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#13 | |||||
Visitatore
Messaggi: n/a
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No, questo è mercato, non certo progresso. Progresso è "fare di più con meno", tipo più guadagno con meno lavoro, più resa con meno materiale. Visto che oramai si lavora di più per essere pagati di meno, non c'è progresso OPPURE qualcosa nelle dottrine economiche attuali non torna.... ![]() A riflettere un attimo, le risorse consumate per un pranzo di braciole ed uno a pane&cipolla sono ben diverse - pur essendo i maiali alimentati anche a cereali - quindi, per nutrire i maiali, da qualche parte si stanno consumando risorse senza pagarle a dovere. E forse anche il prezzo del pane è aumentato in modo ingiustificato. Quanto al discorso dei carburanti alternativi per la mobilità futura, la mia risposta è l'elettrico E la riduzione dei pesi. - Elettrico perché ha un altissimo rendimento, si parla del 90-95%, è facile gestirne la potenza erogata e non brucia, quindi non produce direttamente particolato od emissioni inquinanti. - Riduzione dei pesi perché l'energia che si spende per muovere un oggetto è proporzionale alla massa e alla velocità (al quadrato!); visto che non sembriamo disposti ad andare più piano, l'unica alternativa è lavorare sul peso, invertire la tendenza che ha visto una crescita costante del peso delle vetture. Il problema dell'elettrico non è la generazione ma l'accumulo e l'erogazione: al momento non ci sono 'batterie' sufficientemente piccole e leggere in grado di fornire alte potenze istantanee e per lunghi periodi, i classici 103 kW di picco di un motore benzina/diesel delle auto di segmento C. Il problema, in altre parole, è un problema di densità di energia. Benzina e gasolio sono il massimo di cui disponiamo ora (ed il nucleare, adatto però a navi e sottomarini), seguono un poco sotto i carburanti di origine vegetale come biodiesel e (bio)etanolo. Le batterie sono tra le 10 e le 100 volte inferiori quanto a capacità di accumulo, ma qui ci può essere vero progresso. Le ricerche infatti si stanno concentrando sia sul miglioramento della capacità, quindi della densità di energia immagazzinabile (basterebbe arrivare al 30-40% dei valori della benzina per essere competitive), sia sul miglioramento della capacità di scarica e di ricarica. Rimarrebbe poi il problema della produzione dell'energia elettrica, ma è un problema che prevede molte soluzioni, dai combustibili fossili alle rinnovabili, soluzioni che permettono di ottimizzare la produzione dell'energia e ridurre o *confinare* gli scarti inquinanti. Cosa che non è possibile con i motori termici perché l'accumulo di combustibile e degli scarti d'uso sono vincolati all'auto stessa. Chiudo coi fatti e torno IT alla questione originale. Che piaccia o meno i motori turbocompressi sono il domani immediato, così come i motori a fasatura variabile sono realtà già da parecchio tempo. La soluzione del twinair turbo combina il sistema di variazione a fasatura variabile (multiair -piuttosto che VTEC o VVT-) con il frazionamento bicilindrico (twin) e con la sovralimentazione (turbo). E' una soluzione molto performante, adatta alle potenze richieste dal mercato attuale dell'auto specie per vetture di dimensioni cittadine. L'erogazione poi è un altro punto a favore, con molta coppia fin dai bassi regimi e scarso allungo. I consumi poi migliorano rispetto a motori di concezione più vecchia, ma vanno rapportati all'uso che se ne fa. Ci si dovrebbe chiedere: "quanto consumo al chilometro per ciascun chilo?" ed allora si vedrebbe il miglioramento rispetto a 5-10-30 anni fa... Poi, visto che i massimi di coppia e potenza sono erogati a regimi sempre più bassi, è normale che i consumi (apparentemente) aumentino: a 5000 giri con un benzina del genere un motore quale il twinair eroga una potenza di circa 100 CV, analoga a quella di uno sportivissimo aspirato di cilindrata almeno doppia che borbotta sonnacchioso agli stessi giri/minuto. Provate però a spingerlo ai suoi massimi di potenza (e rpm) e fate i confronti nei consumi tra un piccolo turbo (a fasatura variabile per di più) che esprime tutti i suoi 100 CV/litro, ed i consumi di un aspirato lanciato per confronto ad esprimere i suoi 100 CV/litro. Già da trent'anni a questa parte si usa la tecnica della fasatura variabile sugli aspirati, per offrire migliori prestazioni e consumi. Per me è chiaro il motivo per cui si sta investendo in quella direzione sia nelle competizioni che nella produzione di serie. Conviene! ![]() Quindi SI', ne penso un gran bene. Ce lo vedrei su una Caterham o vettura altrettanto leggera ed economica, a sbaragliare qualsiasi altra vettura in strada almeno per quel che riguarda le prestazioni dell'auto in rapporto ai costi d'uso. ![]() ---------- Post added at 01:23 ---------- Previous post was at 00:50 ---------- Quote:
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![]() 2- Le colture non servono solo all'alimentazione umana, ma anche a quella delle bestie da macello: per 1 kg di carne ne servono decine e decine di cereali per il bestiame, quindi il consumo (ed il prezzo) di cereali non destinati all'alimentazione umana aumenta anche mangiando più carne e meno polenta. ![]() Quote:
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