Zebra3
09/07/07, 23:05
Smilzo lo aveva già raccontato: "Oceano verde" (http://www.er6italia.com/forum/viewtopic.php?t=4601&highlight=oceano+verde). Io prendo spunto da lui perché ieri, in Sila, i campi di grano erano come un immenso mare di colore rosso.
http://www.senzafreni.com/mkportal/modules/coppermine/albums/userpics/10404/normal_Giro_del_lago_cecita_087.jpg
La giornata comincia male. Il ducatista con cui dovevo uscire mi da buca. Dopo un quarto d'ora si aggrega mio zio e dopo un altro quarto d'ora anche lui si ritira. Dei due zetisti iscritti al forum uno è al mare (Mako), l'altro (Cetto) ha uno strappo alla schiena. Niente. E' domenica, non c'è un'anima e resto solo. Ecchisenfrega. Io esco lo stesso.
15.30. Sono in sella e Cosenza è deserta.
http://www.senzafreni.com/mkportal/modules/coppermine/albums/userpics/10404/normal_Giro_del_lago_cecita_011.jpg
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In pratica in strada ci siamo solo io e qualche automobilista. Ma la decisione è presa e non si torna indietro. Si sale in Sila.
Procedo con prudenza. Avvisto una pattuglia dei carabinieri e sulla statale 107 che porta in Sila è possibile trovare dei velox. Per questo abbandono la statale e prendo la "strada vecchia", quella che porta a Monte Scuro e dove ogni anno si corre la Coppa Sila. Strada affascinante, con mille curve e tornanti. Ancora però non riesco a sciogliermi. Ci sono curve appetitose, ma pare di non essere solo. La prudenza ha deciso di diventare la mia zavorrina. Poco male, se fossi andato più veloce avrei terminato la mia corsa contro una bestia che viaggiava nella mia corsia. Ragazzi che rabbia, gli avrei sparato una cannonanta.
Arrivo a Montescuro intorno alle 16.20. Mi fermo e scatto qualche foto. Sono solo io insieme a quella che per un giorno sarà la mia unica compagnia. La fedele Ladyhawck
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Anche in montagna fa caldo. Ogni volta che mi fermo sudo di brutto e le escursioni termiche sono repentine. Basta trovare un po' di strada coperta dagli alberi e il freddo diventa pungente. Specie se il sudore sceso prima non si è ancora asciugato. Freddo e caldo me li prendo tutti, anche perché ho il giubbino traforato. La mia pelle diventa così un tutt'uno con l'esterno.
Da Monte Scuro (1.633 m) mi dirigo verso il lago Cecita. Ancora curve e tornanti, tutti in discesa. Incrocio una er6 arancione e mi fermo per fare altre foto. Ed è qui che incontro le prime onde rosse
http://www.senzafreni.com/mkportal/modules/coppermine/albums/userpics/10404/normal_Giro_del_lago_cecita_029.jpg
che poi diventano bianche
http://www.senzafreni.com/mkportal/modules/coppermine/albums/userpics/10404/normal_Giro_del_lago_cecita_039.jpg
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In sella sono solo, ma il viaggio mi fa compagnia. Mi fanno compagnia i motociclisti che incrocio e salutano; mi fanno compagnia quei due con le custom, che vedendomi fermo (ero intento a fare foto) si fermano anche loro: "Tutt'aappoooosto?", dicono con un accento che sembrava reggino. Ha sorriso il cuore nel sentire quelle parole.
Di nuovo in marcia. C'è da vedere il solito Lago Cecita...
http://www.senzafreni.com/mkportal/modules/coppermine/albums/userpics/10404/normal_Giro_del_lago_cecita_051.jpg
... e da "spolparsi" per benino tutte le curve fino alla Fossiata. Anche se in questa foto sono fermo ad un rettilineo :fumatore
http://www.senzafreni.com/mkportal/modules/coppermine/albums/userpics/10404/normal_Giro_del_lago_cecita_044.jpg
Da qui ritorno indietro, faccio le curve a ritroso e percorro la sp 206, che costeggia le rive opposte del lago. E' qui comincia l'oceano rosso...
http://www.senzafreni.com/mkportal/modules/coppermine/albums/userpics/10404/normal_Giro_del_lago_cecita_079.jpg
...interrotto qui e lì dalle onde del lago...
http://www.senzafreni.com/mkportal/modules/coppermine/albums/userpics/10404/normal_Giro_del_lago_cecita_069.jpg
Mi fermo ancora...
http://www.senzafreni.com/mkportal/modules/coppermine/albums/userpics/10404/normal_Giro_del_lago_cecita_083.jpg
e di nuovo in marcia, sempre sudato, infreddolito e bagnato...
http://www.senzafreni.com/mkportal/modules/coppermine/albums/userpics/10404/normal_Giro_del_lago_cecita_099.jpg
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...fino a raggiungere le coste dell'Oceano rosso
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Sono le venti. Il sole è ancora alto, la mia visiera é scura e decido di ritornare. Durante il ritorno non penso a nulla. Sono soddisfatto e questo mi basta.
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La giornata comincia male. Il ducatista con cui dovevo uscire mi da buca. Dopo un quarto d'ora si aggrega mio zio e dopo un altro quarto d'ora anche lui si ritira. Dei due zetisti iscritti al forum uno è al mare (Mako), l'altro (Cetto) ha uno strappo alla schiena. Niente. E' domenica, non c'è un'anima e resto solo. Ecchisenfrega. Io esco lo stesso.
15.30. Sono in sella e Cosenza è deserta.
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In pratica in strada ci siamo solo io e qualche automobilista. Ma la decisione è presa e non si torna indietro. Si sale in Sila.
Procedo con prudenza. Avvisto una pattuglia dei carabinieri e sulla statale 107 che porta in Sila è possibile trovare dei velox. Per questo abbandono la statale e prendo la "strada vecchia", quella che porta a Monte Scuro e dove ogni anno si corre la Coppa Sila. Strada affascinante, con mille curve e tornanti. Ancora però non riesco a sciogliermi. Ci sono curve appetitose, ma pare di non essere solo. La prudenza ha deciso di diventare la mia zavorrina. Poco male, se fossi andato più veloce avrei terminato la mia corsa contro una bestia che viaggiava nella mia corsia. Ragazzi che rabbia, gli avrei sparato una cannonanta.
Arrivo a Montescuro intorno alle 16.20. Mi fermo e scatto qualche foto. Sono solo io insieme a quella che per un giorno sarà la mia unica compagnia. La fedele Ladyhawck
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Anche in montagna fa caldo. Ogni volta che mi fermo sudo di brutto e le escursioni termiche sono repentine. Basta trovare un po' di strada coperta dagli alberi e il freddo diventa pungente. Specie se il sudore sceso prima non si è ancora asciugato. Freddo e caldo me li prendo tutti, anche perché ho il giubbino traforato. La mia pelle diventa così un tutt'uno con l'esterno.
Da Monte Scuro (1.633 m) mi dirigo verso il lago Cecita. Ancora curve e tornanti, tutti in discesa. Incrocio una er6 arancione e mi fermo per fare altre foto. Ed è qui che incontro le prime onde rosse
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che poi diventano bianche
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In sella sono solo, ma il viaggio mi fa compagnia. Mi fanno compagnia i motociclisti che incrocio e salutano; mi fanno compagnia quei due con le custom, che vedendomi fermo (ero intento a fare foto) si fermano anche loro: "Tutt'aappoooosto?", dicono con un accento che sembrava reggino. Ha sorriso il cuore nel sentire quelle parole.
Di nuovo in marcia. C'è da vedere il solito Lago Cecita...
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... e da "spolparsi" per benino tutte le curve fino alla Fossiata. Anche se in questa foto sono fermo ad un rettilineo :fumatore
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Da qui ritorno indietro, faccio le curve a ritroso e percorro la sp 206, che costeggia le rive opposte del lago. E' qui comincia l'oceano rosso...
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...interrotto qui e lì dalle onde del lago...
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Mi fermo ancora...
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e di nuovo in marcia, sempre sudato, infreddolito e bagnato...
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...fino a raggiungere le coste dell'Oceano rosso
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Sono le venti. Il sole è ancora alto, la mia visiera é scura e decido di ritornare. Durante il ritorno non penso a nulla. Sono soddisfatto e questo mi basta.