal
caldo e dagli animali. Questa sorta di città nascosta era attrezzata per sopravvivere autonomamente anche sei mesi senza uscire all'aria aperta. Pozzi
per l'acqua, condotti di ventilazione, scorte alimentari e ingegnosi sistemi di sicurezza offrivano un riparo sicuro a centinaia di persone. Un sito
archeologico unico!!!
Cappadocia: la citta sotterranea di Kaymakly
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Di altra natura sono i Camini delle Fate a Zelve. Infatti qui l'uomo non centra nulla. Il tempo è gli elementi hanno modellato questa terra, creando
forme bizzarre e spesso poco comprensibili. Come fanno tutti questi massi a stare in equilibrio su queste colonne naturali??? Eppure è così, nessuno ce li ha messi. solo l'erosione ha potuto tanto.
Il tramonto riveste con una luce particolare la vallata e come dice il nome, sembra davvero un posto fatato.
Cappadocia: Zelve - i Camini delle Fate
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Il nostro itinerario ci porta ora verso l'Egeo. Visitiamo anche un antico caravanserraglio e poi il mausoleo di Mevlana a Konya. Questo mausoleo è importante perche dedicato al fondatore della setta dei Dervisci, i famosi monaci che cercano la loro spiritualià danzando.
Caravanserraglio di sultanhani
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Konya: mausoleo di Mevlana
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Pamukkale ci aspetta e da lontano le cascate pietrificate risaltano tra le verdi colline sotto l'occhio vigile dell'antico insediamento greco di Hierapolis.
I secoli e l'acqua termale hanno creato queste spettacolari cascate di calcare bianchissimo intervallato di tanto in tanto da venature rosse, verdi o gialle a seconda dei minerali contenuti nelle acque. La vastita delle cascate denota l'incessante lavoro dell'acqua durante i secoli. formazioni
stalattitiche e vasche naturali affiorano qua e la lungo il fianco della collina su cui si adagia questo sorprendente mantello bianco.
Pamukkale: le cascate pietrificate
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Afrodisia, la citta greca dedicata alla dea Afrodite, mostra le sue rovine sotto una fastidiosa piggia, ma la bellezza del luogo non ci fa comunque desistere.
Afrodisia
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Ad Efeso il sole regna di nuovo. Le Antiche rovine di questo luogo tempo fiorente porto dell'Egeo,. che contava oltre 100000 abitanti emergono tra il
rosso dei papaveri e l'intenso verde delle colline adiacenti. Temli, case patrizie, i bagni pubblici e persino la lupanara (il bordello), nulla
sembrano di fronte alla facciata della biblioteca di Creso che domina il sito alla fine di un viale costellato di colonne e capitelli di marmo.
Poi l'anfiteatro greco con la sua acustica impeccabile e il viale che un tempo ormai lontano conduceva al porto che non c'è più. Efeso è ora sulla
terra ferma. Il mare è lontano, ma ci si possono immaginare ancora le vie, i vicoli le banchine e le botteghe brulicanti di genti.
Efeso
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Finisce qui la mi avisita in Asia Minore, molto più soddisfatto di quanto avrei mai pensato.
Qui la mappa del giro:http://www.senzafreni.com/mkportal/modules/coppermine/albums/20070423-%20Turchia/normal_20070423-000020.jpg (http://www.senzafreni.com/mkportal/modules/coppermine/albums/20070423-%20Turchia/20070423-000020.jpg)
Tutte le foto: QUI (http://www.senzafreni.com/mkportal/modules/coppermine/thumbnails.php?album=544&page=1)
Turchia
http://www.senzafreni.com/mkportal/modules/coppermine/albums/20070423-%20Turchia/normal_20070423-000010.jpg
Premessa
La Turchia non è un paese arabo. Questo la sapevo.
E' un paese mussulmano. Anche questo lo sapevo.
La Turchia è un paese bellissimo. Mi aspettavo pure questo.
Quello che non sapevo e che non mi aspettavo è che fosse un paese stupendo, accogliente, ospitale, pulito e ordinato.
Si tende, al meno io lo facevo fino ad ora, sempre un po' a fare di tutta un'erba un fascio quando si parla di Islam. Invece no, le differenze ci sono
eccome!
Mi aspettavo di trovare un paese molto simile all'Egitto, tanto per fare un paragone che molti conosceranno. Invece l'unica cosa in comune è, appunto, la religione. Non che l'Egitto si sporco o poco accogliente, ma non è la stessa cosa. Un po' come se dicessero che l'Italia è come la Finlandia, tanto per capirci.
Il viaggio
L'arrivo è all'ereoporto Ataturk di Istanbul.
Istanbul, sulle rive del Bosforo, tra il Mar di Marmara e il Mar Nero. Crocevia tra est e ovest, tra Europa e Asia. La porta tra oriente e occidente.
Istanbul incrocio di razze e di uomini, come dice l'omonima canzone dei Litfiba.
Istanbul che nasce cristiana con Costantino, diventa ortodossa con i bizantini e poi mussulmana con gli arabi. Ogni muro della città vecchia testimonia il passare burrascoso della storia in questa terra di confine. Il Corno d'Oro,la lingua d'acqua che divide la parte europea in due penisole partendo dal Bosforo, racchiude tracce inequivicabili degli antichi splendori e ci si rende conto di quanto sangue sia stato versato per il dominio di questa parte di mondo.
Il corno d'Oro
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Le oltre 1200 moschee di Istanbul la rendono uno dei centri di culto per eccellenza dell'Islam, ma nche le antiche chiese romane o bizantine ne fanno un riferimento per il mondo cristiano.
Santa Sofia da cattedrale di Dio a tempio di Allah. San Salvatore in Chora con i suoi magnifici mosaici che hanno retto l'urto del tempo e dell'uomo.
La Moschea Azurra, imponente e bellissima con le sue maioliche da cui prende il nome. I suoi quattro minareti a far da guadia a una struttura in pietra che al suo interno racchiude capolavori dell'arte araba.
La Moschea di Solimano il Magnifico, che sfoggia sei altissimi minareti e che lascia senza fiato tanta è la raffinatezza dei suoi decori interni. Con la sua acustica perfetta e ancora misteriosa.
La Moschea Azzurra
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Santa Sofia
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San Salvatore in Chora
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La Mosschea di Solimano il Magnifico
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Il Palazzo di Topkapi, con i suoi quattro cortili interni, la residenza dei sultani, l'harem e la stanza del tesoro, che vanta il famoso pugnale a tre smeraldi sull'elsa grandi come noci e il magnifico diamante del cucchiaio, grande come una mela. La vista dall'alto di cui potevano godere i sultani sulla città affacciata sul Bosforo e i bellissimi giardini di tulipani, tra cui anche quelli neri.
Istanbul ciclopica megalopoli da 18 milioni di persone, con i suoi due ponti sul Bosforo a campata unica e lunghi 700 metri.
Istanbul e le mille luci della notte, ma anche i mille colori del giorno. La vita che scorre al di la di tutto, la città che si sveglia, si muove, respira.
Il palazzo di Topkapi
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Il Bosforo
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La Moschea Azzurra di notte
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.... e di giorno
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Il Gran bazar
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Gli occhi dell'occidentale restano sospesi in questo magma multiforme.
Istanbul che parla turco, ma usa l'euro. Istanbul che non magia maiale, ma lotta per la propria laicità. Istanbul che racchiude tutto un mondo sulle rive di uno stretto.
Da Istanbul verso Ankara si scopre un altro paese. Molto più rurale, contadino. Il fascino segreto di Istanbul lascia il posto a spazi immensi e
verdissimi. L'autostrada taglia in due l'altopiano anatolico attraverso distese di grano e alte montagne ancora maculate di neve.
La Capitale turca è moderna, ordinata e i suoi "soli2 5 milioni e mezzo di abitanti, la fanno sembrare niente più di un grande paese.
voluta come capitale dal fondatore dell patria Ataturk, Ankara resta il centro amministrativo della turchia, ma niente più. La storia è passta anche di qui, ma le pagine più importanti sono state scritte altrove.
Gli ampi spazi da Ankara verdo la Cappadocia sono coperti da campi di grano e alberi da frutto a perdita d'occhio, interrotti solo all'improvviso,
dalla bianca distesa del lago salato di Tuz Gölu. In estate si prosciuga quasi totalmente diventando calpestabile. In questa stagione le acque si stanno ancora ritirando e la forte salinità non consente la balneazione.
Il lago salato di Tuz Gölu
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La Cappadocia, una delle regioni più antiche della terra, è li davanti a noi. Strana, unica, con i suoi colori che vanno dall'ocra al rosso. Le
migliaia di formazioni rocciose formatesi nei millenni disegnao forme curiose e stravaganti.
L'uomo ha colonizzato anche questa zona fin da 7000 anni avanti cristo, quando già gli Ittiti, scavavano la tenera roccia ricavando le loro abitazioni
nel cuore della terra. Poi i cristiani hanno continuato a vivere qui per difendersi dalle scorrerie degli arabi, creando opere d'arte incommensurabili,
come le famose chiese iconoclaste scavate nella roccia a Göreme.
Tutt'oggi molti paesi sono costruiti in una sorta di intermezzo tr ala roccia e l'abitazione tradizionale. gli edifici moderni si confondono con quelli
più antichi scavati al riparo della pietra.
Cappadocia: la zona di Göreme
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Questa regione offre sorprese continue. La visita alla città sotterranea di Kaymakly non può essere descritta a parole. E' un'esperienza unica, quasi
intima. Ognuno la vive a modo suo. Per quel che mi riguarda, credo sia la cosa più bella di quel poco, che ho visto in Turchia. Non ci sono affreschi,
niente quadri o tesori, solo pietra. Si entra nel cuore di una montagna su un altipiano a quaota 1400 m e si scende tra stretti cunicoli in un dedalo
di gallerie, stanze, scale e pertugi per quattro dei sette piani esistenti. Sette piani!!! Solo un decimo di questo complesso è visitabile. Chi è
claustrofobico non deve entrare. Nelle visccere della terra a temperatura costante di 15°C gli ittiti 9000 anni fa iniziarono questa immane opera, poi
continuata nel medio evo dai cristiani. Il motivo di tale lavoro è semplice. La sicurezza. Abitare qui garantiva riparo dai nemici, dal freddo, dal
caldo e dagli animali. Questa sorta di città nascosta era attrezzata per sopravvivere autonomamente anche sei mesi senza uscire all'aria aperta. Pozzi
per l'acqua, condotti di ventilazione, scorte alimentari e ingegnosi sistemi di sicurezza offrivano un riparo sicuro a centinaia di persone. Un sito
archeologico unico!!!
Cappadocia: la citta sotterranea di Kaymakly
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Di altra natura sono i Camini delle Fate a Zelve. Infatti qui l'uomo non centra nulla. Il tempo è gli elementi hanno modellato questa terra, creando
forme bizzarre e spesso poco comprensibili. Come fanno tutti questi massi a stare in equilibrio su queste colonne naturali??? Eppure è così, nessuno ce li ha messi. solo l'erosione ha potuto tanto.
Il tramonto riveste con una luce particolare la vallata e come dice il nome, sembra davvero un posto fatato.
Cappadocia: Zelve - i Camini delle Fate
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Il nostro itinerario ci porta ora verso l'Egeo. Visitiamo anche un antico caravanserraglio e poi il mausoleo di Mevlana a Konya. Questo mausoleo è importante perche dedicato al fondatore della setta dei Dervisci, i famosi monaci che cercano la loro spiritualià danzando.
Caravanserraglio di sultanhani
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Konya: mausoleo di Mevlana
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Pamukkale ci aspetta e da lontano le cascate pietrificate risaltano tra le verdi colline sotto l'occhio vigile dell'antico insediamento greco di Hierapolis.
I secoli e l'acqua termale hanno creato queste spettacolari cascate di calcare bianchissimo intervallato di tanto in tanto da venature rosse, verdi o gialle a seconda dei minerali contenuti nelle acque. La vastita delle cascate denota l'incessante lavoro dell'acqua durante i secoli. formazioni
stalattitiche e vasche naturali affiorano qua e la lungo il fianco della collina su cui si adagia questo sorprendente mantello bianco.
Pamukkale: le cascate pietrificate
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Afrodisia, la citta greca dedicata alla dea Afrodite, mostra le sue rovine sotto una fastidiosa piggia, ma la bellezza del luogo non ci fa comunque desistere.
Afrodisia
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Ad Efeso il sole regna di nuovo. Le Antiche rovine di questo luogo tempo fiorente porto dell'Egeo,. che contava oltre 100000 abitanti emergono tra il
rosso dei papaveri e l'intenso verde delle colline adiacenti. Temli, case patrizie, i bagni pubblici e persino la lupanara (il bordello), nulla
sembrano di fronte alla facciata della biblioteca di Creso che domina il sito alla fine di un viale costellato di colonne e capitelli di marmo.
Poi l'anfiteatro greco con la sua acustica impeccabile e il viale che un tempo ormai lontano conduceva al porto che non c'è più. Efeso è ora sulla
terra ferma. Il mare è lontano, ma ci si possono immaginare ancora le vie, i vicoli le banchine e le botteghe brulicanti di genti.
Efeso
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Finisce qui la mi avisita in Asia Minore, molto più soddisfatto di quanto avrei mai pensato.
Qui la mappa del giro:http://www.senzafreni.com/mkportal/modules/coppermine/albums/20070423-%20Turchia/normal_20070423-000020.jpg (http://www.senzafreni.com/mkportal/modules/coppermine/albums/20070423-%20Turchia/20070423-000020.jpg)
Tutte le foto: QUI (http://www.senzafreni.com/mkportal/modules/coppermine/thumbnails.php?album=544&page=1)