Visualizza la versione completa : 2 dogmi sulla moto!
Dopo 13600 km da quando ho ripreso la moto(32 anni)non so se sono l'endorfine messe in circolo,mi sono riapparse chissà da dove sprazzi di memorie antiche,una di queste ,le parole dette allora da un amico(chissà dov'è,cosa fa,se è sopravissuto!):"per imparare ad andare in moto bisogna cadere!"L'altra pillola di saggezza era:"una moto meno acessori(a quel tempo solo meccanici)meglio va".Se aveste conosciuto il tipo,queste parole di verita(senza accento)anche voi le avreste chiamate dogmi(cercare parola vocabolari) Adesso voi come me figli della legge 180(Basaglia)cosa ne pensate?Dite dite dite non nel naso!
Sposto nel bar, questa sezione è dedicata ai suggerimenti per migliorare il forum :ok
diecidecimi
22/10/09, 23:57
Tutto vero, ma vale per ogni cosa.
Punto uno: è un caso particolare del detto:"sbagliando si impara". L'apprendimento può derivare solo ed esclusivamente per esperienza diretta, coadiuvata dall'esempio di chi già conosce.
Sappiamo tutti che dopo una preparazione di tipo teorico, attraverso la quale si cerca di far tesoro dell'esperienza altrui -risparmiandoci almeno la gran parte degli errori in cui incorreremmo- è solo la pratica quella che può farci progredire. E solo attraverso lo sbaglio, e la dura punizione che ne deriva, troviamo il limite. Se non sbagliassimo, non avremmo limiti: procederemmo oltre, all'infinito.
Punto due: certamente meno roba c'è, meno roba si può guastare. E' un concetto da sempre in vigore anche nel modo automobilistico... tutti gli orpelli elettronici rendono nettamente più comodo il mezzo, ma espongono a tantissimi inconvenienti tecnici, dall'alzacristalli al sedile con mille regolazioni. Poi si può estendere ovviamente ad ogni settore.
Spesso la semplicità è un valore, non un difetto. Pensa ad una pistola: per il tiro a segno , ove è richiesta la precisione ma non la velocità d'impiego, possiede regolazioni a volontà. Peso degli scatti, lunghezza della corsa del grilletto, orientamento della leva del grilletto, sua posizione; regolazione delle tacche di mira, della larghezza del mirino, dei contrappesi....e via così. Quando invece hai bisogno di immediatezza e certezza di ottenere lo scopo, il tipico esempio è il revolver o la Glock tra le semiautomatiche: nessuna sicura manuale, mire fisse, nessuna regolazione, nessun fronzolo. Estrarre puntare Bang.
Poi i due punti trovano tantissimi terreni intermedi: una moto , per esempio, con orpelli volti ad aumentarne la sicurezza (come l'ABS, la mappatura regolabile, tipo Rain x es, ecc) farà sì che molti errori vengano perdonati: il dogma 2 viene allora a cadere..... al posto della moto!
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Dite dite dite non nel naso!
:play
Il primo dogma è corretto, perchè il cervello umano è una "macchina" autoadattiva la cui capacità quantitativa di elaborazione si fonda sull'esperienza.
Il secondo è una sciocchezza, perchè la discriminante non è quantitativa, ma qualitativa.
Il primo dogma è corretto, perchè il cervello umano è una "macchina" autoadattiva la cui capacità quantitativa di elaborazione si fonda sull'esperienza.
Il secondo è una sciocchezza, perchè la discriminante non è quantitativa, ma qualitativa.
Quoto mox: :ok
- primo dogma.... l'esperienza migliore è quelal che si fa sulla propria pelle;
- secondo dogma... la discriminante non è quantitativa, ma qualitativa.
Quoto mox: :ok
- primo dogma.... l'esperienza migliore è quelal che si fa sulla propria pelle;
Concordo, ma fate esperienza su una tuta di pelle :D
Non concordo che per imparare ad andare in moto bisogna cadere: basta anche un bello spavento o comunque un rischio grosso. Cadere spesso ci si fa male, e purtroppo può essere anche fatale la cosa. pensare "cerco il limite finchè non cado" mi sembra stupido. Ragazzi rispetto per la propria vita e per chi ci vuole bene... andare in moto non è un gioco!
diecidecimi
23/10/09, 17:26
Ni.... secondo me per sapere dov'è un limite, lo devi superare. In caso contrario può sempre essere che il limite sia appena un poco oltre il punto in cui sei arrivato, spavento o no. E poichè il nodo della questione è la nozione del massimo rendimento, il valore di soglia deve essere testato secondo il metodo sperimentale.
Che poi la stragrande maggioranza di noi non abbia nessuno stimolo a trovare quel unto, è un'altra cosa: a me non interessa andare in moto da dio, mi basta andarci bene, in maniera decente, senza rischi eccessivi. Quindi nessun bisogno di stendermi.
a me non interessa andare in moto da dio, mi basta andarci bene, in maniera decente, senza rischi eccessivi. Quindi nessun bisogno di stendermi.
Q8ne Nucleare col botto e col controfiocco
I motociclisti si dividono in due categorie:
- quelli che sono caduti
- e quelli che devono ancora cadere :D
I motociclisti si dividono in due categorie:
- quelli che sono caduti
- e quelli che devono ancora cadere :D
poi ci sono le sottocategorie
quelli caduti che non ci salgono più,quelli caduti che risalgono cosi presto da ricaderci,quelli caduti che si fanno male e si vantano della c***ata che hanno fatto:pol,e per finire la specialissima sottocategoria dei "nonsonomaicadutoenoncadròmaiperchésonoilmiglioreditutti":confused:(salvo poi incontrare il tipo che gira con gesso e stampelle da 4 mesi,ma non é stata colpa sua naturalmente:ok):ciao4
c'è anche colui che non è mai caduto perchè va così piano e in modo così prudente da abbassare tantissimo il suo rischio (ne conosco uno).....non vedo però dove sia il divertimento delle due ruote vissuto in questo modo
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