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12/09/08, 20:28 | #1 |
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Un giro DoloMitico: La Marmolada e le Pale di S.Martino.
Bene, sono contento di tornare a scrivere qualcosa di bello su questo forum, lo so che forse sono nel posto sbagliato, visto che ho tradito l'Errina, ma mi pregio di aver conosciuto tanti buoni amici in questo posto e non credo che sia importante su quale mezzo viaggiamo... no?
Alcuni di voi sanno perché latito alla grande, purtroppo il tempo libero non so più cosa sia. Quindi sono ancora più felice di aver potuto fare un bel giretto da raccontare. Domenica passata mi sono reso conto che il giorno dopo non avevo alcun impegno, alcun appuntamento, alcuna rottura... dopo un consiglio di famiglia nel quale si è stabilito che ne' Iris ne' i bambini avevano bisogno di me, ho preso la decisione mitica: mi faccio un megagiro, approfittando anche del previsto bel tempo. Così ho deciso un itinerario che mi avrebbe portato ovviamente sulle Dolomiti visto che le amo alla follia, più precisamente Marmolada e Pale di S.Martino. Ho inviato la bellezza di 13 sms... diavolo se c'era qualcuno libero! Così ho deciso di andare comunque da solo, perché non so quando sarebbe stato possibile rifarlo. Partito da casa (poco dopo Trieste) lunedì 8 alle 9:00. Mi sono sciroppato tutta l'autostrada disponibile fino a Sacile, da lì mi sono diretto verso VittorioVeneto, bella cittadina, peccato per il traffico caotico e incasinatissimo che mi ha fatto perdere molto tempo. Di qui si prende un tratto di autostrada abbastanza inquietante... si snoda tra i monti con viadotti che si rincorrono, si sdoppiano, si riuniscono, altissimi sulle loro esili (sembrano esili...) e lunghissime colonne; poi gallerie su gallerie e un bel po' di freddo... Finalmente finisce l'autostrada e una bellissima, ma male frequentata, statale mi porta fino ad Agordo, la partenza del mio percorso ad anello nel regno fatato delle Dolomiti venete-trentine. Perché la statale è male frequentata? Perché da quelle parti gli automobilisti sembrano tutti impegnati in un perenne rally e mantengono velocità piuttosto pericolose... a me sono sembrati un po' matti, anche perché non solo quelli con macchine affidabili corrono, anche uno con una Brava vecchia come il cucco, incidentata e scassata si è quasi cappottato per superarmi in curva... mha'... Si comincia a salire verso Alleghe, bella cittadina, si cominciano a vedere i tetti a punta, ci avviciniamo al Trentino... Il percorso si snoda facile e con strade lisce tra foreste di conifere e picchi maestosi che ti sovrastano con la loro incredibile bellezza. Raggiunto il passo Fedaia, 2054m, la fame si fa sentire. Il Rifugio Fedaia è carino e non è saturo di turisti. Ordino un bel piatto di polenta, salsiccia e funghi. Buono! Bravi! Ma il clou del pasto è la crostata di Ribes con le mandorle nell'impasto... la sogno di notte! Esco a fare qualche foto e un simpatico motociclista (credo) spagnolo, mi chiede se ci scambiamo il favore di fotografarci. Molto simpatico il tipo... più avanti mi renderò conto che facciamo la stessa strada e mi pentirò di non avergli proposto di viaggiare insieme... vabbé... Subito dopo il Passo Fedaia c'è una cima con neve e ghiaccio che si scioglie al sole rimandando riflessi meravigliosi, roccia e ghiaccio come oro, argento e cristallo sotto il sole, la pietra "pallida" di cui sono composte le dolomiti ne aumenta l'effetto empatico... la loro bellezza ti pervade portando via (almeno momentaneamente) le ansie quotidiane, la loro maestosità riporta l'uomo alla dimensione che gli compete: viandante stupefatto e grato al Creatore per la bellezza che attraversa... Ho dovuto fermarmi continuamente a fare foto, anche se, purtroppo, le 90 foto che ho fatto non rendono l'idea all'osservatore che non è stato in questi luoghi... belle sì... ma i posti sono fatati, meravigliosi non belli. Ai piedi delle Pale di S. Martino ti scoppia il cuore per l'emozione... la foto è solo bella... Proseguo fra laghetti, paesini, boschi, pascoli... il paesaggio cambia continuamente, fai una curva e un picco maestoso ti costringe ad alzare la testa, fino al cielo e alla nuvola dispettosa che nasconde la cima; altra curva e le mucchette ti salutano alzando la testa dalla loro buona e pulita erba per guardarti un attimo... comprensive, non si arrabbiano per il rumore che fai e tornano alla loro merenda; altra curva e il profumo delle conifere supera il naso e i polmoni, giunge al cuore e ti porta in una ombrosa esperienza di curve e pace sfilando tanti verdi e possenti amici che abitano e riempiono di bellezza il luogo; poi i paesini minuscoli e pittoreschi, amo immaginare che la loro bellezza rifletta l'animo di chi li abita, felice nel mondo fatato dei monti pallidi. A proposito di paesi... giungo a Moena... non a caso la "Fata delle Dolomiti"... Non ci ero mai stato, sembra Gran Burrone, mi aspettavo di vedere Re Elrond e Dama Galadriel spuntare da qualcuna di quelle case incredibili, impreziosite da guglie, dipinti, legno intagliato, pizzi ricamati e fiori... incredibile... Dopo Moena, superato il Passo S.Pellegrino (merenda: torta alla ricotta e caffé... slurp!) dirigo verso il Passo di Valles, da qui la strada diventa goduriosa, curve e tornanti continui e divertenti, prima di arrivare al Passo Rolle il pensiero è corso al Rappy che mi ha chiesto qualche curva anche per lui... guarda la cartina subito prima del Rolle, sono tutti tuoi! E non solo tuoi, perché in quel momento il pensiero mi ha portato a Pietro e credo di averlo chiamato, era lì con me, sul sellino posteriore che si godeva le curve e gli scorci attraverso i pini che lasciavano vedere i candidi giganti di roccia al di sopra dei quali lui adesso può volare... Scusate, l'ho provato davvero e ho voluto scriverlo. Dopo il mitico Rolle sembra di stare a Gardaland, curve e tornanti si inseguono in una progressione ritmica e la moto danza! Non stai dritto più di un minuto, qui non pieghi, qui ti lasci andare a un ballo seducente e potente, che ti culla e ti trascina via allo stesso tempo, fino al Passo Cereda, intorno alle Pale di S.Martino che sparate verso il cielo sembrano dire: "Certo che sei piccolo... ma non importa, se il tuo cuore è grande puoi guardarci e comprendere la bellezza del creato..." Dopo la Forcella Aurine, dove un grande edificio diroccato mi ha messo un po' di tristezza, una strada un po' più stretta ma bellissima e curvosa tra prati e conifere mi ha riportato a Agordo. Il rientro è stato penoso, ma avevo ancora tutta quella bellezza negli occhi e mi accompagna tuttora. Peccato che vicinissimo a casa un idiota in scooterino 50 con giacchetta classica da ragioniere sfigato ha deciso di dimostrarmi di essere più bravo di me (che dormivo sulla moto alle 21:30...) e in una doppia curva a momenti mi butta giù per fare le curve con improbabili e dondolanti pieghe... si è quasi ucciso per superarmi, se mi avesse toccato adesso vi scriverei dalle patrie galere per averlo accoppato. Lasciamo perdere... Quindi una esperienza stupenda, 571Km in tutto, 12 ore e mezza di moto, 5 Passi e una Forcella, altitudine massima 2054m. Punte di godimento raggiunte: altissime! Scusate per la lunghezza ma volevo fermare qualcuno dei momenti stupendi che ho vissuto. Per poter vedere il link devi essere Registrato trovate un po' di foto. Io vorrei proporre di rifare questo stesso giro domenica 28 settembre (unica libera in 2 mesi...), sperando in un meteo favorevole. Aprirò Per poter vedere il link devi essere Registrato. Da solo non ci torno adesso, ma con un po' di DoloMitici mi piacerebbe proprio! Alla prossima! Ultima modifica di Bobjakk; 13/09/08 a 11:55 |
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