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27/07/12, 15:39 | #1 |
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Registrato dal: Mar 2010
Moto: Honda CB 1100, ex ER 6 N
Sesso:
Messaggi: 28
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La diffusione dell'enduro
La diffusione dell'enduro dilaga inarrestabile. E' ben evidente in particolare d'estate. Forse si fermerà quando quasi tutti l'avranno (non sarà il mio caso per trentatrè ragioni).
A proposito, vi va di leggere questa? Come sempre il semaforo si illumina di giallo al mio arrivo all'incrocio di Belsito. Nel fosco torrido pomeriggio estivo padano questa fermata è stramaledetta, per il sovrappiù di temperatura generato dal motore, per l'arresto del confortante flusso d'aria che mi regalava un po' di frescura. Mentre la signora nella prima automobile occupa il tempo della sosta ritoccando la tinta delle sopracciglia e il signore nella seconda automobile deterge la fronte dal sudore con il dorso della mano, si avvicina il corposo composto rumore di un bicilindrico: a pochi metri da me si ferma, nella direzione opposta, un'imponente motocicletta dal rostro aggressivo, mentre armonioso sussurra al regime di minimo il motore. E' cavalcata da un signore altrettanto imponente, peraltro slanciato nel complesso della figura, impettito in completo grigio scuro assolutamente privo di sgualciture, un vero ufficiale prussiano in divisa da parata. Abduco il braccio sinistro ed estendo indice e medio a formare una V. Non ottengo risposta. La nobile imperturbabile figura definisce un personaggio importante, un professore del Policlinico, un principe del Foro, un executive dell'industria, occupato in impegnative operazioni mentali durante la pausa dalla guida, non distraibile da quanto accade intorno. L'infernale canicola induce, tuttavia, quasi un riflesso subliminale alla coscienza distaccata dalla mera fisicità, il sollevamento della visiera fumée e della mentoniera del casco grigio titanio. Appaiono tratti di un volto qua paonazzo, là terreo, mascherato da occhiali appannati, ricoperto, fin quasi impregnato, di sudore. Al cambio luci del semaforo, nuovamente calata la visiera protettiva di un'esclusiva sfera privata oltre che delle sensibili pupille, la figura torna a ricomporsi in ogni particolare nel primitivo impeccabile aspetto. Lo strano mezzo riprende il viaggio. La densa foschia rende ancora più ovattata la musica soffusa, "in crescendo", del motore dalla prorompenza educata. Anche il bicilindrico della mia ER torna a cantare allegro. Si respira nuovamente. Apprezzo la frescura non meno, senz'altro, del distratto gentiluomo, che non eviterò di salutare in caso di nuovo incontro: non è possibile che sia maleducato un signore così. P. S. Un minimo di ironia in quanto sopra scritto è assolutamente benevolo. Non vi è l'intenzione di scadere in improprie generalizzazioni nè di offendere la sensibilità di alcuno.
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Renato Bossi Ultima modifica di Renato Bossi; 27/07/12 a 16:19 |
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