Urano
13/04/08, 20:16
bUONasera!
per la premiata rubrica "resoconti di viaggio di una domenica piovosa" (da non confondere con la più intimista "pippe mentali per una domenica piovosa"), sono oggi a riportarvi le mie impressioni di guida in una condizione piuttosto particolare.
dassi il caso infatti che siccome oggi avevo voglia di fare un giretto ma il mio piega bassa ha preso il volo, in attesa di comprarne un altro finalmente del colore giusto ho deciso di montare il manubrio originale che invece è ancora in cerca di un nuovo proprietario...
tuttosommato per fare una sgambatina poteva essere più che sufficiente, ed in fondo non avendolo mai usato ma avendo chiesto al conce di sostituirlo dopo solo un'inforcata in salone non avevo mai avuto un'impressione di guida al riguardo, quindi in effetti non avevo un'idea di quanto questi soldi fossero ben spesi o meno...
quindi monto il manubrio, avvito i contrappesi originali, riconnetto il sensore frizione...
e parto, andando verso bologna...
che dire?
mi accorgo subito che i miei primi 800 km col piega bassa mi hanno portato ad avere una posizione più coricata sul serbatoio ed infatti mi ritrovo con le braccia piegate per tenere il busto inclinato come d'abitudine...
il manubrio poi è più stretto del pbr, ed è incredibile come pochi centimetri portino differenze così marcate.
nella guida in relax, cioè nella posizione della teiera con braccio sinistro alla cintura, effettivamente non mi devo sporgere in avanti per arrivare all'acceleratore, ma di contro mi trovo quasi "rifiutato" dalla moto quando guido con due mani...
inclinare la moto, sia per il fatto della leva minore, sia per il fatto che non sono *poggiato* col corpo sul manubrio, è decisamente più difficile: non è sufficiente pesare di più sulla manopola interna alla curva, perchè il peso resta verticale al di dietro del manubrio e non si riesce ad allontantare l'interno soltanto alleggerendo l'esterno, ma bisogna spingere con forza, con un movimento quasi orizzontale, per allontanare la manopola interna.
in piega poi la ruota resta completamente slegata dalle spalle e diventa roba da equilibristi cercare di capire dove va: più di una volta mi sono trovato a metà di una rotatoria col sedere sollevato e spinto sul serbatoio nella speranza di caricare un pochino di più la forcella, insomma, non belle cose...
infine essendo pressocchè verticali sulla sella appena si apre la manetta si viene sbilanciati all'indietro e si è portati ad aggrapparsi al manubrio, che di conseguenza si prende la libertà di decidere la traiettoria...
insomma, dopo questi 50 chilometri tra lo sforzo di caricare la moto in curva, tra quello di spingi de quà spigne dellà, e stai appeso che sennò finisci a gambe all'aria alla fine sì, i polsi magari erano meno caricati, ma sono arrivato a casa più stanco che col piega bassa...
ergo, per quanto io arrivi ultimo dopo anni ed anni di gente che lo dice, e per quanto NULLA possa valere il mio parere, mi sento di poter dire che il piega bassa è una spesa quasi FONDAMENTALE per portare la nostra erre ad essere una moto non solo da diporto urbano ma anche da divertimento a medio raggio...
se avete dubbi basta fare la prova che ho fatto io: anche solo 500km col piega bassa e poi rimontate l'originale...
a latere di tutto ciò, tornando da bologna mi sò beccato il nostro primo acquazzone, che mi ha portato a fare valutazioni interessanti scorrendo tra castelfranco e cà me...
ovvero:
- a pensarci bene, quei 20 euro per l'antipioggia della lidl NON ERANO POI COSI' TANTI...
- in effetti, il parafanghino posteriore, NON APPESANTISCE TANTO TANTO LA LINEA...
- gli stivaletti, sì, magari d'estate sono un po' caldi, ma per la mezza stagione di certo possono andar meglio CHE LE NIKE COL FANTASMINO DI COTONE (eppoi vogliamo mettere la sicurezza? soprattutto la sicurezza, quindi so già cosa farmi regalare da mia moglie per l'anniversario:festa )
- alla fine credo che il parafango anteriore, bello eh?, ma si nota decisamente nel progetto la mano DELL'ANIMA DELLI MORT@XXI DEL GIALLO che ha pensato che poi tutta quella plastica doveva essere sprecata, ed anche se appena cascano due gocce la ruota davanti spara per aria qualunque cosa che un altro po' e mi arrivava la pioggia diretta dentro al casco, COSA VUOI MAI CHE SIA?...
per finire due note mentali che mi devo ricordare:
- beh, bravo Federico, in fondo non sei neanche stato malaccio a guidare sotto la pioggia dopo dieci anni che non toccavi una moto, ti sei ricordato delle gomme, dei tombini, delle strisce disegnate...
- ... però, caro Federico, la prossima volta ricordati anche che I DISCHI BAGNATI NON FRENANO MANCO A CHIEDERGLIELO IN ARAMAICO, quindi visto che la Morte è vero che è simpatica, ma per i prossimi 30 anni conto di non rivederla, OGNI TANTO DAI UN'ACCAREZZATA ALLE LEVE, COSI' TANTO PER ASCIUGARLI UN PO', PIRLA!
bene, alla prossima puntata, e buona serata!...
per la premiata rubrica "resoconti di viaggio di una domenica piovosa" (da non confondere con la più intimista "pippe mentali per una domenica piovosa"), sono oggi a riportarvi le mie impressioni di guida in una condizione piuttosto particolare.
dassi il caso infatti che siccome oggi avevo voglia di fare un giretto ma il mio piega bassa ha preso il volo, in attesa di comprarne un altro finalmente del colore giusto ho deciso di montare il manubrio originale che invece è ancora in cerca di un nuovo proprietario...
tuttosommato per fare una sgambatina poteva essere più che sufficiente, ed in fondo non avendolo mai usato ma avendo chiesto al conce di sostituirlo dopo solo un'inforcata in salone non avevo mai avuto un'impressione di guida al riguardo, quindi in effetti non avevo un'idea di quanto questi soldi fossero ben spesi o meno...
quindi monto il manubrio, avvito i contrappesi originali, riconnetto il sensore frizione...
e parto, andando verso bologna...
che dire?
mi accorgo subito che i miei primi 800 km col piega bassa mi hanno portato ad avere una posizione più coricata sul serbatoio ed infatti mi ritrovo con le braccia piegate per tenere il busto inclinato come d'abitudine...
il manubrio poi è più stretto del pbr, ed è incredibile come pochi centimetri portino differenze così marcate.
nella guida in relax, cioè nella posizione della teiera con braccio sinistro alla cintura, effettivamente non mi devo sporgere in avanti per arrivare all'acceleratore, ma di contro mi trovo quasi "rifiutato" dalla moto quando guido con due mani...
inclinare la moto, sia per il fatto della leva minore, sia per il fatto che non sono *poggiato* col corpo sul manubrio, è decisamente più difficile: non è sufficiente pesare di più sulla manopola interna alla curva, perchè il peso resta verticale al di dietro del manubrio e non si riesce ad allontantare l'interno soltanto alleggerendo l'esterno, ma bisogna spingere con forza, con un movimento quasi orizzontale, per allontanare la manopola interna.
in piega poi la ruota resta completamente slegata dalle spalle e diventa roba da equilibristi cercare di capire dove va: più di una volta mi sono trovato a metà di una rotatoria col sedere sollevato e spinto sul serbatoio nella speranza di caricare un pochino di più la forcella, insomma, non belle cose...
infine essendo pressocchè verticali sulla sella appena si apre la manetta si viene sbilanciati all'indietro e si è portati ad aggrapparsi al manubrio, che di conseguenza si prende la libertà di decidere la traiettoria...
insomma, dopo questi 50 chilometri tra lo sforzo di caricare la moto in curva, tra quello di spingi de quà spigne dellà, e stai appeso che sennò finisci a gambe all'aria alla fine sì, i polsi magari erano meno caricati, ma sono arrivato a casa più stanco che col piega bassa...
ergo, per quanto io arrivi ultimo dopo anni ed anni di gente che lo dice, e per quanto NULLA possa valere il mio parere, mi sento di poter dire che il piega bassa è una spesa quasi FONDAMENTALE per portare la nostra erre ad essere una moto non solo da diporto urbano ma anche da divertimento a medio raggio...
se avete dubbi basta fare la prova che ho fatto io: anche solo 500km col piega bassa e poi rimontate l'originale...
a latere di tutto ciò, tornando da bologna mi sò beccato il nostro primo acquazzone, che mi ha portato a fare valutazioni interessanti scorrendo tra castelfranco e cà me...
ovvero:
- a pensarci bene, quei 20 euro per l'antipioggia della lidl NON ERANO POI COSI' TANTI...
- in effetti, il parafanghino posteriore, NON APPESANTISCE TANTO TANTO LA LINEA...
- gli stivaletti, sì, magari d'estate sono un po' caldi, ma per la mezza stagione di certo possono andar meglio CHE LE NIKE COL FANTASMINO DI COTONE (eppoi vogliamo mettere la sicurezza? soprattutto la sicurezza, quindi so già cosa farmi regalare da mia moglie per l'anniversario:festa )
- alla fine credo che il parafango anteriore, bello eh?, ma si nota decisamente nel progetto la mano DELL'ANIMA DELLI MORT@XXI DEL GIALLO che ha pensato che poi tutta quella plastica doveva essere sprecata, ed anche se appena cascano due gocce la ruota davanti spara per aria qualunque cosa che un altro po' e mi arrivava la pioggia diretta dentro al casco, COSA VUOI MAI CHE SIA?...
per finire due note mentali che mi devo ricordare:
- beh, bravo Federico, in fondo non sei neanche stato malaccio a guidare sotto la pioggia dopo dieci anni che non toccavi una moto, ti sei ricordato delle gomme, dei tombini, delle strisce disegnate...
- ... però, caro Federico, la prossima volta ricordati anche che I DISCHI BAGNATI NON FRENANO MANCO A CHIEDERGLIELO IN ARAMAICO, quindi visto che la Morte è vero che è simpatica, ma per i prossimi 30 anni conto di non rivederla, OGNI TANTO DAI UN'ACCAREZZATA ALLE LEVE, COSI' TANTO PER ASCIUGARLI UN PO', PIRLA!
bene, alla prossima puntata, e buona serata!...