nardo
12/05/08, 16:52
Signore e Signori sarò…………………………….non tanto breve.
Eccomi qui a raccontare una bella esperienza, un piccolo viaggio/vacanza da tempo programmato e tanto atteso.
Grazie al lavoro di Alessio (Il Cana), io, Crazyhead, Pizietto e AledG ci ritroviamo in quel di Golfo Aranci (Sardegna Orientale) per iniziare un giro di circa 1.800 Km che praticamente ci porterà a percorrere il perimetro di questa terra meravigliosa.
Incontriamo Alessio nella piazza principale di San Teodoro, baci, abbracci, caffè, cappuccini e paste varie e tutti insieme una volta in sella alle moto partiamo per coprire il tragitto che ci divide dalla prima meta; Sini, un piccolo centro abitato nel cuore dell’isola a circa una quarantina di Km dal mare, sempre in direzione Est.
In Sardegna ci sono stato tante volte ma sempre limitandomi a gironzolare lungo la costa, amo il mare e non posso stargli lontano ma devo ammettere che l’interno, con i suoi paesaggi quasi lunari, le sue strade perfette, lisce e levigate mi hanno piacevolmente sorpreso.
Subito si comincia a godere, le moto danzano tra le curve che è una bellezza, la mia Trans-Alp mi sorprende, angoli di piega notevoli per una enduro e agilità ai massimi livelli, Pizietto e AledGT fanno l’andatura, sono entrambi veloci e ben presto li perdiamo di vista, ma tutto sempre in massima sicurezza.
Si arriva così a Sini, parcheggiamo le moto nel cortiletto interno del B&B, una doccia rigenerante, qualche chiacchiera e Alessio viene a prelevarci per accompagnarci a casa della zia della sua morosa dove ci aspettano per il pranzo.
E’ inutile dire che abbiamo apprezzato tantissimo tutto quello che ci è stato offerto, specialmente il famosissimo “porceddu” allo spiedo, cotto lentamente, lentamente lontano dalle braci, che dire, superlativo.
A pancia piena si ragiona meglio ma la stanchezza comincia a farsi sentire, in effetti non è che sui traghetti si dorma così bene, specialmente se accomodati su poltroncine che anche se comode non sono neanche paragonabili a un letto.
Visitiamo un interessantissimo sito archeologico, un grande “nuraghe” conservato abbastanza bene, la guida è una ragazza carina di nome Lorena, qualche battutina spiritosa, qualche risata, Pizietto che vuole mangiarsi un intero campo di fave novelle, peccato però, manca il pecorino e senza formaggio non si può.
Per cena dobbiamo dare il colpo di grazia al maialetto e tranne “capapazza” che non ha più fame, noi quattro non ci facciamo certo pregare ma nonostante la buona volontà non riusciamo a finire tutto quello che è stato messo in tavola.
Il mattino dopo ci si sveglia di buonora, Alessio è già nel cortiletto che ci aspetta, niente colazione in questo B&B ma lo sapevamo e così ci fermiamo al primo bar per strada e plachiamo i morsi della fame.
Ci dirigiamo verso il mare, destinazione Villasimius nella speranza di poter fare un bagnetto, le strade si presentano perfette e ricomincia il godimento. Finalmente il mare, colori bellissimi, fa caldo e prima di andare in spiaggia ci fermiamo per mettere qualcosa nello stomaco, pizza e coca per gli altri, a me basta un gelato alla frutta.
Un paio di Km e parcheggiamo sul piazzale antistante la spiaggia, qualcuno è intento a prendere la tintarella, nessuno a bagnarsi in mare. Ci togliamo i pesanti indumenti tecnici e ci avviciniamo all’acqua che nonostante il bel sole caldo è “piuttosto” freddina ma non ci fa paura e spinti dalla voglia di farci un bel tuffo, tutti meno Alessio ci facciamo quattro bracciate e per immortalare il momento una bella foto non può mancare.
Un ¼ d’ora per asciugarsi e riprendiamo la strada verso Cagliari, il traffico aumenta e percorrere la statale è piuttosto noioso.
Finalmente imbocchiamo la strada che ci condurrà a Carbonia ma prima di arrivare al B&B ci fermiamo presso una miniera di carbone per una visita guidata.
Ho mal di testa e non ho voglia di sciropparmi qualche centinaio di metri di gallerie così resto fuori mentre gli altri entrano nel sito ma tempo 45 minuti circa ed eccoli all’uscita, non hanno fatto in tempo e quindi niente visita.
Raggiungiamo il B&B, siamo stanchi, una doccia per riprendersi e chiediamo ai proprietari del Bed&Breakfast dove possiamo trovare un posto per cenare.
Cena abbondante e passabile, tutto a base di pesce o quasi, prezzo abbordabilissimo, anzi forse ci scontano qualcosina e così contenti e rinfrancati torniamo nelle nostre camerette pronti per scolarci un paio di bottiglie di Cannonau, ma ne facciamo fuori solamente una, la seconda sarà colpevolmente dimenticata nella sala delle colazioni, Amen.
Via in strada, destinazione la costa Ovest, tragitto meno bello di quello dei giorni trascorsi ma sempre passabile, scenari spettacolari come sempre, da questo punto di vista la Sardegna non tradirà mai e così tra una curva e l’altra, un rettilineo e l’altro giungiamo a un altro sito minerario e qui riusciamo a effettuare la visita che si rivela abbastanza interessante.
In moto e puntiamo l’anteriore verso Alghero dove arriviamo nel tardo pomeriggio, l’ultimo B&B si trova poco fuori la cittadina, camere assegnate e doccia, una puntatina al faro di Capo-Caccia, un bel promontorio che raggiungiamo quando il sole comincia a tramontare e via con le foto.
Più tardi finiamo in un ristorante/pizzeria, ceniamo e torniamo per passare la penultima notte sull’isola.
E’ mattino presto, ci aspetta Stintino con la sua meravigliosa Spiaggia della Pelosa.
Non è molto distante e così raggiungiamo la famosa località in un batter d’occhio; subito ci appare il mare con colori che vanno dal turchese al blu e al verde smeraldo, la spiaggia non è molto grande e non c’è quasi nessuno.
Parcheggiate le moto scendiamo e ci svestiamo indossando il costume da bagno, niente da dire, il posto è spettacolare, incantevole, il mare ci invita e noi non ci facciamo certo pregare e “splasch” in acqua.
Poco più tardi, verso ½ giorno, ci sta bene un gelatino che gustiamo seduti sulla terrazzina del bar sulla spiaggia e subito ci accorgiamo che non siamo più tanto soli ma che la spiaggia si è ben riempita, anche di qualche bella gnocca “serie oro”.
Arriva purtroppo l’ora di ripartire e puntiamo in direzione Porto Torres - Santa Teresa di Gallura – Olbia dove passeremo l’ultima notte in albergo.
Breve sosta a Santa Teresa di Gallura per qualche acquisto, Alessio non sta tanto bene e decide di continuare e aspettarci a Olbia.
Ultima cena in un ristorante “spenna-turisti” e un bel bicchiere di Mirto rosso preso al bar dell’Hotel, poi tutti a nanna.
Sveglia presto, colazione con croissant del Mulino Bianco e saluti, io vado a destra per Golfo Aranci, gli altri a sinistra per Olbia.
Il traghetto subisce un bel ritardo e sbarco con un’ora di ritardo, arrivo a casa che sono ormai le 10,00, doccia e via in pizzeria con moglie e figlia.
E’ finita, quattro giorni volati via in un baleno, cinque motociclisti felici e vogliosi di ripetere l’esperienza quanto prima possibile, magari l’anno prossimo sarà Sicilia.
Scusate la lungaggine e qualche strafalcione, mi rendo conto che non è un racconto ma un resoconto, non sono uno scrittore ma una persona semplice che cerca di farvi capire quanto è importante stare insieme e condividere le cose belle.
Ciao a tutti e un grazie anticipato a chi avrà la voglia di leggere tutto.
PS. L’anno prossimo si ripete, sotto a chi tocca e a chi ha voglia di misurarsi con se stesso e quella formidabile amica/nemica che è la “nostra” passione: “la motocicletta”
Eccomi qui a raccontare una bella esperienza, un piccolo viaggio/vacanza da tempo programmato e tanto atteso.
Grazie al lavoro di Alessio (Il Cana), io, Crazyhead, Pizietto e AledG ci ritroviamo in quel di Golfo Aranci (Sardegna Orientale) per iniziare un giro di circa 1.800 Km che praticamente ci porterà a percorrere il perimetro di questa terra meravigliosa.
Incontriamo Alessio nella piazza principale di San Teodoro, baci, abbracci, caffè, cappuccini e paste varie e tutti insieme una volta in sella alle moto partiamo per coprire il tragitto che ci divide dalla prima meta; Sini, un piccolo centro abitato nel cuore dell’isola a circa una quarantina di Km dal mare, sempre in direzione Est.
In Sardegna ci sono stato tante volte ma sempre limitandomi a gironzolare lungo la costa, amo il mare e non posso stargli lontano ma devo ammettere che l’interno, con i suoi paesaggi quasi lunari, le sue strade perfette, lisce e levigate mi hanno piacevolmente sorpreso.
Subito si comincia a godere, le moto danzano tra le curve che è una bellezza, la mia Trans-Alp mi sorprende, angoli di piega notevoli per una enduro e agilità ai massimi livelli, Pizietto e AledGT fanno l’andatura, sono entrambi veloci e ben presto li perdiamo di vista, ma tutto sempre in massima sicurezza.
Si arriva così a Sini, parcheggiamo le moto nel cortiletto interno del B&B, una doccia rigenerante, qualche chiacchiera e Alessio viene a prelevarci per accompagnarci a casa della zia della sua morosa dove ci aspettano per il pranzo.
E’ inutile dire che abbiamo apprezzato tantissimo tutto quello che ci è stato offerto, specialmente il famosissimo “porceddu” allo spiedo, cotto lentamente, lentamente lontano dalle braci, che dire, superlativo.
A pancia piena si ragiona meglio ma la stanchezza comincia a farsi sentire, in effetti non è che sui traghetti si dorma così bene, specialmente se accomodati su poltroncine che anche se comode non sono neanche paragonabili a un letto.
Visitiamo un interessantissimo sito archeologico, un grande “nuraghe” conservato abbastanza bene, la guida è una ragazza carina di nome Lorena, qualche battutina spiritosa, qualche risata, Pizietto che vuole mangiarsi un intero campo di fave novelle, peccato però, manca il pecorino e senza formaggio non si può.
Per cena dobbiamo dare il colpo di grazia al maialetto e tranne “capapazza” che non ha più fame, noi quattro non ci facciamo certo pregare ma nonostante la buona volontà non riusciamo a finire tutto quello che è stato messo in tavola.
Il mattino dopo ci si sveglia di buonora, Alessio è già nel cortiletto che ci aspetta, niente colazione in questo B&B ma lo sapevamo e così ci fermiamo al primo bar per strada e plachiamo i morsi della fame.
Ci dirigiamo verso il mare, destinazione Villasimius nella speranza di poter fare un bagnetto, le strade si presentano perfette e ricomincia il godimento. Finalmente il mare, colori bellissimi, fa caldo e prima di andare in spiaggia ci fermiamo per mettere qualcosa nello stomaco, pizza e coca per gli altri, a me basta un gelato alla frutta.
Un paio di Km e parcheggiamo sul piazzale antistante la spiaggia, qualcuno è intento a prendere la tintarella, nessuno a bagnarsi in mare. Ci togliamo i pesanti indumenti tecnici e ci avviciniamo all’acqua che nonostante il bel sole caldo è “piuttosto” freddina ma non ci fa paura e spinti dalla voglia di farci un bel tuffo, tutti meno Alessio ci facciamo quattro bracciate e per immortalare il momento una bella foto non può mancare.
Un ¼ d’ora per asciugarsi e riprendiamo la strada verso Cagliari, il traffico aumenta e percorrere la statale è piuttosto noioso.
Finalmente imbocchiamo la strada che ci condurrà a Carbonia ma prima di arrivare al B&B ci fermiamo presso una miniera di carbone per una visita guidata.
Ho mal di testa e non ho voglia di sciropparmi qualche centinaio di metri di gallerie così resto fuori mentre gli altri entrano nel sito ma tempo 45 minuti circa ed eccoli all’uscita, non hanno fatto in tempo e quindi niente visita.
Raggiungiamo il B&B, siamo stanchi, una doccia per riprendersi e chiediamo ai proprietari del Bed&Breakfast dove possiamo trovare un posto per cenare.
Cena abbondante e passabile, tutto a base di pesce o quasi, prezzo abbordabilissimo, anzi forse ci scontano qualcosina e così contenti e rinfrancati torniamo nelle nostre camerette pronti per scolarci un paio di bottiglie di Cannonau, ma ne facciamo fuori solamente una, la seconda sarà colpevolmente dimenticata nella sala delle colazioni, Amen.
Via in strada, destinazione la costa Ovest, tragitto meno bello di quello dei giorni trascorsi ma sempre passabile, scenari spettacolari come sempre, da questo punto di vista la Sardegna non tradirà mai e così tra una curva e l’altra, un rettilineo e l’altro giungiamo a un altro sito minerario e qui riusciamo a effettuare la visita che si rivela abbastanza interessante.
In moto e puntiamo l’anteriore verso Alghero dove arriviamo nel tardo pomeriggio, l’ultimo B&B si trova poco fuori la cittadina, camere assegnate e doccia, una puntatina al faro di Capo-Caccia, un bel promontorio che raggiungiamo quando il sole comincia a tramontare e via con le foto.
Più tardi finiamo in un ristorante/pizzeria, ceniamo e torniamo per passare la penultima notte sull’isola.
E’ mattino presto, ci aspetta Stintino con la sua meravigliosa Spiaggia della Pelosa.
Non è molto distante e così raggiungiamo la famosa località in un batter d’occhio; subito ci appare il mare con colori che vanno dal turchese al blu e al verde smeraldo, la spiaggia non è molto grande e non c’è quasi nessuno.
Parcheggiate le moto scendiamo e ci svestiamo indossando il costume da bagno, niente da dire, il posto è spettacolare, incantevole, il mare ci invita e noi non ci facciamo certo pregare e “splasch” in acqua.
Poco più tardi, verso ½ giorno, ci sta bene un gelatino che gustiamo seduti sulla terrazzina del bar sulla spiaggia e subito ci accorgiamo che non siamo più tanto soli ma che la spiaggia si è ben riempita, anche di qualche bella gnocca “serie oro”.
Arriva purtroppo l’ora di ripartire e puntiamo in direzione Porto Torres - Santa Teresa di Gallura – Olbia dove passeremo l’ultima notte in albergo.
Breve sosta a Santa Teresa di Gallura per qualche acquisto, Alessio non sta tanto bene e decide di continuare e aspettarci a Olbia.
Ultima cena in un ristorante “spenna-turisti” e un bel bicchiere di Mirto rosso preso al bar dell’Hotel, poi tutti a nanna.
Sveglia presto, colazione con croissant del Mulino Bianco e saluti, io vado a destra per Golfo Aranci, gli altri a sinistra per Olbia.
Il traghetto subisce un bel ritardo e sbarco con un’ora di ritardo, arrivo a casa che sono ormai le 10,00, doccia e via in pizzeria con moglie e figlia.
E’ finita, quattro giorni volati via in un baleno, cinque motociclisti felici e vogliosi di ripetere l’esperienza quanto prima possibile, magari l’anno prossimo sarà Sicilia.
Scusate la lungaggine e qualche strafalcione, mi rendo conto che non è un racconto ma un resoconto, non sono uno scrittore ma una persona semplice che cerca di farvi capire quanto è importante stare insieme e condividere le cose belle.
Ciao a tutti e un grazie anticipato a chi avrà la voglia di leggere tutto.
PS. L’anno prossimo si ripete, sotto a chi tocca e a chi ha voglia di misurarsi con se stesso e quella formidabile amica/nemica che è la “nostra” passione: “la motocicletta”