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12/08/11, 22:26 | #1 |
Finto Webmaster
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[Nord]Report corso pista Adria 7-8-2011
Domenica ho partecipato al corso organizzato dalla MV Riding School presso la pista di Adria e ora vado a farvi un sunto delle mie impressioni su pista, istruttori effettivamente presenti e il corso vero e proprio.
Istruttori Marco Lucchinelli: un nome che dice tutto, sa bene come far volare la sua F4 e caratterialmente è il guascone che si vede in tv, anzi, forse in tv si trattiene. Fausto Ricci: vecchia scuola, si è in pista e non si fa gli idioti, ti dice tutto con serietà e a muso duro, ricorda un po' i meccanici/piloti di una volta, quelli magri con il volto scavato, però sa far sentire a proprio agio. Manuel Poggiali: non presente per compleanno moglie, e lo si è preso per i fondelli...come fa a preferire la moglie alle moto? Andrea Maida: assente, era a tenere il corso per prendere la patente tenuto da "www.donneinsella.com", in pratica dall'altro lato della strada...e come dargli torto? Davide Capirossi: boh, è quasi uguale al fratello, ma parla poco rispetto a tutti gli altri, e quindi non so dire niente, direi che è il più riservato come modo di fare. Cristian Lucchinelli: è il figlio di Marco, usava la moto di Poggiali, ci pesta, e quando Ricci gli ha fatto notare che un tipo con una Ninja frenava sempre attaccato a lui (a Cristian) la risposta è stata "lo so, e gliel'ho detto ma io la moto la tengo anche se freno ai 50m, lui no, prima o poi va lungo nella via di fuga, più che dirglielo..." Daniel Tibaldo: simpatico, fuori di zucca, e certamente veloce a vederlo andare. Mario: è quello che fa da oratore principale sulla teoria nonchè da coordinatore, simpatico e alla mano come tutti, e ha uno splendido whippet, quindi non lo si discute. Ketty: la mia istruttrice, simpatica, fuori come gli altri, competente, forse meno veloce considerato che le appioppano i più lenti, ma vedere la fluidità con cui gira sull'848 è un piacere. Location I momenti di attesa (poi capirete) si svolgono presso 2 box parzialmente chiusi in cui sono presenti un bancone da bar costantemente rifornito di stuzzichini per tener a bada la fame e bottiglie d'acqua, un frigo pieno zeppo di acqua (Lilia) naturale e frizzante (io ne ho fatti fuori più di 3 litri), un cavalletto da pittore con attaccata la piantina del circuito e una serie di divani e puff in velluto dove svaccarsi, è sempre presente un commissario che bada al materiale dei partecipanti al corso. Di quello che si consuma non si paga nulla. Il pranzo si svolge al piano di sopra in un'ampia sala panoramica con vista sul rettilineo dell'autodromo, e il cibo è buono e abbondante (a buffet). Il briefing si svolge nella sala stampa, sostanzialmente come quelle che si vedono in tv per la moto gp. La pista è larga, nei punti più veloci (fine del rettilineo del traguardo e dei 2 rettilinei successivi) le vie di fuga sono in asfalto e molto ampie, quindi dan sicurezza perchè se si arriva un po' lunghi si può tener la moto drtta e frenare fino a fermarsi in scioltezza. A fine del rettilineo post tornantino le vie di fuga sono in sintetico, ma essendoci una tripla curva e partendo da molto lenti credo sia difficile arrivare talmente lunghi da non riuscire a far la S a freni mezzi tirati per poi far anche l'altra curva lenti senza farsi male. Sintetica anche la via di fuga successiva, alla penultima curva di nuovo asfalto e per l'ultima nuovamente sintetico. Diciamo che le vie di fuga secondo me sono ampie e sfruttabili quasi sempre. L'asfalto mi è parso molto ben steso, senza rattoppi in traiettoria, con un ottimo grip. La giornata Mi sveglio presto come al solito, ho dormito meno del solito col terrore da "starò facendo la boiata della vita?" inizio a preparare la borsa da serbatoio con le cose indispensabili, perchè si va e si torna in moto appena finito il corso. Guardo in internet la tempistica precisa per arrivare all'indirizzo della pista ma tuttocittà.it si impalla e non ne vuol sapere, provo viamichelin.it e mi fa l'itinerario che pare a lui facendomi uscire a Ferrara sud per poi andare al mare e arrivare tramite la romea, chiedo di ricalcolare col più rapido e mi fa stare in autostrada fino a Rovigo (ora ragioniamo) ma mi spara comunque 2 ore abbondanti per arrivare: che fare? Vabbè, parto alle 9.30 dato che il check in è fissato per le 11.30/12, all'altezza di Occhiobello mi sgranchisco un po' la schiena e mi rendo conto di non aver indossato il back protector....va beh, ormai non posso tornar indietro. Arrivo in zona Adria in visibile anticipo, fatico a trovare l'autodromo a causa di un cartello rotto (così mi dice chi mi da le indicazioni), ma arrivo comunque alle 11.10. Check-in al negozio di vestiario, controllo pressione gomme con Daniel e Mario (che in quel momento ancora non so chi siano), un paio di domande riguardo la conoscenza delle piste, parcheggio la moto vicino a quelle degli altri partecipanti al corso e vedo un'altra errina e poi libero fino alle 12.30, ora a cui si va su a pranzare. Vado a botta sicura nella borsa da serbatoio a prender i pantaloncini per toglier la tuta e mi rendo conto di averli dimenticati a casa, va beh...che altro avrò dimenticato? Ve lo dico subito, la visiera nera, che avrebbe potuto tornar utile alla sera, ma fortunatamente il sole era velato. Caxxeggio libero fino alle 12.30 guardando un po' le moto dal muretto e vedo alcuni a cui la moto non sta giù e altri che arrivano a limitatore in uscita di curva. Arrivan le 12.30 e gli istruttori ci raccattano per andar su a mangiare, c'è il buffet con un po' di tutto e quando arrivan anche le patate al forno si sente una voce che esclama "mmmm mmm la patataaa, è arrivata la pataaaata" con tanto di leccaggio delle labbra...Lucchinelli si è fatto subito riconoscere come il giullare che si vede in tv. Daniel ci ricorda che lo sportivo mangia poco per star leggero e gli rispondo "ti sembro uno sportivo?" altre risate in compagnia e si pranza per davvero facendo un po' di conoscenza. Appuntamento alle 14.00 in sala stampa, quella delle interviste ai piloti per intenderci, dove ci verrà spiegata la teoria. Mi metto in prima fila temendo che indichino qualcosa sulla cartina (sono miope) e mi rendo conto di essermi messo nel posto più vicino agli insegnanti nel momento in cui Lucky si siede alla mia sinistra nella fila di tavoli di traverso. Mario fa una rapida presentazione degli insegnanti (Davide e Ketty devono arriveranno a fine presentazioni) e Marco salta su con un "Tra gli sitruttori c'è una ragazza, guai a chi si permette di borbottare perchè gli capita una ragazza come istruttore". Spiegazione delle bandiere, delle regole in pista, delle traiettorie in teoria e di come vadano applicate alla pista di Adria, di cosa non fare assolutamente, raccomandazione di usare sempre entrambi i freni, qualche spiegazione tecnica e ci spostiamo verso la sala monitor (il grande fratello versione veneta) salutiamo il whippet di Mario e guardiamo un po' di video su cosa si fa e cosa non si fa. La teoria finisce, si va giù a vestirsi, si viene divisi in 3 gruppi in base alle dichiarazioni fatte al momento del controllo gomme e poi un gruppo alla volta a provare sul piccolo tracciato in cemento ruvido. Si va, si gira in fila indiana distaccati per vedere come si muove ognuno di noi in sella e capire bene come dividerci in gruppi, fine primo giro e Ricci mi sgrida perchè sto troppo vicino alla ragazza davanti a me, mi allontano, il cemento tiene ma non è asfalto, passano in fretta i 20 minuti disponibili e torniamo ai box. Veniamo divisi in 6 gruppi in base alle abilità e io divento il beato tra le donne. Ore 17, si riaccendono le moto e si va dentro in fila indiana dietro alla Ketty che scende ginocchio a terra con gomme fredde e in uscita è già seduta storta a guardar cosa combiniamo e ad indicarci la traiettoria giusta. 5-6 giri e si rientra ai box, le traiettorie più o meno le abbiam capite, e adesso arrivan le spiegazioni di cosa si sbaglia nei movimenti....e io ho un'inizio di paresi al viso che mi causa un sorriso ebete. Si ricomincia a girar in fila indiana,qualche giro ancora con la capa davanti e poi si fa un giro a testa stando come capofila, bello, molto, ma mette un po' di soggezione aver la Ketty dietro, ma me la cavo meno peggio del previsto. Si rientra, spiegazioni e poi si esce due alla volta con lei, mentre fa le prime due ottengo il permesso di farmi una decina di giri da solo, vado, mi diverto, in uscita scoda un po' ma va tutto bene. Esco dietro Ketty, un giro lei, un giro Naide e uno io, e non vi dico la soddisfazione di vedere che Ketty per tener il ritmo deve comunque badar a quel che fa e non può andar a zonzo come se fosse passeggio per negozi.Ultima curva e non la vedo più, ha rallentato e non so perchè, giro e rientro ai box preoccupato che per guardar me sia caduta tanto che non tolgo guanti e casco ma entro diretto e la trovo li con le altre che parla. Ultime correzioni e si torna in pista, ma il sorriso sulla sua faccia fa capire che la strada è quella buona. Continuo a girare mentre lei segue le ultime ragazze e mi diverto come matto, ormai la moto in uscita da curva 1 scoda un po', ma cambiar dalla terza alla quarta col fondoschiena fuori e la moto che ondeggia è troppo divertente per pensare di uscir più calmo. Qualche giro ancora e si avvicina la fine della nostra sessione. Si esce, ultime indicazioni degli istruttori, foto di gruppo con le mie compagne di corso, brindisi e consegna dei diplomi, si va dal fotografo per farsi fare il cd con le proprie foto, ultimo saluto a tutti e poi via, si prende la moto e ci si dirige verso casa che ormai son le 20.45 e la strada per Bologna è lunga. Impressioni Questa è la parte più difficile, ma va beh, tocca scriver anche questa. Gli istruttori meritano perchè sanno insegnare e riescono a instaurare un rapporto amichevole con gli allievi, diciamo che è stato un po' come quando Dema e Musso mi han dato spiegazioni su come aver meno problemi sui tornanti...non c'è quel distacco che ti puoi aspettare da persone che han vinto titoli o comunque han gareggiato per davvero: nessuno se la tira. Io ho trovato il corso molto utile, il tempo sul giro è calato molto, ma soprattutto è aumentata la mia sicurezza nelle curve di un po' tutti i generi, anche su strada. Mi è capitato ieri di arrivar un po' lungo mentre ero sui collie comunque non è stato un problema fa curvare la moto nella mia corsia senza correre nessun rischio, ed era uno dei miei obiettivi. La velocità in pista? Beh, la Triple675 che all'inizio mi andava via un po' ovunque alla fine si è trovata che mi recuperava di motore in rettilineo e il ragazzo con i Gixxer 750 (che stava in un gruppo molto più veloce del mio) quando ha preso in mano l'errina della fidanzata (che lui usa abitualmente) non è riuscito a tenere il mio passo, quindi meno schifo di prima lo faccio. Ho avuto la possibilità di provare la frenata in sicurezza, al tornante son arrivato lungo un paio di volte, e alcune volte ho frenato molto tardi per vedere quanto forte può frenare...beh, dietro ho bloccato, ho mandato a pacco l'anteriore, ma per il resto moto molto stabile, più di quel che credevo, e usando anche il post la forcella lavora molto meglio. Il corso è costato 200€ e alla domanda "lo rifaresti?" rispondo con "lo rifarò in primavera/estate". Beato tra le donne Per poter vedere il link devi essere Registrato Istruttori Per poter vedere il link devi essere Registrato Istruttori Per poter vedere il link devi essere Registrato Curva 1 a inizio corso Per poter vedere il link devi essere Registrato Curva 1 verso fine corso Per poter vedere il link devi essere Registrato Ultima modifica di Twinkle; 13/08/11 a 08:38 |
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