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05/03/09, 09:46 | #11 | |
Antani
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Re: Discorso tipico dello schiavo - Silvano Agosti
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Sono d'accordo con lo sfogo dell'autore di quel filmato, ma la prendo solo come provocazione, la realta' e' ben altra.
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05/03/09, 10:03 | #12 |
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Re: Discorso tipico dello schiavo - Silvano Agosti
Bevo da anni l'acqua del rubinetto
Per il sono pane non posso, ma almeno non ingrasso (e non mi devo mettere a dieta )
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05/03/09, 10:07 | #13 | |||
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Re: Discorso tipico dello schiavo - Silvano Agosti
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questo è un vittimismo comune a molti italiani, ma la realtà è che chi è causa del suo mal pianga se stesso o si scanti a trovare una soluzione. nel resto del pianeta le situazioni sono le più varie e vanno dal "non ho possibilità di procurarmi il cibo, per cui avrei tutta la vita che voglio ma muoio di fame" a quello che accade nel "primo mondo". per brevità e semplicità facciamo che consideriamo solo quest'ultimo eh? allora negli stati uniti, per esempio, se studi e sei bravo il lavoro lo trovi subito, ma magari lo trovi in california e non sotto casa, ma qual'è il problema? ci si prende su e si va. se un danese trova lavoro in germania non ci sono problemi. se un inglese ha una buona offerta da un'azienda australiana, bene. una cara amica di Giulia, figlia di un generale e cresciuta in giro per il mondo, ha acquisito questa mentalità, ha sposato un ragazzo indiano che fa il diplomatico, si sono trasferiti a baltimora e lei si è appena laureata a verona per poi predere il master là... invece da noi la mentalità generale è che già è molto se mi "abbasso" a trasferirmi da bologna a roma. il che è paradossale per un paese che è stato grande emigrante fino a 50 anni fa. mentre i patria da anni si sopporta che il malcostume del "raccomandato" si diffonda senza che nessuno dica "ma", solo perchè spera di poter fare altrettanto quando sarà il suo turno. e quindi, ora di che ci lamentiamo?? quindi, caro cts, se QUI i posti sono dei raccomandati, nessuno ti obbliga a passare il resto dell'unica vita che hai in questo posto, anzi, spesso si scopre che "casa" non è il posto in cui nasciamo ma il posto in cui scegliamo di vivere e ci sentiamo apprezzati per quello che siamo e che facciamo. ho avuto colleghi che per iniziare a lavorare hanno accettato offerte in sri lanka. io non ho avuto questo coraggio, ed ho accettato di continuare a fare lavori vari pensando "mi stanno rubando la vita" per qualche anno in più di loro, mentre loro da subito hanno iniziato a passare le giornate facendo quello che speravano. non posso dare del bastardo a nessuno perchè mi son fatto rubare la vita qualche anno in più. è stata una mia scelta. poi son d'accordo che la sfiga, il caso, la vita, ci si mette in mezzo e magari volevo fare l'orologiaio o il pianista ma cado male in moto e mi rompo la mano... è quello il caso su dieci. per il resto ti posso assicurare che una persona diventa "ciò che vuole diventare, non ciò che dice di voler diventare". si chiama libertà. ed oggi c'è, almeno dalle nostre parti. Quote:
questo è verissimo, nel senso che trovo stupido vivere con l'ossessione dell'avanzamento di carriera, dei 500 euro in più quando hai soddisfatto i tuoi bisogni primari. lì è un discorso di maturità riguardo lo stile di vita che si sceglie. io personalmente appena potrò chiederò un part-time, che nel mio campo è spesso di tipo verticale mensile, quindi ad esempio lavoro 3 mesi ed il quarto sto a casa, non pagato, ma senza che nessuno mi rompa le balle. secondo me, se nei 3 mesi precedenti sei pagato ragionevolmente, è l'ideale. per i disoccupati non è così, perchè loro non hanno la possibilità di soddisfare i loro bisogni primari. e quindi il discorso non regge. Messaggio aggiunto alle 10:07. Quote:
bello, simpatico... ma per favore... |
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05/03/09, 10:49 | #14 |
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Re: Discorso tipico dello schiavo - Silvano Agosti
e' un video che avevo gia' visto.......ed egffettivamente mi ha fatto riflettere......
io sto in ufficio 8 ore al giorno, ma effettivamente ne lavorero' 2......... chi c@zzo me lo fa' fare di buttar via 6 ore cosi'???? |
05/03/09, 10:54 | #15 |
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Re: Discorso tipico dello schiavo - Silvano Agosti
Un'altra cosa: il lavoro nobilita l'uomo.
Questa semplice frase, così ricca e densa di significato fino a qualche decennio fa ora non sembra più vera: si sente gente che "odia" lavorare, che si sente "schiava" come Agosti ha saputo ben descrivere, che si lamenta ma che alla fine non fa niente per migliorarsi. Per non scrivere un doppione Q8 Eichi Okabe e Urano: riprendiamoci la nostra vita nel senso di facciamo che la nostra vita abbia un significato, rendiamola quello che più desideriamo. E se non ci riusciamo, non facciamo spegnere la fiammella che alimenta le nostre passioni: ovvero bisogna tendere al migliormaneto continuo. Il lavoro può essere uno strumento o un obbiettivo: sta a noi scegliere, come dice Urano, siamo liberi, dimostriamoci di saper apprezzare e di essere degni di questa condizione!
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05/03/09, 11:12 | #16 |
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Re: Discorso tipico dello schiavo - Silvano Agosti
Mah, io vedo il lavoro come uno scambio, e non penso di ricevere solo soldi, altrimenti sarei fondamentamente d'accordo con il discorso del video.
E rendere il lavoro non solo un obbligo, ma anche uno spunto per trovare nella vita stimoli e occasione, è una cosa fondamentale oggi come oggi. E non vedo alternative, perchè sono convinto che la mia generazione lavorerà fino a 80 anni (se va bene...) |
05/03/09, 11:42 | #17 |
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Re: Discorso tipico dello schiavo - Silvano Agosti
"e' un video che avevo gia' visto.......ed egffettivamente mi ha fatto riflettere......
io sto in ufficio 8 ore al giorno, ma effettivamente ne lavorero' 2........." Che lavoro fai?!? Facciamo cambio?!? Scherzi a parte, io vi porto la mia esperienza. Fino a 2 anni fa avevo un posto fisso in una banca, prendevo 1400€ al mese + benefici vari (spese mediche, sconti, agevolazioni su finanziamenti,,,), contratto a tempo indeterminato, mi pagavano per 8h al giorno ne facevo sempre 10. Ora ho lasciato la banca, sto facendo praticantato con una borsa di studio di € 1000 al mese (su cui ci pago io di tasca mia i contributi previdenziali), tra 1 anno scade, e dopo l'esame di stato ci pensiamo; il contratto è per 8h al giorno, ne faccio 11/12. Datemi del matto, ma io non torno indietro. P.S.= avrei l'idea di proporre un cambio per il titolo del post, ma per mantere giustamente i toni sul civile mi asterrò dal proporla. Penso che comunque si possa intuire. Ultima modifica di Eichi Okabe; 05/03/09 a 11:48 |
05/03/09, 12:57 | #18 |
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Re: Discorso tipico dello schiavo - Silvano Agosti
Come sempre Urano hai ragione.
Solo su una cosa sono in discaccordo, se ti impegni trovi il lavoro che fa per te. Oggi no. Quando mi sono laureato era così, ma le possibilità cominciavano già a diminuire. Oggi un neo laureato in ingegneria difficilmente troverà un posto a lui confacente, tranne facendolo sotto forma di stage sotto pagati (quando pagati). Certo se uno si tira su le maniche riesce anche a migliorare (maggiore è il rischio che ti prendi maggiore è la possibilità di miglioramento). Ebbene qualche anno fa avrei rischiato, ma oggi, con un mutuo che mi sottrae quasi il 50% dello stipendio, non rischio certo di cambiare lavoro per migliorare la mia situazione (che a dire la verità non è proprio rosea). Detto questo concordo che per non lavorare 8 ore al giorno 5 giorni alla settimana dovrei avere a mia disposizione uno o più schiavi. In alternativa mi trasferisco nella foresta amazzonica (o quella che è rimasta) e vivo con quello che la natura mi procura (e sicuramente passeròpiù di 8 ore al giorno, tutti i giorni a tentare di cacciare) |
05/03/09, 13:12 | #19 |
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Re: Discorso tipico dello schiavo - Silvano Agosti
rileggendo tutte le vostre considerazioni mi e' ritornato in mente un episodio lavorativo.
Per un periodo di 2 settimane fui distaccato nel 2005 ad un'altra unita' operativa che lavorava secondo altri parametri rispetto a quella in cui lavoro di solito. Il primo giorno per puro caso mi ritrovai di pattuglia con 2 colleghi che non conoscevo prima di allora. Abbiamo lavorato come mai prima di allora, ma la cosa bella e' che ci facevamo una marea di risate (non per i verbali che facevamo ovviamente) ma proprio per lo spirito con cui affrontavamo il lavoro, ci sfottevamo, abbiamo fatto anche qualche ****ata con l'auto, una volta ho fatto la super****ola ad uno con un bus che mi fece una domanda da prenderlo a schiaffi e ci cadde alla grande E vi giuro che siamo arrivati al punto che dopo 6 ore che tornavamo alla base, ripeto : vi giuro che abbiamo pensato di farci qualche altra ora aggratisse per continuare e speravamo che arrivasse presto il giorno dopo per rivederci e lavorare di nuovo insieme. E' una esperienza che mai prima d'ora mi era capitata. Con questo che voglio dire? Voglio dire che a volte se il lavoro non viene preso come una costrizione quando ci si sveglia la mattina, come un mostro che si avvicina sempre piu' ma ci si andasse incontro, verso un qualcosa che ti gratifica o che semplicemente ti piace cosi' tanto da non vedere l'ora di ritornare il giorno dopo certi discorsi cadrebbero. Vorrei sfidare l'autore del video a ripetere quanto detto se (fortuna per lui) il suo lavoro fosse gratificante e magari anche divertente da non prenderlo come tale ma quasi come un hobby.
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05/03/09, 13:36 | #20 | ||
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Re: Discorso tipico dello schiavo - Silvano Agosti
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