Visualizza la versione completa : Discorso tipico dello schiavo - Silvano Agosti
Sono rimasto senza parole...
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matteotonno
04/03/09, 19:48
:shock::shock::shock: questo video devo farlo vedere al mio amore!!!
nulla di più vero ma forse fin troppo banale
lo sappiamo tutti che è cosi, siamo tutti schiavi
tutti senza una vera vita io compreso
A livello teorico lo condivido : mi rubano 6 giorni su 7 per farmi lavorare.
A livello pratico nel mondo civile se non lavori non puoi pagarti da mangiare.
Nella preistoria dove ognuno pensava per se ed andava a caccia per mangiare il discorso andrebbe ad incastro.
Lo trovo quindi solo pura filosofia, totalmente avulso dalla realta'.
La domanda che dovremmo piuttosto farci e' :
Vivo per lavorare o lavoro per vivere?
O meglio : vivo per lavorare per vivere
Comunque la domanda dell'esimio Agosti forse potrebbe essere girata a coloro i quali sono disoccupati a 30 anni o a coloro i quali stanno perdendo il lavoro, magari con una famiglia.
Bella cosa la teoria....
diecidecimi
04/03/09, 20:04
Mi cadono i c....oni.
E' esattamente quello che ho sempre pensato, ma ritengo che tutti noi percepiamo dentro di noi, senza farlo emergere del tutto in superficie.
Temo sia dannatamente vero....:( soprattutto che non abbiamo le ***** per tirare su la testa, e preferiamo abbandonarci al nostro destino per paura ma, quel che è peggio, per pigrizia e opportunismo.
Lecchiamo il pavimento.
e solo Vuffy fa sesso 8 ore al giorno ( ma lo dice solo lui.... )
edit: Crazy poi ha ragione, ma introdurrei una sfumatura non da poco. Un conto è lavorare per sè ,per il proprio sostentamento e i propri bisogni (i propri, non quelli creati ad arte facendoli credere propri), altro è mettere a disposizione se stessi e le proprie conoscenze per farle sfruttare da terzi. Dico sfruttare, non impiegare: è diverso. In quel caso siamo schiavi.
Eichi Okabe
04/03/09, 20:54
Quanto durebbe il Sig. Agosti libero di scorazzare nella foresta (2 giorni su 7, gli altri 5, più di Dio, lui riposa) prociaccandosi cibo e beni essenziali semplicemente per sopravvivere?!?
E se anche riuscisse a sfamarsi e trovarsi un tetto, mangiando bacche 2 giorni su 7, come si comporterebbe, scoprendo suo malgrado ciò che Maslow ben esprime con la sua scala?!?
Tante troppo solite belle parole, con le quali riempirsi la bocca e fare bella figura, con poco.
Messaggio aggiunto alle 20:54.
Quanto durebbe il Sig. Agosti libero di scorazzare nella foresta (2 giorni su 7, gli altri 5, più di Dio, lui riposa) prociaccandosi cibo e beni essenziali semplicemente per sopravvivere?!?
E se anche riuscisse a sfamarsi e trovarsi un tetto, mangiando bacche 2 giorni su 7, come si comporterebbe, scoprendo suo malgrado ciò che Maslow ben esprime con la sua scala?!?
Tante troppo solite belle parole, con le quali riempirsi la bocca e fare bella figura, con poco.
Secondo me il discorso non vale...per avere qualcosa bisogna dare qualcosa....
mi spigo...per avere denaro devo dare 8 ore al giorno del mio tempo....
è schiavo chi lavora 12/13 ore al giorno ed è pagato con delle miserie...
poi ognuno è libero di pensarla come meglio crede....
diecidecimi
04/03/09, 22:38
Iv87, ti presenterò il mio datore di lavoro.
Dopo ne riparliamo :D :ciao4
il discorso è molto bello, ma funziona solo nel caso in cui c'è chi si prende cura di me.
facciamo come gli antichi romani, che vivevano la loro vita, l'unica vita che abbiamo, mangiando, filosofeggiando, trombando, pensando ai vigneti ed alle ville sulla costa d'amalfi...
bello eh?
solo che per permettere a qualche patrizio di vivere la sua vita in questo modo, il popolo passava l'unica vita che aveva non a lavorare, ma a cercare di mangiare pane una volta al giorno.
ed in più centinaia di persone facevano il servizio militare, 30 (trenta) anni di servizio militare, per fornire ai patrizi ed un pochino anche al popolo nuove terre, nuove ricchezze e, soprattutto, nuovi schiavi.
perchè se i patrizi e diciamo pure anche tutto il popolo si poteva permettere di mangiare, filosofeggiare, e guardare il mondo dalle ville sulla costa di amalfi era perchè migliaia di schiavi passavano l'unica vita che avevano a servire queste persone...
oggi siamo andati più avanti, abbiamo capito (o meglio, stiamo cercando di capire, a fatica, e non sempre ci si riesce...) che siamo nati con pari dignità ed abbiamo diritto a pari opportunità, e che solo il nostro talento dovrà esser giudice di quello che diventeremo.
per questo nessuno può più aspettarsi che qualcun altro gli procuri il cibo, gli costruisca la casa, gli badi ai bambini in cambio di nulla, solo perchè è nato schiavo o è stato conquistato da un esercito più forte.
ed allora, se ognuno si deve procurare di che vivere, può farlo facendosi "rubare la vita", oppure può farlo scegliendo di essere libero e non farsi rubare niente da nessuno, ma scoprirà che per avere la bistecca nel piatto la stalla porta via tempo, per avere l'insalatina il campo porta via tempo, e per dormire al caldo il fuoco chiede legna da ardere ed un tetto di tecnica per costruirlo solido.
e tutto questo costa molto più tempo che i 6 giorni alla settimana.
la tecnologia potrà renderci liberi dalle nostre necessità.
forse.
in futuro.
ma finchè le macchine avranno comunque bisogno di esser sorvegliate, costruite, programmate, riparate, migliorate, e finchè non sapranno sostituire l'aspettativa di un uomo di parlare con un uomo quando ha una domanda, fino ad allora non potremo fare a meno di dedicare la nostra vita ad un'attività pratica...
ma io, pur avendo una formazione umanistica e non tecnicistica nè di utopie socialiste, non posso che sottoscrivere quanto detto da un rappresentante della sinistra al parlamento europeo:
"...il lavoro non è solo produzione di beni e servizi, ma realizzazione di un progetto di vita..."
e dunque, il problema non è il lavorare 6 giorni a settimana, il problema è fare 6 giorni a settimana quello che ti piace fare, perchè sei riuscito a farlo diventare il tuo lavoro.
ma se non sei riuscito a farlo diventare il tuo lavoro 9 volte su 10 è perchè non ti sei impegnato abbastanza, e quindi non c'è colpa altrui se per 6 giorni su 7 farai qualcosa pensando che "mi stanno rubando la vita", ma solo tua.
nessuno ti ruba nulla, se tu hai "scelto" di non fare per 6 giorni su 7 quello che ti da gioia e per di più ti rende il necessario per vivere.
ma dire questo fa meno scena, in un mondo di frustrati e pecoroni dai bisogni indotti dal pubblicitario di turno...
:|
"non la vostra provenienza, bensì il vostro fine sia dunque d'ora in poi il vostro onore"
e dunque, il problema non è il lavorare 6 giorni a settimana, il problema è fare 6 giorni a settimana quello che ti piace fare, perchè sei riuscito a farlo diventare il tuo lavoro.
Qui sono d'accordo.
ma se non sei riuscito a farlo diventare il tuo lavoro 9 volte su 10 è perchè non ti sei impegnato abbastanza,
Qui non sono d'accordo, caro Urano.
La gente si impegna a trovare un lavoro migliore, ma i posti migliori ormai non sono appannaggio dei più meritevoli ma dei "raccomandati". Triste, ma è così: diciamo che il tuo 9 volte su 10 è un 2 volte su 10 ,eh?
Non mi sembra un discorso così astratto: certo che lui lancia un sasso, pone un problema, ma non si sporge affatto nel trovare una soluzione.
Sicuramente preso in vari punti lascia da pensare.
Vi faccio un esempio: mettiamo come un buon stipendio possa essere 2000 euro al mese, insomma uno stipendio ben ragionevole per campare, pagare le spese fisse e tenere decorosamente la famiglia.
Offerta di lavoro: 1000 euro in più, la nostra società funziona così, lavori quanto prima (se non di più) per guadagnare di più. Ma se 2000 euri bastano (e avanzano per vivere) con 1000 euro in più che ci faccio? Mica vivo di più.
Nella nostra società non esistono offerte: vieni qui da noi che lavori un giorno in meno!
E' utopia, forse, ma io sarei interessato...
E forse qualcuno di voi pensandoci potrebbe ipotizzare altre idee, attualmente assurde, di accordi lavorativi.
Certo lavorare per vivere, ma ora come ora vivono anche i disoccupati, paradossalmente forse di più di chi lavora a tempo pieno!
Questa mattina sono entrato in bagno, ho acceso la luce ed aperto l'acqua, ho pensato che questo è un lusso sfrenato per la maggior parte del pianeta.
Lavoro, tanto forse, e posso avere acqua, luce e qualcosa che bolle in pentola ogni giorno, sono molto più ricco di quanto serve.
Ora che mi guadagno da vivere devo riguadagnarmi la vita :okk
Lavoro, tanto forse, e posso avere acqua, luce e qualcosa che bolle in pentola ogni giorno, sono molto più ricco di quanto serve.
Ora che mi guadagno da vivere devo riguadagnarmi la vita :okkTi do un suggerimento alla luce di quanto hai detto nel tuo post : comincia a mangiare solo pane e bevi l'acqua del tuo rubinetto. Cosi' potrai permetterti un part-time o un lavoro che ti impegni ancora meno tempo e ritorni padrone della tua vita :okk :D
Sono d'accordo con lo sfogo dell'autore di quel filmato, ma la prendo solo come provocazione, la realta' e' ben altra.
Bevo da anni l'acqua del rubinetto :ridi
Per il sono pane non posso, ma almeno non ingrasso (e non mi devo mettere a dieta :bastard)
Qui non sono d'accordo, caro Urano.
La gente si impegna a trovare un lavoro migliore, ma i posti migliori ormai non sono appannaggio dei più meritevoli ma dei "raccomandati". Triste, ma è così: diciamo che il tuo 9 volte su 10 è un 2 volte su 10 ,eh?
eh no, caro cts....
questo è un vittimismo comune a molti italiani, ma la realtà è che chi è causa del suo mal pianga se stesso o si scanti a trovare una soluzione.
nel resto del pianeta le situazioni sono le più varie e vanno dal "non ho possibilità di procurarmi il cibo, per cui avrei tutta la vita che voglio ma muoio di fame" a quello che accade nel "primo mondo". per brevità e semplicità facciamo che consideriamo solo quest'ultimo eh?
allora negli stati uniti, per esempio, se studi e sei bravo il lavoro lo trovi subito, ma magari lo trovi in california e non sotto casa, ma qual'è il problema? ci si prende su e si va.
se un danese trova lavoro in germania non ci sono problemi. se un inglese ha una buona offerta da un'azienda australiana, bene. una cara amica di Giulia, figlia di un generale e cresciuta in giro per il mondo, ha acquisito questa mentalità, ha sposato un ragazzo indiano che fa il diplomatico, si sono trasferiti a baltimora e lei si è appena laureata a verona per poi predere il master là...
invece da noi la mentalità generale è che già è molto se mi "abbasso" a trasferirmi da bologna a roma.
il che è paradossale per un paese che è stato grande emigrante fino a 50 anni fa.
mentre i patria da anni si sopporta che il malcostume del "raccomandato" si diffonda senza che nessuno dica "ma", solo perchè spera di poter fare altrettanto quando sarà il suo turno. e quindi, ora di che ci lamentiamo??
quindi, caro cts, se QUI i posti sono dei raccomandati, nessuno ti obbliga a passare il resto dell'unica vita che hai in questo posto, anzi, spesso si scopre che "casa" non è il posto in cui nasciamo ma il posto in cui scegliamo di vivere e ci sentiamo apprezzati per quello che siamo e che facciamo.
ho avuto colleghi che per iniziare a lavorare hanno accettato offerte in sri lanka.
io non ho avuto questo coraggio, ed ho accettato di continuare a fare lavori vari pensando "mi stanno rubando la vita" per qualche anno in più di loro, mentre loro da subito hanno iniziato a passare le giornate facendo quello che speravano.
non posso dare del bastardo a nessuno perchè mi son fatto rubare la vita qualche anno in più. è stata una mia scelta.
poi son d'accordo che la sfiga, il caso, la vita, ci si mette in mezzo e magari volevo fare l'orologiaio o il pianista ma cado male in moto e mi rompo la mano...
è quello il caso su dieci.
per il resto ti posso assicurare che una persona diventa "ciò che vuole diventare, non ciò che dice di voler diventare".
si chiama libertà.
ed oggi c'è, almeno dalle nostre parti.
Offerta di lavoro: 1000 euro in più, la nostra società funziona così, lavori quanto prima (se non di più) per guadagnare di più. Ma se 2000 euri bastano (e avanzano per vivere) con 1000 euro in più che ci faccio? Mica vivo di più.
Nella nostra società non esistono offerte: vieni qui da noi che lavori un giorno in meno!
E' utopia, forse, ma io sarei interessato...
E forse qualcuno di voi pensandoci potrebbe ipotizzare altre idee, attualmente assurde, di accordi lavorativi.
Certo lavorare per vivere, ma ora come ora vivono anche i disoccupati, paradossalmente forse di più di chi lavora a tempo pieno!
Ora che mi guadagno da vivere devo riguadagnarmi la vita :okk
questo è verissimo, nel senso che trovo stupido vivere con l'ossessione dell'avanzamento di carriera, dei 500 euro in più quando hai soddisfatto i tuoi bisogni primari.
lì è un discorso di maturità riguardo lo stile di vita che si sceglie.
io personalmente appena potrò chiederò un part-time, che nel mio campo è spesso di tipo verticale mensile, quindi ad esempio lavoro 3 mesi ed il quarto sto a casa, non pagato, ma senza che nessuno mi rompa le balle. secondo me, se nei 3 mesi precedenti sei pagato ragionevolmente, è l'ideale.
per i disoccupati non è così, perchè loro non hanno la possibilità di soddisfare i loro bisogni primari. e quindi il discorso non regge.
Messaggio aggiunto alle 10:07.
la prendo solo come provocazione, la realta' e' ben altra.
esatto. quoto.
bello, simpatico... ma per favore... :D
e' un video che avevo gia' visto.......ed egffettivamente mi ha fatto riflettere......
io sto in ufficio 8 ore al giorno, ma effettivamente ne lavorero' 2.........
chi c@zzo me lo fa' fare di buttar via 6 ore cosi'???? :bo
Un'altra cosa: il lavoro nobilita l'uomo.
Questa semplice frase, così ricca e densa di significato fino a qualche decennio fa ora non sembra più vera: si sente gente che "odia" lavorare, che si sente "schiava" come Agosti ha saputo ben descrivere, che si lamenta ma che alla fine non fa niente per migliorarsi.
Per non scrivere un doppione Q8 Eichi Okabe e Urano: riprendiamoci la nostra vita nel senso di facciamo che la nostra vita abbia un significato, rendiamola quello che più desideriamo.
E se non ci riusciamo, non facciamo spegnere la fiammella che alimenta le nostre passioni: ovvero bisogna tendere al migliormaneto continuo.
Il lavoro può essere uno strumento o un obbiettivo: sta a noi scegliere, come dice Urano, siamo liberi, dimostriamoci di saper apprezzare e di essere degni di questa condizione!
:ok
Mah, io vedo il lavoro come uno scambio, e non penso di ricevere solo soldi, altrimenti sarei fondamentamente d'accordo con il discorso del video.
E rendere il lavoro non solo un obbligo, ma anche uno spunto per trovare nella vita stimoli e occasione, è una cosa fondamentale oggi come oggi.
E non vedo alternative, perchè sono convinto che la mia generazione lavorerà fino a 80 anni (se va bene...)
Eichi Okabe
05/03/09, 11:42
"e' un video che avevo gia' visto.......ed egffettivamente mi ha fatto riflettere......
io sto in ufficio 8 ore al giorno, ma effettivamente ne lavorero' 2........."
Che lavoro fai?!? Facciamo cambio?!?:D
Scherzi a parte, io vi porto la mia esperienza.
Fino a 2 anni fa avevo un posto fisso in una banca, prendevo 1400€ al mese + benefici vari (spese mediche, sconti, agevolazioni su finanziamenti,,,), contratto a tempo indeterminato, mi pagavano per 8h al giorno ne facevo sempre 10.
Ora ho lasciato la banca, sto facendo praticantato con una borsa di studio di € 1000 al mese (su cui ci pago io di tasca mia i contributi previdenziali), tra 1 anno scade, e dopo l'esame di stato ci pensiamo; il contratto è per 8h al giorno, ne faccio 11/12.
Datemi del matto, ma io non torno indietro.
P.S.= avrei l'idea di proporre un cambio per il titolo del post, ma per mantere giustamente i toni sul civile mi asterrò dal proporla. Penso che comunque si possa intuire.
Come sempre Urano hai ragione.
Solo su una cosa sono in discaccordo, se ti impegni trovi il lavoro che fa per te.
Oggi no. Quando mi sono laureato era così, ma le possibilità cominciavano già a diminuire. Oggi un neo laureato in ingegneria difficilmente troverà un posto a lui confacente, tranne facendolo sotto forma di stage sotto pagati (quando pagati).
Certo se uno si tira su le maniche riesce anche a migliorare (maggiore è il rischio che ti prendi maggiore è la possibilità di miglioramento).
Ebbene qualche anno fa avrei rischiato, ma oggi, con un mutuo che mi sottrae quasi il 50% dello stipendio, non rischio certo di cambiare lavoro per migliorare la mia situazione (che a dire la verità non è proprio rosea).
Detto questo concordo che per non lavorare 8 ore al giorno 5 giorni alla settimana dovrei avere a mia disposizione uno o più schiavi. In alternativa mi trasferisco nella foresta amazzonica (o quella che è rimasta) e vivo con quello che la natura mi procura (e sicuramente passeròpiù di 8 ore al giorno, tutti i giorni a tentare di cacciare)
rileggendo tutte le vostre considerazioni mi e' ritornato in mente un episodio lavorativo.
Per un periodo di 2 settimane fui distaccato nel 2005 ad un'altra unita' operativa che lavorava secondo altri parametri rispetto a quella in cui lavoro di solito.
Il primo giorno per puro caso mi ritrovai di pattuglia con 2 colleghi che non conoscevo prima di allora.
Abbiamo lavorato come mai prima di allora, ma la cosa bella e' che ci facevamo una marea di risate (non per i verbali che facevamo ovviamente) ma proprio per lo spirito con cui affrontavamo il lavoro, ci sfottevamo, abbiamo fatto anche qualche ****ata con l'auto, una volta ho fatto la super****ola ad uno con un bus che mi fece una domanda da prenderlo a schiaffi e ci cadde alla grande :D
E vi giuro che siamo arrivati al punto che dopo 6 ore che tornavamo alla base, ripeto : vi giuro che abbiamo pensato di farci qualche altra ora aggratisse per continuare e speravamo che arrivasse presto il giorno dopo per rivederci e lavorare di nuovo insieme.
E' una esperienza che mai prima d'ora mi era capitata.
Con questo che voglio dire? Voglio dire che a volte se il lavoro non viene preso come una costrizione quando ci si sveglia la mattina, come un mostro che si avvicina sempre piu' ma ci si andasse incontro, verso un qualcosa che ti gratifica o che semplicemente ti piace cosi' tanto da non vedere l'ora di ritornare il giorno dopo certi discorsi cadrebbero.
Vorrei sfidare l'autore del video a ripetere quanto detto se (fortuna per lui) il suo lavoro fosse gratificante e magari anche divertente da non prenderlo come tale ma quasi come un hobby.
Ebbene qualche anno fa avrei rischiato, ma oggi, con un mutuo che mi sottrae quasi il 50% dello stipendio, non rischio certo di cambiare lavoro per migliorare la mia situazione (che a dire la verità non è proprio rosea).
Rischia Dado71 ... Osa, se non lo fai adesso che sei giovane e pieno di inizativa e con l'energia non lo farai mai più...
Se si ponderano le scelte e ci si mette la volontà di raggiungere un obiettivo, i risultati arrivano! :ok
Voglio dire che a volte se il lavoro non viene preso come una costrizione quando ci si sveglia la mattina, come un mostro che si avvicina sempre piu' ma ci si andasse incontro, verso un qualcosa che ti gratifica o che semplicemente ti piace cosi' tanto da non vedere l'ora di ritornare il giorno dopo certi discorsi cadrebbero.
Crazy, Q8 alla grande!!!
Scusate il pragmatismo :D ma ogni mattina, dall'alba dei tempi, si svegliano due o poco più specie di individui: i furbi, i *******i e quelli che stanno in mezzo.
E' indubbio che l'indole umana ha bisogno di tante cose ed è indubbio che allo stesso tempo ha bisogno di tante risposte ad altrettante domende.
Io so solo una cosa e sfido chiunque a provarmi il contrario, ci stanno rubando l'anima e noi coscienti o meno coscienti li lasciamo fare.
L'economia, termine per me terribile, è la madre di tutto, pensateci un attimo ma alla fine quoto il buon Crazy, giù la testa (cerchiamo di farlo il meno possibile) e avanti march.
EVAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA PORCA LA PUPAZZA MA PROPRIO LA MELA DI QUELL'ALBERO DOVEVI MANGIARE, UNA BANANA NO VEROOOOOOOOOOO? :D
EVAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA PORCA LA PUPAZZA MA PROPRIO LA MELA DI QUELL'ALBERO DOVEVI MANGIARE, UNA BANANA NO VEROOOOOOOOOOO? :D
Q8 :ridi
Forse Eva le banane non le mangiava :fischia
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Traduzione italiana Team: vBulletin-italia.it |