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10/03/10, 09:21 | #1 | |
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Tumore alla prostata: un virus innocuo uccide cellule malate
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10/03/10, 09:37 | #2 |
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Re: Tumore alla prostata: un virus innocuo uccide cellule malate
Occhio raga.
Tutte ( e vi assicuro, dico TUTTE. Anzi sottolineo TUTTE ) le informazioni medico-scientifiche comunicate via stampa (anzi, guardate, enfatizzo TUTTE) sono pesantemente sponsorizzate da qualcuno, che di solito viene in qualche modo menzionato nel servizio o nel comunicato-stampa. E' così perchè è il meccanismo stesso che lo impone. Se l'informazione arriva ad un giornalista, è solo perchè è stato convocato dalla fonte per divulgare la notizia. Non necessariamente per lucrare in modo banale, a volte solo per stimolare finanziamenti per proseguire la ricerca che è ad un punto morto e non può procedere (e può anche essere promettente, chi lo sa?). Si sappia che il 99% delle ricerche, per definizione, finiscono in un nulla di fatto, bisogna procedere per tentativi con il metodo sperimentale, che boccia ogni ipotesi non comprovata. Non voglio essere disfattista, ma questi sono i fatti. Ben vengano le terapie antineoplastiche, anche perchè sono già parecchi i tumori che sono oggi curabili - nel senso che si possono tenere a bada, senza necessariamente "guarire" -. Le percentuali di sopravvivenza alla malattia "a 5 anni" - di più non si può pretendere dal punto di vista statistico- sono impensabili rispetto a dieci-vent'anni fa. Edit: ricordatevi sempre di leggere moooolto attentamente quello che viene scritto: faccio un esempio nella citazione di Phos: 1. il condizionale: "potrebbero rappresentare" 2. l'oggetto : "un'efficace ALTERNATIVA": ahi: si sta parlando quindi di una seconda scelta, cioè di una via da percorrere in caso di fallimento di terapie generalmente più efficaci o meno gravate da effetti indesiderati. 3. i risultati: "il virus si è dimostrato capace di uccidere le cellule malate...". Suona bene, ma facciamo girare le rotelle. Ogni terapia antineoplastica , ovviamente, ha ottenuto gli stessi effetti, se no a che servirebbe? Il punto è un altro, assolutamente. QUANTE ne uccide, PER QUANTO TEMPO mantiene l'efficacia e prosegue la sua azione, e in definitiva, che risultati CLINICI ottiene? riduce la massa tumorale? la blocca soltanto? agisce solo sulle cellule in replicazione o anche su quelle residue?. Vedete, il vero risultato eclatante, quello che fa gridare al miracolo, prevede che la massa tumorale sia eradicata. Insomma, la guarigione. Tutto il resto, molto più attuale e terra-terra, è senz'altro utile ma non miracoloso come si vuol far credere. E' una delle tante, tantissime, innumerevoli vie che percorre la ricerca.
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La pioggia mi bagna Il vento mi asciuga Mi spezzo, ma non piego Ultima modifica di diecidecimi; 10/03/10 a 09:46 |
10/03/10, 10:19 | #3 |
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Re: Tumore alla prostata: un virus innocuo uccide cellule malate
Ottima osservazione! io dà ignurant a legger un articolo del genere penso al miracolo, ma effettivamente è, come dici tu, una delle tante vie provate dalla medicina e non è risolutiva.
Certo che mi lascia un pò perplesso il fatto che il giornalismo sia manipolato così pesantemente dal mondo della medicina.....(mi sto riferendo soprattutto all'ultimo virus "pandemico" che pandemico non era e i vaccini che fine hanno fatto??) |
10/03/10, 11:07 | #4 |
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Re: Tumore alla prostata: un virus innocuo uccide cellule malate
Ti lascia perplesso perchè probabilmente non conosci il settore e le vagonate di soldi che circolano....a spese nostre .
Esempio stupido: Tutti si lamentano dei soldi alla ricerca.I soldi della ricerca per il 60% finiscono in conferenze, mangiate da braga sbottonata e soggiorni in piacevoli località.Conferenze "mi gratto e mi ingolfo" le chiamo io (si magna gran bene!). Il problemanon non è la medicina manipolata, la medicina è solo un accrocchio di metodi per tentare di rompere o rendere tollerabile il legame tra paziente (o cliente che dir si voglia) e la patologia.Il problema è l'insieme dell'indotto e il fatto che noi lo si ritenga tutelante beni "primari" (e quindi maggiormente giustificati) rispetto a tanti altri. |
10/03/10, 20:13 | #5 | |
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Re: Tumore alla prostata: un virus innocuo uccide cellule malate
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---------- Post added at 20:13 ---------- Previous post was at 20:04 ---------- Fortunatamente per il tumore alla prostata,la prevenzione è importantissima,e ad oggi una volta diagnosticato,si possono attuare terapie non troppo invasive,che determinano una buona qualità della vita del paziente con spesso una risoluzione definitiva sulla malattia!
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10/03/10, 11:39 | #6 |
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Re: Tumore alla prostata: un virus innocuo uccide cellule malate
10 grazie per la precisazione, per un attimo ho pensato anche io fosse una buona notizia
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10/03/10, 12:28 | #7 |
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Re: Tumore alla prostata: un virus innocuo uccide cellule malate
Il problema e' molto complesso tra l'altro ci sono le case farmaceutiche che lucrano sulla pelle dei malati spingendo i loro farmaci anche inefficaci ai pazienti purtroppo,e non hanno nemmeno l'intenzione di farli guarire . C'e' un giro di soldi impressionante. Poi c'e sempre qualcuno che fa ricerca Vera e se va controcorrente viene "segato". Ricordate il Prof. Di Bella? Fu denigrato alla grande quando rese nota la sua cura, stava pestando i piedi ai colossi farmaceutici e a tutta la mafia che gira attorno.Trovare una cura per i tumori gia' sara' difficile con ricerche serie, e se poi ci si mettono questi potenti con il loro "cartello" dei farmaci....A voi le conclusioni.
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10/03/10, 13:43 | #8 |
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Re: Tumore alla prostata: un virus innocuo uccide cellule malate
Green, è ancora più complesso, credimi.
Anzi, nessuno, se non forse chi è al vertice della piramide, sa veramente gestire la farmacologia. Intanto dobbiamo mettere in conto che un'industri farmaceutica deve guadagnare, altrimenti cade ogni discorso. Il problema è quanto e come. Scartiamo per un attimo i farmaci inutili (anzi, no: apro e chiudo: i farmaci inutili rappresentano una fetta di fatturato incommensurabile, alla quale non vogliono e non possono rinunciare nè le case farmaceutiche, nè i farmacisti, nè, attenzione bene, i pazienti. Vi giuro che il medico DEVE prescivere farmaci palliativi per "curare" il malato. Fa parte integrante dell'"arte" della medicina, consolida il rapporto di fiducia e rassicura il paziente. In tutto ci deve essere misura: non ha senso prescrivere molti para-farmaci per via del costo, dell'effetto contrario che indurrebbero a causa della mancata risoluzione della patologia ( o pseudo-patologia: semplici disturbi che facilmente passerebbero spontaneamente), dell'esagerata spinta del mercato che ne conseguirebbe). Chi di voi non assume parafarmaci per tosse, irritazioni, dolorini ec ec ? Veniamo ai farmaci "pesanti". Un'industria ha il costo principale nella ricerca e sviluppo, quindi nelle concessioni, brevetti e nel marketing. Quando un prodotto entra sul mercato, ha già generato una voragine nel bilancio aziendale, anche perchè prima di essere approvato molti altri hanno fallito. A questo punto il suo costo comprende questo recupero. Dopo tot anni (10 o 20 non ricordo) decade il brevetto. Il principio attivo diventa un "generico", e chiunque può chiedere di produrlo a costo inferiore: certo, sfrutta il lavoro fatto dal predecessore. Il quale può scegliere di adeguarsi al prezzo scontato mantenedo il brand, oppure cederlo totalmente e abbandonare il campo. Infatti può non convenire affatto: una ditta seria ha ancora costi elevati, per esempio la distribuzione ma soprattutto il controllo di qualità. Costa un botto, e deve venir recuperato: non sempre è possibile, soprattutto se il prezzo del generico è molto sceso e molti concorrenti sono scesi in piazza. Infatti sorge un altro problema: i generici a questo punto vengono terziarizzati, demandati ad aziende cinesi per esempio, con controlli di qualità inesistenti, a discapito dell'utilizzatore finale. Sarebbe una cosa intelligente sedersi a tavolino e concordare con l'Azienda produttrice un prezzo equo, con costi ormai ammortizzati, mantenedo un margine di profitto dignitoso ma che consenta al malato la prosecuzione della cura con lo stesso farmaco di qualità accertata. Ma sapete quanto fattura un farmaco con diffusione mondiale? E che ripercussioni ha su un'azienda che fattura tanto quanto un'INTERA NAZIONE? Quando scade un brevetto di un simile farmaco, si azzera quasi un fatturato di milioni di euro. Milioni di euro. Esempio sono scaduti quest'anno per la stessa azienda il Torvast (2000 milioni se non ricordo male) , Norvasc ( siamo lì), due anni fa il Cardura..... Complichiamoci la vita: trasformando questo giro d'affari in farmaci generici, il risparmio per una Nazione con un Servizio Nazionale come il nostro è evidente. Invece no. A bilancio sono stati in precedenza accantonati miliardi di euro da destinare a quella spesa sanitaria, e ora giacciono in preda a chi se li può accaparrare. Vatti a fidare. Fanno un po' gola, no? Ci vuole un Ministro o qualche Istituto Nazionale del Farmaco che sappia come ridistribuirli, reinvestirli. Ma deve essere un personaggio (o un insieme di personaggi) lungimirante, competente, bene informato e onesto. Oh santo cielo.....
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10/03/10, 12:42 | #9 |
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Re: Tumore alla prostata: un virus innocuo uccide cellule malate
Tanto per rimanere in tema, avevo sentito dire che la chemioterapia è una tecnica obsoleta (nonche distruttiva per l'organismo) ma viene somministrata ai pazienti perché alcune case farmaceutiche ci fanno dei bei soldi sopra....prendete la cosa con le molle perché nn sono un medico. Per quanto riguarda il magna magna generale in Italia nn ho dubbio alcuno, basti pensare che Renzi (il tanto acclamato sindaco di Firenze) nei primi sei mesi di mandato ha già speso 2MILIONI DI EURO IN CONSULENZE...
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10/03/10, 14:09 | #10 |
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Re: Tumore alla prostata: un virus innocuo uccide cellule malate
10/10 per fortuna che hai scritto questo bel ed interessante scorcio di realtà, altrimenti questo post avrebbe preso la strada della demagogia (multinazionali corrotte, sono tutti ladri, mafia etc. etc.).
Per quanto riguarda l'articolo postato da Phos avrei una domanda: ma non è che il fatto di aver diffuso questa informazione serva a comunicare che si sta (forse) per rendere disponibile un'alternativa *meno invasiva* a quelle già esistenti? Io parlo da profano, ovviamente. Grassie
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