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Vecchio 11/01/08, 14:30   #27
algor65
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Ho scritto al Dipartimento Trasporti Terrestri con copia al Ministro dei Trasporti Bianchi una nuova lettera, sperando che possa servire a qualcosa:

_______________________________

Egregi Signori,
sono un cittadino residente a Modena e come tutti quanti noi circolo
sulle strade di ogni giorno sia per lavoro che per motivi privati. Non
credo di essere un autista e motociclista dalle capacità superiori
alla media, né per la mia correttezza posso essere preso ad esempio
(attualmente ho 16 punti patente), ma spero con questa lettera di
porVi all'attenzione la mia recente esperienza fatta durante un
recente soggiorno estivo in Austria.

Premesso che ho apprezzato molto le ultime misure prese dal Governo e
rivolte all'aumento della sicurezza stradale (mi riferisco sia alla
campagna pubblicitaria con le voci dei politici che all'inasprimento
delle pene per la guida in stato di ebbrezza), credo che come Paese
Italia ci stiamo lentamente avvicinando a standard davvero europei.
All'estero si inizia a percepire che anche in Italia esiste un minimo
di severità da parte delle FF.OO. quando anni addietro eravamo lo
zimbello dell'Europa. Tuttavia restano molti problemi da risolvere che
saprete bene quali sono.

Vorrei farVi notare che il sacrosanto inasprimento dei controlli
rivolti a stroncare lo "zoccolo duro" di quel buon 20-30% di italiani
che ancora non ha capito che si stanno facendo le cose sul serio deve
passare a mio giudizio su un rapporto paritetico tra cittadini e
tutori dell'ordine stradale. Saprete meglio di me che gli agguati
fatti dalle amministrazioni locali con gli autovelox non sono una
buona base di partenza per stabilire un rapporto maturo tra
controllori e controllati.

Ma torno all'argomento principale della mia lettera e cioè la gestione
delle FF.OO. dei controlli sulle strade in Austria. E porto alcuni
esempi chiari e concisi:

A) I limiti di velocità in Austria vengono generalmente rispettati da
tutti, perché i controlli sulle strade ci sono, sono presenti e sono
assidui. La stazione di polizia locale ha come punto primo la gestione
dell'ordine stradale anche nei piccoli paesi, non come in Italia dove
le pattuglie latitano.
Un metodo usato spesso dalle FF.OO. è quello di parcheggiare le auto
della Polizia a bordo strada, perfino vuote, ma posso assicurarVi
che questo sistema ha un forte potere deterrente e di prevenzione, che
è quello che vogliamo raggiungere anche in Italia.

B) I limiti di velocità in Austria sono plausibili. Nelle zone
industriali con strade larghe e fondo stradale in ottime condizioni i
limiti sono di 80 km/h e non di 50 km/h come in Italia, dove basta la
confluenza di una stradina di campagna per far sì che vengano imposti
limiti di velocità assurdi per chi lavora e chi si sposta per svago.
In Italia abbiamo tangenziali con spartitraffico "jersey" e corsia di
emergenza con limiti assurdi di 70 km/h (è il caso di Modena da dove
scrivo), messi semplicemente perché l'ente gestore non ha soldi per
riasfaltare il manto stradale e non è possibile dare un'omologazione
ragionevole come minimo a 90 km/h. Nei piccoli paesi sulle strade
statali a grande scorrimento in Austria c'è un limite di 70 km/h,
perché non si può bloccare il traffico nazionale per proteggere poche
decine di individui. E il limite di velocità sulle strade statali, in
assenza di indicazioni di ulteriore limitazione, è di 100 km/h e non
di 90 km/h come in Italia.

C) I limiti di velocità in Austria sono coerenti. I cartelli di
limitazione della velocità sono continui e seguono l'automobilista
lungo tutto il tragitto. Così se in un tratto su strada statale vige
un limite di 50 km/h a causa di un incrocio pericoloso, poi
gradatamente il limite passa prima a 80 km/h e poi torna al limite
massimo di 100 km/h. Lungo il tragitto i cartelli sono leggibili e si
trovano sia i cartelli del limite entrante (cartello bordato di rosso)
che il cartello del limite uscente (cartello bianco barrato di nero).
In Italia spesso si trovano cartelli di limitazione della velocità e
poi ci si scorda di togliere la limitazione e di tornare ai 90 km/h,
per cui un cittadino onesto dovrebbe viaggiare per decine di
chilometri a 50 km/h, se ipoteticamente si mettesse a rispettare i
limiti pedissequamente.

D) In Austria la segnaletica orizzontale è perfetta o quasi. Cosa che
non si può certo dire della segnaletica orizzontale presente nel
nostro paese.

E qui mi fermo, per non tediare oltre. Ma l'aspetto dei cartelli dei
limiti di velocità (ove inizia il limite ci sono due cartelli, quello
della fine del limite uscente e quello di inizio del limite entrante)
e dei limiti assurdi presenti sulle strade italiane dovrebbe divenire
un punto centrale della Vostra politica. Così come lo è una seria
riprogettazione della segnaletica orizzontale. Mi creda, io sono
sicuro che trovereste tutti d'accordo per maggiori controlli se
riuscissimo a salvare davvero le vite di persone morte innocentemente
e, permettetemi di dire, anche stupidamente.

Infine permettetemi di esprimere il mio personale sdegno per quella
normativa che permette di non dichiarare chi era alla guida del
veicolo che ha compiuto un'infrazione solo pagando 250 euro di
sanzione amministrativa. E' uno scandaloso regalo alle organizzazioni
dei trasportatori che somiglia molto a un bel gioco a quiz degli anni
Cinquanta: "Lascia o raddoppia". Finisce che le Porsche e le Maserati
aziendali sfrecciano a 180 all'ora (magari nella nebbia, come accade e
non di rado dalle mie parti in autostrada) e se ne infischiano degli
autovelox e la povera gente paga sempre per gli altri in termini di
sanzioni e di punti patente. Non si può esigere il rispetto delle
regole da parte di tutti se si vedono camion e autobus sfrecciare
sull'A1 a 140 all'ora. Tanto poi pagano tutti 250 euro e non
comunicano chi era alla guida del veicolo.

Ogni giorno le strade italiane sono dei campi di battaglia con dei
bollettini degni di una campagna in Medio Oriente.
Basterebbero due o tre circolari Vostre e dei Vs. collaboratori agli
enti preposti (in primis all'ANAS e alle Province per la segnaletica
orizzontale e verticale), affinché le cose cambiassero. Mi meraviglio
come nessuno in quarant'anni in Italia sia riuscito a fare una
politica seria sul versante della segnaletica orizzontale e verticale.
Non basta porre dei divieti, né esigere che essi vengano rispettati.
Ci vogliono entrambe le cose unite alla costruzione di un rapporto
maturo col cittadino che circola sulle strade e non si comporta come
un pazzo.

Mi piacerebbe poterVi scrivere di nuovo tra tre anni a fine
legislatura e di poter commentare i passi compiuti nella direzione
giusta. Per cambiare la segnaletica verticale e orizzontale in Italia
e adeguarla agli standard dei moderni autoveicoli forse ci vorranno 10
anni, ma se non si inizia adesso rischiamo di perdere ancora altri
tram.

Ringrazio per l'attenzione
Lettera firmata
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