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Re: Il ritorno al nucleare. IN ITALIA
My two cents... (riflessioni non necessariamente condivisibili)
- Credo sia opportuno riprendere l'inizio del topic di CH, ed eventualmente correggere il titolo del sondaggio e della stessa discussione:
Quote:
Originariamente inviata da crazyhead
Personalmente non so' se essere d'accordo o meno con un eventuale ritorno al nucleare in Italia.
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Si parla di ritorno al nucleare in Italia.
Io ho votato, ed ho votato contro. Ancora giorni fa. Credo che il nucleare potrebbe essere una valida soluzione per i paesi più civili, come l'Alto Adige/Suedtirol. Forse anche il Trentino, non so... non certo per l'italia che io conosco. Non siamo in grado di fare i nostri interessi A LUNGO TERMINE, o meglio, il nostro interesse non è produrre energia ma avere ritorno economico. La domanda che noi tutti dovremmo porci è dove vogliamo andare, NON con quale mezzo. Il nostro corpo è evoluto per muoversi, e allora prendiamo la macchina per andare in palestra. E siamo sempre più ambiziosi, per cui non basta una macchina qualsiasi, ma deve pur essere veloce e sicura al contempo, pesante insomma. L'energia che utilizziamo per muoverci dipende dalla massa e dal quadrato dela velocità. Avete presente la famosa equazione di Einstein?
E=mc^2
Bene, c è una velocità... si potrebbe scrivere anche come E=mv^2, e quello che noi si fa è muovere una massa 20 volte più grande di noi ad una velocità mediamente 10 volte superiore. Sprechiamo 20 *10 *10 (2000!!!) volte quello che consumeremo noi stessi, per andare a faticare?!? E ci lamentiamo pure del prezzo del carburante... quando si potrebbe mangiar meno e ridurre alla fonte i nostri consumi?
Immaginatevi una bella bistecca... nata e cresciuta all'ombra di una centrale nucleare francese, o svizzera, tedesca, slovena o quel che preferite. Alimentatela con mangimi italiani, inglesi, brasiliani o che so io. Poco importa se il grano che ha mangiato deriva dalla sintesi chimica del pelo e degli scarti delle nostre colorate tute in pelle... se l'acqua che ha bevuto è stata pompata da bacini lontani kilometri... se il camion che l'ha portata all'università bovina prima e sulle nostre tavole poi era quel gasolone in sorpasso in doppia corsia ben oltre i limiti che ci ha costretti a frenare in autostrada su per il brennero...
Avete ancora fame? Mangiatevi una mela! E sappiate che l'inquinamento in Val di Non - ma è solo un esempio, sia chiaro! - sembra essere la causa principale di un forte aumento dell'incidenza di certe forme tumorali dovuta a fertilizzanti ed antiparassitari. E quella splendida vallata alpina non è certo la tangenziale di Mestre o il GRA...
Siete cittadini coscienziosi, magari vegani? Sarebbe assai meglio essere villani con l'orto dietro casa... la terra oramai serve per produrre biocombustibili, per muovere le navi e gli autotreni che ci portano la verdura e la frutta raccolta immatura dall'altra parte del globo, o semplicemente fuori dai confini nazionali perchè la manodopera costa meno... oggi!
Beviamoci sù... un sano bicchiere di latte olandese! Quello italiano serve solo a lavare l'autostrada e irrorare i campi.
A livello globale è impossibile (immorale?) limitare la crescita della popolazione umana, e quindi la richiesta di energia. Sicuri? Perchè io farei tanto volentieri strage di certi idioti che si vedono in TV, a partire da giornalisti e sedicenti tali... ma solo per ridurre l'impatto ambientale della mia specie, sia chiaro!
- Il nucleare dicevamo, quello nato nei laboratori di Via Panisperna. Fortuna che Fermi è emigrato quella volta, che Rubbia è stato allontanato dall'Italia perchè non vogliamo generare energia dalle Per poter vedere il link devi essere Registrato che comunque non si sa se è un bene produrre...
Fortuna che Giuseppe Colombo, non già Nobel come gli altri due, ma reduce di Russia e padre del Tethered, non è più tra noi...
Senza dubbio però il nucleare, in italia, non va fatto. Riparliamone quando (se) diventeremo Italia, un paese multiculturale e campanilista da sempre, ma è proprio quella la nostra forza.
Roma ha assimilato gli altri popoli, non conquistati. Il Moro di Venezia? Moro appunto, miga venexian!
- L'idroelettrico è una risorsa strategica! Si immagazzina l'acqua nei bacini e la si usa quando serve! Si spegne la luce e si chiude il rubinetto!!! Anzi, si utilizza il surplus della rete per ripompare a monte l'acqua... metti che al mattino fa comodo bere il caffè al bar...
Il Vajont è un caso tragico, certo. Perchè la diga è stata fatta all'italiana, e la SADE doveva collaudare l'impianto, se lo voleva consegnare. Facile col senno di poi dire che bastava riempire l'invaso un po' meno per scongiurare non la frana ma almeno i morti. Eppure in friulano monte Toc vuol dire marcio, e come fa un monte ad essere marcio? Che significa? Perchè in italia non si diede il giusto peso alla perizia del geologo Mueller?
Eppure le sapevamo fare le dighe... (Per poter vedere il link devi essere Registrato col + sulla sinistra. E' impressionante!) Dal '63 ne è passato di tempo, e anche un bel terremoto mi par di ricordare! Altri spunti: Per poter vedere il link devi essere Registrato, Per poter vedere il link devi essere Registrato, Per poter vedere il link devi essere Registrato
p.s. Erto, Casso, S.Martino erano a monte della diga...
Nonostante tutto l'ingegneria italiana si distingue sempre. Figuratevi che si sta per costruire un ponte a singola campata tra due zolle tettoniche diverse, proprio attraverso una faglia. Non è come fare un edificio antisismico, è di più!!!
Sirrusina, mi raccomando, prendi il traghetto per venire ai raduni!
Tornando all'idroelettrico, ci sono troppi corsi d'acqua non sfruttati a dovere. Non credo che debbano essere sfruttati al 100% della loro portata, per consentire un minimo di sopravvivenza dell'ecosistema, ma nemmeno lasciati andare come sono! Il territorio italiano è pieno di paesi, frazioni è località chiamate "Molino di...", e nella stragrande maggioranza dei casi si trovano ancora i resti delle opere di canalizzazione, talvolta funzionanti a tutt'oggi. A cosa servivano, secondo voi?
Se si spendesse la metà di quello che si spende per la sistemazione dei danni da dissesto idrogeologico nella cura del territorio avremmo tutti più lavoro, più benessere fisico e probabilmente non un paese ma un giardino Italia. E qualche grillo in meno per la testa...
- Impatto Ambientale: c'è sempre e comunque. E' connesso con la civiltà l'antropomorfizzare il territorio. E col fatto che non si muore abbastanza, a voler essere crudi. I paesaggi bucolici dei secoli scorsi erano dovuti, in larga parte, alla ridotta popolazione umana, non al basso sviluppo tecnologico. Con tutte le macchine che abbiamo oggi dovremmo lavorare molto meno dei secoli scorsi, eppure questo non accade. Oggi riusciamo a produrre e consumare ciascuno più di quanto si facesse nel '69, per dire. Un computer di allora non vale più un cellulare di oggi, sono passati appena 40 anni, eppure siamo più usciti dall'orbita terrestre?
Le Dolomiti sono diventate patrimonio UNESCO, eppure ci sono molte più strade e alberghi su pochi passi lì che in tutta la Val D'Aosta.
Perchè, invece di creare delle riserve naturali (tardive) non ci impegnamo a creare delle riserve umane? Che diritto ha una specie di usurpare il bene comune di tutte le altre?
Gli squali non muoiono di cancro... sono macchine raffinate. Eppure vengono predati, in caso di bisogno, da mammiferi come le orche. Muoiono, e vengono assimilati da batteri, creature biologicamente inferiori.
Qual'è quindi il metro per stabilire cosa è meglio e cosa è giusto?
Cosa cambierebbe a noi vivere in una zona sterile, geologicamente morta coma il sottosuolo lunare? Ci sarebbe lo stesso sole, la stessa distanza dal sole e la stessa durata del giorno.
Si vivrebbe come in un grande aereo, in un centro commerciale infinito.
Per molti, l'unica differenza sarebbe la gravità. Ma anche lì è possibile che il carattere distintivo di (una parte della) razza umana, l'intelletto, possa un giorno aiutarci.
Il limite è più mentale che tecnologico. Siamo arrivati persino a spostare di un'ora il significato del mezzogiorno, da quanto siamo condizionati dal nostro stile di vita. Stile dispendioso e per nulla razionale.
Evito di dilungarmi oltre. Credo che il nucleare non sia adatto alla nostra mentalità di italiani, eppure è un campo in cui ci sarebbero grandi potenzialità. Ma la scienza, e le decisioni ad essa riconducibili, non dovrebbero in mia opinione essere materia di decisione popolare. Approvo il dibattito scientifico, ma ha poco senso parlare del rischio di contaminazione nucleare da centrali italiane quando Chernobyl era a 5000 km, al di là della vecchia cortina di ferro. Con testate nucleari ad Aviano e a La Maddalena...
Ricky
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