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Vecchio 21/08/08, 15:49   #1
gabrielegi
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Moto: er6n nero-oro
Sesso: Maschio
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predefinito [Report] Appennini tosco-emiliani

è la prima volta che posto in questa sezione...scusate se sono un po' prolisso.
Un giro bellissimo e consigliato a tutti quelli a cui piacciono le curve fatte con le marce basse..

Partiamo Sabato 2 Agosto di mattina presto. Il tempo è bello e oggi dobbiamo macinare un po’ di km. Lo spirito del viaggio è divertirsi, guidare rilassati, guardarsi intorno e farsi qualche bella piega sui passi appenninici.
Partiamo in tre io (Gabriele er6n), Fra (SV millone), Fava (sputerone Nexus 500). Ci troviamo sotto casa di Fra per gli ultimi ritocchi ai bagagli e gli ultimi tiranti. La sera prima di partire mi accorgo che il mio nuovo parafango (montato 2 ore prima dal meccanico di fiducia) si è già rotto L quindi armato di trapano sono costretto a forarlo in 2 punti e utilizzare delle fascette per tenerlo attaccato al telaio… esteticamente ripugnante ma da solo non me la sentivo di smontare il mono a cui è agganciato.
Accendiamo le moto, tiriamo su i cavalletti e si parte, destinazione Piacenza (Milano-Piacenza è l’unico pezzo di autostrada di tutta la vacanza).
Usciamo a Piacenza sud e attraverso statali ci dirigiamo al passo del Tomarlo per cominciare a scaldare un po’ i pneumatici, la strada è splendida…grattapedane… scendiamo in direzione Chiavari ma svoltiamo subito per farci anche il passo del Bocco (l’asfalto non era dei migliori ma comunque accettabile).

Sulla strada per Bedonia troviamo un baretto in riva al fiume Taro, in un punto in cui il fiume forma un piccolo lago, dopo un po’ di tuffi e qualche birra decidiamo di rimanere li a dormire, montiamo la tenda un po’ nascosti e facciamo da mangiare sul nostro fornello. Come i giorni successivi rigorosamente e solo buste. Per fortuna il baretto era attrezzato con una doccia d’acqua potabile quindi oltre a bere riusciamo anche a lavarci la mattina dopo.
Ripartiamo in direzione borgo val di Taro e il passo del Battello e, senza neanche entrare in Pontremoli, andiamo diretti a prendere il passo del Cirone. Panorami stupendi per i primi dieci minuti, poi si sono scaldate per bene le gomme e non ricordo più… asfalto perfetto e strade magnifiche tutte in 2° o 3°.
Prima di arrivare in cima cerchiamo un posto per mangiare ma non trovando niente di bello scegliamo il bordostrada, e cuciniamo in una piazzola di sosta molto panoramica. Sfruttiamo la pausa per fare qualche video con la macchina fotografica, esageriamo un po’ con la velocità, usciamo troppo forte dalla prima curva e prendiamo veramente male la seconda, video bruttino. Ripartiamo, raggiungiamo il passo del cirone e scendiamo sulla bellissima strada che ci porta a Corniglio e poi a Monchio delle Corti. Qui, dopo esserci fatti consigliare un bel posto, proseguiamo per Trefiumi, giriamo a destra e saliamo al Lagoni. Lago artificiale bellissimo con arree attrezzate per barbecue. Decidiamo di fermarci qui a dormire, per fortuna che avevamo comprato la birra e la carne giù in paese, montiamo la tenda e accendiamo un bel fuoco per cucinare e scaldarci nella fresca brezza dei 1400 metri d’altitudine. Scopro che Fava e aracnofobico.
La mattina dopo sveglia presto e tenda subito nel sacco, ci vede solo un vecchietto ma non tenta neanche di sgridarci per aver dormito wild.
Partiamo alla volta del passo Lagastrello, arrivati in cima facciamo la foto di rito e una passeggiatina fino al lago poi scendiamo dallo stesso lato ma sull’altro versante della montagna direzione Collagna. Da qui risaliamo verso il passo del Cerreto e scendiamo verso Fivizzano. Non mi ricordo esattamente dove ma troviamo indicazioni per un altro laghetto artificiale con fonte e quindi saliamo li a mangiare immersi nel verde. Nel pomeriggio arriviamo fino a Castelnuovo di Garfagnana e li andiamo a dormire nel campeggio di Pieve, tranquillo ma non tenuto benissimo.
La mattina dopo iniziano le disavventure. Quanti di voi sarebbero partiti per un viaggio di 1 settimana più altre 2 in Sardegna con una batteria vecchia che vi ha già lasciato a piedi due volte e che avete già ricaricato con la modalità “resuscita” (carica lenta per tutta la notte)? direi nessuno..il nostro amico Fava però è riuscito di nuovo stupirci. Quindi passiamo la mattina tra officine e distributori di benzina per trovare una nuova batteria per lo scooter che ormai parte solo coi cavi..)
Finalmente troviamo un benzinaio/officina che in un’ora ci può procurare la batteria, ci parcheggiamo in un bar e aspettiamo. Rimontata la batteria partiamo in direzione passo radici. Uscendo dalla città però troviamo un po’ di coda e mentre stiamo salendo dei tornanti abbastanza larghi a 10 all’ora PATATRAK!! Macchia di gasolio per terra zlasciata da un pullman che ci precedeva e lo sputerone si appoggia su un fianco. Per fortuna nessuno si è fatto male e a parte qualche graffio e una ruota un po’ storta, poteva andare peggio..
Lo sputerone allora cambia direzione e arriva diretto a Lucca sulla statale (non si fidava a fare le curve con la forca storta) mentre io e Fra (l’altra moto) proseguiamo per il percorso originale e ci facciamo il passo Radici e l’Abetone. In cima all’Abetone stiamo per essere colpiti da un temporale triplo, ci prepariamo al peggio, copriamo le moto mentre mangiamo un doppio riso agli asparagi – sempre in busta – ma veniamo graziati. Ripartiamo dopo il caffè in direzione Lucca percorrendo la splendida valle del Serchio, ci fermiamo solo al Ponte della Maddalena o Ponte del Diavolo per la foto di rito.
A Lucca, Fava ci aspetta in stanza di un bellissimo ostello (18euro a notte) dove per la prima volta da quando siamo partiti ci concediamo un materasso sotto la schiena.
Il giorno successivo visita a Lucca – molto bella, consigliata! - e poi andiamo al porto di Livorno per prendere il traghetto per la Sardegna, viaggio notturno.

In sardegna ci dividiamo dopo l'arrivo delle fidanzate, e proseguo alla ricerca delle più belle spiagge della costa ovest da solo con la mia zavorrina..
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Gabriele

Ultima modifica di Sirrusina; 24/08/08 a 10:32
gabrielegi non  è collegato   Rispondi quotando
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