Confo
07/09/07, 10:48
Ciao ragass!
Ieri pomeriggio mi sono improvvisato tester d'eccezione.
Oggetti del mio test, Aprilia SL750 Shiver e Gilera Fuoco 500. :D
Condizioni generali della prova:
Venti minuti per mezzo (sempre troppo pochi per valutare bene una moto/scooter, ma questo è quello che concedono), con partenza dal concessionario in pieno centro e traffico a Brescia.
Per tutti e due ho fatto lo stesso "itinerario". Uscito dalla concessionaria Piaggio/Gilera/Aprilia Filippini di Brescia, rapida salita al Castello, discesa in Piazzale Arnaldo, salita sul Monte Maddalena sino alla chiesa di San Gottardo, discesa in Pusterla e ritorno al concessionario.
Primo test: Aprilia SL750 Shiver!
Ed eccoci qui, dunque, a tastare con mano quella famosa Shiver che già stupisce e fa parlare da novembre scorso, fin dalla presentazione al Salone di Milano.
Tralasciando ovvi discorsi riguardo a "la bellezza è soggettiva, ciò che piace a te non piace a me", penso che si possa essere tutti d'accordo sul fatto che l'Aprilia mostri un design d'effetto, spigoloso, sfuggente, moderno. La qualità si tocca con mano, particolari importanti come cerchi e le pinze radiali e finiture ottime. Particolare nota d'eccellenza alla strumentazione, che se perde un pò per il contagiri (secondo me un pò giocattolo), ci guadagna col display digitale con tanto di computer di bordo.
Ma saliamo in sella a questa moto che promette di gettare un pò di scompiglio nel mercato delle naked di media/alta cilindrata. Abituato alla ER, la posizione in sella è decisamente motard/enduro, ci si sente "appoggiati" sopra la moto e caricati in avanti, più che ben inseriti nel contesto-moto. Posizione d'attacco quindi, con un bel manubrio largo, a cui sono abituato visto che ho cambiato quello originale sulla ER.
Do il LA al bicilindrico che comincia a borbottare sornione, abituato al frullino frullar della ER, è un bel sound cupo che mette l'acquolina in bocca. Infilo la prima e percorro i primi cinquecento metri nel traffico più traffico, il giusto per notare una frizione un pò duretta. Gli innesti del cambio però sono precisi e silenziosi. Sfuggo dal traffico e salgo in Castello, la posizione comincio ad assimililarla (non posso dire "abituato", ci vorrebbe almeno un giorno) e la Shiver mi ripaga con buone sensazioni, precisa in curva, si lascia condurre, potenza e modulabilità dell'impianto freni molto buona e buon set di sospensioni che ben assorbono le asperità del terreno. Dubbi sul motore: apri e senti che la spinta non arriva. Sai e senti che il motore è superiore a quello della ER (circa 20cv in più), ma fino a 4000 e rotti giri la spinta è blanda, non è quel ciclone che ci si aspetta.
Scendo dal Castello, altro tuffo nel traffico più traffico, poi risalgo per il Monte Maddalena, giusto per confermare le doti ciclistiche sopraffine e per cominciare a capire questa strana erogazione, figlia del ride by wire, ovvero dell'acceleratore senza filo. Ridiscendo in città, il mio tempo per il test è già finito, sarebbe bello avere la Shiver per un giorno e saggiarne il comportamento in maniera più esaustiva, ad ogni modo si possono già tirare alcune somme: non è la moto che fa per me per tre semplici motivi.
1) Non ci carichi nulla;
2) Non ci carichi manco la zavorrina;
3) Non ci viaggi.
Ma non sono solito a condannare una moto in modo così crudo. La Shiver non sarà compagna fedele di migliaia di chilometri, ma giocattolino dispettoso per la gita fuori porta col ginocchio fuori e il coltello fra i denti. Sempre a patto di interpretare bene quella strana erogazione...
Secondo test: Gilera Fuoco 500!
Errore madornale. Provare il Fuoco 500 dopo la Shiver significa trovarsi su una vasca da bagno (comoda e comfortevole) con la spinta di uno Scarabeo e la solidità/precisione in curva di un Ciao. O sono solo impressioni?
Solo impressioni perchè si, il Fuoco non è una moto, ma non è neppure un semplice Scooter. Ovviamente quando apri non c'è la spinta della motocicletta, ma l'allungo è notevole, ci si trova belli sparati senza accorgersene, complice il comfort e il riparo dall'aria di un simil-scooter.
E in curva beh, ovvio non sentire la precisione della moto, ma rispetto ad uno scooter siamo avanti anni-luce e con le due ruote oscillanti/basculanti all'anteriore è facile grattare il cavalletto centrale e fare le scintille! :mrgreen:
L'estetica... a me me piace! Se l'MP3 si tiene ben legato agli stili cari ai maxi-scooter con eleganza ma poca originalità, il Fuoco si butta nel mondo dell'offroad, scimmiottando un pò i quad, con tubi a vista e due occhioni grandi grandi da Speed Triple.
****** esagerata il blocco delle ruote in movimento (così com'è per l'MP3), ovvero una volta che si è quasi fermi ai semafori si attiva il blocco delle ruote e si può far a meno di appoggiare i piedi per terra, sicuri che il Fuoco non cadrà. Poi basta un colpo di acceleratore e il sistema si disinserisce automaticamente. La strumentazione risulta completissima, ben leggibile e futuristica.
Risulta forse un pò larghetto e impacciato nel traffico, ma non penso cambi molto rispetto ad un Burgman o ad un Silver Wing.
Nota di disappunto per il prezzo, quasi ottomila euro sono un bel prezzo, spendibili solo nel caso non si voglia rinunciare alla comodità di uno scooter. A questo punto sceglierei Fuoco, o il fratello MP3, per le straordinarie sensazioni di sicurezza attiva e passiva.
Ultimo consiglio: da provare, come ho fatto io, anche solo per curiosità...
Ora... dite che mi prendono nella redazione di Motociclismo??? :mrgreen::mrgreen::mrgreen:
Ieri pomeriggio mi sono improvvisato tester d'eccezione.
Oggetti del mio test, Aprilia SL750 Shiver e Gilera Fuoco 500. :D
Condizioni generali della prova:
Venti minuti per mezzo (sempre troppo pochi per valutare bene una moto/scooter, ma questo è quello che concedono), con partenza dal concessionario in pieno centro e traffico a Brescia.
Per tutti e due ho fatto lo stesso "itinerario". Uscito dalla concessionaria Piaggio/Gilera/Aprilia Filippini di Brescia, rapida salita al Castello, discesa in Piazzale Arnaldo, salita sul Monte Maddalena sino alla chiesa di San Gottardo, discesa in Pusterla e ritorno al concessionario.
Primo test: Aprilia SL750 Shiver!
Ed eccoci qui, dunque, a tastare con mano quella famosa Shiver che già stupisce e fa parlare da novembre scorso, fin dalla presentazione al Salone di Milano.
Tralasciando ovvi discorsi riguardo a "la bellezza è soggettiva, ciò che piace a te non piace a me", penso che si possa essere tutti d'accordo sul fatto che l'Aprilia mostri un design d'effetto, spigoloso, sfuggente, moderno. La qualità si tocca con mano, particolari importanti come cerchi e le pinze radiali e finiture ottime. Particolare nota d'eccellenza alla strumentazione, che se perde un pò per il contagiri (secondo me un pò giocattolo), ci guadagna col display digitale con tanto di computer di bordo.
Ma saliamo in sella a questa moto che promette di gettare un pò di scompiglio nel mercato delle naked di media/alta cilindrata. Abituato alla ER, la posizione in sella è decisamente motard/enduro, ci si sente "appoggiati" sopra la moto e caricati in avanti, più che ben inseriti nel contesto-moto. Posizione d'attacco quindi, con un bel manubrio largo, a cui sono abituato visto che ho cambiato quello originale sulla ER.
Do il LA al bicilindrico che comincia a borbottare sornione, abituato al frullino frullar della ER, è un bel sound cupo che mette l'acquolina in bocca. Infilo la prima e percorro i primi cinquecento metri nel traffico più traffico, il giusto per notare una frizione un pò duretta. Gli innesti del cambio però sono precisi e silenziosi. Sfuggo dal traffico e salgo in Castello, la posizione comincio ad assimililarla (non posso dire "abituato", ci vorrebbe almeno un giorno) e la Shiver mi ripaga con buone sensazioni, precisa in curva, si lascia condurre, potenza e modulabilità dell'impianto freni molto buona e buon set di sospensioni che ben assorbono le asperità del terreno. Dubbi sul motore: apri e senti che la spinta non arriva. Sai e senti che il motore è superiore a quello della ER (circa 20cv in più), ma fino a 4000 e rotti giri la spinta è blanda, non è quel ciclone che ci si aspetta.
Scendo dal Castello, altro tuffo nel traffico più traffico, poi risalgo per il Monte Maddalena, giusto per confermare le doti ciclistiche sopraffine e per cominciare a capire questa strana erogazione, figlia del ride by wire, ovvero dell'acceleratore senza filo. Ridiscendo in città, il mio tempo per il test è già finito, sarebbe bello avere la Shiver per un giorno e saggiarne il comportamento in maniera più esaustiva, ad ogni modo si possono già tirare alcune somme: non è la moto che fa per me per tre semplici motivi.
1) Non ci carichi nulla;
2) Non ci carichi manco la zavorrina;
3) Non ci viaggi.
Ma non sono solito a condannare una moto in modo così crudo. La Shiver non sarà compagna fedele di migliaia di chilometri, ma giocattolino dispettoso per la gita fuori porta col ginocchio fuori e il coltello fra i denti. Sempre a patto di interpretare bene quella strana erogazione...
Secondo test: Gilera Fuoco 500!
Errore madornale. Provare il Fuoco 500 dopo la Shiver significa trovarsi su una vasca da bagno (comoda e comfortevole) con la spinta di uno Scarabeo e la solidità/precisione in curva di un Ciao. O sono solo impressioni?
Solo impressioni perchè si, il Fuoco non è una moto, ma non è neppure un semplice Scooter. Ovviamente quando apri non c'è la spinta della motocicletta, ma l'allungo è notevole, ci si trova belli sparati senza accorgersene, complice il comfort e il riparo dall'aria di un simil-scooter.
E in curva beh, ovvio non sentire la precisione della moto, ma rispetto ad uno scooter siamo avanti anni-luce e con le due ruote oscillanti/basculanti all'anteriore è facile grattare il cavalletto centrale e fare le scintille! :mrgreen:
L'estetica... a me me piace! Se l'MP3 si tiene ben legato agli stili cari ai maxi-scooter con eleganza ma poca originalità, il Fuoco si butta nel mondo dell'offroad, scimmiottando un pò i quad, con tubi a vista e due occhioni grandi grandi da Speed Triple.
****** esagerata il blocco delle ruote in movimento (così com'è per l'MP3), ovvero una volta che si è quasi fermi ai semafori si attiva il blocco delle ruote e si può far a meno di appoggiare i piedi per terra, sicuri che il Fuoco non cadrà. Poi basta un colpo di acceleratore e il sistema si disinserisce automaticamente. La strumentazione risulta completissima, ben leggibile e futuristica.
Risulta forse un pò larghetto e impacciato nel traffico, ma non penso cambi molto rispetto ad un Burgman o ad un Silver Wing.
Nota di disappunto per il prezzo, quasi ottomila euro sono un bel prezzo, spendibili solo nel caso non si voglia rinunciare alla comodità di uno scooter. A questo punto sceglierei Fuoco, o il fratello MP3, per le straordinarie sensazioni di sicurezza attiva e passiva.
Ultimo consiglio: da provare, come ho fatto io, anche solo per curiosità...
Ora... dite che mi prendono nella redazione di Motociclismo??? :mrgreen::mrgreen::mrgreen: