Motomontagna – 5 settembre 2007

Così come la luna piena risveglia instinti mannari nell’uomo lupo,
così come un bel ragazzo risveglia istinti omosessuali al mezz’uomo,
allo stesso modo la montagna e il sole risvegliano gli istinti motociclistici di un Dolomitico.

Mi alzo presto guardo fuori dalla finestra e telefono in uffico, “capo, oggi sono in ferie”.

Partenza ore 8:00 arrivo ore 18:00, 30 minuti di sosta per mangiare, tutto il resto è passione.

Autostrada fino a Vittorio Veneto tenendo i 1*0 di media (autocensura anti-walgorning ), subito verso Valdobbiadene alla sbavante ricerca della prima “strada mitica”(*) lungo il passo di S.Boldo. Ahimè il passo è chiuso, bestemmietta, giro la moto e torno indietro.
Da Valdobbiadene su per Feltre poi Arsiè, Castello Tesino, Strigno.
Giunto a Telve mi ritrovo nella *****. Dico davvero, era appena passato un gregge di pecore che avevano FODERATO di ***** il manto stradale. Alla preoccupazione di non scivolare si è aggiunta la disperazione di aver sparato ***** sotto il codone della moto. Chi mi conosce sa quanto io sia maniaco della pulizia della moto, ritrovarmi con il codone e i parafanghi imbrattati di ***** mi è sembrato un esilarante scherno del destino.
Mi dirigo verso il passo Manghen chiamato anche passo ER, quest’estate l’avevo trovato chiuso e mi aveva lasciato la curiosità.
Il top del top del top. The best passo of the year.
A metà salita quando il Carretto stava gridando a squarciagola “guarda che fondooo!” e le Dunlop di serie mi sussurravano “ti ho detto che quel centimetro non lo togli senza cadere!” mi ritrovo una donna in mezzo alla strada che agita le braccia e un bastone.
Mi fermo, la affianco, e lei mi dice in misto tedesco “ci sono le mucche!”.
Girata la curva c’è una mandria di vacche che sta scendendo lungo la strada scortate da due pastori, la donna e un ragazzo. Se la donna non mi fermava, al 100% mi mantecavo contro una vacca.
Passata la mandria indovinate un po’ com’è la strada?
E giù *****.
Arrivo in cima che sta nevicando (nevischio) e scendo dalla moto che sono duro, ma duro forte. Non perchè sono eccitato ma perché a detta dell’oste della malga c’erano 3 gradi !!
E adesso la ******.
Mi scaldo esco dalla malga e comincio a scendere il passo. Scendendo penso “cavolo è bellissimo anche da questo lato”, dopo diversi km ritrovo la mandria di mucche con gli stessi pastori. In quel momento mi rendo conto che poco prima di entrare nella malga in cima al passo avevo girato la moto per un discorso di pendenze. Quando sono uscito ho inforcato la moto e sono partito per la stessa strada dell’andata !

Sconfortato allo 0% ho continuato la discesa ma la curiosità di vedere l’altro versante del passo era grande così ho fatto il giro per prenderlo dall’altra parte, ma quante ne so!

Avrei altre mille cose da raccontare ma il topic è incredibilmente già troppo lungo.
Il Carretto si è comportato in maniera eccelsa per tutta la scampagnata. In 10 ore il motore è rimasto spento solo mezz’ora e per diverse ore la lancetta rossa non ha mai visto la metà sinistra del quadrante ciò nonostante andava come un orologio.

Ahimè nessuna foto perché le batterie della fotocamera mi hanno tradito da subito.
Torno a casa metto la moto in garage e guardo un po’ di dati sul cruscotto.
Ho fatto 500 km e sono le 18:00, giusto in tempo per farmi una doccia e mangiare.
Dopo cena ho da fare, peccato, avrei fatto un giro in moto.


(*)Le “strade mitiche” sono dei tragitti segnati sulla guida stradale di due ruote secondo cui queste strade sono state segnalate dai motociclisti come “mitiche”.
Strade “mitiche” per “Dolomitici”, aggiungo io.