Visualizza la versione completa : Filosofie da motociclista
E' la terza volta che apro questo topic. Credo che il sistema lo cancelli. Ogni volta, però, si perde qualche frase o qualche pensiero... Pazienza. Riposto tutto, sulla scia del topic aperto da Chicca, perché credo che molte di queste frasi facciano parte di noi
“ Se viaggi in motocicletta le cose assumono un aspetto completamente diverso. In macchina sei sempre in un abitacolo; ci sei abituato e non ti rendi conto che tutto quello che vedi da quel finestrino non è che una dose supplementare di TV. Sei un osservatore passivo e il paesaggio ti scorre accanto dentro ad una cornice.
In moto la cornice non c’è più. Hai un contatto completo con ogni cosa. Non sei più uno spettatore, sei nella scena, e la sensazione di presenza è travolgente. E’ incredibile quel cemento che sibila a dieci centimetri dal tuo piede, ed è proprio lì, così sfuocato eppure così vicino che col piede puoi toccarlo quando vuoi.”
"Perché è così bello andare in moto? Forse perché sei sempre
in bilico fra la consapevolezza del controllo della situazione
e quella dell’instabilità, pericolosa e affascinante insieme,
del precario equilibrio del mezzo. Nelle forme estreme
si passa dal delirio di onnipotenza alla paura: un’alternanza
che assomiglia a una vita diversa e romantica, che però
ci spaventa vivere. La condensiamo così, cercando le curve
o facendoci ipnotizzare dallo scorrere della strada sotto
le ruote. Una sensazione che solo una motocicletta può dare".
"su una moto in corsa non fai grandi conversazione. Invece passi il tempo a percepire le cose e a meditarci sopra. Su quello che vedi, su quello che senti, sull'umore del tempo e i ricordi, sulla macchina che cavalchi e la campagna che ti circonda, pensando a tuo piacimento, senza nulla che t'incalzi, senza l'impressione di perdere tempo".
"E' una questione di consistenza, di essere parte del luogo in cui ti muovi, di toccare la durezza dell'aria, di sentire come cambia attorno al tuo corpo, di non essere mediato dal mezzo che comandi, ma di essere un tutt'uno con esso, di provare le stesse vibrazioni del tuo manubrio, di avere la consapevolezza ..... di essere fuori dal tempo ma dentro il dipinto del tuo mondo, della tua vita, del tuo essere..... in sella non hai, non appari, semplicemente sei".
Aria e acqua addosso
Polvere negli occhi
Fumo
Benzina
Il freddo
Il caldo
Un equilibrio sempre precario
Il corpo nella tuta
Lo spirito nel vento
LIBERO !
Capitano, o mio capitano!
La moto: raffiche di sogni :ok
(Liberamente tratto di Shisa, Mietta)
Bellissimo questo post non chiudiamolo dai!
Appena mi viene in mente una frase filosofica ne metto una anche io, anche se, con quelle già scritte, tutto cio che la mia mente aveva bisogno.
Capitano, o mio capitano!
Questa moto fà duemila all'ora
in mezzo ai ghiacci tropicali
ed ha un motore di un milione di cavalli
che al posto degli zoccoli hanno le ali
La moto è fulmine, torpedine, miccia
scintillante bellezza, fosforo e fantasia
molecole d'acciaio, pistone, rabbia,
guerra, lampo e poesia
E in questa notte elettrica e veloce
in questa croce di novecento
il futuro è una palla di cannone accesa
e noi lo stiamo quasi raggiungendo
(Liberamente tratto da "I muscoli del Capitano" di F. de Gregori) :mrgreen:
Zebra3, leggo solo adesso ed ho fatto una stampa del tuo messaggio, ne ho appeso una copia nel mio ufficio, la faccio leggere a tutti quelli che mi chiedono "perchè vado in moto" :ok
Si possono percorrere milioni di chilometri in una sola vita
senza mai scalfire la superficie dei luoghi
nè imparare nulla dalle genti appena sfiorate.
Il senso del viaggio sta nel fermarsi ad ascoltare
chiunque abbia una storia da raccontare.
Rubèn Blades
Devi tornare alla strada
alla vita da zingaro vagabondo
Dove il vento è una lama tagliente
Al ruggito del motore
una chiara selvaggia chiamata imperiosa
E chiedere solo un'allegra canzone
da un compagno ridente
e un buon sonno e un bel sogno
quando il lungo giorno finisce
Duka. Filosofo ufficiale di er6italia
Zeb, Santo subito!!!!
:okk
deliziose perle di saggezza :mrgreen:
Smithenson
28/02/07, 11:41
Perchè in moto la solita strada non è mai la stessa strada.
Grazie al lavoro di ricerca del nostro filosofo ufficiale (Duka), la lettere persa è stata ritrovata. Del patrimonio di queste righe deve rimanere sempre traccia
Angeli e Diavoli
Eccomi qui... alle 4 di notte in ufficio.. di nuovo... da solo con i miei pensieri, la mia musica e il mio lavoro...
Stanotte son stato a cena da Amici... Motociclisti... in compagnia di una Piccola Peste tanto grande dentro quanto ermetica fuori (ma queste è un'altra storia... una storia che lentamente si sta scrivendo da sola quindi lascio che quella piuma vaghi da sola libera di tracciare il suo delicato tratto fin dove ne avrà voglia...) e un altra ragazza non Motociclista...
Serata piacevole come tutte quelle che passo in compagnia di questo gruppetto che si è formato spontaneamente intorno a quel fantastico oggetto inanimato capace di catalizzare una passione così impalpabile in fiumi di emozioni..
Verso fine cena il discorso è volato sulle nostre disavventure, i nostri piccoli, più o meno cruenti, incontri con quel nastro d'asfalto che tanto amiamo quando planiamo bassi e veloci e odiamo quando ci ricorda che esiste un limite... e che è stato passato giusto un istante fa...
Son volate tante risate mentre c'era chi narrava di escursioni speleologiche, incursioni sotto a macchine, curve fantasiose e analisi accurate di carrozzerie più o meno resistenti agli impatti con il corpo umano... una specie di "diario della calma zen post-impatto del motociclista"... anche se in quei momenti nessuno si dimentica del dolore, della paura, della rabbia e dei mille pensieri che si riversano dentro in quel lasso di tempo infinitesimale che ci separa dall'impatto contro qualcosa che ci auguriamo più morbido di noi... ma non è quasi mai così... e fa male.. Cristo se fa male...
La serata è proseguita con le visioni delle foto dei momenti passati, dell'estate scorsa, dei raduni più o meno vicini e la proiezione del filmato del raduno di Foligno con tutto quello che ne è nato...
Guardavo la Piccola Peste mentre guardava il filmato... silenziosa...
Guardavo i suoi occhi... mentre lei guardava le cifre del tachimetro, gli angoli di piega cosi assurdi per chi non è avvezzo a vivere la vita ad inclinazioni variabili, le accelerazioni da mozzare il respiro...
guardavo la sua paura celata nel poter perdere qualcuno a cui, piano piano, magari comincia a tenere a cuore...
In questi giorni, inaspettatamente, Ella si è immersa in questa vita dominata da questa passione così inspiegabile ed incomprensibile per chi non ama bagnarsi di vento... ha conosciuto la gioia dell'essere un gruppo di persone così diverse ma così uguali... il dolore del ricordo di chi non piega più insieme a noi su questa terra... e la consapevolezza della presenza costante di una variabile che porta la vita a potersi spegnere da un momento all'altro...
E' difficile comprendere...
Per Lei è assurdo essere consapevoli di tanto pericolo e salire in sella ogni giorno sfidando la Nera Signora incuranti dei suoi sguardi...
sperando che la sua pazienza non sia ancora finita e che ci lasci giocare ancora un pò con i nostri draghi di fuoco e metallo...
Assurdo... si lo è... per Lei lo è eccome e la posso capire... ma vi è un errore di fondo...
Qui nessuno sfida quel nero mantello, nessuno balla sulla lama di quell'impietosa falce... anzi... la nostra consapevolezza ci porta solo ad essere preparati e consapevoli più di altri che questa vita, prima o poi, finirà... tutti ci auguriamo che sia in vecchiaia mentre guardiamo i nostri nipotini crescere e sbucciarsi le ginocchia con le minimoto... ma non è detto.. non è scritto...
Penso a noi mentre ci vestiamo per andare a lavorare, al bar, a prendere un gelato al lago o semplicemente a comprare il giornale dietro casa...
penso a noi mentre indossiamo gusci semirigidi in plastica e leghe varie sulla schiena, mentre indossiamo giacche tecniche con protezioni omologate CEE e testate dai piloti, mentre ci facciamo scivolare addosso quella pesante pelle o multistrato in cordura che ormai odora di traffico e smog, mentre ci caliamo sul capo caschi in fibre varie testati per resistere ad impatti inimmaginabili e calziamo guanti che anni fa non avrebbero sfigurato in un torneo medievale... eppur nemmeno così bardati ci sentiamo al sicuro...
nemmeno così vestiti ci sentiamo invincibili...
Poi penso al classico automobilista che esce di casa, sale in macchina e, senza nemmeno degnarsi di guardare la cintura di sicurezza, s'immette in quella bolgia infernale che non sfigurerebbe paragonato ad un girone dantesco ch'è il traffico d'oggi confidando nella lamiera che lo circonda, quasi fosse uno scudo impenetrabile... senza pensare nemmeno lontanamente che basta un impatto a 40km/h e la sua stupida e orgogliosa testolina passerebbe attraverso il parabrezza seguita dal resto del corpo... direttamente in braccio a quella sinuosa figura nera ed incappucciata...
Ora chi è DAVVERO l'incosciente allora?
Quando è l'ora è l'ora... c'è poco da fare lì... lo vediamo intorno a noi...
a volte vicino.. a volte lontano... ma è così... ma chi tra i due sfida davvero lo scintillio di quella falce?
Si dice che ogni volta che saliamo in sella ad i nostri destrieri insieme a noi salgano pure angeli e diavoli... è vero...
Rappresentano quel dualismo che rende questo modo di vivere così denso di emozioni che a volte il cuore pare voler saltar via dal petto e mettersi a correre... ad urlare... diavoli che girano quel polso in maniera a volte così irrazionale e violenta che lo skizzo di adrenalina ti arriva diritto al cervello senza passare dal via lasciandoti i tremori per lunghissimi interminabili minuti... che ti spingono a piegare quel tanto che basta da far diventare bianche le mani e diventare tutt'uno con la nostra passione...
la nostra vita... tanto da pensare di averlo sfiorato quel limite... di aver scosso quel mantello con il nostro passaggio radente... e angeli che portano il volto e la voce di chi non è più con noi... dei nostri affetti...
delle nostre paure ed esperienze costruite sulle nostra ossa rotte... angeli che ti accarezzano quel polso che torna a colorarsi e lascia andare la manetta quel tanto che basta per godere senza infastidire quel mantello che fino ad un secondo fa avremmo strappato urlando per lo spostamento d'aria per vedere s'è veramente così bella e sinuosa questa mitologia creatura perennemente celata dall'ombra della paura...
Pazzi? A volte forse... ma gli anni.. i chilometri e quelle risate che non sentiremo più ci fanno crescere più di qualsiasi schiaffo o cinghiata presa in gioventù... eppure "gli altri" non ci capiscono... esser Motociclisti è pericoloso... si muore... ma chi ve lo fa fare?
Poi ci trovate i WeekEnd in qualche strada di campagna sperduta tra i monti... seduti su un muretto con la sigaretta che si consuma lenta all'angolo delle labbra... con lo sguardo perso all'orizzonte e una mano che inconsciamente segue le sinuose linee del serbatoio o dell'affilato cupolino... colorati come farfalle... bardati come antichi cavalieri...
da soli o in sfavillanti sfilate di scintille e riflessi... con il saluto sempre pronto anche se chi incroci non l'hai mai visto e mai più lo rivedrai...
Poi ci vedete seduti intorno ad un tavolo di trattoria o stesi su un prato vicino ad un lago.. con le nostre belle in vista.. rigorosamente in vista...
che facciamo baldoria e ridiamo e mangiamo e beviamo tra noi come se fossimo nati tutti lo stresso giorno, dallo stesso grembo... tutti delle medesima classe sociale, estrazione e famiglia... ma come potreste credere che magari ci si è semplicemente trovati sulla stessa strada senza essersi mai visti o parlati prima? Ci crederebbero? Mai...
...ma in moto si muore... è vero... capita... ma quanta Vita è capace di regalarci questa passione?
Il papà di uno di noi che ora non c'è più... il papà di un Angelo con il #24 sul cupolino e nel cuore ci ha definiti così:
"...Mi aveva tanto parlato di voi, ma a dire il vero non lo avevo mai ascoltato più di tanto, ma essendo un gran "capoccione" me li ha voluti far conoscere uno ad uno,questi ragazzi e ragazze meravigliose da abbracciare e baciare come figli propri,immersi in quelle loro tute di pelle, con i loro tatuaggi, con i loro caschi da i colori sgargianti, tutti veri DURI!
Gente che su strada non abbassa mai lo sguardo, ma provate ad alzare loro quelle visiere scure da marziani e troverete occhi splendidi, puliti, gonfi di quelle lacrime vere in cui puoi annegare ed arrivare fino in fondo alla loro anima per vedere com'è candida,occhi che solo la gioventù più sana può avere. Provate poi a togliergli quelle tute e troverete al loro interno dei bambinoni innamorati della vita,delle scorribande,dei week end a bistecche e salsicce, ma ancora tanto bisognosi di un padre o di una madre che li prenda per mano quando la sorte inizia a giocare così duro...."
...si, è vero.. in moto si muore, capita... può capitare ad ognuno di noi...
ci si fa male... tanto male... ma quanta vita si trasforma in ricordi bellissimi, in attimi eterni, in risate così fragorose da far tornare il sole anche in una fredda e piovosa giornata di novembre?
Parlate con ognuno di noi... fatevi raccontare un giro, un aneddoto, una curva... e perdetevi in quello sguardo che comincia a scintillare come quello di un bimbo che scopre la vita per la prima volta... nelle risate...
nel sorriso che, spontaneo, stira gli angoli del viso e distende la fronte...
Parlate con ognuno di noi... e chiedetegli cosa sarebbe di lui se un giorno dovesse rinunciare a questa passione... e preparatevi a sentire l'urlo del silenzio... e a vedere quello sguardo di bimbo diventare lo sguardo di un marinaio costretto a vivere a terra con il mare in vista... di un pilota che guarda il cielo ancorato a terra...
Già.. in moto si muore... ma ora credete di poterci capire? Io non credo...
non ancora...
Chiedete allora di portarvi ad un raduno, ad una scampagnata...
bagnatevi di pioggia scrosciante che vi penetra fino alla biancheria intima.. che vi entra nelle ossa... lasciate che il freddo vi punga fino a farvi lacrimare...
lasciate che il sole tenti di liquefarvi mentre indossate l'immancabile giacca tecnica... o semplicemente provate a chiedergli di fermarsi così, senza nessun motivo apparente x strada accostandosi al ciglio per stupirvi di quanti (automobilisti) non vi degneranno di uno sguardo e quanti (motociclisti) si fermeranno per offrirvi aiuto, compagnia, un semplice passaggio al più vicino distributore anche se esso si trovi a svariati km o un posto nel proprio box per la moto e un pasto caldo per voi mentre aspettate i soccorsi...
..fatelo e allora, solo allora arriverete a sfiorare l'essenza di essere Motociclista...
In moto si muore, è vero... ma non esiste modo migliore per vivere il tempo che ci è concesso... e se ancora non lo avete capito beh.. lasciate perdere, non lo capirete mai... ma se un domani mentre andrete a mare con la vostra famiglia automobilisticamente corretta dovesse sopraggiungere uno di Noi e vedreste vostro figlio girarsi di scatto e salutare sbracciando come un pazzo rinunciate a capire anche lui... lui che nella sua incoscienza vede in Noi quella scintilla che voi non siete stati capaci di scorgere... e se vedrte il Motociclista ricambiare il saluto... beh... non c'è nulla di strano sapete? Tra Angeli in terra ci si saluta sempre... ma questo, chi ha perso le ali, non lo ricorda...
Motociclisti... strana, meravigliosa gente...
Azz...... mi sono commosso....... dopo 8 ore di ufficio legato alla scrivania mi hai liberato grazie fratè :ok
Cambiate la parola aeroplano con motocicletta o motociclista, ed anche questa filosfia è nata
Max Pezzali (Nord Sud Ovest Est, 1993)
Aeroplano che te ne vai lontano da qui chissà cosa vedrai
le luci immense di quelle città quanto grandi non si sa
Aeroplano raccontano che ci sono delle macchine più grandi di te
e delle strade che se sveglio non sei mai più le attraverserai
Ma non so se crederci o no
non ci sono stata mai
tante cose io non vedrò
ma tu me le racconterai
Se capirà che passerai per questo grigio cielo
tu lasciami un po' di tutta quell'immensità
Se capiterà che passerai ancora in questo cielo
regalerai almeno un po' di libertà
Aeroplano dimmi un po' se ci sono dei laghi tanto grandi che
se da una riva io guarderò l'altra sponda non vedrò
E dei boschi che chiunque ci va deve stare attento perchè incontrerà
un orso che come per magia in un attimo lo porta via
Ma non so se crederci o no
non ci sono stata mai
tante cose io non vedrò
ma tu me le racconterai
Se capiterà che passerai per questo grigio cielo
tu lasciami un po' di tutta quell'immensità
Se capiterà che passerai ancora in questo cielo
regalerai almeno un po' di libertà
Aeroplano che te ne vai lontano da qui chissà cosa vedrai
le luci della sua città
forse lui mi penserà
ma non so se crederci o no
forse non l'ho avuto mai e chissà se lo rivedrò ma tu me lo racconterai
Se capiterà che passerai per questo grigio cielo tu
riportami lui se non vorrà gli parlerai
Se capiterà tu gli dirai
lo rivorrei accanto
seduti qui sognando di volare via
volare via
volare via
via via via via
volare via
Non vorrei andare troppo alla deriva, però credo che questa canzone rispecchi lo spirito del nostro forum. La posto.
Torno Subito
Cerco il caffè alla mattina sennò il cervello non si avvia
Cerco una t-shirt che adoro e che non ricordo dove sia
E cerco sempre dei consigli utili
E cerco delle storie in cui vincono gli umili
Cerco un'America che forse non c'è nemmeno più
Cerco un nastro d'asfalto che corre dritto verso il blu
E cerco le risposte che non troverò
Le cerco perché l'importante è il viaggio, non dove andrò
Torno subito, resto ancora un attimo
Devo dare un'altra occhiata al mondo poi tornerò
Cerco le emozioni nuove che ha da offrire la mia età
Cerco tutto ciò che sa di vento, di oceano e libertà
E cerco di imparare quello che non so
Io cerco anche se non capisco prima o poi capirò
Torno subito, resto ancora un attimo
Devo dare un'altra occhiata al mondo poi tornerò
Vieni con me
Vieni con me ti va?
Vieni con me
Vieni con me ti va?
Cerco un giro in moto con due miei amici e poi quattro chiacchiere
Cerco un paio di birre ed un racconto che faccia ridere
E cerco la canzone per poi scriverla
La cerco e se anche non la trovo prima o poi mi verrà
Torno subito, resto ancora un attimo
Devo dare un'altra occhiata al mondo poi tornerò
Torno subito, resto fuori ancora un po'
Devo dare un'altra occhiata al volo poi tornerò
Vieni con me
Vieni con me ti va?
Vieni con me
Vieni con me ti va?
Vieni con me
Vieni con me ti va?
Max Pezzali
Cambiate la parola aeroplano con motocicletta
volare via
volare via
via via via via
volare via
Bello!!! Complimenti, stampato!!!
Io non ho nemmeno bisogno di cambiare la parola motocicletta con aeroplano :mrgreen:
:plane
Bello!!! Complimenti, stampato!!!
Io non ho nemmeno bisogno di cambiare la parola motocicletta con aeroplano
:mrgreen: :festa :sdentato
questo topic è davvero bello e...unico! complimenti...chi più ne ha più ne metta!
così le posto sul mio blog e le appiccico in camera! :mrgreen:
Chi ha scritto Angeli e Diavoli? La vorrei citare all'infinito e far leggere a chiunque non capisce l'Amore che provo per Mia e i sacrifici che sono disposto a fare per lei...
Solo mi piacerebbe dare un nome al poeta che ha saputo descrivere un emozione...
Non è mio, il racconto, ma è molto bello!
Ho nostalgia della mia ex
L'altro giorno in via Brennero ho rivisto la mia ex. Non l'ultima, la penultima: quella che non ho mai dimenticato. In una città piccola come Trento sono cose che capitano e vanno messe in conto. Si può andare a spasso tranquilli per settimane, mesi, anche per anni. Si lascia che il tempo faccia il suo lavoro, ci si illude che il passato sia passato e poi ci si sorprende, un giorno, a riflettere che a quella non ci pensavi proprio più, nemmeno un lampo, un debole ricordo, un'impressione, niente, tutto finito. E invece - zac - eccola lì con il potere, ora come allora, di stringerti lo stomaco e lasciarti senza fiato.
Maledetta.
E passata via veloce mentre pedalavo sulla ciclabile (la riconoscerei fra mille) e si è allontanata verso la città. Primavera, cielo terso, aria ossigenata e senza polveri, sole che scalda le braccia nude ma non morde: una di quelle giornate che favoriscono certe nostalgie.
Senza pensarci ho spinto forte sui pedali per non darle troppo vantaggio, sperando di non vederla scomparire via nel traffico. Alla curva di via Ambrosi era venti metri avanti, disciplinata nella colonna d'auto, bella come allora - almeno agli occhi miei - come se cinque anni fossero passati senza traccia.
Ero stato io a lasciarla perché in lei non avevo più fiducia. Accadde in Austria, durante una vacanza, quando mi piantò in asso senza spiegazioni. Tornai a casa solo e giunto a Trento dissi basta: come te ce ne son tante, chiusa una porta si apre un portone, morto un papa se ne fa un altro e con la speranza di chi pianta un chiodo per scacciare il chiodo vecchio le trovai una sostituta.
Si sa come vanno queste cose: il lavoro, il matrimonio, i figli, pensavo ormai di averla dimenticata finché l'altro giorno mi è comparsa davanti nella via.
In piazza Centa ha accelerato verso la stazione e io dietro col fiatone determinato a non farmela scappare. In via Segantini il semaforo l'ha trattenuta per un attimo e ho recuperato qualche metro, poi ha ripreso a correre verso il centro, via Torre Vanga, via Prepositura e via Rosmini, proprio sotto la facoltà di Sociologia. E lì che l'ho raggiunta tenendomi a distanza con il timore, per l'affanno della corsa e la camicia sudata, di fare la figura dello stupido.
Quando l'uomo che era con lei si è allontanato mi sono fatto sotto, da dietro, e non ho resistito alla tentazione di salirci sopra un'altra volta. Me la ricordavo proprio così: il manubrio largo, il contachilometri rotondo, il serbatoio bianco, la sella arancione e i due grossi cilindri che escono dai lati. La mia vecchia moto: chi l'ha mai dimenticata?
Ero ancora in sella quando quello è tornato e mi ha detto: ehi che fai? Gliel'ho spiegato e - superata un po' di diffidenza - si è messo a ridere. Abbiamo discusso di quella strana vibrazione a bassi giri, di consumi, prestazioni, di partenze a freddo e di come abbia risolto quel problema alla forcella. Tutto sommato era stata fortunata.
Alla fine il nuovo padrone ha tirato fuori le chiavi e mi ha detto: tieni, vai a farti un giro. Gli ho risposto che, no grazie, bastava così: troppe emozioni. Ma se voleva poteva farmi un favore. Risposta: se posso, perché no? E allora gli ho detto: quando vedi uno che anche se è freddo va in automobile con finestrino aperto, il braccio fuori e la testa a prendere il vento, e magari quando lo incroci alza le due dita e ti fa i fari, quello sono io. Se ti va rendimi il saluto perché noi ex, anche quando siamo rinchiusi in una quattro ruote, costretti dietro a un parabrezza col volante al posto del manubrio, spesso intrappolati in una coda interminabile, con un po' di immaginazione facciamo ancora le curve sfiorando l'asfalto col ginocchio.
:D Anche un solo smile per tenere vivo il topic. Non vorrei si cancellasse. :P
Dai, do il mio contributo. :D
Vi rimando al mio blog personale, El Confo (http://elconfo.blogspot.com), ho scritto un piccolo racconto/report del giro di domenica scorsa al San Marco/Maloja/Bernina/Aprica.
Buona lettura! :wink:
Complimenti!!! I vostri racconti sono davvero fantastici... :ok :ok :ok
Ripenso all'incidente, due settimane fa...
Lo rivedo in bianco e nero, a rallentatore, rivedo l'impatto... stop!
un istante... per un istante il tempo si è fermato attorno a me... io sbalzato dalla moto, a mezz'aria, con tutto il tempo di osservare e capire cosa sta succedendo... e tutto il tempo di soffrirne...
la borsa da serbatoio prova a seguirmi nel mio volo, sebbene trattenuta dal laccio di sicurezza... le sospensioni compresse, la moto inclinata. Mi finirà addosso, lo so... l'asfalto, li sotto, vorrei avere la forza di allungare un braccio per attutire l'impatto...
ma cosa ci fa lì quella macchina? non doveva essere lì, non doveva... Mia, mia piccola Mia, cosa ti accarà? non farmi troppo male... abbiamo vissuto una stupenda giornata oggi io e te... non doveva finire così... eppure...
ricordo il fumo dei pneumatici, e l'odore di gomma bruciata nelle narici... ricordo l'impatto e un dolore fitto al bacino... il casco mi ricorderà, in seguito, di aver battuto anche la testa...
eccomi lì, per terra, Mia è stata brava... poteva schiacciarmi contro quella lamiera, e invece si è solo, delicatamente, appoggiata sulla mia spalla, come a voler chiedere scusa... non devi scusarti piccola... non è certo colpa tua...
mi viene da piangere... cerco di ruotare la testa per vedere come sta, ma al massimo ne vedo la sella... povera piccola Mia... chissà come stai...
i due tassisti a cui mi ero affiancato prima che scattasse il verde mi passano a fianco come se nulla fosse accaduto... grazie Mia, che se non fossi appoggiata alla mia spalla a quest'ora chissà cosa gli avrei lanciato dietro a quei due... un ragazzo con il casco sotto il braccio mi si avvicina, occhi sgranati e il viso solcato dai segni della tensione, preoccupazione, vivo, morto, x? Con un braccio sollevo la mentoniera del casco, si tranquillizza un po' e mi dice: "stai giù, penso a tutto io... ". Dio quanto adoro i motociclisti e quel senso di "famiglia" che ci colpisce tutti... Guardia medica, ambulanza, vigili... e nella confusione di divise e pubblico mi portano via... un collarino mi impedisce di girarmi... "come sta" continuo a chiedere, mentre il dolore all'anca cresce e il mal di testa con lui...
Una settimana dopo, dopo quelche problema tecnico, la mia piccolina è dal meccanico, il suo dottore personale... 3k8, 3800euro di danno, il preventivo... pronti, via... l'assicurazione mi chiama: "si, Andrea, mi dispiace, ma la ragazza della Punto ha dichiarato che era colpa tua e la sua assicuarzione ha aperto la causa con la colpa tua al 100%"... "bene", rispondo io, "e grazie...".
Per il verbale bisogna aspettare 120 giorni... per il perito meno, ma devo insistere, e a tutt'oggi non è ancora passato...
Rivoglio Mia, la mia piccolina...
Sono viziato, lo ammetto, ma dal 26 agosto di 10 anni fa, il giorno dopo dei miei 14 anni, sono motociclista (fantastica la Cagiva Supercity) e felicemente indipendente nei miei spostamenti... Sono viziato, lo so...
Non mi piace girare Milano con i mezzi pubblici, ne odio l'odore, il caldo e la calca di gente... non sopporto l'idea di attendere che arrivi un pullman, o un tram.. è tempo perso, perso male... che intendiamoci, ora che scrivo questa storia sto perdendo tempo.. ma in modo diverso...
Abito a fianco a Stazione Centrale da 5 anni oramai, e ne ho viste di ogni: da quelli che han cercato di rubarmi la macchina a quelli che mi hanno lanciato i porfidi alle spalle (fortunatamente troppo ubriachi per prendermi), da quelli che gonfiavano di botte un tipo con tanto di bottiglia rotta in mano, al pubblico che li guardava... La moto serve anche ad evitare certe situazioni... Sono viziato, lo so...
Ma Mia era anche un punto di sfogo, di rilassamento e di felicità che non riesco a sostituire, ogni giorno che passa sono più nerovoso, più stanco... Mi ritrovo a ricordare e sognare i viaggi, le strade, le curve... Mi accontento di sensazioni riciclate pur di sfogare un po' di quella tensione... Rivoglio Mia... Voglio tornare a viaggiare, a sognare e a danzare con lei... non è giusto...
Mikro
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...guardare il mondo che si allontana negli specchietti retrovisori, lasciarlo andare...
...correre, raggiungere il limite, superarlo, crearne uno nuovo...
...come se raggiungere il limite e tornare ti desse maggior controllo...
[Mikro]
mo prendo qualcosa anche dal mio blog...aspèttate...
ops...non è la sezione giusta(parle del raduno in puglia)...lascio stare... :x
Non so che dire, più la mano scorre lungo la pagina di questo topic, più io sono disorientato, stordito da tutte queste frasi che entrano in me e mi pervadono nel profondo.
Parole che penetrano del mio cuore fino a raggiungerne i suoi meandri più protetti, intimi e nascosti dove risiede la mia anima, la quale stà sorridendo con le lacrime agli occhi proprio come il sottoscritto.
Parole che mi fanno provare una miriade d'emozioni, l'una differente dall'altra.
Felicità, commozione, paura e molte altre ancora che non riesco a spiegare a fondo.
Forse l'unica descrizione possibile sta in quell'unico e lungo brivido lungo la schiena palesatosi dall'inizio della lettura e che tutt'ora mi scuote.
Sensazioni che solo chi, nel suo cuore, ha un "parcheggio" riservato a quell'insieme di emozioni che unicamente una motociclettà ti concede, può comprendere.
Un amore eterno che non morirà mai!
Grazie a chi ha scritto tutto ciò e a chi l'ha voluto riportare...
GRAZIE A TUTTI VOI CHE SIETE MIEI FRATELLI E SORELLE!
:piangi3 per la felicità
Non ero mai capitata qui....Avevo perso molto! :clap
Cade la pioggia sui rami argentati,
si bagnano i fiori respirano i prati.
Fresco nell'aria ritorna puntuale
il bene trionfa di nuovo sul male,
ma tu cosa farai
ragazzo su strade di fuoco;
cavalchi centauri dal volto d'acciaio
e corri da questa città.
Ho sognato una terra di principi e re,
di saggi eroi cavalieri,
regine, castelli, di boschi e mille sentieri,
signori di feudi, grandi guerrieri,
cantori e semplici scudieri
poi il sole ha strappato via il sogno dai miei pensieri.
(Antica tradizione - Alla corte dei re)
Un post bellissimo che devono assolutamente leggere tutti....
Volevo postare angeli e demoni meno male che ho fatto il cerca e ho trovato questo stupendo post....
:moto :moto
Il topic era fermo al 23 ottobre, cominciamo quindi il nuovo anno rinfrescandoci la memoria e scaldandoci il cuore.
Vale la pena cominciare dalla prima pagina.
Buona 2008 in moto a tutti :ok
Io ho notato che quando sono in moto e cammino per tangenziali o statali, tutto il mondo mi pare che rallenti.
Le auto vanno piu' piano, le persone sembrano quasi ferme.
E' come se fossi un viaggiatore del tempo.
Una emozione infinita, km dopo km, mi sento sempre piu' isolato dal mondo e sempre piu' nel MIO mondo dove nessuno puo' entrare, nessuno detta legge ed il tempo torna di nuovo mio.
Deliri (neanche tanto :sdentato) post-prandiali del 1°Gennaio :mrgreen:
E' bene andare sempre alle origini di questo topic (http://www.er6italia.com/forum/viewtopic.php?t=3914&postdays=0&postorder=asc&start=0), per poi ritornare al presente
Gironzolando su internet ho trovato questa poesia che si intitola "Il viaggio",
l'autore è sconosciuto.
A me personalmente è piaciuta moltissimo e a voi?
Il Viaggio
Senti il richiamo del vento sul viso?
Il ruggito sordo di un due cilindri?
La malinconia di stare sempre nello stesso posto?
È la voglia di viaggiare,
è la voglia di essere motociclista.
Le curve che si susseguono incalzanti,
la moto che vi danza con un movimento quasi ipnotico
Il cuore che sussulta quando il ginocchio sfiora l'asfalto
e tu sul sellino dietro che serri ancora di più la presa...
l’orizzonte come compagno di viaggio,
e tanta voglia di andare come bagaglio.
E grazie al comante, ecco la versione musicale di Angeli e Diavoli (http://it.youtube.com/watch?v=Rem7t9S1gNk)
E' bene andare sempre alle origini di questo topic (http://www.er6italia.com/forum/viewtopic.php?t=3914&postdays=0&postorder=asc&start=0), per poi ritornare al presente
bellissime parole Zebra...anche se non è facile riassumere in parole tutte le sensazioni che si provano...
Grazie, compagni
grazie...!!!!!!
Dopo la burrasca di questi ultimi tempi, è bene ricordarci chi siamo e perché andiamo in moto. Ricordiamoci che er6italia non è solo polemica, ma è soprattutto amicizia e rispetto. Nonostante tutto.
Non mi stancherò mai di risegnalare questo topic. Che comincia da qui (http://www.er6italia.com/vbulletin/showthread.php?t=921&highlight=filosofie)
Vorrei riportare una delle mie "Filosofie da motociclista", è una cosa che mi piace tanto e mi fa sentire vivo (Finchè va bene).
Ma verrei bannato :mrgreen:
Prima che si perda ancora, e per permettere ai nuovi arrivati di assaporarne la magia... UP! :ok
Grazie Mikro, ho potuto rileggerlo.........certo che uno come Zebra ci manca......
Grazie ragazzi... i problemi ancora non mi hanno lasciato, ma spero di ritornare presto. E' imminente anche il rinnovo dell'assicurazione della moto. ormai ferma da un anno.
Zebra is back ;-)
"Lo zen e l'arte della manutenzione della motocicletta" R. Pirsig
la mia filosofia da motociclista:
Non è la libertà di andare in moto, non è il vento tra i capelli, non sono i paesaggi...che ci danno la passione per andare in moto.
é l'adrenalina...il gusto di sfidare il pericolo ad ogni metro quello che spinge noimotociclisti ad essere una a razza a parte
E' imminente anche il rinnovo dell'assicurazione della moto. ormai ferma da un anno.
Zebra is back ;-)
Max, finalmente :]!!! Ti aspettiamo :ok...
é l'adrenalina...il gusto di sfidare il pericolo ad ogni metro quello che spinge noimotociclisti ad essere una a razza a parte
Mi dissocio completamente ....
Grazie ragazzi... i problemi ancora non mi hanno lasciato, ma spero di ritornare presto. E' imminente anche il rinnovo dell'assicurazione della moto. ormai ferma da un anno.
Zebra is back ;-)
Ti aspettiamo fratè:jump:jump:jump:jump
diecidecimi
27/06/09, 10:17
la mia filosofia da motociclista:
Non è la libertà di andare in moto, non è il vento tra i capelli, non sono i paesaggi...che ci danno la passione per andare in moto.
é l'adrenalina...il gusto di sfidare il pericolo ad ogni metro quello che spinge noimotociclisti ad essere una a razza a parte
Danilo, allora fai prima ad attraversare l'autostrada senza guardare.
Oppure, se vuoi, ti presto uno dei miei revolvers ed una cartuccia.
L'adrenalina è garantita.
Max, finalmente :]!!! Ti aspettiamo :ok...
Mitico, sto arrivando :sputer
Messaggio aggiunto alle 10:42.
Ti aspettiamo fratè:jump:jump:jump:jump
Settà, troppo forte :moto
Messaggio aggiunto alle 10:44.
Danilo, allora fai prima ad attraversare l'autostrada senza guardare.
Oppure, se vuoi, ti presto uno dei miei revolvers ed una cartuccia.
L'adrenalina è garantita.
Grande!!
scudste ragazzi io ho solo detto la mia opinione su una cosa...
in caso di opinioni divergenti si dice: "la rispetto ma non la condivido"...
miiii che diplomazia che tengo...
scudste ragazzi io ho solo detto la mia opinione su una cosa...
in caso di opinioni divergenti si dice: "la rispetto ma non la condivido"...
Danilo mi spiace ma i comportamenti che evoca la tua opinione non li rispetto e non li condivido.
io non mi sono permesso di commentare cose scritte da altri anche se mi potevano sembrare una gran cavolata...mi sono solo limitato a rispettare ciò che pensa un'altra persona senza condividere il suo pensiero...poi ognuno si comporta come vuole...
Messaggio aggiunto alle 10:57.
e poi il mio "sfidare il pericolo non era inteso ginocchio a terra e monoruota"..era pericolo inteso come pericolo provocato da altri a noi...e comunque come brivido quando si accelera ecc...se poi si cerca subito la polemica non è colpa mia...anzi mi reputo fin troppo diplomatico....
è come quando difesi il monoruota dicendo che non era nè più nè meno di altre infrazioni del codice e fui etichettato come teppista ecc...e l agente si augurava di non incontrarmi mai sulla sua strada
stasera al rientro dal solito giretto in città, dopo aver parcheggiato la Panterrina in garage e mentre stavo per andarmene mi sono girato per darle un ultimo sguardo "ma quanto sei bella?". Quindi mi sono avvicinato al garagista: "senti prima di chiudere, coprila non vorrei che si impolverasse e prendesse freddo. Vedi quanto è bella" Uscito mi sono reso conto che già mi mancava il suo calore, poderoso e vitale perchè è segno che la nostra moto è viva nè più nè meno di come lo siamo noi. Il calore che sale dal suo cuore mentre nel casco si insinua l'odore della natura che ci circonda, il vento che ci prende a schiaffoni come una mamma se andiamo troppo forte, il lampeggio di un amico che incrociamo, gli sguardi stupiti dei passanti mentre passeggiamo mano nella mano, la cura che riponiamo nel lavarla e custodirla, l'ansia che ci assale se l'abbiamo parcheggiata troppo lontana o se è stata troppo tempo al sole, l'attenzione che riponiamo nel cogliere ogni minimo particolare che sia la spia di un malore, le inca***ture se cadiamo e lei si fa più male di noi. Tutto questo (e altro) è l'essere motociclista.
L'uomo in moto
L'uomo sulla moto
correva incontro al vento,
alla vita e all'amore.
Correvano anche i suoi pensieri,
andavano verso una donna
che aveva incontrato il giorno prima.
Lei lo fissava, turbata,
attratta dai suoi occhi grandi,
lui lavorava e le parlava di sè.
Le raccontava della sua passione per le moto,
dei viaggi del passato
e del viaggio che avrebbe fatto l'indomani.
ED È GIA' DOMANI!...
L'uomo sulla moto
è in viaggio,
corre incontro alla montagna che lo aspetta.
I suoi pensieri corrono,
anzi volano, verso la donna di ieri.
All'improvviso una certezza
squarcia la sua anima,
come un fulmine a ciel sereno!
Se l'ha incontrata ci sarà una ragione,
se gli è rimasta dentro
la incontrerà di nuovo.
Mentre i suoi pensieri
volano verso di lei,
il suo cuore avverte un'emozione sconosciuta.
L'uomo sulla moto ora sa,
si tratta solo di aspettare,
perchè, prima o poi, si incontreranno ancora.
E LUI SA ASPETTARE...
posto la mitica frase del mio istruttore di guida :
"la moto è come una bella gnocca, appena gli dai un pò di confidenza ti fà le corna" :D
Chi ha scritto Angeli e Diavoli? La vorrei citare all'infinito e far leggere a chiunque non capisce l'Amore che provo per Mia e i sacrifici che sono disposto a fare per lei...
Solo mi piacerebbe dare un nome al poeta che ha saputo descrivere un emozione...
angeli e diavoli postato in questo topic è una rivisitazione...in realtà il testo originale è un po diverso...l'originale lo puoi leggere digitando "Motociclisti, strana e meravigliosa gente" su youtube, il video è di icy ed il testo di maxmoto...li ho entrambi amici su FB ;)
Ho avuto una folgorazione:Perter Pan vola sulla sua moto per tornare all'"isolachenonc'è"!!:versys
Casco ... protezioni ... prudenza ... ed esperienza ... e che la nostra buona stella guardi sempre giù ... e non solo in moto .... :angelo
Quanto vorrei dimostrare cose che farebbero vendere la moto a tutti voi ... :bastard ... così poi io sarei il migliore ... :ridi2
:festa:okLO sei già il più MIGLIORE..
;365404']:festa:okLO sei già il più MIGLIORE..
Seeeeee ... io sono già il più fermone ... :ridi2
Ma è da qualche giorno che sto pensando ad un topic triste ... tristissimo ... che farà vendere le proprie moto a tutti ... uno di quei topic che neanche ... biiiib ... potrebbe postare ... :piangi ... e se lo farò ... sarà per salvare la vita a tutti voi ... :dead
VENDETE LA MOTO .... questa è la vera filosofia del motociclista ... :ridi2
Seeeeee ... io sono già il più fermone ... :ridi2
E io allora?
VENDETE LA MOTO .... questa è la vera filosofia del motociclista ...
Quella è la prima parte.
La filosofia completa è: VENDETE LA MOTO ....
... E COMPRATE L'ULTIMO MODELLO APPENA USCITO! :ridi2
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