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26/10/11, 21:04 | #1 |
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Riflessione sulla vita. Grazie Sic
E' un lungo messaggio, l'ho scritto di getto, forse ci sono delle frasi sconnesse, ma voglio condividerlo con voi.
Non mi capita spesso di piangere, non ho mai pianto per la morte, ma oggi non riesco a trattenere le lacrime. A dire la verità è da domenica che sono alienato, piango e penso, rifletto e ripiango. Oggi ho dato l'estremo saluto al mio idolo da sempre, al campione che stimavo più come persona che per come guidava. Avrei voluto essere come lui, sapete quelle domande: “in una seconda vita chi vorresti essere?” Io la risposta la sapevo. Voglio essere il Sic! Bello, simpatico, intelligente e con dei valori genuini. Lo so, me ne rendo conto, è assurdo piangere per la scomparsa di una persona che hai visto solo in TV, anche se abitava a 70 km da casa tua, ma infatti ci ho riflettuto. Oggi sono andato con la mia ragazza, che amava il Sic più di quanto ama me forse, a Coriano. Una fila infinita e un mare di oggetti e striscioni a lui dedicati in giro. Una fila composta e silenziosa. Siamo entrati, lo abbiamo visto, è stato terribile. Io gli ho dato una pacca sul bordo della bara, sarebbe stata una pacca sulla spalla, la mia ragazza le ha tirato un bacio spontaneo bellissimo. Siamo usciti, abbiamo lasciato una foto tra le altre mille nel giardino, ci siamo abbracciati ed abbiamo pianto. Poi abbiamo pensato al senso di quello che era successo. Perchè piango la scomparsa di una persona che stimo e ammiro ma che non conosco? Perchè non ho pianto così quando un mio amico è morto in una caduta in moto? Me lo sono chiesto più volte, e mi sono dato questa risposta: il mio amico è morto perchè correva in una strada pericolosa. Ha perso il controllo, ha fatto tutto da solo. Fortunatamente non ho visto tutto questo in diretta, ma solo un lenzuolo bianco a terra. Aveva 40 anni. Se corri per strada sai che rischi. Se lo fai è perchè accetti il rischio di non poter tornare a casa. Io stesso quando oso un po' di più, prima di aprire la manetta mi dico: “ok, però poi se succede qualcosa sappi che sei un pirla”, ed infatti non oso mai. E' un po' come quello che si droga: gli piace farlo ok, ma sa che può lasciarci la pelle. Evidentemente non ha nulla da perdere. Con il Sic è stato diverso. Aveva un anno in più di me, correva in una pista, è successo tutto in diretta, in un attimo. Non è stata colpa sua. Aveva tutto da perdere. E' un po' come quello che viene ucciso dal drogato che guidava: non se l'è andata in cerca, di sicuro aveva qualcuno ad aspettarlo e lui voleva dirgli qualcosa, di sicuro amava la vita. Forse già averlo saputo a disastro avvenuto, magari leggendolo in un' asettica ANSA mi avrebbe procurato meno dolore. Invece vedere quel ragazzotto, che io credevo immortale, steso li, senza casco, col papà che scuote la testa, la ragazza che piange, Paolone Beltramo che conferma quello che tutti ormai temono ma non dicono, con la voce soffocata dal dolore, tutti che piangono... Dio, io mi ero svegliato pure solo dopo 5 ore di sonno per vedere la gara in diretta! Ho sofferto come non mai, ho subìto l'agonia dei suoi cari. In un attimo, senza che lui potesse rendersene conto o fare qualcosa. Ha lasciato tutti, all'improvviso, così... Io mi immagino la ragazza che attendeva l'arrivo per dargli il bacio che non gli aveva dato alla partenza, non poterlo più fare. Il papà che non ha fatto in tempo nemmeno a dirgli “ciao Marco”, la mamma che chissà quante gliene avrebbe dette appena tornato a casa... E qui la mia riflessione, una riflessione che spero mi si imprima come un comandamento da seguire ogni giorno, quello che credo Marco sapeva già e che io spero di poter realizzare: non si quanta benzina abbiamo nel nostro serbatoio, quanto tempo ci è concesso, qundi bisogna viverlo intensamente, non rimandare mai a domani, dire ti amo, abbracciare i genitori, portare avanti le passioni, viaggiare, imparare, essere curiosi. Insomma, vivere bene e senza rimpianti. Essere buoni. Solo così non lascerai un vuoto a chi ti ama Piango la morte di Marco perchè forse ho capito quanto siamo delicati, quanto siamo fragili nonostante non vogliamo mai pensarci, quanto siamo piccoli nonostante siamo alti e forti, quanto sia ingiusta la vita e quanto, se un disegno divino esiste, sia per noi incomprensibile. Per questo non posso permettermi, non possiamo permetterci di sprecare il nostro tempo, perchè altro non ce n'è concesso, non possiamo inserire un altro gettone e riprendere dal check-point. In un attimo tutto può finire. Ciao Marco, e se grazie a te imparerò questa lezione, sarà per te la più grande vittoria. Ultima modifica di Huskysta; 26/10/11 a 21:14 |
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