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16/02/07, 10:53 | #41 | |
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Grazie |
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16/02/07, 11:27 | #42 |
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Ragazzi, è inutile che continuiamo ad interrogarci sull'utilità di una moto come lo zzr1400.
E' ovvio che non è un acquisto che si fa con il cervello; nel senso che non è una scelta razionale come per esempio può essere quella di prendere una ER6. Tesa cioè ad ottimizzare il costo rispetto all'utilità. Se ad uno piace avere tanti cavalli, tanta coppia ed una cilindrata stratosferica se la compra, punto e stop. In fondo non deve essere un cattivo andare, se non in città. E' altrettanto ovvio che c'è un esborso economico per una serie di potenzialità che non saranno mai sfruttate fino in fondo, ma che importa? Se uno se lo può permettere e vuole spendere così le proprie risorse finanziarie è libero di farlo. Se trae soddisfazione da questa moto perchè criticarlo? |
16/02/07, 15:14 | #43 |
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Critiche o non critiche a me non frega nulla di ciò che pensano gli altri, sapevo anche che avrei suscitato delle invidie ... ma va bene, ognuno fa quello che vuole.
Proprio come dici tu.... |
16/02/07, 15:44 | #44 |
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ma infatti penso che qui nessuno si possa permettere di criticare una tua scelta...è uno spettacolo di moto, è una grande moto, e basta....poi che possa servire o meno...bah..non ne ho idea...ce ne sono un sacco di moto estreme...questa penso sia una di quelle...lo stesso discorso vale per le auto...
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16/02/07, 15:47 | #45 |
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Secondo me è sicuramente più utile di una supersport pura e cruda... quelle secondo me sono le vere moto inutili.
Poi ragass, siamo sempre lì, de gustibus... |
16/02/07, 16:14 | #46 |
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Utilità, utilità. Anche io mi son detto: "ma n'do cacchio ci deve andare". Ma allo stesso tempo ho pensato: "Ma se questa è la sua moto, quella che gli piace, che fa per lui, bene così". E poi scusate, ma esistono moto utili? Beh, si alle moto si può unire l'utilità, ma questa è sempre a margine. Io credo che il 99% di chi possiede una moto, qualsiasi moto, è perché si vuole divertire, sognare, fantasticare, sentirsi libero ecc ecc...
Cosa c'è di strettamente utile in tutto questo? Per poter vedere il link devi essere Registrato |
16/02/07, 19:40 | #47 |
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algor65, ricordami che quando ci incontreremo ti regalerò un bel corno rosso da appendere alla moto
ah per il video dato che io e il computer siamo nemici da sempre ti posso solo dire che è sul sito msn.it alla voce auto moto e poi video moto ma è la kawa gtr |
17/02/07, 12:34 | #48 | |
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19/02/07, 14:45 | #49 |
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quoto Vfrmacs: fuori la verità !!! dove l'hai rubat...EHM, come va questa moto ?
qui più che impressioni si vogliono sicurezze ! abbiamo capito che al bar ti sbavano dietro, che in autostrada ti possono fermare solo con l'elicottero, che il Comante ti spedirebbe a testarla sulle autostrade intorno a Tubinga, ma il resto ? su tutte le innumerevoli varianti di strade (italiane), come va ???? basta con le ciance, urgono CERTEZZE, da reggere una pubblicazione su una rivista ! |
19/02/07, 20:45 | #50 | |
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Kawasaki ZZR 1400: dove sta di casa? Test completo in pista, rilevamenti strumentali e gallery fotografica della moto di serie più potente al mondo. Velocissima, stabilissima, ben rifinita: ma qual è il suo habitat naturale? di Fabio Cormio, foto di Marco Zamponi, ha collaborato Fabrizio Giulini La provammo un anno fa, sulla mitica autobahn tedesca e nella zona collinare intorno a Francoforte. Dal test emersero molti pregi, alcuni chiaramente immaginabili, altri quasi sorprendenti. Tra i primi, anzi "primo tra i primi", la potenza devastante del motorone 1400. 190 CV dichiarati (che diventano 200 con l'airbox in pressione) danno la certezza di stare in sella alla moto di serie più potente al mondo. Per alcuni motociclisti questo è già sufficiente a giustificare l'acquisto. Il bombardone di Akashi vola a 298 km/h (ma supererebbe quota 300 senza l'autolimitazione a livello di centralina, peraltro difficilmente aggirabile), ma allo stesso tempo è silenziosissimo e mai ingestibile nell'erogazione, né ai regimi più bassi né una volta raggiunti i 6.000 giri, range in cambia completamente carattere, diventando feroce e reattivo. Queste doti sono abbinate ad una stabilità impressionante che a suo tempo ci fece commentare: "incredibile, a 180 km/h sembra di star fermi". Considerato che la moto è potente e stabile, la vera domanda è una sola: a cosa serve? Questo cerchiamo di capire in questa sede, proponendo considerazioni che in buona parte sono applicabili anche ad altri modelli. La prima è: questa non è una moto per i lunghi viaggi in autostrada: il motore è fantastico, la stabilità è ottima, ma la posizione di guida, caricata sull'anteriore, alla lunga è faticosa (soprattutto per i polsi), inoltre la protezione aerodinamica è abbastanza scarsa. Ma c'è di più: con quegli scarichi laterali, montare delle valigie rigide significa rendere la ZZR larga quanto una Smart. A suffragare le nostre perplessità il fatto che Kawasaki stessa abbia prodotto (sarà commercializzata nel 2008) una moto, la GTR, che sfrutta gran parte della meccanica della ZZR ma ha caratteristiche da vera sport-tourer (trasmissione a cardano e sovrastrutture ben più generose). Detto questo, emerge poi con evidenza il fatto che la ZZR non sia una moto da pista (non che Kawasaki abbia mai affermato il contrario, beninteso): pesa più di una GSX-R del 1990, ha scarsa luce a terra e un interasse che, nelle varianti, le conferisce l'agilità di un filobus. Caratteristica, quest'ultima, che rende impegnative le gite domenicali sui passi di montagna. Insomma, la ZZR è una moto con caratteristiche d'eccellenza, ma è difficile trovarle un vero habitat che non sia quello dei tragitti medio-brevi sulle autostrade tedesche senza limiti di velocità. Un po' poco. Dati tecnici Motore: 4 cilindri in linea a 4 tempi, raffreddato a liquido, cilindrata 1.352 cc, alesaggio per corsa 84 x 61 mm, distribuzione DOHC, 16 valvole. Alimentazione: iniezione elettronica, capacità serbatoio 22 litri. Omologazione: Euro 2. Trasmissione: cambio a 6 rapporti, frizione multidisco in bagno d’olio. Finale a catena. Ciclistica: telaio monoscocca in alluminio, sospensione anteriore forcella a steli rovesciati da 43 mm, completamente regolabile. Sospensione posteriore forcellone con ammortizzatore a gas completamente regolabile. Pneumatico anteriore 120/70-ZR17, posteriore 190/50-ZR17. Freni: anteriore doppio disco da 310 mm a margherita, ad attacco radiale a 4 pistoncini contrapposti; posteriore disco singolo da 250 mm a margherita, a doppio pistoncino contrapposto. Dimensioni (in mm) e peso: lunghezza 2.170, larghezza 760, interasse 1.460. Altezza sella 800. Prestazioni dichiarate: potenza max 190 CV a 9.500 giri (200 CV a 9.500 giri con Ram Air). Coppia max 154 Nm a 7.500 giri. Le prestazioni rilevate* * rilevamenti effettuati sulla nostra pista di Vairano (Pv) CONDIZIONI DELLA PROVA Cielo: sereno Vento: 1 m/s Temperatura aria: 14° C Umidità: 100% Pressione: 1.015 mb Temperatura asfalto: 22 ° C RILEVAMENTI KAWASAKI ZZR 1400 ABS Velocità a 1.500 m con partenza da fermo 280,1 km/h – 25,9 s ACCELERAZIONE 0-400 m 10,7 s – 218,6 km/h 0-1.000 m 19,4 s – 267,8 km/h 0-90 km/h 2,9 s – 35,8 m 0-130 km/h 4,3 s – 80,0 m PROVA SORPASSO 80-130 km/h 5,2 s – 149,9 m FRENATA (compreso il tempo di reazione convenzionale del pilota, pari a 1 s) 130-80 km/h 2,4 s – 77,6 m (36,1 m) 50-0 km/h 2,6 s – 24,0m (13,9 m) CONSUMI Urbano n.r. Extraurbano n.r. Autostrada (130 km/h indicati) n.r. PESO in ordine di marcia con serbatoio pieno: 261,0 kg Distribuzione masse con conducente: 46,0/54,0 % Da notare che a 1500 m la curva è ancora nettamente in salita, segno che la velocità massima è sicuramente ben più elevata. TEST - Kawasaki ZZR 1400 Ti aspetti 200 CV rabbiosi e li scopri dolci e obbedienti. Il più performante dei “bombardoni” giapponesi piace anche sul misto e non disdegna la guida rilassata. Il prezzo è decisamente alto di Fabio Cormio Nierstein (Germania) – Dopo aver scoperto che il volo di ritorno da Francoforte a Malpensa era in ritardo di un paio d’ore, chi vi scrive ha pensato che tutto sommato avrebbe fatto prima a tornare dalla Germania direttamente in moto. Quale? Naturalmente quella che aveva appena finito di testare sulle strade tedesche, comprese le mitiche Autobahn senza limiti di velocità. L’oggetto in questione si chiama Kawasaki ZZR 1400 e si tratta di una moto difficilmente categorizzabile. Ma una cosa è certa: è la moto di grande serie più potente del mondo, coi suoi 190 CV dichiarati che diventano 200 con l’airbox in pressione, per una velocità di punta che sarebbe notevolmente superiore ai 300 all’ora ma è limitata, tramite un intervento sulla centralina, a 298. Numeri incredibili per una moto che – come afferma il marketing di Kawasaki Europe – non ha velleità pistaiole, nonostante un peso (214 kg a secco) tutto sommato non elevatissimo in rapporto alla cilindrata. Allora tutta questa esuberanza a cosa serve? Dipende da come si interpreta la moto. Di certo è un prodotto destinato prevalentemente a un mercato molto diverso dal nostro ossia quello americano. Non è un caso che, mentre qui i colori disponibili sono due e molto sobri (blu e antracite), negli States la ZZR sarà vestirà livree ben più aggressive: rossa, nera, forse verdona. E soprattutto non è un caso che oltreoceano la nuova Kawa avrà anche un nome differente, ZX-14 (ovvero Ninja 14), a enfatizzarne l’indole sportiva. Diciamo subito che la nuova Kawasaki è una bella moto, per certi versi sorprendente: il motore, un quattro cilindri DOHC raffreddato a liquido completamente nuovo (non deriva cioè né da quello della ZX-12R né da quello della ZZR 1200, modelli che resteranno in listino ancora per un anno), stupisce per la fruibilità ai bassi regimi. Fino ai seimila giri, cioè, pur essendo ben presente, il tiro non è tale da mettere in difficoltà nemmeno un neofita: le vibrazioni sono di fatto assenti, la posizione in sella abbastanza confortevole: si può andare a spasso, anche nel traffico, senza eccessiva fatica. Superati i seimila, però la musica cambia del tutto: la progressione diventa superiore a quella di qualsiasi altra moto di serie, letteralmente strappa le braccia e forza il collo all'indietro. Indicativo il fatto che in sesta, a seimila giri, si viaggia a 180 km/h... Malgrado tutta questa esuberanza, date le geometrie del telaio e l'avantreno "pesante", la moto non mette in mostra un'eccessiva tendenza all' impennata e ha un comportamento rassicurante e mai nervoso. Data quasi per scontata, visto il lungo interasse e le misure degli pneumatici, un'eccellente stabilità sul dritto, siamo rimasti piacevolmente colpiti dall'agilità nel misto medio-veloce, dove la ZZR richiede un minimo sforzo di braccia ma ripaga con un'ottima precisione. Inutile dire che il tiro del motore in uscita di curva è impressionante, così come la trazione assicurata dal lungo forcellone. Qui soprattutto si avvertono i vantaggi del telaio monoscocca, che passando sopra il motore riduce la larghezza complessiva: la sensazione in sella, infatti, non è quella di stare su una moto dalle dimensioni ingestibili. All'altezza della situazione anche i freni, d'impronta molto sportiva nell'aspetto (le pinze anteriori sono ad attacco radiale, mentre i dischi hanno il profilo a margherita) ma non eccessivamente aggressivi nell'azione. A proposito, la ZZR1400 è disponibile anche in versione ABS con un sovrapprezzo di 600 euro rispetto ai 13.890 f.c. richiesti per la versione base: una quota piuttosto alta, soprattutto tenendo conto del prezzo inferiore (circa 13.000 euro) delle specialistiche mille race replica. |
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