Sasomitiko 2008

[saso]

Vorrei rendervi partecipi di un giro fantastico che avevo in mente da un po' di tempo, e che ho realizzato in solitaria lo scorso week-end.

L'avventura inizia Giovedì 5 Luglio, alle ore 3:45 del mattino, quando suona la tanto attesa sveglia di inizio giornata. Fuori è ancora buio, ma io sono fresco come una rosa e prontissimo a partire!

Accendo la moto verso le 4:20, e alle ore 5:00 in punto sono al punto di ritrovo, al casello di Fiano Romano. Pian piano arrivano tutti, un gruppo di centauri che ho conosciuto su un altro lido, e che intendono partecipare al famoso "Stelvio International" che si sta svolgendo in questi giorni. Per me è solo un'opportunità di fare il lungo viaggio in compagnia.

E allora.... si parte. Durante il percorso scopro che i nuovi amici sono anche "quasi" colleghi di lavoro. Sto più tranquillo... Colgo però l'occasione per salutarli: Mimmo e Diana, Massimo e Virginia, Fabrizio e Mirko!

Usciamo a Trento e, dopo aver condiviso anche il pranzo (pizza buonissima!!!), ci salutiamo e inizio la mia avventura in solitaria. Mi dirigo verso il primo campeggio che mi ospiterà, intanto vengo contattato telefonicamente da un amico che si è appena trasferito lì, il quale molto gentilmente mi invita a cena! Così, dopo aver sistemato la tenda... ah dimenticavo, il campeggio è "favoloso", immerso nella natura, in un silenzio incantato, un mondo di pace e tranquillità... lo definirei "surreale".
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Ma torniamo a noi, passo la serata a cena dal mio amico, del quale faccio la conoscenza della famiglia. Mi regalano una serata fantastica, incantandomi con la nuova vita che hanno iniziato andando a vivere in quell'oasi di felicità che è il Trentino.
Dopo aver ringraziato e salutato, mi diparto per andare a riposare nella mia tenduccia.
Consiglio a tutti di vivere l'esperienza del campeggio in moto, perché è un'esperienza favolosa, riporta al vero spirito del centauro.

L'indomani vengo dolcemente svegliato dal cinguettìo degli uccelini, e dopo un po' di difficoltà nel piegere la tenda e il sacco a pelo, faccio colazione e riparto. Di lì a poco iniziano le vere montagne, dipinte di bianco in alto, le quali vette raschiano il cielo, facendone uscire quei bianchi veli di vapore chiamate nuvole!

Ma gli obbiettivi davanti a me sono ben chiari: toccare alcuni dei principali passi alpini di tutto l'arco.

Così, arrivo presto al Passo del Tonale, non molto particolare ma sicuramente d'effetto, visto che è anche il primo che incontro. Poi, dopo una brevissima visita a Ponte di Legno, devio (su consiglio di un amico) per il magico paesino di "Case di Viso", che consiglio a tutti di visitare. Alcune foto:
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Uscito dal paese, mi rifugio in un angolino nascosto per indossare la calzamaglia, in vista del temuto Passo Gavia, forte di un'altezza di 2652 metri.
Passando per la famosa "strettissima" strada del Passo Gavia, raggiungo la massima altitudine, dove trovo un simpatico signore Tos_ano che mi scatta la classica foto ricordo.
Decido di farmi un paninozzo con la coppa! Tiè! "Alla faccia de chi me vo' male".
Poi guardo l'orologio e... caspiterina, è tardi. Allora di corsa le ultime foto e rimonto in sella.
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Durante la discesa, faccio due rapidi calcoli, che mi constrigono a saltare il più famoso dei passi... sì quello lì... il Passo dello Stelvio!

Ma pazienza, una buona scusa per ritornarci un giorno!

Attraversando il Passo del Foscagno approdo a Livigno, e dopo aver rosicato un po' guardando il prezzo della benzina .... 1.068 €, letteralmente "volo" per il Passo del Bernina. Questo l'ho attraversato qualche anno fa con il famoso trenino rosso, e poi era d'inverno, ma d'estate è tutta un'altra cosa. Mi fermo all'altrettanto famoso "Ospizio Bernina" per le cartoline di turno, una capatina al bagno.... cosa? 1.50 € per andare ala bagno? Opto per il bagno in natura un po' più avanti, dove non mi vede nessuno! Infine, dopo aver attraversato Sankt Moritz con relativa sosta al lago, tocco come ultimo passo della giornata, il Maloja, il quale somiglia più ad un paese che ad un passo, ma la stradina per scendere almeno è divertente!
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Così arrivo nei pressi di Madesimo, dove mi aspetta (un po' più giù) a Novate Mezzola il camping prenotato, il quale si rivela decisamente diverso dal precedente (questo è sul lago), ma nella sua particolarità molto bello. Accanto a me una coppia di tedeschi e un olandese con la sua Motoguzzi California 1100, con un tendone da circo più che una tenda! La serata è da altri tempi. L'oscurità della sera che avanza, obliando sempre di più le montagne riflesse nel lago... un paesaggio idilliaco!
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Il giorno seguente mi aspetta il mio secondo itinerario. E allora via sul mio cavallo! Si inizia con lo Spluga, con la suggestiva visuale del lago che si rivela d'improvviso appena superata la diga. Anche qui, le solite foto di rito e poi via, attraversando la frontiera, verso Splugen, uno splendido paesino tipicamente sFizzero! Qui incontro una coppia italina con una 1200 GS, la quale condivide con me la difficoltà del rifornimento in Svizzera. Ma il San Bernardino mi attende, e allora via, seguendo il vento verso il prossimo passo.
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Giungo al bellissimo ma inatteso paesaggio del Passo del San Bernardino, con il classico lago, dove ..... mah..... cosa vedo? La gente fa il bagno? Io sono totalmente bardato in stile invernale! Boh.. i misteri della vita!
Qui mi rilasso ai tavolini del rifugio, ordino un'acqua minerale (più che minerale sembra gas liquido), un panino col salame e una torta della nonna, il tutto a sole... 17 ? Guardo esterefatto il cameriere, e lui contraccambia il mio sguardo... stiamo per qualche secondo a guardarci esterefatti! Poi tiro fuori 10 euro e lui mi fa:" Ah, ma in euro?" E corre via a prendere la calcolatrice. Al che capisco che intendeva il prezzo in Franchi sfizzeri. Tiro una decina di sospiri di sollievo!

Si riparte per il San Gottardo, dal quale però mi separa un bel pezzo di autostrada, tutta a .... ma è gratisse! Menomale!
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La salita per il San Gottardo è divertente, si passa sotto a molte gallerie, tutte gelide! Temo per la formazione del ghiaccio nelle "grotti", ma le mie gomme sono talmente "calde" che mi fanno l'occhiolino!

Giunto in cima, do una pulitina al casco e agli specchietti. Non sto molto su questo passo, sto fremendo dalla voglia di visitare il vero motivo di questo viaggio: il Furkapass. Non so perché ma quando l'ho visto nell'album del "giro sfizzero" fatto dal Duka, da Flo, dalla Tata e dalla Chicca, me ne sono innamorato. E allora volo verso il Furka.
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Qui faccio la conoscenza più strana del viaggio: un centauro mi fa cenno di farci la foto a vicenda sotto il cartello del passo, ed io acconsento volentieri. Dopodichè guarda la mia targa e mi fa:" Minch.. ma sei italiano?" No sono Romano, avrei voluto rispondere, ma dico solamente di sì. Ma la ciliegina arriva quando alla mia domanda:" Da dove stai venendo?", questo risponde :" Minch.. vengo dall'Inghilterra!" ............... èèèèèèèèèèèè???????
Iniziamo a parlare e mi spiega che ha vissuto in Inghilterra per tre anni e ora si è stufato e vuole tornare a casa a Varese.
Dopo qualche minuto mi accorgo che mi sta raccontando la sua vita, quindi decido di staccarmi e continuare il mio viaggetto. Ci facciamo una foto insieme e riparto.
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Arrivo (un po' stanco) al Grimsell, poco distante. Molto fascinoso, soprattutto per i suoi due laghetti di differente colore. Ma un vento gelido proveniente dalla Svizzera interna, sferza l'aria, le nuvole sembrano ingigantirsi, così, impaurito dal tempo, decido di scendere a valle, verso l'Italia (anche perché sta Svizzera m'ha un po' stufato). Così faccio.

Durante il percorso passo una serie quasi interminabile di paesini svizzeri, bellissimi, incantevoli, superlativi, ma.... tutti uguali!

Giungo così all'ultimo passo: il Sempione. Lo faccio un po' di fretta, come il giorno precedente, l'ultimo passo è sempre il più veloce, causa: stanchezza.
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Rientro allora in Italia, e dopo aver passato Domodossola, entro nella Val Vigezzo. Qui trovo un Hotel quasi carino, in realtà è il primo che ho trovato, anche perché sono le 19:30 e sono affamato e stanco. Prendo una camera, visto che il tempo non è affatto buono.

Una lauta cena, una doccia e crollo nel lettone matrimoniale. La mattina seguente mi alzo di buon'ora, prima dei proprietari che ancora devono aprire. A farmi compagnia, un gruppo di centauri tedeschi, anche loro vogliono partire presto.

Sono pronto per tornare a casa!

Faccio in fretta colazione e riparto, convinto di riuscire a lasciarmi la perturbazione alle spalle, la quale già accorda gli strumenti con tuoni e fulmini in lontananza. Volo con le ali spiegate verso l'autostrada, ma ahimé, non posso evitare la pioggia che mi becca in pieno poco prima della galleria del Mottarone. Mi fermo allora dentro al tunnel, ma dopo poco decido di continuare sotto l'acqua, tanto prima io poi uscirà il sole (penso). Mai errore fu più grande, appena riesco fuori, l'acquazzone è più violento che mai, sento l'acqua entrare negli stivaletti, ma cosa più paurosa.... (suspance)........ un fulmine cade dall'altra parte della strada, colpendo un albero. mi prende una paura mai sentita. Prego lassù che qualcuno mi regali un'altra galleria sotto la quale rifugiarmi. Fortunatamente ne trovo una, mi fermo in una piazzola e lì mi cambio i calzini e mi asciugo i piedi. Poi fortunatamente smette di piovere, ed esco dalla galleria. Ma...... me la sono vista davvero brutta!

Il viaggio di ritorno passa con un po' di noia e di malinconia per aver lasciato le mie montagne, ma mi prometto che ci ritornerò.... magari stavolta.... per sempre!

Kilometri effettuati: 2130

Qui termina (finalmente... non ce la facevo più a scrivere) il mio viaggio in solitaria sulle Alpi!
E' stata un'esperienza unica nella mia vita, mi ha regalato sensazioni ed emozioni mai provate. Sento di essere tornato leggermente diverso da questo viaggio (mi piacciono ancora le donne èh! ).

Vorrei ringraziare tutti quanti mi hanno sostenuto in questa idea, spronandomi ad andare anche quando molti mi accusavano di essere un po' scemo nel voler affrontare un viaggio così "pericoloso" (dicevano taluni).

Desidero ringraziare ancora il "Cana", Alessio, il quale mi ha prestato le borse da viaggio laterali, evitandomi di portarmi dietro quel fagotto che mi sbilanciava troppo!

Spero che questo report non vi abbia annoiato!
"...se lo ha fatto, spero non ne vogliate per chi ha avuto cura di raccontarvelo..."

Qui l'album: Per poter vedere il link devi essere Registrato

Ciao a tutti!

Saso.