Fabiulus
04/01/17, 13:55
Giornata di Lunedì 31 Ottobre 2016
Se al sole del sabato ho dovuto rinunciare per lo sfalcio erba a casa;
Se al sole di domenica ho dovuto rinunciare per la messa e un lungo aperitivo con amici;
Lunedì è mio.
La sveglia è “relativamente” anticipata alle 7:15: preparo il vestiario e comincio la vestizione…
… decine e decine di minuti, ed appena improntato tutto, il caldo in casa comincia a sentirsi.
Subito fuori, quindi, a caricare la moto, allacciare il casco, mettere i guanti e salire in sella.
Una sgasatina alla moto che da qualche minuto si sta scaldando e poi … “CLACK” si innesta la prima e si parte!
Recupero al forno un trancetto di pizza (il mio pranzo) e poi via verso le Alpi.
Il cielo si presenta grigio, poco invitante ad una uscita in moto di fine ottobre, ma … o ora o mai più!
Prendo la rotonda della Fattoria (Centro Commerciale della periferia di Rovigo) … un piccolo sorriso si spalma sul mio viso, e butto giù la moto in quel curvone a U che va a stringersi nella parte finale … la moto che scende sempre più giù mentre il gas viene sempre e costantemente aperto … quando si vede la curva “aprirsi” si spalanca per tirare su la moto.
Il lieve sorriso si è trasformato in una folle risata mentre sfilo un’auto prima di inforcare la Transpolesana.
E giù di gas (nei limiti) sino all’imbocco autostradale di Villamarzana.
In autostrada la musica mi entra lontana dall’apparato Bluetooth, mentre osservo il mondo scorrermi attorno.
E come al solito la mente vola, vola a pensare a tantissime cose … i progetti realizzati, quelli che vorrei realizzare … quante cose sono cambiate negli ultimi anni, questa politica del piffero e facebook che sempre più si riempie di “boccaloni”.
Intanto scorrono i colli Euganei alla mia sinistra; li osservo bene e noto come nonostante il cielo grigio siano particolarmente nitidi … butto lo sguardo verso il nord e pare di scorgere persino le alpi … ma sarà sicuramente un’impressione …
Esco dall’autostrada ed imbocco la circonvallazione di Padova. Fa freschino, si sente … il mio corpo cerca di trovare l’equilibrio termico, ma con questo meteo …
Le auto di contro sembrano rispettarmi un sacco quest’oggi, si spostano senza che debba fare alcunché: forse il fatto che sinora non ho trovato nessuna moto/scooter … chissà.
La provinciale è un mega rettilineo con paesi a destra e a manca … ma …
Talvolta il paesaggio viene illuminato da un timido raggio di sole. Magari …
Passano 2 mezzore dalla partenza ed a Rosà già si vedono imponenti le catene montuose ed il sole si fa molto più presente.
Quell'immagine ed il sole mi hanno scaldato, giro la manopola del gas, voglioso di giungere prima alla mia ambita meta … ma devo trattenermi, centri abitati e limiti da rispettare sono un tabù ed il primo rischio.
Finalmente a Bassano scopro che il calore che sento è solo la brama ed il desiderio: il termometro segna inesorabile 11°C alle pendici dei monti.
Mi fermo alla solita Birreria Trenti, ma non entro: mi sgranchisco le gambe, faccio 2 foto di rito e penso all'itinerario tutto improvvisato …
… niente: oggi tradisco il Monte Grappa ed il relativo monumento! Salgo ancora sulla moto e ricomincio il viaggio dopo la sosta Benzina (doverosa).
Appena imbocco la Statale un’Aprilia mi sfila … ma non va forte, mi accodo a lui … “chissà cosa starà pensando” penso.
Io intanto mi gusto il contorno: le rocce ai miei fianchi che scendono dritte sino alla strada che si muove in questa vallata scavata dal tempo.
Inforco la deviazione per Feltre e alcune decine di km dopo la svolta per il Rolle …
22652
Ancora l’Aprilia che mi fa strada … forse ne avrei di più, ma va bene così.
L’aria fresca penetra ovunque il sole non è così caloroso oggi, ma non c’è da tremare: ho raggiunto un buon equilibrio e i primi odori cominciano ad entrare dentro il casco …
… per quanto tempo passi sono sempre gli stessi … il sorriso torna sulle mie labbra ed il pensiero vola ad una persona: quanto vorrei fosse qua ora!
Le curve si muovono ed io mi sento danzare con la moto fra loro, le seguo metro dopo metro in un volteggiare continuo mentre i tratti d’ombra alternano asfalto umido ad asfalto asciutto.
Ma tutto è normale, sino all’ultimo tratto in salita … quello che parte da San Martino di Castrozza!!!
Nessuno, solo io e l’Aprilia davanti a me!
La salita parte normale… 2-3-4 tornati, poi lo spettacolo … e non resisto: mi fermo per una foto:
i colori degli alberi, le foglie arancione, l’asfalto semiasciutto e la roccia difronte baciata dal sole … come si fa a non commuoversi davanti a questo splendore, dove il “nulla” regna in questa giornata con pochissimo traffico?
Lascio andare il mio apripista per una foto “intonsa” di altri esseri, penso/ripenso a tantissime cose, a momenti già vissuti: il mio primo giro in moto, la mia prima salita sul Rolle con gli amici del Forum; dove saranno, cosa faranno ora?
22659
Metto via il cellulare, mi rimetto in moto e … DEVO raggiungere l’Aprilia!!!
L’istinto del motociclista esce un po’, la voglia di raggiungere chi ti è sfuggito dalla visuale, la paura su questo asfalto un po’ umido e un po’ no, con foglie che rendono più reale il rischio di scivolare … un gioco di equilibri … e questo contorno che rende magica la giornata!
“CLACK” la prima, un filo di gas, e la frizione che viene lasciata i giri motore che salgono: si parte.
Prima seconda, staccata … con il retrotreno che un poco saltella, e giù per fare il tornante, altre curve che antecedono un'altra curva a U da prima e che ti costringono ad una staccata con moto ancora inclinata a finirla ad inizio svolta … un susseguirsi di momenti, attenzione a mille, tutto è veloce, l’aria che entra nel casco per una visiera lasciata volontariamente aperta a sentire l’aria pungente, ad assaporare quegli odori che solo questi luoghi, questo fresco, questa stagione possono donarti!
Curva, tornante, rettilineo … e poi eccola là l’Aprilia … sicuramente ha un passo molto tranquillo, avesse spinto un poco non l’avrei mai ripresa, ma forse non era neppure quella la mia voglia, ma l’adrenalina ed il vivere la salita sino all’arrivo al passo … il ritmo cala e comincio a godermi lo spazio lasciato libero dagli alberi, grullo, dove l’erba si alterna alla roccia: siamo a 1984 m di altezza!!!
10 minuti di sosta sul Rolle tra foto, e due passi.
22660
Anche il ragazzo dell’Aprilia si è fermato un saluto di condivisione con la mano, in fondo non si sono viste tante moto sinora!
Il tempo è tiranno, sono le 11:30: si deve riprendere il viaggio per non rincasare troppo tardi!
La discesa verso Predazzo riserva una sorpresa: strada chiusa per manutenzione!
La deviazione, obbligatoria è passare per il Valles ed il San Pellegrino …
Alzo il ritmo per non eccedere nell’orario di rientro, per la paura del freddo … tutto normale, tutto ordinario uno spettacolo.
Nei panorami mozzafiato la moto dondola insieme a me in una danza che sembra infinita.
Arrivo alla salita del Manghen: inconfondibile, una strada stretta stretta che con il sole in fronte si rileva ostica per i momenti in cui non si vede una cippa!
Inoltre comincio a sentire la stanchezza, soprattutto alle spalle: il fermo prolungato da metà settembre si fa sentire.
Riduco il passo sia per motivi di sicurezza, sia per godermi il ruscello che scorre alla mia destra ed il bosco alla mia sinistra.
Così sino alla Malga, dove il piccolo laghetto attende all’ombra di una punta rocciosa. Mi si mostra ghiacciato nella colorazione bluastra che assume in questa giornata di sole.
Qui incontro una coppia del ravennate con un GS … coi quali scambio 4 chiacchiere sulla giornata e sui fantastici posti che riserva il nostro comprensorio montuoso il tutto legato da un filo sottile che ci accomuna:
la condivisione di un momento unico dove pochi ancora si cimentano, dove pochi trovano il coraggio di affrontare questo freddo, questa giornata “corta” con il rischio di sbagliare orario di rientro e quindi viaggiare con temperature se non di valore negativo molto prossime allo zero.
E alla loro dipartita, nel mangiare quel trancio di pizza, osservando quel lago ghiacciato e la vastità che si apre da quel punto di osservazione penso a com’è strano, fare tanti chilometri ed incontrare qualcuno della tua stessa regione …
Faccio due passi, due foto.
22661 22656
... poi riprendo la discesa ... a moto spenta, per ascoltare i rumori che sono attorno a me …
Una piccola cascata cattura la mia attenzione … ci vado quasi sotto per fargli una foto migliore … e un arcobaleno viene immortalato dalla fotocamera del mio cellulare!
Risalgo e riprendo la discesa decidendo per una sosta al lago di Levico dove un prato umido e verdissimo accoglie poche persone, tra cui me, intente a fare qualche passo in questa favolosa giornata.
22657
Passa mezz’ora, dove resto al telefono a scambiare quattro chiacchiere con la persona che avrei voluto fosse con me …
Poi si riparte: sono le 14:30 ed è ora di farsi l’ultima oretta di moto prima di riprendere la via di casa!
La salita è per la strada panoramica, verso il Passo Vezzena … anch’essa splendida in questa azzurra giornata … dove dal punto panoramico si possono fotografare i due laghi di Caldonazzo e di Levico …
In circa 25 minuti raggiungo l’altopiano che fra le sue curve sinuose mi accompagna nel verde illuminato da questo sole, in questa giornata di ottobre sino alla discesa del Costo e quindi a Piovene Rocchette.
Il resto è il saluto alle alpi osservandole negli specchietti retrovisori … con il sorriso sulle labbra ed un arrivederci nel cuore!
La successiva sosta è stata l’aperitivo da un caro amico a Polesella alle 16:45 … e poi il definitivo rientro a casa alle 17:45.
Giornata favolosa, segnata da una natura che a ha fatto da Protagonista.
Una natura che oggi, come ieri mi commuove, mi invoglia a tornarci … mi appassiona!
Dati:
partenza h. 8:00
rientro h. 17:45
Km percorsi ~500
~15 moto incontrate (non ho contate quelle sul Costo);
Passi:
- Rolle (1984 mslm);
- Valles (2032 mslm);
- San Pellegrino (1918 mslm);
- Manghen (2047 mslm);
- Vezzena (1417 mslm)
Complimenti a chi ha letto tutto.
Se al sole del sabato ho dovuto rinunciare per lo sfalcio erba a casa;
Se al sole di domenica ho dovuto rinunciare per la messa e un lungo aperitivo con amici;
Lunedì è mio.
La sveglia è “relativamente” anticipata alle 7:15: preparo il vestiario e comincio la vestizione…
… decine e decine di minuti, ed appena improntato tutto, il caldo in casa comincia a sentirsi.
Subito fuori, quindi, a caricare la moto, allacciare il casco, mettere i guanti e salire in sella.
Una sgasatina alla moto che da qualche minuto si sta scaldando e poi … “CLACK” si innesta la prima e si parte!
Recupero al forno un trancetto di pizza (il mio pranzo) e poi via verso le Alpi.
Il cielo si presenta grigio, poco invitante ad una uscita in moto di fine ottobre, ma … o ora o mai più!
Prendo la rotonda della Fattoria (Centro Commerciale della periferia di Rovigo) … un piccolo sorriso si spalma sul mio viso, e butto giù la moto in quel curvone a U che va a stringersi nella parte finale … la moto che scende sempre più giù mentre il gas viene sempre e costantemente aperto … quando si vede la curva “aprirsi” si spalanca per tirare su la moto.
Il lieve sorriso si è trasformato in una folle risata mentre sfilo un’auto prima di inforcare la Transpolesana.
E giù di gas (nei limiti) sino all’imbocco autostradale di Villamarzana.
In autostrada la musica mi entra lontana dall’apparato Bluetooth, mentre osservo il mondo scorrermi attorno.
E come al solito la mente vola, vola a pensare a tantissime cose … i progetti realizzati, quelli che vorrei realizzare … quante cose sono cambiate negli ultimi anni, questa politica del piffero e facebook che sempre più si riempie di “boccaloni”.
Intanto scorrono i colli Euganei alla mia sinistra; li osservo bene e noto come nonostante il cielo grigio siano particolarmente nitidi … butto lo sguardo verso il nord e pare di scorgere persino le alpi … ma sarà sicuramente un’impressione …
Esco dall’autostrada ed imbocco la circonvallazione di Padova. Fa freschino, si sente … il mio corpo cerca di trovare l’equilibrio termico, ma con questo meteo …
Le auto di contro sembrano rispettarmi un sacco quest’oggi, si spostano senza che debba fare alcunché: forse il fatto che sinora non ho trovato nessuna moto/scooter … chissà.
La provinciale è un mega rettilineo con paesi a destra e a manca … ma …
Talvolta il paesaggio viene illuminato da un timido raggio di sole. Magari …
Passano 2 mezzore dalla partenza ed a Rosà già si vedono imponenti le catene montuose ed il sole si fa molto più presente.
Quell'immagine ed il sole mi hanno scaldato, giro la manopola del gas, voglioso di giungere prima alla mia ambita meta … ma devo trattenermi, centri abitati e limiti da rispettare sono un tabù ed il primo rischio.
Finalmente a Bassano scopro che il calore che sento è solo la brama ed il desiderio: il termometro segna inesorabile 11°C alle pendici dei monti.
Mi fermo alla solita Birreria Trenti, ma non entro: mi sgranchisco le gambe, faccio 2 foto di rito e penso all'itinerario tutto improvvisato …
… niente: oggi tradisco il Monte Grappa ed il relativo monumento! Salgo ancora sulla moto e ricomincio il viaggio dopo la sosta Benzina (doverosa).
Appena imbocco la Statale un’Aprilia mi sfila … ma non va forte, mi accodo a lui … “chissà cosa starà pensando” penso.
Io intanto mi gusto il contorno: le rocce ai miei fianchi che scendono dritte sino alla strada che si muove in questa vallata scavata dal tempo.
Inforco la deviazione per Feltre e alcune decine di km dopo la svolta per il Rolle …
22652
Ancora l’Aprilia che mi fa strada … forse ne avrei di più, ma va bene così.
L’aria fresca penetra ovunque il sole non è così caloroso oggi, ma non c’è da tremare: ho raggiunto un buon equilibrio e i primi odori cominciano ad entrare dentro il casco …
… per quanto tempo passi sono sempre gli stessi … il sorriso torna sulle mie labbra ed il pensiero vola ad una persona: quanto vorrei fosse qua ora!
Le curve si muovono ed io mi sento danzare con la moto fra loro, le seguo metro dopo metro in un volteggiare continuo mentre i tratti d’ombra alternano asfalto umido ad asfalto asciutto.
Ma tutto è normale, sino all’ultimo tratto in salita … quello che parte da San Martino di Castrozza!!!
Nessuno, solo io e l’Aprilia davanti a me!
La salita parte normale… 2-3-4 tornati, poi lo spettacolo … e non resisto: mi fermo per una foto:
i colori degli alberi, le foglie arancione, l’asfalto semiasciutto e la roccia difronte baciata dal sole … come si fa a non commuoversi davanti a questo splendore, dove il “nulla” regna in questa giornata con pochissimo traffico?
Lascio andare il mio apripista per una foto “intonsa” di altri esseri, penso/ripenso a tantissime cose, a momenti già vissuti: il mio primo giro in moto, la mia prima salita sul Rolle con gli amici del Forum; dove saranno, cosa faranno ora?
22659
Metto via il cellulare, mi rimetto in moto e … DEVO raggiungere l’Aprilia!!!
L’istinto del motociclista esce un po’, la voglia di raggiungere chi ti è sfuggito dalla visuale, la paura su questo asfalto un po’ umido e un po’ no, con foglie che rendono più reale il rischio di scivolare … un gioco di equilibri … e questo contorno che rende magica la giornata!
“CLACK” la prima, un filo di gas, e la frizione che viene lasciata i giri motore che salgono: si parte.
Prima seconda, staccata … con il retrotreno che un poco saltella, e giù per fare il tornante, altre curve che antecedono un'altra curva a U da prima e che ti costringono ad una staccata con moto ancora inclinata a finirla ad inizio svolta … un susseguirsi di momenti, attenzione a mille, tutto è veloce, l’aria che entra nel casco per una visiera lasciata volontariamente aperta a sentire l’aria pungente, ad assaporare quegli odori che solo questi luoghi, questo fresco, questa stagione possono donarti!
Curva, tornante, rettilineo … e poi eccola là l’Aprilia … sicuramente ha un passo molto tranquillo, avesse spinto un poco non l’avrei mai ripresa, ma forse non era neppure quella la mia voglia, ma l’adrenalina ed il vivere la salita sino all’arrivo al passo … il ritmo cala e comincio a godermi lo spazio lasciato libero dagli alberi, grullo, dove l’erba si alterna alla roccia: siamo a 1984 m di altezza!!!
10 minuti di sosta sul Rolle tra foto, e due passi.
22660
Anche il ragazzo dell’Aprilia si è fermato un saluto di condivisione con la mano, in fondo non si sono viste tante moto sinora!
Il tempo è tiranno, sono le 11:30: si deve riprendere il viaggio per non rincasare troppo tardi!
La discesa verso Predazzo riserva una sorpresa: strada chiusa per manutenzione!
La deviazione, obbligatoria è passare per il Valles ed il San Pellegrino …
Alzo il ritmo per non eccedere nell’orario di rientro, per la paura del freddo … tutto normale, tutto ordinario uno spettacolo.
Nei panorami mozzafiato la moto dondola insieme a me in una danza che sembra infinita.
Arrivo alla salita del Manghen: inconfondibile, una strada stretta stretta che con il sole in fronte si rileva ostica per i momenti in cui non si vede una cippa!
Inoltre comincio a sentire la stanchezza, soprattutto alle spalle: il fermo prolungato da metà settembre si fa sentire.
Riduco il passo sia per motivi di sicurezza, sia per godermi il ruscello che scorre alla mia destra ed il bosco alla mia sinistra.
Così sino alla Malga, dove il piccolo laghetto attende all’ombra di una punta rocciosa. Mi si mostra ghiacciato nella colorazione bluastra che assume in questa giornata di sole.
Qui incontro una coppia del ravennate con un GS … coi quali scambio 4 chiacchiere sulla giornata e sui fantastici posti che riserva il nostro comprensorio montuoso il tutto legato da un filo sottile che ci accomuna:
la condivisione di un momento unico dove pochi ancora si cimentano, dove pochi trovano il coraggio di affrontare questo freddo, questa giornata “corta” con il rischio di sbagliare orario di rientro e quindi viaggiare con temperature se non di valore negativo molto prossime allo zero.
E alla loro dipartita, nel mangiare quel trancio di pizza, osservando quel lago ghiacciato e la vastità che si apre da quel punto di osservazione penso a com’è strano, fare tanti chilometri ed incontrare qualcuno della tua stessa regione …
Faccio due passi, due foto.
22661 22656
... poi riprendo la discesa ... a moto spenta, per ascoltare i rumori che sono attorno a me …
Una piccola cascata cattura la mia attenzione … ci vado quasi sotto per fargli una foto migliore … e un arcobaleno viene immortalato dalla fotocamera del mio cellulare!
Risalgo e riprendo la discesa decidendo per una sosta al lago di Levico dove un prato umido e verdissimo accoglie poche persone, tra cui me, intente a fare qualche passo in questa favolosa giornata.
22657
Passa mezz’ora, dove resto al telefono a scambiare quattro chiacchiere con la persona che avrei voluto fosse con me …
Poi si riparte: sono le 14:30 ed è ora di farsi l’ultima oretta di moto prima di riprendere la via di casa!
La salita è per la strada panoramica, verso il Passo Vezzena … anch’essa splendida in questa azzurra giornata … dove dal punto panoramico si possono fotografare i due laghi di Caldonazzo e di Levico …
In circa 25 minuti raggiungo l’altopiano che fra le sue curve sinuose mi accompagna nel verde illuminato da questo sole, in questa giornata di ottobre sino alla discesa del Costo e quindi a Piovene Rocchette.
Il resto è il saluto alle alpi osservandole negli specchietti retrovisori … con il sorriso sulle labbra ed un arrivederci nel cuore!
La successiva sosta è stata l’aperitivo da un caro amico a Polesella alle 16:45 … e poi il definitivo rientro a casa alle 17:45.
Giornata favolosa, segnata da una natura che a ha fatto da Protagonista.
Una natura che oggi, come ieri mi commuove, mi invoglia a tornarci … mi appassiona!
Dati:
partenza h. 8:00
rientro h. 17:45
Km percorsi ~500
~15 moto incontrate (non ho contate quelle sul Costo);
Passi:
- Rolle (1984 mslm);
- Valles (2032 mslm);
- San Pellegrino (1918 mslm);
- Manghen (2047 mslm);
- Vezzena (1417 mslm)
Complimenti a chi ha letto tutto.