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16/04/07, 13:04 | #1 |
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Le bianche strade del Gallo Nero
Le bianche strade del Gallo Nero
Dietro casa, come dice un mio amico, spesso c'è un mondo tutto da scoprire. Niente di più vero. Il Chianti Classico è appunto accanto casa mia e quindi andiamo. Alla volta del Gallo Nero! Radunati alcuni compagni di viaggio: Duka con la "cine operatrice" Flo, Primo Approccio e Mc0676 che ci raggiungerà presto per strada. Si parte in direzione di Castellina in Chianti e, fatta una breve sosta benzina, presto arriviamo al bivio di Castellina in Chianti per Radda in Chianti, dove Michele ci aspetta. Verso il Gallo Nero Passo tranquillo fino a Radda in Chianti, dove sostiamo per una breve visita a questo pezzo di Germania di Toscana, tanto è forte la presenza di turisti tedeschi. Le antiche pietre del paese si ergono tra le morbide colline coperte di infiniti filari di viti. Radda in Chianti Il programma della giornata è molto intenso e ripartiamo alla volta di Gaiole in Chianti. Lungo la strdada ci fa compagnia una delle tante ville medicee che cospargono la Toscana, fino al bivio per il castello di Meleto nei pressi di Gaiole in Chianti La Villa Medicea nei pressi di Gaiole in Chianti Saliamo lungo una strada, che ben presto si fa sterrata. Dopo circa un kilometro di polvere e sassi, arriviamo al castello e azienda agricola annessa. Purtroppo non è possibile una visita interna doto che tutta la struttura è privata. Ci accontentiamo di un giro esterno, che comunque vale la pena. Castelo di Meleto Storia e contemporaneità di questa terra si mescolano tra queste mura. L'antica arte di vinificare si sposa con le più moderne tecniche enologiche in una cornice medievale unica. La nostra prossima tappa è il castello di Brolio a pochi passi da qui in direzione di Castelnuovo Berardenga. Arriviamo al castello lungo una stradabianca ombreggiata da cipressi, ma lo troviamo chiuso. Le visite riprenderanno nel pomeriggio e dato che è già ora di pranzo ne approfittiamo adagiati sotto le possenti mura del maniero. Castello di Brolio Poco male. Visiteremo il castello di pomeriggio, quando percoreremo questa strada al ritorno. Il Chianti Gallo Nero ci accogli tra le sue tinte pastello di mezza primavera. Tutto esplodono i colori e le lunghe file di viti sapientemente piegate dall'uomo, mostrano i primi germogli. Preludio alla sinfonia di colori e profumi della prossima vendemmia. Nel cuore del Gallo Nero Arriviamo a Colonna del Grillo e lasciamo la provincia di Siena per quella di Arezzo. Imbocchiamo la statale per Monte San Savino dove poco prima del paese giriamo a sinistra verso la fortezza di Gargonza. Gargonza è un magnifico borgo fortificato, perfettamente conservato, restaurato ed adibito a residence, posto su un colle affacciato sull'aretino, ma con lo sguardo al senese. Da ciò se ne intuisce la grande importanza che deve aver avuto in epoche passate di battaglie e guerre. La visita ci lascia letteralmente a bocca aperta. Fortezza di gargonza Passata la "sbornia", ripartiamo. Torniamo a ritroso verso Colonna del Grillo e imbocchiamo una stradino sterrata nei pressi che ci conduce davanti a una distesa di fiori gialli. Colonna del Gillo Fatta anche questa! Puntiamo adesso verso la Val D'Ambra e poco dopo svoltiamo per il Castello di Montalto. Qui la strada bianca non si limita a poche centinaia di metri, ma prosegue per vari kilometri, ma ne vale la pena. Subito dietro un dosso ci appaiono le torri del castello. Presso il castello di Montalto Pargheggiamo le moto e entriamo. Appena dentro il portone principale, ci troviamo in un'ampia corte dominata da una imponente facciata alla nostra sinistra, sulla quale si arrampica un glicine secolare, che sembra quasi sia lui a sostenere tutta la struttura. La piccola chiesa, il porticato, le magnifiche logge ad archi, non sappiamo dove puntare l'obbiettivo, tante sono le bellezze del luogo. Castello di Montalto Il castello è, tanto per cambiare, privato e presto dobbiamo ripartire. Torniamo ancora una volta a Colonna del Grillo e ripercorriamo la strada che ci riporterà al Castello di Brolio. Per strada Arriviamo a Brolio, ripercorriamo il polveroso viale di cipressi fino al castello e questa volta riusciamo ad entrare. qui si paga il biglietto, ma il prezzo vale la visita. La costruzione è imponente e maestosa. Dall'alto di un modesto colle, ma in posizione strategica si domina tutta la vallata verso Castelnuovo Berardenga, fino a scorgere nitidamente Siena e il lontanaza il nero profilo dell'Amiata, il tutto contornato da filari di viti a perdita d'occhio. Il contrasto tra le antiche mura di pietra grigia e la parte centrale in mattoni rossi è intervallato dal verde rigoglioso di alberi secolari e un magnifico giardino all'italiana lambisce la fortezza sul lato sud. le mura sono percorribili su tutto il lato est e mostrano la vista delle enormi cantine sottostanti. Castello di Brolio Il tempo stringe e il giro prevede altre soste, quindi ripartiamo. superiamo Gaiole in Chianti in direzione Cavriglia per poi raggiugere Castelnuovo dei Sabbioni. Decidiamo di fare una visita al vecchio paese ormai disabitato da più di 50 anni. Quando in questa zona fu deciso di costruire la centrale elettrica di Santa Barbara, poco più a valle e di alimentarla a lignite (una specie di carbone fossile), fu necessario di dismettere il vecchio paese perchè gli scavi per l'estrazione del materiale ne avrebbero messo in pericolo la stabilità. Fu ricostruito poco distante il paese attuale e le vecchie case andarono pian piano in rovina, regalando un'aria quasi spettrale al borgo. Addentrari tra queste mura oggi significa violare un divieto. Infatti l'accesso è impedito da una recinzione metallica, ma tramite uno stretto passaggio ai margini di un rudere si riesce a passare. Girare per queste strade, sapere che un tempo qui la vita scorreva in modo del tutto normale e vedere ora lo stato di ammandono e di lento decadimento ci fanno sentire un po' come dei profanatori di tombe. Ci sembra quasi di violare l'intimità di un luogo dove molte persone hanno vissuto, gioito, soofferto. La sensazione è assai strana. Castelnuovo dei Sabbioni Adesso anche l'attivita estrattiva del lignite e la centrale elettrica che da corrente a Firenze è alimentata a gasolio. Tutto è finito, anche gli enormi macchinari della lavorazione tacciono e regna il silenzio. La strada ci porta verso casa e ci arrampichiamo sulle pendici del monte San Michele da dove la vista del Valdarno si fa totale. Il Valdarno Scolliniamo e ci troviamo ancora nel Chianti in prossimità del castello di Albola, che purtroppo non possiamo visitare. La sera si avvicina e dobbiamo rientrare. Non prima però di aver buttato lo sguardo su uno degli scenari più belli del gallo Nero. Albola Ormai è sera. Ci avviamo verso casa passando dal passo del Sigame e godendoci il tramonto, poi verso Greve e finalmente a Firenze....... più che soddisfatti!!! Per l'itinerario a dimensioni reali clicca sull'immagine: Per poter vedere il link devi essere Registrato Tutte le foto: Per poter vedere il link devi essere Registrato |
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