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Vecchio 28/01/09, 22:18   #4
diecidecimi
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predefinito Re: Sfollagente...

Cercando di rimanere in tema, ovviamente la discussione è estremamente articolata e in ogni forum armiero vi sono fiumi di 3d sull'argomento.
Ognuno ha un proprio livello di aggressività o di remissività, oltre che di giudizio sul valore della vita umana, e per di più non sempre lo stesso a seconda dei casi.
Un individuo può essere intransigente nel difendere un figlio, ma del tutto passivo nella difesa di un bene personale e/o della propria comunità; un altro non tollera intromissioni violente o illegali in qualsiasi ambito personale; altri rimangono passivi in qualsiasi situazione e rimettono ogni iniziativa a terzi. E via così.
Analogamente una reazione difensiva nei confronti di una violenza può assumere differenti proporzioni. E qui entra in causa l'"arma" in generale: ovvero qualsiasi oggetto in grado di accentuare la potenzialità offensiva nei confronti di un aggressore: nel mondo animale si va dalla fuga all'uccisione. In genere un erbivoro o una preda possiede l'"arma" della fuga, arti ineriori o posteriori particolarmente agili e sviluppati, nonchè sistema visivo panoramico (con gli occhi ai lati del cranio) - esistono d'altronde le eccezioni di erbivori particolarmente massicci e potenti, con armi letali: tipico il bufalo cafro o l'ippopotamo. I predatori canivori hanno armi ben note -denti, artigli, altri mezzi fantasiosi come aculei velenosi ecc - e un sistema visivo binoculare con un campo più ristretto, con i bulbi oculari su uno stesso asse visivo, sul lato frontale del cranio, che permette una visione stereoscopica per avere la precisa percezione della distanza della preda. E nel mondo animale tutto è lecito, vale la legge dela sopravvivenza.
L'uomo, oltre a tutti i sistemi difensivi ed offensivi mutuati dagli animali, che è in grado di copiare, ha una sua etica, per di più parecchio differente da cultura a cultura.
Tra di noi ci sono predatori e prede, purtroppo è innegabile. La società ha stabilito delle regole di convivenza per mettere ordine e tutelare gl individui più deboli, ed ovviamente inibire preventivamente o punire a posteriori coloro che prevaricano, organizzando un sistema di polizia. Vengo al dunque:
Non c'è difesa ( fuga a parte) senza offesa. Nel momento in cui da aggredito il mio sistema neurovegetativo decide "fight or fly", se l'opzione è la difesa, devo ricorrere ad un'arma offensiva. Essa per legge deve essere proporzionata al grado di gravità dell'aggressione, ma è quasi impensabile avere il tempo, il modo e la freddezza di ragionare e reagire con il bilancino. Ci si difende con quello che si ha, e nel modo più efficace possibile; il resto è materiale da tribunale. A dire tutta la verità (contrariamente a quanto dettato dalla Legge), per essere efficace la difesa deve essere per forza SUPERIORE all'entità dell'offesa, per mille motivi: l'aggressore è senza il minimo dubbio più determinato e senza scrupoli dell'aggredito; ha dalla sua, già per principio, un enorme vantaggio che deve essere colmato: il fattore sorpresa e la premeditazione; il cittadino privato avrà sempre un intervallo di esitazione prima di avere il coraggio e la lucidità di rompere le regole morali di cui è intriso, e ritarderà ulteriormente la reazione, lasciando ancora più tempo e vantaggio al criminale.
Per tutti questi motivi per decenni quand'ero più giovane ero sempre armato di notte, e per gli stessi identici motivi ora non lo sono più, per scelta. E se prima ritenevo di essere in grado di reggere, alla mala parata , un confronto del genere, ora sono fermamente convinto che si trattasse di un'illusione supportata dall'esuberanza giovanile. In casa, le cose cambiano: se un estraneo entra in casa in modo furtivo, non può avere alcuna scusante: la reazione è all'americana.La casa e la famiglia sono territorio privato inviolabile, che giustificano qualsiasi azione di difesa/offesa, anche estrema.
Tornando alla scelta dell'arma, è quindi ipocrita dare una scala di valori "etici" . Per esempio tutti credono che si debba usare una pistola mirando alle gambe per fermare l'avversario: niente di più assurdo. Un'arma da fuoco è concepita per uccidere, e quello è lo scopo che ci si deve prefiggere. E' un oggetto, e può fare solo quello per cui è progettata. Incidentalmente può accadere di ferire solamente, ma si tratta di un evento fortuito, "indesiderato", e di per sè infatti inefficace: un errore di strategia e, ovviamente, un errore di mira. Un enorme numero di poliziotti è deceduto per aver solo ferito un criminale, ed è il motivo per cui negli States le armi sono di grosso calibro, ed i proiettili sono ad espansione (punta cava). Non c'è nulla di etico nel crivellare di piccole pallottole, con poca efficienza, l'aggressore, anzichè mollargli una sberla da 200 grani di piombo e bloccarlo sul posto.
Poichè questo è un discorso terribilmente vero, cinico, e del tutto impopolare, si è cercato di ricorrere ad armi con capacità offensiva non letale, ma in grado di arrestare l'aggressione in maniera immediata ed efficace. Lo spray al capsicum (peperoncino) non è male, ma per funzionare deve essere feroce: niente aerosol/spray, che non ha gittata, agisce solo se l'aggressore è al corpo-a-corpo,e circonda ovviamente anche l'utilizzatore mettendolo fuori uso (decisamente spiacevole e deterrente anche per lui). Molto meglio quelli professionali, molto più voluminosi e che generano uno spruzzo meno nebulizzato, più simile ad una pistola ad acqua: ma sono vietati .
Io trovo eccellenti i taser, che a mio avviso dovrebbero anche essere forniti alle Forze dell'ordine. La maggior parte degli agenti (PS, carabinieri, polizia locale, ferroviaria,penitenziaria ecc ecc) non ha la passione hobbistica delle armi da fuoco, nè una vocazione da Giustiziere della notte, e non usa volentieri le armi: il che è un grossissimo problema, in realtà. Se un agente è costretto ad essere armato, ma non è in grado di usare l'arma in maniera professionale (perchè non va ad allenarsi, non sviluppa le tecniche di tiro per difesa, non padronegia la meccanica e, in definitiva, mai estrarrebbe la pistola dalla fondina) si trova ad essere ancor più indifeso, poichè un criminale lo assalirà con determinazione , nella presunzione che il poliziotto sia invece in grado di oppore una resistenza notevole. E olretutto se un minimo di timida e inefficiente difesa viene intrapresa, non farà altro che rafforzare l'entità dell'azione criminosa. Non ultimo, un'arma male utilizzata , con proiettili che volano in tutte le direzioni per la frenesia dettata dall'inesperienza e dalla mancanza di determinata lucidità ed allenamento si rivelano un pericolo per gli astanti.
Il taser , soprattutto la versione che lancia due elettrodi ad ago collegati a fili conduttori, è un po' l'uovo di Colombo. Offensivo ma non letale, efficace a distanza intermedia, unisce i vantaggi delle armi da fuoco a quelli dei semplici deterrenti. Qualora una scarica elettrica determinasse la morte dell'aggressore, in quanto individuo predisposto/malato, si tratterebbe di un evento NON desiderato - contrariamente ad un'arma da fuoco, e come tale eticamente più accettabile.
Q8 crazyhead quando afferma che non vede in cattiva luce anche un semplice manganello: ha un potere offensivo assolutamente condivisibile, che senza eccedere in lesività consente alle FFOO in caso di corpo a corpo quel grado di supremazia che solo i facinorosi hanno il coraggio di condannare.
Siccome vi ho rotto i c....ni con 'sto 3d, ma non me la sento di cancellarlo dopo la fatica di averlo scritto, ora taccio. Buonanotte smanettoni!
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