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28/04/08, 09:56 | #1 |
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[Report]2000km di viaggio
Acqua e vento
Prima parte del viaggio: una lunga risalita verso il centro, un viaggio a valicare l'appennino fino alla capitale. Tutta autostrada, poche curve che si insinuano lungo le valli, ma almeno poco traffico... via dritti spediti: 130, 6000 giri. Una costante che accompagna per ore di viaggio, percorrendo la strada e percosso dal vento, grande noia, scivolare basso nei viadotti, attaccato alla moto, via verso altrove. Poi la pioggia, che rottura, a sprazzi verso il concludere del giorno, dura poco, già si vede l'urbe. Traffico Giornata di festa il 25, sembra che tutta Roma si sia organizzata per mettersi su strada. Andare da qualche parte? Dubito, stanno praticamente tutti fermi, o viaggiano pigramente, chi a destra, chi a sinistra, chi si culla centro strada: scelte democratiche per l'usura uniforme della pavimentazione. Chi sta al centro giace e chi è ad i lati non si da pace, cambi di corsia, irruenti, in una sequela di scambi di posto dove infine non arriva nessuno, tutti fermi, quasi due ore per percorrere una ventina di chilometri che separano Roma da Ariccia, un'unica fila, dal dentro il raccordo anulare fino al ponte panoramico di Ariccia. E da lì nelle valli... Il navigatore Sembrava una grande giornata, sole splendente e poco vento, un lungo viaggio verso Perugia per incontrare un amico, eterna ed immutabile autostrada. Qualcosa mi tocca la gamba, rallento, mi giro verso la zavorrina... tutto ok, si procede... era il navigatore nel nostro ultimo viaggio insieme, spento ma la strada la conosceva benissimo: “Sono arrivato a destinazione” ed il salto dalla borsa serbatoio, pacca sulla coscia ed infine librato nel vento verso l'amico ed il nemico di tutti i motociclisti: il rude asfalto. Sverniciata 130... 6000 giri, imperterrito, segui la linea, segui i cartelli, segui il traffico. Una utilitaria mi fa un sorpasso radente z su tutta l'autostrada non potevi andare largo??? Spero di trovarti in bici ed infilare il mio lurido stivale tra le tue soffici chiappe, vedrai come è bello viaggiare quando guida lo straniero Il ritorno Grande giornata, grande mangiata e grande giro sul Trasimeno, ripreso a seguire la segnaletica verde da Chiusi, un ritorno all'urbe seguendo un diamante bianco disegnato sull'asfalto. L'errina scivola precisa in una lunga traiettoria, come una palla da biliardo che scorre libera su di un piano levigato, seguendo una in una direzione precisa. Sono un fotone, una radiazione che percuote l'asfalto. Un fascio di luce che si irradia dritto piegando solo dove lo spazio e curvo: la luce va dritta, lo spazio che è curvo. Luci nella notte Ennesimo sorpasso, stranamente a sinistra visto la consueta abitudine di viaggiare dove pare... occhiata agli specchietti: un faro nel destro ed un faro nel sinistro... una mercedes a cui potevo leggere la targa attaccato alla ruota, accelero, lo faccio passare... caspita quanto non li sopporto, mi fanno venire voglia di attaccarmi ad i freni e via... ma quello in moto sono io, spero gli scrivano “Sei un campione” su tutte e due le fiancate, in fondo se lo merita. Moto stanca Ultimo tratto, superstrada vicino Ruvo, semaforo, vabbé, manca poco, risalgo la colonna, ultima auto, ultimo slaloom, svogliatamente, a folle, 600km si fanno sentire, stanco, anche la moto è stanca, si ferma, si corica, noooooooooooo, mi è caduta dalle mani, si inclina, lo specchietto tocca la macchina, nooooooooooo, mi rifito, la mia etica me lo vieta! Sono sotto, lo stivale piantato a terra ed il ginocchio nella fiancata: dovrai sdraiarti sul mio cadavere! La tengo, San Dainese aiutami tu! Cacchio quanto pesa! La tengo, la tengo! Mano destra alla manopola, via il motore, mano sinistra al maniglione, reni, al fianco sella, su con le gambe... porca pussola è in piedi, è in piedi, 4000km e non conosce l'asfalto!!! Sono gasato come una bevanda, guardo l'autista, tutto ok, si riparte. Andiamo piccola, stasera guido io, torniamo a casa, senza fretta.
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