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Vecchio 12/02/08, 23:15   #1
Dagasse
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predefinito Passi alpini sull'Appennino? Si...o quasi!

Altro giro altra corsa o per meglio dire..altro giretto altra fetta di mondo da assaporare bradiposamente
Essendo sempre alla ricerca di qualcosa di particolare che mi faccia smuovere le gomme in un eterno subbuglio celebrale, mi vengono in mente i passi del nord, infiniti e maestosi, misteriosi e per i quali nutrire un certo timore.
Oltre al "mito" del valicarli mi viene in mente anche la necessità di non farlo. Come? Semplice, percorrendo gallerie che di fatto sono una reale alternativa al passo stesso. Per es. il Gran S.Bernardo, il Galibier e tanti altri.
Ma cosa c'entrano le gallerie alpine con il giro mignon di oggi? C'entrano eccome.
Le alpi sono lontane e io qui, a ridosso dell'appennino. Come faccio in un pomeriggio a "pensare in grande"?
Esiste un valico appenninico che, in piccolo, ricalchi la "strategia" alpina?
Si. E' il passo della Collina (934 m.s.l.m.), che si trova sulla Porrettana, la s.s. 64 che collega Pistoia con Bologna passando appunto per Porretta, nota stazione turistica termale dell'appennino. La strada in questione è purtroppo nota anche per i numerosi incidenti che vedono coinvolte moto a go go nei we. Ma questa è un'altra storia
Dicevo del passo, vero e proprio valico appennino che è andato in pensione grazie alla costruzione della galleria che gli passa proprio sotto (a circa 700 m.s.l.m) e che unisce le località Signorino con Spedaletto senza passare appunto dal vecchio passo.

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Metto la prima e via. Barberino e poi su verso Montepiano percorrendo una delle strade che mi regalano sempre tanto, lavori per il raddoppio di valico a parte
Già arrivando al valico della Crocetta si trovano spunti per riflettere e per tornare in visita al Parco Memoriale Linea Gotica (info sul sito della Per poter vedere il link devi essere Registrato).
Poco dopo passato il cartello la strada si immerge nell'oscurità di una bellissima abetaia. Il sole fatica a districarsi tra le fronde e l'improvvisa "immersione" è decisamente suggestiva.

Immersione nell'abetaia


Fa caldo!!!


Arrivo a Montepiano e calo a sinistra per Vernio. La strada è di una goduria immensa. Curve e controcurve ben disegnate e ben asfaltate si meriterebbero un passo più allegro, ma tra tratti infidamente umidi e la vista dell'immenso balzo verso la vallata sottostante mi fanno accontentare di poche pieghette allegre. A Vernio prendo a destra e dopo circa un kilometro....magia



Alla vista di un cartello così la curiosità va a mille, non c'è niente da fare
E pensare che non è la prima volta che passo da lì, però....che ci volete fare? Godo!
La Lina sonnecchia e mi guardo bene dal svegliarla, mantenendo velocità al limite della decenza.
Magari sono suggestionato dal magico cartello, però i dintorni sono belli per quanto "nascosti"! Arrivo a Cantagallo e proseguo.
Se fino a lì la strada era stretta, da lì in poi la corsia è unica, in perfetto stile Gavia
Sul Gavia però almeno l'asfalto è decisamente meglio. La velocità scende e aumenta la necessità d'equilibrio. Tocco anche i 15/20 orari. Da strapparsi le braccia
Tra buche e voragini, badilate di brecciolino e asfalto "lunare" arrivo sul punto più alto della strada, il passo.....booooooh!



Impegnato a scansare buche e pericoli vari faccio mente locale solo una volta spenta la moto che una volta lasciato Cantagallo non ho trovato più nessuno. Strane sensazioni!
Fa freddo e una sosta "idrica" ci sta proprio bene.
Riscendo verso fondovalle. La strada è ancora peggiore, in alcuni punti al limite dello sterrato. Mica me la ricordavo così rovinata. A fine giornata la schiena ringrazierà adeguatamente. Su questo versante, oltre alla strada bombardata, ci si mette pure il ghiaccio presente a lastroni. Finalmente in fondo al "crossodromo" mi inserisco sulla strada che dal lago di Suviana porta a Pistoia. E' una bella scoperta, essendo asfaltata di fresco, una deliziosa stradella stretta immersa nel bosco con tanto di piazzole per lo scambio tra autoveicoli, allietata da un lato dallo scorrere del Limentra inferiore e le sue acque verdissime.



Mi dirigo verso Pistoia. La zona è bellissima, verdissima e l'acqua la fa da padrona con i numerosi torrenti presenti.
Sto toccando la Riserva dell'Acquerino (per Per poter vedere il link devi essere Registrato) e l'ambiente circostante pare festeggiare il mio passaggio. Ha un gusto particolare trovare queste oasi di "bello" a pochi passi da casa. Mi da un senso di benessere anche solo sapere d'averle a portata di mano.



Ad Acquerino prendo per Collina e la strada torna a farsi brutta, non tanto per i dintorni essendo immerso in una splendida foresta, ma per il fondo molto dissestato.
Arrivo a immettermi sulla vecchia strada per il passo della Collina, ma decido che non è ancora tempo per la "storia" e scendo giù al Signorino dove si trova un bar frequentatissimo dai motociclisti tosco/romagnoli.
Mentre mi prendo un buon caffè il barista narra di incidenti accaduti nel we con conseguenze non proprio simpatiche.
Esco domandandomi il senso di questi incidenti, l'assurda perdità di ragione ai primi raggi di sole, quando l'asfalto è ancora troppo freddo per "tenere" la veemenza di un pilota ancora arrugginito dall'inverno.
Riparto nuovamente sornione e riprendo la strada vecchia che si prende proprio nei pressi del piazzale antistante il bar.
Arrivo a Collina, località che da nome al valico. Scatto qualche foto pensando a quante persone sono passate da lassù e le vecchie costruzioni in pietra mi danno una vaga idea di cosa significava viaggiare secoli fa.
Si narra che da questo valico sia transitato anche Annibale durante la Seconda guerra punica, insieme ai suoi famigerati elefanti, prima della battaglia del lago Trasimeno.
Di certo c'è passata la guerra e pure qui i "ricordi" sono visitabili a piedi (per Per poter vedere il link devi essere Registrato). Peccato per la foschia perchè il panorama sarebbe degno di qualche scatto.

Passo della Collina




Di nuovo in moto. La giornata ha iniziato a spengersi e mi sbrigo ad arrivare al lago di Suviana, non prima di essermi goduto l'andamento altalenante della strada che scende verso Porretta, magicamente toccata su un fianco dal torrente Limentra di Sambuca, alimentato da continue e suggestive cascatelle.



Il lago di Suviana è deserto. Il chiasso dei gitanti estivi e del via vai di bikers è solo un lontano ricordo. Ad aumentare il malinconico senso invernale ci pensa anche la chiusura del chiosco, abituale sosta di....tutti coloro che passano da lì.
Il lago non si congeda però con un saluto malinconico. La luce del tramonto fa tornare su lo spirito



Un bellissimo corto e intimo giro.
Un consiglio prima di partire? Aver voglia di basse velocità e di...ammorbidire le sospensioni
Le foto a grandezza naturale le trovi Per poter vedere il link devi essere Registrato
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