Visualizza la versione completa : Dainese addio all'Italia, la produzione si sposta all'estero
http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/economia/2010/18-gennaio-2010/tute-dainese-addio-all-italia-paese-piu-ricco-ha-paura-1602304100912.shtml
Mah! Con quello che costa l'abbigliamento Dainese. Non vorrei dire una banalità ma se i prezzi li abbassassero un po', venderebbero di più.
Comunque il problema è grave, molte aziende spostano la produzione all'estero, a Palermo la Fiat sta chiudendo lo stabilimento di Termini Imerese, lasciando 2000 famiglie sul lastrico.
Ma non è possibile fare qualcosa? Lo Stato non potrebbe realmente diminuire le tasse? Oppure sono le aziende che non sanno riunciare a grandi margini di profitto?
Abito a pochi km dalla sede in questione della Dainese. Da quello che sento più che crisi è che all'estero costa meno avere lo stabilimento. Secondo me, almeno in questo caso, la crisi è solo una scusa :mad:
Maggiore margine di profitto, questa e' l'unica scusa (ben camuffata).
La cosa piu' bella da fare e non solo in questo caso, sarebbe boicottare i prodotti made in China in primis
davvero, se diminuissero i prezzi sarebbe bello, ma sinceramente anche se rifacessero anche certe linee, a livello di design vado su revit e giudici ad occhi chiusi
Ma se poi arrivano in Italia e ci mettono il bel "Made in Italy" (come accade spesso), alla fine non è cambiato nulla :(
E' inutile lamentarsi dei prezzi italiani se poi la maggioranza prende oggetti/vestiario "Made in China/Taiwan".
Per avere roba italiana tocca spendere; "voi" (inteso come italiani in generale) spendete? Sembrerebbe di no, e si preferisce le scarpe Nike, moto straniere (io come voi con la Kawa, prevalentemente per il normale compromesso prezzo/qualità...quindi sempre di prezzo di parla).
Se volessimo mantenere l'Italia (ma chi ce lo fa fare?) compreremmo solo moto italiane, cellulari fatti da ditte italiane e pure le scarpe...
Parlare è una cosa e ne possiamo discutere quanto vogliamo sul "cosa SAREBBE giusto"....ma poi la realtà è ben diversa e a nessuno di noi frega dell'Italia.
E' inutile lamentarsi dei prezzi italiani perchè tanto non cambia nulla...
In Italia la vita costa cara, e costa ancora di più all'industria che deve pagare la vita dei suoi operai, tasse infinite, regole strette di sicurezza e ambiente, opinione pubblica e impatto ambientale...
Non è tanto che il consumatore sceglie di comprare "estero" è che magari proprio non può comprare italiano...
Non mi vergogno a dire che ho comprato guanti della swomi invece che dainese per risparmiare 80 euro.
Lo stato italiano stà muovendo soldi dove gli interessa e poi c'è il solito discorso che gli italiani certi lavori non li vogliono più fare, tutte caxxate la vita costa troppo e gli stipendi sono bassi i nostri genitori a 25 anni erano belli che sposati con magari un mostro cagone in casa (noi), magari con un solo stipendio, magari con un mutuo sulla casa... io so contare e non posso andare a vivere da solo quindi qualcosa è diverso da allora, meglio o peggio non mi interessa, il fatto oggettivo è che la vita costa troppo, la gente tira la cinghia, le industrie alzano gli stipendi ma aumentano i prezzi dei prodotti, il costo della vita sale e il cane si morde la coda.
Quindi le industrie emigrano! è una cosa che se la dicessi a mio nonno si spaccherebbe la pancia dal ridere. Ma: tasse ridicole, zero controlli (o mazzettine per superarli), zero sicurezza e costo stipendi ridicolo, in posti dove il ridicolo fa la felicità magari di più famiglie(20$/mese).
Saluti
(non credo di essere contro il regolamento siccome non insulto palesemente lo stato italiano e non uso nomi specifici, nel caso mi scuso con la moderazione e pagherò le conseguenze dovute)
Ehm... scusa emandt ma io comprerei SOLO scarpe, TV o altra roba italiana se fossi sicuro al 100% che:
1) l'azienda è italiana, con capitali italiani, con operai pagati quanto il CCNL italiano stablisce (non in nero, insomma.... Ducati sbaglio o ha capitale Texas Pacific Group? Se sì, come si fa a considerarla italiana?)
2) non avesse chiuso uno stabilimento in Italia per poi produrre in Romania o Cina (ecco perché non comprerà mai una FIAT.. ipocriti!);
3) realizzasse prodotti di qualità.
Con questi dubbi, scusami Italia, ma io compro quello che è meglio nei vari settori: Panasonic, Kawasaki, Samsung, Spike.
Spero sia comprensibile il mio discorso: non ce l'ho contro l'Italia, ma contro le aziende italiane "di facciata".
Emandt,
acquistare Italiano? si, se fossero prodotti Italiani..... per il lavoro che facevo fino a qualche mese fa gestivo contratti con le piu' grosse marche di abbigliamento Italiane.... che si fregiano di produrre in Italia..... che fanno dell'Italian Design e del Made in Italy le loro firme.... ma di Italiano ormai c'e' solo appunto la targhetta Made in Italy :musoci
Che il paese Italia abbia una tassazione elevata e' reale se lo valutiamo nei confronti dei servizi che riceviamo, ovvero paghiamo quanto altri paesi dove quasi tutto funziona meglio, ci sono pero' diversi paesi che hanno una tassazione piu' alta della nostra..... certo tutto funziona abbastanza bene.....
Ma se poi arrivano in Italia e ci mettono il bel "Made in Italy" (come accade spesso), alla fine non è cambiato nulla :(
Purtroppo in moltissimi casi e' vero :(
E' inutile lamentarsi dei prezzi italiani se poi la maggioranza prende oggetti/vestiario "Made in China/Taiwan".
Per avere roba italiana tocca spendere; "voi" (inteso come italiani in generale) spendete? Sembrerebbe di no, e si preferisce le scarpe Nike, moto straniere (io come voi con la Kawa, prevalentemente per il normale compromesso prezzo/qualità...quindi sempre di prezzo di parla).
Se volessimo mantenere l'Italia (ma chi ce lo fa fare?) compreremmo solo moto italiane, cellulari fatti da ditte italiane e pure le scarpe...
Parlare è una cosa e ne possiamo discutere quanto vogliamo sul "cosa SAREBBE giusto"....ma poi la realtà è ben diversa e a nessuno di noi frega dell'Italia.
Bhe', la Kawa e' Jap e non cinese :roll:
E non mi sembra che di ducati ce ne siano poche..........
Bisona pero' anche ammettere che il costo delle moto italiane (parlo soo di moto) decolla per un semplice motivo.......ci montano su accessori che elevano il prezzo.
Per ducati abbiamo ad esempio tubi in treccia di serie, ammortizzatori di qualita' superiori ai nostri per esempio (vedi monster) e altre cose :okk
Per Aprilia gia' sulle loro "entry level" c'e' il ride by wire etc etc........
Oltre al fatto che le aziente piu' piccole producono moto dai 15.000€ in su per l'esclusiva (Vun, Bimota, Ghezzi-Brian etc etc )
Non mi vergogno a dire che ho comprato guanti della swomi invece che dainese per risparmiare 80 euro.
Suomy (e non swomi, a meno che hai preso la contraffazione :ridi) e' decisamente italiana :wink:
Penso che nel settore abbigliamento motociclistico noi italiani compriamo molto italiano..........ed anche al'estero mi sembra.....
Penso che nel settore abbigliamento motociclistico noi italiani compriamo molto italiano..........ed anche al'estero mi sembra.....
ma di certo non perchè è di qualità maggiore di altre marche.... :(
purtroppo.
con costante italiana lagnosità ce la meniamo sempre che i cinesi il mercato globale la manodopera a poco e bla bla bla ma la verità è che i "manager" italiani sono dei poveracci a cui interessano di più le operazioni finanziarie di quelle industriali.
siamo un'economia di cartacce, di partite di giro e di bilanci creativi.
all'estero sopravvivono aziende piccole come quelle italiane, e sopravvivono perchè puntano sul prodotto, non a mungere il risultato del trimestre.
un esempio lampante è stata porsche, che è sopravvissuta per decenni, nonostante difficoltà finanziarie, puntando su un prodotto esclusivo.
poi han voluto fare l'italianata ed han fatto l'opa su vw, che era giusto giusto quelle venti volte più grande.... peccato che tre mesi dopo i mercati mondiali sono andati a picco, e porsche s'è trovata a metà del guado nel guano, e senza uno spicciolo.
così vw da comprata è diventata comprante.
da noi nessuno mette soldi perchè "vuole FARE qualcosa", si mettono soldi solo per guadagnare, e senza prendersi troppi rischi.
guardate triumph invece.
è arrivato un tizio che ha aperto il portafoglio ci ha investito una BARCA di soldi ma voleva FARE.
ha fatto.
ed adesso rientra con pieno merito.
qui da noi le aziende che fanno si contano sulle dita delle mani.
e quelle indipendenti ne riempiono a mala pena una.
abbiamo aziende d'avanguardia in settori strategici come l'energia eolica (col polo pugliese), l'ingegneria aeronautica (col polo napoletano), l'ottica (nel nordest), la ceramica ed il biomedicale dalle mie parti, ma son tutte aziende che aprono si beccano i contributi europei e statali per l'ideona di turno e poi stanno un lustro a boccheggiare prima di chiudere...
per il resto anche le poche aziende che magari puntano su un prodotto buono (vedi morini o mv) non emergono perchè il management è incapace di differenziare il brand in maniera significativa.
restano il prodotto buono, ma uguale a tanti altri...
Semplicemente basterebbe una legge Vuoi vendere in Italia produci in Italia........Ma tanto ai nostri politici tutto questo non interessa importante e che puppino loro e noi che continuiamo a pagare.......
enigma, di leggi in italia ce ne sono anche troppe.
inoltre una legge del genere non s'è mai vista al mondo...
cerchiamo di non esagerare nell'altro senso.
basterebbe una legge che quelli che non sanno fare il loro mestiere vanno a casa o le aziende che non vendono falliscono.
senza aiuti di stato, aiuti degli amici, aiuti agli aiuti...
infatti è per quello che Fiat sta chiudendo Termini: Termini Imerese è stato costruito esclusivamente per ragioni politiche e per continuare a beccarsi aiuti statali, visto che è un'autentica cattedrale nel deserto, e ha livelli paurosi di inefficienza. Parlando di costi-ricavi.
Parlando di qualità invece, Termini sta chiudendo ma anche Pomigliano è all'ultima spiaggia: dopo i disastri commessi sulle Alfa, avranno la Panda come "ultima possibilità" mi sa..
In Polonia e in Brasile costruiscono molte più macchine (la fabbrica in Brasile produce circa 10 volte di più di quello che produce Termini), sono più efficienti e le costruiscono con migliore qualità: non a caso la produzione del modello chiave (Fiat 500) è stato spostato lì..
ora che la Fiat da un pò di anni non prende più aiuti statali (neanche quando, come nel 2009, costruttori francesi e tedeschi li hanno avuti), non ha più bisogno di "leccare il sedere" del governo e deve seguire logiche commerciali ed economiche, non politiche, anche per altrimenti fallisce. per questo non si può più permettere di mantenere uno stabilimento come Termini.
per quanto riguarda Dainese, il discorso m'interessa poco: non che prima producessero poco all'estero (dei pochi capi che mi ritrovo della Dainese nessuno è Made in Italy), ma per quanto mi riguarda, se non fai prodotti di qualità e OMOLOGATI (e la Dainese a parte qualche stivale e forse una tuta non omologa) conta poco il luogo in cui lo produci.
Senza omologazione, difficile giudicare la qualità di un prodotto rispetto ad un altro (bisognerebbe essere esperti di pellami, di cuciture, di processi di lavorazione e di un sacco di altre cose...). Perciò non è detto che spostando la produzione in Cina la qualità cambi (migliori o peggiori)
@Damn: perchè ti dovresti vergognare di dire che hai preso guanti Suomy invece di Dainese? che io sappia, nessuna delle due omologa i guanti e per quanto ne so, ci sono più probabilità che i Suomy siano "made in Italy" piuttosto che i Dainese.
Poi la Dainese costa di più, ma per quanto riguarda la qualità stesso discorso di prima: aspetterò le omologazioni :fischia
enigma, di leggi in italia ce ne sono anche troppe.
inoltre una legge del genere non s'è mai vista al mondo...
cerchiamo di non esagerare nell'altro senso.
basterebbe una legge che quelli che non sanno fare il loro mestiere vanno a casa o le aziende che non vendono falliscono.
senza aiuti di stato, aiuti degli amici, aiuti agli aiuti...
A me sinceramente del mondo in questo momento interessa poco...Perche devo pagare tasse che poi vengono girate in ecoincentivi e le produzioni sono quasi tutte al estero?
Sai cosa vuol dire vivere nella citta della Fiat?
Quando esco con amici mi vergogno di dire che lavoro dieci ora al giorno perche piu della meta' sono in cassa o sono senza lavoro..
Pultroppo l'indotto qui girava intorno alla fiat.
Spostando produzione all estero (con soldi STATALI) la signora fiat ci ha rovinati.
Io penso di non esagerare ma sopratutto penso che "loro" hanno esagerato...
Poi come sempre ognuno ha le sue idee la mia sara' estremista ma di farmi prendere per il **** da "loro" ne ho sinceramente un po i cosi pieni....
Sono d'accordo con l'intervento di Urano. E' anche vero che la Fiat produce la 500 in Polonia e Brasile perchè costa meno, (non mi esprimo sulla qualità, perchè non lo so), ma è anche vero che la cosiddetta macchina la fa lo stesso strapagare a compratore italiano, è giusto? Quanto ci guadagna la Fiat con questa operazione?
Ora che lo Stato italiano ha tasse molto alte a cui non corrispondono adeguati servizi, è una triste verità, come lo è il fatto che i soldi pubblici molto spesso vengono sprecati, per non dire rubati. Le aziende italiane spostano all'estero? Ok, ma almeno non prendeteci per i fondelli e calati i prezzi dei vostri prodotti.
diecidecimi
18/01/10, 23:53
Premessa: di economia non capisco veramente un tubo. Pure coi miei soldi non ho la minima idea di quanti ne entrino e quanti ne escano.
Tuttavia quando provo a elucubrare in merito, vari pensieri si affollano, in regolare disordine e caos.
Siamo abituati bene, ammettiamolo.
Diciamo di avere pochi soldi, ma dobbiamo invece rapportare questo concetto a quanto abbiamo veramente.
A me viene naturale fare il confronto con i nostri genitori, anni '60.
Comprarsi la Lambretta era una conquista, e di automobile nemmeno a parlarne.
La TV? in bianco e nero, senza telecomando, e in molti casi si andava dai vicini a vederla. Una radio, quella sì. Tutti gli altri orpelli elettrici/elettronici, col piffero; e nel 90% dei casi nemmeno esistevano: e non parlo solo di stereo, console, personal computer, telefonini, ecc ecc.... mi posso limitare agli elettrodomestici. Niente microonde, frullatore, tostapane, macchina del caffè, lavastoviglie, piastra grill, aspirapolvere, vaporetto bla bla bla.
Tutto questo, alla fin della fiera, ha un costo. Questo si compone, oltre che di quello dell'acquisto, anche del mantenimento/riparazione/consumi, e, non tralasciamolo, del rinnovo parco macchine.
Eh sì, perchè una volta avuto, non ci si rinuncia più.
In poche parole, stiamo bene. Quindi costiamo.
Un operaio, che una volta viveva con poco, oggi è un piccolo capitalista.
Impensabile pagarlo con stipendi da fame come allora. E' una conquista, ma nulla si crea dal nulla: se pago di più le maestranze, anche il prodotto costerà di più.
Oggi è impensabile fa riparare, chessò, un telefonino dopo che la garanzia è scaduta: il suo valore è di gran lunga inferiore al costo di manodopera necessaria. Ed è solo un esempio, che si può allargare ad infiniti prodotti.
Il costo dello smaltimento di tutti gli oggetti che gettiamo alla fine ricade ancora su di noi: o in inquinamento, o in spese per stoccare e distruggere in sicurezza. Addirittura adesso paghiamo l'eliminazione contestualmente all'acquisto (RAE), ed è giusto così.
Ci vestiamo bene, e cambiamo gli abiti ben prima che sia necessario; guardiamo la moda, e i vestiti invecchiano in uno-due anni.
Le case sono arredate con accessori che una volta erano un lusso. Abbiamo il parquet, mica le piastrelle in sala.
Ma avete idea di quanto spenda per vivere un cinese??? credo che in un mese spenda quello che noi facciamo fuori in mezz'ora da McDonald's.
Infine ci stiamo lamentando di quanto costino degli accessori per uno svago NON indispensabile: guanti, caschi, tute, stivali.... se io avessi una barca a vela di 20 metri, e mi lamentassi del fatto che un gioco di vele mi costa 60.000 €, voi provereste pietà per me? non credo proprio.
Andiamo ad Haiti e lagnamoci perchè una tuta Dainese ci costa 700 euri: non so se torneremmo a casa vivi.
In definitiva: il nostro stile di vita ci impone (se vi ci adeguiamo) di spendere la gran parte del nostro guadagno per poterlo mantenere.
Uno stile di vita sobrio comporterebbe lo stesso identico problema: stipendio modesto, tenore modesto; oppure stipendio grasso, ma , se non vogliamo spendere, tenore ancora modesto, con rinunce. Se rinunciamo poco convinti, siamo ancora insoddisfatti. In caso contrario, siamo quasi degli asceti: ma allora non ce ne facciamo niente del lauto stipendio.
Non vogliamo rinunciare? accettiamo che la produzione vada all'estero, SE così abbassa il prezzo dei beni.
Conseguenza: il lavoro in casa nostra cala, e così gli stipendi; ed i bene FORSE più a buon mercato tornano ad essere inarrivabili.
C'è un'enorme differenza tra la vita negli anni '60 ed oggi: si usciva dal dopoguerra, dalla miseria, e le prospettive erano illimitate. Si viveva negli stenti, ma si migliorava di anno in anno, e c'era un futuro. Oggi viviamo bene, peggioriamo di anno in anno, e siamo senza futuro, o almeno non lo vediamo.
Spostando produzione all estero (con soldi STATALI) la signora fiat ci ha rovinati.
Per quanto riguarda la Fiat, ha il dovere sociale di generare profitto per appunto non fallire e mandare in rovina numerose aziende ad essa collegate. Questo purtroppo comporta anche sacrifici.
Inoltre, saprai pure meglio di me che da quando Marchionne è AD la Fiat non ha ricevuto nessun aiuto statale (se non comuni incentivi che TUTTI i costruttori ricevono) e anzi, vanta un credito di circa 400 milioni di € verso l'erario.
E' anche vero che la Fiat produce la 500 in Polonia e Brasile perchè costa meno, (non mi esprimo sulla qualità, perchè non lo so), ma è anche vero che la cosiddetta macchina la fa lo stesso strapagare a compratore italiano, è giusto? Quanto ci guadagna la Fiat con questa operazione?
Ci guadagna il giusto: la Fiat è libera di fissare il prezzo dei suoi prodotti a quanto le pare. Sarà poi il mercato a darle ragione o meno. Se tu consumatore ritieni che abbia fissato un prezzo troppo alto rispetto a quello che offre, nessuno ti costringe a comprare da Fiat.
Andiamo ad Haiti e lagnamoci perchè una tuta Dainese ci costa 700 euri: non so se torneremmo a casa vivi.
Piccolo OT per la cronaca: una nave da crociera della Royal Caribbean è approdata ad Haiti oggi ed alcuni turisti sono scesi per bere cocktail sulla spiaggia e fare spese nel mercatino (o quello che ne resta)... non è successo niente, ma avevano anche una scorta armata..
Non posso che quotare al 100% @diecidecimi...ha espresso correttamente quello che penso anche io.
Anche io, leggendo alcuni commenti, mi è veuto di fare un confronto con il passato....in cui mio padre, con il solo suo stipendio, manteneva altre 3 perone mentre stava anche costruendo la nostra casa da zero, mentre ora non si riesce quasi a vivere con 2 stipendi medi da 900/10000 euro/mese.
Viviamo da ricconi rispetto a 50anni fa e non ce ne possiamo lamentare...ma il genere umano non si sa accontentare e sà solo lamentarsi.
Niente contro nessuno in particolare ma ad esempio: ho un amico che ogni mese aspetta che la sua fabbrica gli accrediti lo stipendio per poter prelevare qualcosa, altrimenti sarebbe a zero. Lui lavora da 3 anni...e nonostante viva in famiglia senza affitto e con tutto già pagato dai suoi, riesce a mangiarsi 1200 euro/mese, senza rate d'auto (regalata da suoi), senza bollette, senza cibo da pagare nè altro...solo ricarice celluare e benzina per moto e auto.
E i soldi dove vanno?
Fuma quasi 2 pacchetti al giorno...diciamo 8 euro/giorno...beve molto...per cui circa 5-600 euro/mese li fuma/beve.
Ecco...lamentarsi senza fare RINUNCE mi sembra tanto da ipocriti.
Quante cose potreste farne a meno?
Alcuni saranno già ridotti al minimo, ma altri possono togliere tutta una montagna di cose superflue per risparmiare.
Un volta si mangiavano le cose dell'orto di famiglia, con magari anche il latte di mucca/capra, l'affettato non c'era e se si mangiava carne era già una ******. Ricordo mia madre (50anni) che mi raccontava che mangiavano solo uova come alternativa al brodo...caldo o freddo ci fosse, si mangiava brodo ed evetualmente una fetta di polenta.
Ora sapete cosa vedo?
Donne ogni giorno al supermercato (ci vado per prendermi il pranzo...1.50 euro/giorno per un panino e la mela) che spendono 20/30euro tra verdura, carne, frutta non di stagione, prodotti di marca quando vicino c'è l'offerta scontata de 50% e simili...
Vedo operai/netturbini che mangiano nel ristorante 10 euro a pranzo...e io, da programmatore di PC nel mio ufficio, un panino con la mela per un totale di 1.50 euro.
La sera arrivano a casa e mangeranno la bistecca con verdura e pane (copresi in quei 20-30 euro di spesa fatta dalla moglie il pomeriggio)...io 2 etti di pasta in bianco o con il tonno.
Non vedo compromessi in quest'utime persone scialacquose....e non i fanno pena quando si lamentano del denaro.
Non dico che si deve vivere da skifo per risparmiare. Io ho scelto di vivere così e non mi dispiace (spendo 100-120 euro/mese in cibo....voi?) e facendo questo, ed altri, sacrifici mi posso permettere di mettere da parte soldi che non ho paura di usare per cose che REALMENTE mi servono (per rimanere InTopc) per una passione a cui tengo: tuta pelle per la moto, casco non di cartone, moto con ABS, ecc ecc...e non guardo se costano 60 euro o 100 i guanti, perchè mi servono per l'incolumità MIA e quindi spendo quello che ritengo "il giusto compromesso".
In sintesi: se ci si fermasse ad analizzare oguno di noi potrebbe risparmiare tipo 250 euro/mese solo togliendo il superfluo. Ma è difficile staccarsi dal cellulare (io faccio una ricarica da 25 euro ogni 4 mesi e il cellulare lo cambio ogni 6 anni...l'italiano medio quanto?), oppure dalle scarpette Nike da 180/200euro (l'intero mio vestiario di ogni giorno non supera le 150 euro...mentre vedo amici di cui solo le scarpe Nike costano 200 euro), le sigarette, il bere nei bar, consumare energia elettrica lasciando luci accese inutilmente, ecc ecc...
Il SUPERFLUO una volta non esisteva.....erano bei vecchi tempi...
PS: ho 25 anni non 60 :)
Io dico solo una cosa e da Molvena a dove scrivo ci stanno 20km:
Se continua così il nord-Italia collassa.Se collassa il nord collassa l'Italia.
La tassazione su reddito supera abbondantemente il 50%, non c'è potere d'acquisto ed il debito pubblico continua ad aumentare.
Il 60% dell'occupazione la fa il pubblico impiego.
I giovani che non sono né occupati né studenti né in formazione sarebbero il 23,6%.
Parlavano di crisi a W , adesso parlano di crisi a L (...).
Secondo me faremo la fine della Romania.
L'ha capito pure mia nonna di 80anni.
A me spiace dirlo perchè sono poco più che ventenne e rischio di beccarmela tutta.
Amen :briaco3
Sono abbastanza daccordo su tutto... è molto in accordo con l'altro mio post...
A me viene naturale fare il confronto con i nostri genitori, anni '60.
Comprarsi la Lambretta era una conquista, e di automobile nemmeno a parlarne.
Su questo no, e ti spiego^^
Gli anni 60, gli anni del boom!
Tv a colori e telecomando sono una invenzione sucessiva (trasmissioni a colori in italia mi pare anni 80 fine 70), lavatrice e frigorifero sono figli proprio del boom, la 600 è "il boom" (quando si pensa a boom si pensa alla 600^^ e anche alle 500) ecc ecc.
L'industrializzazione è uno dei motivi scatenanti del boom o forse una conseguenza, fatto sta che c'erano moltissimi prodotti (inutili o superflui come ha detto qualcuno), molta offerta = prezzo basso, aggiungiamoci anche un aumento di soldi nelle mani di gente che non li aveva mai visti ed il fatto è spiegato.
Tutti compravano tutto, la macchina, la tv, la casa...
E' ovvio che con l'aumento degli stipendi e un aumento del potere di acquisto cambia lo stile di vita ed è per questo che i nostri genitori hanno vissuto un cambiamento così...
In mia opinione ora si sta tornando indietro, dopo aver arrancato per mantenere quello a cui eravamo abituati, ora si deve tirare la cinghia, uno stipendio non basta per 3 persone, ma neanche per 2 e in alcuni casi (vedi affitti in milano) neanche per 1.
Per il superfluo la penso come emandt, sei un grande, non sono così estremista ma la penso così (ho 23 anni)
Parlando di impulso , da consumatore, mi chiedo per quale motivo i produttori( in particolare le imprese italiane) in tempi buoni sono sempre puntuali nell'alzare i prezzi a pubblicizzare i prodotti a fare investimenti piu o meno vantaggiosi, e poi in tempi di crisi sembano non riuscire a reagire?visto che qui siamo in tema di moto, prendendo ad esempio le case produttrici di moto, e di accessori appunto come dainese, avete percaso notato una reazione attiva alla crisi?Una campagna di promozioni, sconti una ricerca di un contatto piu diretto con i clienti in modo da invogliare al consumo?
Posso capire l'esigenza di tenere alto il valore del marchio, ma anche al costo di fermare la produzione?
(sia ben chiaro, mi pongo le stesse domande per quanto riguarda produttori esteri, ma ad esempio per Kawa le moto sono un hobby rispetto al resto della loro attività quindi vendere 1000 moto in piu non sarà cosi incisivo quanto lo puo essere per ducati o aprilia)
Urano, premetto che di economia capisco poco ma mi chiedo se per marchi come MV e Morini,e tanti altri abbia ancora senso mantenere quella rotta del "solo prodotto di lusso" proprio perché come hai detto hanno un prodotto buono ma che non si differenzia a tal punto da distinguersi tanto quanto serve. Già Ducati ma appunto anche triumph (da come la vedo io) hanno fatto un passo avanti, differenziando e allargando il target,il che si traduce in un investimento per ampliare la gamma di prodotti e quindi dei prezzi non dovendo piu fare affidamento alla sola clientela che acquista "beni di lusso".
Possibile che l'unica soluzione è spostare la produzione?
krusty, proprio ieri ho sentito che Mister Prezzi avrebbe convocato i produttori di carburanti perchè c'erano appunto 2 velocità nella fissazione dei prezzi: velocissima quando si tratta di alzarli, lentissima quando si tratta di abbassarli. Vorrebbe inoltre uniformare il prezzo dei carburanti in Italia rispetto al resto dell'UE..
Per quanto riguarda il rimanere un produttore di moto di nicchia, può dipendere da un sacco di motivi. Se ad esempio hai un ottimo marketing, ti puoi anche permettere di rivendere prodotti costosi (non esclusivi) in grande quantità (vedi Audi).
Nel caso della MV, non sono più aggiornato, ma all'ultima Smau ho parlato con CEO e CFO Harley-Davidson Italia e non avevano ancora trovato compratore.. :bo
marla scusa, ma audi è uno dei marchi di uno dei più grandi costruttori mondiali di automobili.
io parlo di aziende piccole.
audi non è più indipendente da decenni.
è un po' come se kawasaki si comprasse mv e facesse le ninja ed il top di gamma con marchio mv, la produzione media con marchio kawa e per la roba scrausa magari ci mette su il marchio honda :ridi :ridi :bastard
Forse non mi avete capito io non parlo di gente che guadagna 2000 euri al mese io parlo di gente lasciata a piedi con 600 euro al mese...
Non si comprano dainese o cell belli perche non riescono a comprare la carne.
Siamo nella cacca fino a sopra il collo.
Come fai a vendere in un paese se quasi la totalita' dei prodotti li produci al estero?
Indotto torinese è praticamente morto....vero la fiat non prende soldi da un paio di anni dallo stato ma tutti quelli che si è presa?per poi lasciarci senza lavoro..
No non è corretto devi riportare le linee di montaggio che li abbiamo strapagato qua in italia.
Chiedete a qualsiasi Torinese quanti amici o fomiliari hanno in cassa o in mobilita' o magari hanno perso lavoro visto le ditte chiuse....Negozi chiusi perche la gente deve comprare al discount.
Tanto l'importante nei tg è la crisi della juve se rossi va sulla rossa.
sono assolutamente d'accordo con te uri, ma 20 anni fa audi non era niente, con la differenza che attualmente MV e Morini un minimo di storia e prestigioso ce l'hanno, audi all'epoca non lo so.. :bo
poi ovviamente, diventando premium e modaiolo, e incrementando in maniera incredibile la propria importanza, audi adesso si può permettere di essere presente in quasi tutti i segmenti, dalla supercar alla segmento B (A1 a marzo...). quest'ultimo modello, secondo il management, più per fidelizzare il cliente più giovane e seguirlo nella sua "crescita" successivamente proponendogli modelli superiori che per realizzare grandi numeri (anche perchè con un prezzo che probabilmente non partirà da meno di 20.000€...)
Già Ducati ma appunto anche triumph (da come la vedo io) hanno fatto un passo avanti, differenziando e allargando il target,il che si traduce in un investimento per ampliare la gamma di prodotti e quindi dei prezzi non dovendo piu fare affidamento alla sola clientela che acquista "beni di lusso".
Possibile che l'unica soluzione è spostare la produzione?
forse appunto per non spostare la produzione e continuare a produrre unicamente beni di lusso, bisogna puntare su piccolissimi volumi di produzione e altissima esclusività.. nel settore delle moto forse bimota e altri produttori quasi artigianali.. le vie di mezzo (tipo appunto "prodotto buono ma che non si differenzia a tal punto da distinguersi tanto quanto serve"), se non si è solidissimi dietro dal punto di vista dell'immagine del marchio, piuttosto che finanziariamente, ecc ecc, possono rivelare brutte sorprese... seconde me!
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Come fai a vendere in un paese se quasi la totalita' dei prodotti li produci al estero?
Rispondo solo a questa, per il resto il discorso sarebbe troppo lungo e comunque capisco il tuo punto di vista, ricordandoti però che FIAT non è un azienda pubblica, e che aiuti statali precedenti erano totalmente sbagliati appunto per questo motivo (ma se fanno lo stesso in Francia e in USA, difficile criticare più di tanto..)
Molti paesi importano più di quanto esportino (deficit commerciale), ma addirittura alcuni piccoli paesi importano la grande maggioranza della loro domanda nazionale (per motivi semplici ma sorvoliamo..)
Siamo in un'economia aperta, a prescindere da UE, Schengen, ecc.. Non sono neanche sicuro che le più ferree dittature fossero totalmente autarchiche.. semplicemente la cosa che proponevi prima ci farebbe tornare all'età della pietra!
Il mercato è libero e aperto e meno male direi... se poi vuoi aiutare la produzione italiana acquistando unicamente prodotti fatti in Italia, benissimo! Nelle auto ci modelli Fiat, Alfa, Lancia, Maserati, Ferrari, DR.. e probabilmente altri carrozzieri e piccoli produttori...
Ma non puoi comprare una Er-6! :sdentato
Come fai a fare girare economia italiana se compri una macchina italiana prodotta all estero?
Mica possiamo vivere di vendita di pizze no?
Il discorso è stato generalizzato su fiat visto che è la piu grossa azienda italiana.
Pero' aziende del vestiario dove sono finite?le aziende dell elettronica?
Ci stiamo zappando le gambe da soli.
Pultroppo il discorso come dici tu è troppo vasto pero si puo riassiumere in 2 parole
Economia europea sta crollando.
Vero dovevo comprare una moto italiana ma a quel prexxo nun mi piacevano:-p
Dai pero ho il motore della car prodotto in italia e compro un sacco di prodotti ferrero fatti ad Alba:-p
Nel mio piccolo ci provo.....
PuRtroppo, non puLtroppo :ridi
Come fai a fare girare economia italiana se compri una macchina italiana prodotta all estero?
solo qualche modello Fiat viene attualmente prodotto all'estero, tanti vengono ancora prodotti in Italia. e comunque, se la Fiat si mette a produrre tutto in Italia, con i costi attuali e senza aiuti dello Stato, inutile nascondercelo, fallisce. e se la Fiat fallisce...sono *azzi, lo sai meglio di me.. perciò se per sopravvivere deve delocalizzare, è meglio mezzo boccone che nessun boccone del tutto, no?
Pero' aziende del vestiario dove sono finite?le aziende dell elettronica?
per quanto riguarda il vestiario, solo grandi marchi possono permettersi di produrre ancora in Italia. gli altri, per mantenere prezzi competitivi, devono giustamente delocalizzare. oppure trovare un vantaggio competitivo che permetta di continuare a produrre made in italy e magari puntare sulla qualità e cose del genere..
per le aziende dell'elettronica il discorso è diverso: le migliori sono già giapponesi e coreane, semmai verrebbero loro a delocalizzare da noi.. :sdentato
Pultroppo
ah, sti cinesi.. ormai oltre alla nostra produzione si stanno accaparrando pure la nostra grammatica! :bastard
Produrre e montare i componenti sono 2 cose diverse.
Pochi motori vengono fatti in italia.
Pochi telai vengono fatti in italia.
Poi il discorso che si produce al estero per mantenere i costi secondo me è la balla piu grossa al mondo.
Si produce al estero per aver piu guadagno e intanto prendere li soldi dallo stato.
Pero fiat lo puo fare le piccole aziende no e chiudono .
Io lavoro nel campo dell automazione.Prima si progettava e si realizava qui il macchinario.
Adesso si progetta qui si monta al estero.
Da qui vedo solo le linee di montaggio mandate al estero per continuare la produzione la.
Se questa è una politica economica corretta allora mi sa che non ho capito na ceppa.
Per elettronica intendevo elettrodomenstici scusami.
Sono ormai quasi 4 anni che sono iscritto non lo avete capito che non so scrivere in italano?
Che ci posso fare nessuno è perfetto:-p
Poi il discorso che si produce al estero per mantenere i costi secondo me è la balla piu grossa al mondo.
Si produce al estero per aver piu guadagno e intanto prendere li soldi dallo stato.
non sono d'accordo.
il fatto di tagliare i costi e guadagnare di più sono strettamente legati, ma spesso tagliare i costi significa stare sul mercato e non chiudere, pure a parità di guadagno.
ti faccio un esempio.
ho lavorato per qualche anno in un negozio di telefonia.
avevamo dei caricabatteria compatibili fatti da una nota marca italiana. made in italy. erano molto buoni, funzionavano bene, noi ci caricavamo il 10-15% e li vendevamo a 25 euro.
se ne vendevamo 2 al mese era già grassa.
poi abbiamo cambiato fornitore: fatti in cina. era robaccia con una percentuale di rientri per malfunzionamenti almeno tripla, ma l'importatore non faceva una grinza e tutti quelli che rimandavamo indietro ci venivano sostituiti senza neppure chiedere.
li vendevamo a 9,90 e ci ricaricavamo il 50%.
abbiamo cominciato a venderne 2 al giorno.
come vedi il punto è un altro: sei disposto a pagare per una qualità superiore, per la consapevolezza che il prodotto è stato fatto da personale a cui vengono garantiti diritti e privilegi, ed accettando il fatto che chi lo produce debba, pur poco, guadagnarci?
la risposta nella stragrande maggioranza dei casi è NO.
25 euro per un caricabatterie è tanto, me ne frego se è bello e li produce l'italiano con le ferie pagate e se per vendermelo il produttore ed il commerciante sono a pelo con le spese.
9 euro sono disposto a pagarli, e me ne frego se li si produce in cina da operai sfruttati e se tra due mesi è da buttare e se il produttore ed il commerciante raddoppiano il loro guadagno.
ecco il problema...
la gente vuole tutto e gratis, e spesso se ne frega persino del rapporto qualità/prezzo.
a questo punto tutti gli altri ragionamenti cadono, e l'azienda che ci dava quelli da 25 o chiudeva o andava in cina a farne da 9 euro anche lei...
Poi il discorso che si produce al estero per mantenere i costi secondo me è la balla piu grossa al mondo.
Si produce al estero per aver piu guadagno e intanto prendere li soldi dallo stato.
Pero fiat lo puo fare le piccole aziende no e chiudono .
Di nuovo, non parliamo del passato, parliamo del presente: Fiat non riceve aiuti dello stato italiano (al contrario di costruttori francesi e americani, e quindi li riceve dagli USA per la Chrysler). Non si produce fuori dall'Italia per avere più guadagno ma per sopravvivere, anche perchè il settore delle auto è un settore tale che non ti puoi permettere di avere chissà che margini di contribuzione per prodotti come auto utilitarie: c'è troppa concorrenza e saresti subito spazzato via!
Io lavoro nel campo dell automazione.Prima si progettava e si realizava qui il macchinario.
Adesso si progetta qui si monta al estero.
Da qui vedo solo le linee di montaggio mandate al estero per continuare la produzione la.
Se questa è una politica economica corretta allora mi sa che non ho capito na ceppa.
L'Italia, inutile negarlo, è uno dei Paesi più costosi al mondo per produrre. Tra carichi fiscali enormi praticamente ovunque, burocrazia e tempi esagerati e protezione dei lavoratori elevatissima (sembrerà paradossale parlarne in questo periodo però è così; in tempi normali, USA ad esempio si licenzia ma si ritrova lavoro molto più facilmente che qui) spesso non conviene più restare in Italia.
Senza voler andar lontano, altri paesi UE sono molto più "favorevoli" rispetto all'Italia: e così chiudono la Yamaha per spostare tutto in Spagna, e così Kakà va al Real (scusate il riferimento calcistico, lo finisco qui!) per prendere lo stesso stipendio lordo, ma per via della minor fiscalizzazione, uno stipendio netto molto maggiore (almeno così avevo sentito). [Urino giuro che sono gli unici esempi che mi sono venuti in mente, è pura coincidenza :sdentato]
Il futuro non lascia purtroppo ben sperare: il deficit del bilancio pubblico italiano è uno dei maggiori al mondo (forse dietro soltanto a quello americano? :dub ) e già B. ha dichiarato che non sarà possibile ridurre le tasse come auspicato inizialmente..
"Adesso si progetta qui e si monta al estero". Hai ragione, e aggiungerei meno male che si progetta ancora qui. Quando inizieranno anche a progettare all'estero in paesi come la Cina (per adesso, per fortuna, chiedono ancora agli Italiani (http://www.motori24.ilsole24ore.com/Industria-Protagonisti/2010/01/giugiaro-contratto-miliardario-Hk.php), ma chissà ancora per quanto) allora saranno veramente guai..
L'Italia (e molti altri paesi UE) sono ormai paesi postindustriali, e ci sarà sempre meno posto per l'industria..
Non parlo di passato
Ecoincentivi sono soldi statali e ormai ci sono ogni anno.
La cassa integrazione e mobilita' sono soldi statali.
Non vorrei predire il futuro pero finira che per non chiudere lo stabilimento di termini lo stato come al solito versera soldi nella cassa della Fiat.Non chiuderanno e i soldi finiranno al estero.
Ormai sono 50 anni che va avanti cosi......
Oltretutto i potenti vendono le progettazioni al estero quindi potremmo solo andare peggio.....
Potrei fare molto il cinico dicendoti che se spostano tutto al estero per me è meglio perche quando vado in trasferta guadagno una bella fraccata di soldi.
Pero e brutto vedere amici conoscenti e parenti che rimangono a piedi perche chiudono le fabbriche.
Per quanto riguarda il carica batterie e un po contorto il discorso.
Se compro ita lo pago 25
Se compro cina lo pago 10
Dico fiat per generalizare
Se compro fiat fatta in polonia la pago 1000
Se compro fiat fatta in italia la pago 1000
Dove sta il guadagno? O.o
Per noi nessun guadagno per loro tanto guadagno.
Noi siamo mega tassati mega presi per il **** non riesco a capire come fate a difenderli o a dire che è cosi che gira economia.
Hanno usato i nostri nonni e i nostri genitori fino al osso hanno rubato dal 45 fino ad oggi e mi dite che io esagero a dire che se vuoi vendere qui devi produrre qui?
Posso chiedervi quante persone conoscete in cassa o mobilita' o a casa perche la ditta ha chiuso?
Non voglio sembrare un estremista ma qui ci stanno portando al limite...
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