maurosessanta
17/09/07, 10:28
E’ una bella mattina di settembre.
Il motore della Mimma ronza sornione sulla sardostrada, mentre il mio occhio vaga sulle creste lontane dell’Appennino.
Nel bauletto gli scarponi, un po’ di cartine topografiche della montagna pistoiese, ed i soliti generi di conforto : schiacciata coi ciccioli, pane e prosciutto ed un pochino di vin rosso, di quello bono, che ho un po’ maltrattato, a dire il vero, travasandolo così, senza tanti complimenti, nella bottiglietta di plastica dell’acqua Panna.
E’ una bella giornata, calda e assolata, ma purtroppo per me la libera uscita sarà breve: oggi pomeriggio devo essere al lavoro alle quattro. La mia meta deve essere quindi vicina e accessibile, ma scarto mentalmente posti gia visti e conosciuti. Così, dato che sarò in solitaria, voglio sperimentare posti nuovi. E possibilmente selvaggi. Ecco che, come una sassata, arriva l’idea, e mi viene in mente Lucchio e la sua Penna.
Lucchio, per chi non lo conoscesse, è un paesino sulla valle della Lima, che appare, venendo da Pistoia, dopo Popiglio, sulla sinistra, incredibilmente aggrappato alla montagna con le sue case-torri, le bianche facciate di pietra al sole della mattina, gia meta di passate scorribande con gli amici di Senza Freni. Solo la visita al paesello e alla fortezza meriterebbe il viaggio. Infatti, nonostante che non vi siano custodite particolari opere d’arte, e che la maggior parte degli edifici risulti essere abbandonata ed in grave stato di degrado, credo che questo sia uno dei borghi più belli della Toscana. Se non ci credete, andate a vederlo.
http://www.senzafreni.com/mkportal/modules/coppermine/albums/userpics/10076/normal_mix2_001%7E1.jpg
Ma non è del paese che mi voglio occupare oggi, ma della sua montagna, che lo sovrasta, alta e severa, una bella piramide di bianca pietra calcarea, con pareti strapiombanti sui tetti delle case.
Così, uscito dalla Sardostrada a Pistoia, punto il cupolino della mia amata Mimma su per Le Piastre, verso l’Abetone. Meglio stendere un velo pietoso sullo stato della strada, sconvolta da continui cantieri che lasciano brecciolino a palate, martorizzata dal traffico anche pesante al quale, nei fine settimana, si aggiunge pure quello del beato popolo dei vacanzieri domenicali…… Dopo San Marcello e Mammiano, lasciata sulla sx la strada che va a Marliana e scende poi a Montecatini, si giunge alla Lima, dove bisogna girare a sx verso Lucca. Qui il discorso cambia, il traffico sparisce e il nastro d’asfalto, ben tenuto, serpeggia stretto e divertente fra le montagne…… oltrepassato Popiglio con il suo campanile squadrato e severo a incombere sulla strada, dopo un paio di Km si trova sulla sx il bivio per Lucchio.
Qua lascio la moto davanti alla fontana all’ingresso del paese: il sentiero per la Penna parte proprio da qui ! Faccio un veloce quanto solitario spogliarello e mi infilo pantaloni corti e scarponi, zaino in spalla e VIAAAA !!!!
http://www.senzafreni.com/mkportal/modules/coppermine/albums/userpics/10076/normal_mix2_005%7E0.jpg
Il sentiero – salendo - si infila in un bel bosco di vecchi castagni e qui perdo subito i segnavia del CAI che ci sono e non ci sono, un bel rebus di viottoli dove è facile perdere l’orientamento……. Questo bosco poi, è un ambiente che sa di funghi e magia, gli alberi più vecchi mostrano i neri segni di un antico incendio, e, scricchiolando alle folate del vento, mostrano a chi passa le loro dolorose forme contorte
http://www.senzafreni.com/mkportal/modules/coppermine/albums/userpics/10076/normal_mix2_068%7E0.jpg
http://www.senzafreni.com/mkportal/modules/coppermine/albums/userpics/10076/normal_mix2_070%7E1.jpg
. . . dalle pendici di questo bosco si narra che di notte gli antichi abitanti vedessero talvolta interminabili file di lumini in processione salire faticosamente la montagna, e, una volta raggiunta la vetta, vi sostavano per tutta la notte per poi sparire alle prime luci dell’alba…pare che fossero le anime del Purgatorio che, per espiare le proprie colpe, si imponessero la faticosa salita… ….brrr, mi viene in mente così anche l’inizio della Divina commedia con Dante perso nella selva oscura ………ma, per mia fortuna, non senza una certa fatica, riesco alla fine a ritrovar la …….retta via.
Infatti, dopo aver attraversato il bosco, raggiunto e costeggiato per un tratto il Rio Scuro in secca si arriva finalmente su una spianata detta le Calcinaie ( ah, gran cosa le cartine ….. eh eh eh) dove si incrociano diversi sentieri e da dove parte, ben segnalato ed in salita mozzafiato, il mio sentiero, quello per la cima.
http://www.senzafreni.com/mkportal/modules/coppermine/albums/userpics/10076/normal_mix2_008%7E3.jpg
Qua, uscito dal bosco, in mezzo a enormi massi, bisogna in qualche punto letteralmente arrampicare facendo forza anche sulle braccia; si arriva così in breve a costeggiare il crinale con vedute strepitose sulla vallata sottostante.
http://www.senzafreni.com/mkportal/modules/coppermine/albums/userpics/10076/normal_mix2_010%7E1.jpg
http://www.senzafreni.com/mkportal/modules/coppermine/albums/userpics/10076/normal_mix2_012%7E1.jpg
Ma la salita continua ripidissima e accidentata, mi fermo spesso a ripigliare il fiato, sono evidentemente fuori forma, dopo le gozzovigliate enogastronomiche delle ferie appena passate….Maledico i pantaloncini corti, i pruni ogni tanto mi graffiano gli stinchi e mi scortico appena un ginocchio su un sasso…e le lucertole, numerose in questa pietraia, mi fanno venire in mente che ci potrebbe pure essere qualche viperotta…..Cacchio, sto andando contro a tutte le più elementari norme di sicurezza dell’andar per monti: sono solo, non ho incontrato anima viva nemmeno a Lucchio quando ho parcheggiato la moto, non ho detto a nessuno dove andavo, e per di più sono su un sentiero parecchio impervio e solitario, dove anche soltanto una storta banale potrebbe diventare un problema serio …… figuriamoci una brutta caduta o il pinzo di una vipera……o un colpo apoplettico, ……..o perché no un infarto ?? Già che ci sono le penso tutte !!! ….…Chi mi ritrova quassù ??? …….….guardo il cellulare, almeno quello mi da campo, e me lo serro bene bene in tasca, in caso di caduta deve rimanere li dove è e fare il suo dovere……..
Continuo con molta prudenza ad arrampicarmi sul costone roccioso. Via via che si sale il crinale si fa sempre più’ stretto e aereo e si intuisce la vetta vicina.
http://www.senzafreni.com/mkportal/modules/coppermine/albums/userpics/10076/normal_mix2_016%7E1.jpg
Dalla cima (raggiunta superando 500 mt di dislivello in circa 2 ore di cammino) uno spettacolo grandioso, si vedono le Apuane, lontane al di sopra di verdi boschi di smeraldo,
http://www.senzafreni.com/mkportal/modules/coppermine/albums/userpics/10076/normal_mix2_015%7E1.jpg
i profili più rotondamente amichevoli delle montagne vicine, il Monte Memoriante e il Monte Prato Fiorito,
http://www.senzafreni.com/mkportal/modules/coppermine/albums/userpics/10076/normal_mix2_025%7E1.jpg
il Balzo nero e tutto il crinale Appenninico,
http://www.senzafreni.com/mkportal/modules/coppermine/albums/userpics/10076/normal_mix2_019%7E1.jpg
e, laggiù in fondo, Lucchio con la valle della Lima.
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Scatto numerose foto…….non sto nella pelle dalla contentezza, un brivido di adrenalina mi passa dentro, e vorrei far vedere questo posto a tutti i miei amici. (si lo so, sono un po' grullo !!!)
http://www.senzafreni.com/mkportal/modules/coppermine/albums/userpics/10076/normal_mix2_028%7E3.jpg
Mangio e bevo schiacciata e vinello, canticchio vecchi ritornelli di canzoni di Battisti e Guccini, mi concedo un po’ di relax e un bagno di sole sulla cima. Il silenzio è perfetto, interrotto a tratti dal remoto PO-TI-PO di una corriera blu che arranca lontanissima sulle curve della statale. Lascio un pensiero e la mia firma sul libro di vetta, che trovo sotto un masso, ben chiuso dentro la scatola metallica dei biscotti. Sfogliando tra le pagine, molte le firme di stranieri, americani, inglesi e tedeschi che si sono spinti quassù. Dò ancora uno sguardo intorno, a questo immenso azzurro del cielo e delle cime,
http://www.senzafreni.com/mkportal/modules/coppermine/albums/userpics/10076/normal_mix2_037%7E1.jpg
ai massi in bilico, agli strapiombi sulla valle
http://www.senzafreni.com/mkportal/modules/coppermine/albums/userpics/10076/normal_mix2_047%7E2.jpg
e mi accorgo di essermi innamorato di questa montagna, che è come un anticipo delle Apuane, una piccola Pania Secca in Appennino, che mi ha fatto faticare e sudare, ma che alla fine mi ha regalato queste belle emozioni. Sento che ritornerò. Magari con più calma.
E’ gia l’ora di rientrare. Raccolgo lentamente la mia roba, che da vero zingaro ho sparpagliato dappertutto, e la ripongo nello zaino. Un’occhiata alla cartina consiglierebbe di proseguire la discesa sul versante opposto da quello dal quale sono venuto per andare a incrociare il sentiero, che, circa 300 mt più in basso, aggirando con un ampio arco la montagna, mi riporterebbe alle Calcinaie e di qui a Lucchio. Ma il tempo stringe e non voglio rischiare di arrivare tardi al lavoro e così, fatto dietro front, decido il rientro per il sentiero dal versante dal quale sono venuto, che, a vederlo da quassù sembra veramente inaccessibile.
http://www.senzafreni.com/mkportal/modules/coppermine/albums/userpics/10076/normal_mix2_059.jpg
http://www.senzafreni.com/mkportal/modules/coppermine/albums/userpics/10076/normal_mix2_066%7E1.jpg
Così in circa un’ora e mezza di cammino in discesa stroncaginocchi sono di nuovo alla Mimma, e, rimessomi nei panni del motociclista, la lancio in goduria gaudiosa sulle curve della Lima e, dopo circa un’ora di motocorsa a ostacoli giù per il Passo dell’Oppio prima e le Piastre poi, arrivo finalmente, un po’scaruffato ma puntuale, al lavoro dove - ahimè - mi aspetta ancora una lunga giornata !!!!
Da Maurosessanta per ER6 Italia !!!! :amore2
Tutte le foto LE TROVI QVI !!! (http://www.senzafreni.com/mkportal/modules/coppermine/thumbnails.php?album=635)
Il motore della Mimma ronza sornione sulla sardostrada, mentre il mio occhio vaga sulle creste lontane dell’Appennino.
Nel bauletto gli scarponi, un po’ di cartine topografiche della montagna pistoiese, ed i soliti generi di conforto : schiacciata coi ciccioli, pane e prosciutto ed un pochino di vin rosso, di quello bono, che ho un po’ maltrattato, a dire il vero, travasandolo così, senza tanti complimenti, nella bottiglietta di plastica dell’acqua Panna.
E’ una bella giornata, calda e assolata, ma purtroppo per me la libera uscita sarà breve: oggi pomeriggio devo essere al lavoro alle quattro. La mia meta deve essere quindi vicina e accessibile, ma scarto mentalmente posti gia visti e conosciuti. Così, dato che sarò in solitaria, voglio sperimentare posti nuovi. E possibilmente selvaggi. Ecco che, come una sassata, arriva l’idea, e mi viene in mente Lucchio e la sua Penna.
Lucchio, per chi non lo conoscesse, è un paesino sulla valle della Lima, che appare, venendo da Pistoia, dopo Popiglio, sulla sinistra, incredibilmente aggrappato alla montagna con le sue case-torri, le bianche facciate di pietra al sole della mattina, gia meta di passate scorribande con gli amici di Senza Freni. Solo la visita al paesello e alla fortezza meriterebbe il viaggio. Infatti, nonostante che non vi siano custodite particolari opere d’arte, e che la maggior parte degli edifici risulti essere abbandonata ed in grave stato di degrado, credo che questo sia uno dei borghi più belli della Toscana. Se non ci credete, andate a vederlo.
http://www.senzafreni.com/mkportal/modules/coppermine/albums/userpics/10076/normal_mix2_001%7E1.jpg
Ma non è del paese che mi voglio occupare oggi, ma della sua montagna, che lo sovrasta, alta e severa, una bella piramide di bianca pietra calcarea, con pareti strapiombanti sui tetti delle case.
Così, uscito dalla Sardostrada a Pistoia, punto il cupolino della mia amata Mimma su per Le Piastre, verso l’Abetone. Meglio stendere un velo pietoso sullo stato della strada, sconvolta da continui cantieri che lasciano brecciolino a palate, martorizzata dal traffico anche pesante al quale, nei fine settimana, si aggiunge pure quello del beato popolo dei vacanzieri domenicali…… Dopo San Marcello e Mammiano, lasciata sulla sx la strada che va a Marliana e scende poi a Montecatini, si giunge alla Lima, dove bisogna girare a sx verso Lucca. Qui il discorso cambia, il traffico sparisce e il nastro d’asfalto, ben tenuto, serpeggia stretto e divertente fra le montagne…… oltrepassato Popiglio con il suo campanile squadrato e severo a incombere sulla strada, dopo un paio di Km si trova sulla sx il bivio per Lucchio.
Qua lascio la moto davanti alla fontana all’ingresso del paese: il sentiero per la Penna parte proprio da qui ! Faccio un veloce quanto solitario spogliarello e mi infilo pantaloni corti e scarponi, zaino in spalla e VIAAAA !!!!
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Il sentiero – salendo - si infila in un bel bosco di vecchi castagni e qui perdo subito i segnavia del CAI che ci sono e non ci sono, un bel rebus di viottoli dove è facile perdere l’orientamento……. Questo bosco poi, è un ambiente che sa di funghi e magia, gli alberi più vecchi mostrano i neri segni di un antico incendio, e, scricchiolando alle folate del vento, mostrano a chi passa le loro dolorose forme contorte
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. . . dalle pendici di questo bosco si narra che di notte gli antichi abitanti vedessero talvolta interminabili file di lumini in processione salire faticosamente la montagna, e, una volta raggiunta la vetta, vi sostavano per tutta la notte per poi sparire alle prime luci dell’alba…pare che fossero le anime del Purgatorio che, per espiare le proprie colpe, si imponessero la faticosa salita… ….brrr, mi viene in mente così anche l’inizio della Divina commedia con Dante perso nella selva oscura ………ma, per mia fortuna, non senza una certa fatica, riesco alla fine a ritrovar la …….retta via.
Infatti, dopo aver attraversato il bosco, raggiunto e costeggiato per un tratto il Rio Scuro in secca si arriva finalmente su una spianata detta le Calcinaie ( ah, gran cosa le cartine ….. eh eh eh) dove si incrociano diversi sentieri e da dove parte, ben segnalato ed in salita mozzafiato, il mio sentiero, quello per la cima.
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Qua, uscito dal bosco, in mezzo a enormi massi, bisogna in qualche punto letteralmente arrampicare facendo forza anche sulle braccia; si arriva così in breve a costeggiare il crinale con vedute strepitose sulla vallata sottostante.
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Ma la salita continua ripidissima e accidentata, mi fermo spesso a ripigliare il fiato, sono evidentemente fuori forma, dopo le gozzovigliate enogastronomiche delle ferie appena passate….Maledico i pantaloncini corti, i pruni ogni tanto mi graffiano gli stinchi e mi scortico appena un ginocchio su un sasso…e le lucertole, numerose in questa pietraia, mi fanno venire in mente che ci potrebbe pure essere qualche viperotta…..Cacchio, sto andando contro a tutte le più elementari norme di sicurezza dell’andar per monti: sono solo, non ho incontrato anima viva nemmeno a Lucchio quando ho parcheggiato la moto, non ho detto a nessuno dove andavo, e per di più sono su un sentiero parecchio impervio e solitario, dove anche soltanto una storta banale potrebbe diventare un problema serio …… figuriamoci una brutta caduta o il pinzo di una vipera……o un colpo apoplettico, ……..o perché no un infarto ?? Già che ci sono le penso tutte !!! ….…Chi mi ritrova quassù ??? …….….guardo il cellulare, almeno quello mi da campo, e me lo serro bene bene in tasca, in caso di caduta deve rimanere li dove è e fare il suo dovere……..
Continuo con molta prudenza ad arrampicarmi sul costone roccioso. Via via che si sale il crinale si fa sempre più’ stretto e aereo e si intuisce la vetta vicina.
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Dalla cima (raggiunta superando 500 mt di dislivello in circa 2 ore di cammino) uno spettacolo grandioso, si vedono le Apuane, lontane al di sopra di verdi boschi di smeraldo,
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i profili più rotondamente amichevoli delle montagne vicine, il Monte Memoriante e il Monte Prato Fiorito,
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il Balzo nero e tutto il crinale Appenninico,
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e, laggiù in fondo, Lucchio con la valle della Lima.
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Scatto numerose foto…….non sto nella pelle dalla contentezza, un brivido di adrenalina mi passa dentro, e vorrei far vedere questo posto a tutti i miei amici. (si lo so, sono un po' grullo !!!)
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Mangio e bevo schiacciata e vinello, canticchio vecchi ritornelli di canzoni di Battisti e Guccini, mi concedo un po’ di relax e un bagno di sole sulla cima. Il silenzio è perfetto, interrotto a tratti dal remoto PO-TI-PO di una corriera blu che arranca lontanissima sulle curve della statale. Lascio un pensiero e la mia firma sul libro di vetta, che trovo sotto un masso, ben chiuso dentro la scatola metallica dei biscotti. Sfogliando tra le pagine, molte le firme di stranieri, americani, inglesi e tedeschi che si sono spinti quassù. Dò ancora uno sguardo intorno, a questo immenso azzurro del cielo e delle cime,
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ai massi in bilico, agli strapiombi sulla valle
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e mi accorgo di essermi innamorato di questa montagna, che è come un anticipo delle Apuane, una piccola Pania Secca in Appennino, che mi ha fatto faticare e sudare, ma che alla fine mi ha regalato queste belle emozioni. Sento che ritornerò. Magari con più calma.
E’ gia l’ora di rientrare. Raccolgo lentamente la mia roba, che da vero zingaro ho sparpagliato dappertutto, e la ripongo nello zaino. Un’occhiata alla cartina consiglierebbe di proseguire la discesa sul versante opposto da quello dal quale sono venuto per andare a incrociare il sentiero, che, circa 300 mt più in basso, aggirando con un ampio arco la montagna, mi riporterebbe alle Calcinaie e di qui a Lucchio. Ma il tempo stringe e non voglio rischiare di arrivare tardi al lavoro e così, fatto dietro front, decido il rientro per il sentiero dal versante dal quale sono venuto, che, a vederlo da quassù sembra veramente inaccessibile.
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Così in circa un’ora e mezza di cammino in discesa stroncaginocchi sono di nuovo alla Mimma, e, rimessomi nei panni del motociclista, la lancio in goduria gaudiosa sulle curve della Lima e, dopo circa un’ora di motocorsa a ostacoli giù per il Passo dell’Oppio prima e le Piastre poi, arrivo finalmente, un po’scaruffato ma puntuale, al lavoro dove - ahimè - mi aspetta ancora una lunga giornata !!!!
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