Motovacanza 07 - Il Trentino "minore" - seconda pu

Secondo giorno di vacanSa.
... non lontano dalle Dolomiti, dai passi e dai monti stracelebri esiste un Trentino più dolce, più tranquillo, fuori dalle rotte consuete che vale la pena di scoprire ...

Con direzione Trentino al mattino lasciamo il lago d'Idro e a Storo imbocchiamo la Val di Ledro che ci accoglie con una belle serie di curvoni in mezzo alle montagne

Molto divertente e relativamente poco trafficata .... almeno fino al lago, che in questo periodo è letteralmente preso d'assalto da orde di turisti e CAMPERISTI. Bello il lago, bellissimo ... ma con tutto il traffico che c'è (sembra di essere in mezzo a una tangenziale) passa anche la voglia di fermarsi. Rapidamente arriviamo a Riva del Garda e poi ad Arco. Il traffico è sempre intenso e tutti i cartelli per il trentino ci portano verso l'A22 ... uff ...
Non ce la possiamo fare ... e siccome "c'è sempre un'alternativa !" la cartina ci suggerisce di fare "du' passi " per evitare il traffico degli automobilastri vacanzieri ... come non darle ascolto ?
E così tra qualche difficoltà (in trentino pare ci siano solo cartelli per l'A22), ad Arco ci dirigiamo verso Ronzo - Chienis imboccando la salita per il passo Santa Barbara.
Gia la situazione migliora, il traffico scompare e ci godiamo una salita a tornantini stretti che si inerpica sul fianco della montagna, offrendoci (quando il bosco si dirada) delle splendide vedute dall'alto del lago di Garda. Arrivati al passo Santa Barbara

abbiamo la certezza di aver imboccato la strada giusta, ci meritiamo una sosta e una merendina !!!
Riscendiamo a valle e dopo poco ricomincia la salita verso il passo Bordala, curve aperte, dolci e senza traffico, sembrerebbe quasi la Toscana se non fosse per il montagnone di 2000 metri sulla sinistra che ci sovrasta.

Dal passo ricomincia la discesa verso il fondovalle e dopo poco la nostra attenzione viene inesorabilmente attratta dalle indicazioni turistiche e da alcuni parcheggi per il lago di Cèi.
Un piccolo specchio d'acqua incastonato tra le montagne adibito ad uso piscina ... bellissimo

Peccato per alcuni turisti caciaroni che non mancano mai e che disturbano la quiete del luogo.
Finisce la discesa e presso Aldeno prendiamo per Garniga - Monte Bondone e ricomincia la salita, la strada va su lungo il fianco della montagna ed è sempre semideserta e ben tenuta, ricca di curve e offre continuamente viste spettacolari sulla valle sottostante, bellissimo vedere da così in alto l'A22 che la gran parte dei vacanzieri ha scelto di percorrere

Avete mai percorso l'A22 verso Trento ? Avete mai fatto caso alla montagna sulla sinistra ? Ebbene siamo passati di lì ... non sapevo che su quel fianco quasi a strapioNbo ci fosse una strada ... una bellissima scoperta !

Una strada alternativa sicuramente da rifare !!!!
Superata Garniga Terme (famosa per i bagni di Fieno ... bah) attacchaimao la salita per il Monte Bondone e di nuovo ci troviamo su una strada stretta tutta in mezzo al Bosco che sale su fino ai 1600 metri del piccolo altopiano de Le Viotte.
Sosta pranzo su una pista da sci ancora verde e scendiamo con un sacco di tornanti a picco verso Trento.


Attraversata la città facciamo una piccola sosta a Civezzano con 'intenzione di visitare la chiesa, una delle maggiori testimonianze di arte gotica della zona ... ma la troviamo occupata per un funerale

Pazienza ... ci contentiamo di ammirarla dal fuori e riprendiamo la strada diretti verso la Val di Cembra, sempre imprecando per la segnaletica a singhiozzo. Superato il lago di Lases ci troviamo a passare tra le cave di Porfido, panorama inconsueto, ma affascinante !

La strada si srotola davanti alle nostre ruote sempre poco trafficata e ricomincia a salire, ogni tanto si apre sulla valle alla nostra sinistra, bellissima con tutti i terrazzamenti e i vigneti .. verdissima !!

Poco prima di Segonzano ecco un nuovo spettacolo ... le famose "Piramidi", formazioni argillose che l'erosione ha scolpito lasciandole con un sasso "in testa"

Vale la pena deviare dalla strada maestra e inerpicarsi su per il fianco della montagna per una stradina secondaria in modo da ammirarle da vicino


Riprendiamo la marcia, avvicinandoci al Trentino "maggiore", lasciamo la Val di Cembra per entrae in Val di Fiemme


Saltiamo Cavalese strapieno di turisti con una gran confusione e ci avviamo per la strada che porta al Passo Lavazè.
Il Trentino "maggiore" ora ostenta tutta la sua bellezza, la strada sale costeggiando montagnoni rosa alla luce del tramonto fino alla rispettabile altezza (oltre 1800 slm) del passo


Bello il Passo Lavazè, una strada con due anime un versante ripido e tornantoso (quello dalla parte di Cavalese) ed un versante più dolce e largo, quasi "appenninico" (la parte di Nova Levante).
Superiamo il cartello che ci da il benvenuto in Alto Adige anzi Wilkommen in Sud Tirol e rapidamente scendiamo fino a Ponte Nova dove imbocchiamo la strada che porta al Passo Costalunga, per fermarci nei pressi del lago di Carezza, nostra base per i giorni seguenti ...
Riposte le moto, porgiamo un saluto al Latemar che ci guarda


... e per qualche giorno rivolgeremo la nostra attenzione al Trentino "maggiore", anche se il "minore" (ma solo per altezza delle cime, a questo punto) è stato pieno di bellissime sorprese.