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IL BAR Discussioni generiche su tutto quello che vi pare ! Utilizza i sub-forums sotto elencati per discussioni specifiche. |
18/01/10, 13:59 | #1 |
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Dainese addio all'Italia, la produzione si sposta all'estero
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Mah! Con quello che costa l'abbigliamento Dainese. Non vorrei dire una banalità ma se i prezzi li abbassassero un po', venderebbero di più. Comunque il problema è grave, molte aziende spostano la produzione all'estero, a Palermo la Fiat sta chiudendo lo stabilimento di Termini Imerese, lasciando 2000 famiglie sul lastrico. Ma non è possibile fare qualcosa? Lo Stato non potrebbe realmente diminuire le tasse? Oppure sono le aziende che non sanno riunciare a grandi margini di profitto? |
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18/01/10, 14:21 | #2 |
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Re: Dainese addio all'Italia, la produzione si sposta all'estero
Abito a pochi km dalla sede in questione della Dainese. Da quello che sento più che crisi è che all'estero costa meno avere lo stabilimento. Secondo me, almeno in questo caso, la crisi è solo una scusa
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In moto non è che sono lento, è che mi godo il paesaggio... |
18/01/10, 14:37 | #3 |
Antani
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Re: Dainese addio all'Italia, la produzione si sposta all'estero
Maggiore margine di profitto, questa e' l'unica scusa (ben camuffata).
La cosa piu' bella da fare e non solo in questo caso, sarebbe boicottare i prodotti made in China in primis
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18/01/10, 14:51 | #4 |
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Re: Dainese addio all'Italia, la produzione si sposta all'estero
davvero, se diminuissero i prezzi sarebbe bello, ma sinceramente anche se rifacessero anche certe linee, a livello di design vado su revit e giudici ad occhi chiusi
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18/01/10, 14:51 | #5 |
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Re: Dainese addio all'Italia, la produzione si sposta all'estero
Ma se poi arrivano in Italia e ci mettono il bel "Made in Italy" (come accade spesso), alla fine non è cambiato nulla
E' inutile lamentarsi dei prezzi italiani se poi la maggioranza prende oggetti/vestiario "Made in China/Taiwan". Per avere roba italiana tocca spendere; "voi" (inteso come italiani in generale) spendete? Sembrerebbe di no, e si preferisce le scarpe Nike, moto straniere (io come voi con la Kawa, prevalentemente per il normale compromesso prezzo/qualità...quindi sempre di prezzo di parla). Se volessimo mantenere l'Italia (ma chi ce lo fa fare?) compreremmo solo moto italiane, cellulari fatti da ditte italiane e pure le scarpe... Parlare è una cosa e ne possiamo discutere quanto vogliamo sul "cosa SAREBBE giusto"....ma poi la realtà è ben diversa e a nessuno di noi frega dell'Italia. |
18/01/10, 15:27 | #6 |
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Re: Dainese addio all'Italia, la produzione si sposta all'estero
E' inutile lamentarsi dei prezzi italiani perchè tanto non cambia nulla...
In Italia la vita costa cara, e costa ancora di più all'industria che deve pagare la vita dei suoi operai, tasse infinite, regole strette di sicurezza e ambiente, opinione pubblica e impatto ambientale... Non è tanto che il consumatore sceglie di comprare "estero" è che magari proprio non può comprare italiano... Non mi vergogno a dire che ho comprato guanti della swomi invece che dainese per risparmiare 80 euro. Lo stato italiano stà muovendo soldi dove gli interessa e poi c'è il solito discorso che gli italiani certi lavori non li vogliono più fare, tutte caxxate la vita costa troppo e gli stipendi sono bassi i nostri genitori a 25 anni erano belli che sposati con magari un mostro cagone in casa (noi), magari con un solo stipendio, magari con un mutuo sulla casa... io so contare e non posso andare a vivere da solo quindi qualcosa è diverso da allora, meglio o peggio non mi interessa, il fatto oggettivo è che la vita costa troppo, la gente tira la cinghia, le industrie alzano gli stipendi ma aumentano i prezzi dei prodotti, il costo della vita sale e il cane si morde la coda. Quindi le industrie emigrano! è una cosa che se la dicessi a mio nonno si spaccherebbe la pancia dal ridere. Ma: tasse ridicole, zero controlli (o mazzettine per superarli), zero sicurezza e costo stipendi ridicolo, in posti dove il ridicolo fa la felicità magari di più famiglie(20$/mese). Saluti (non credo di essere contro il regolamento siccome non insulto palesemente lo stato italiano e non uso nomi specifici, nel caso mi scuso con la moderazione e pagherò le conseguenze dovute)
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18/01/10, 15:35 | #7 |
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Re: Dainese addio all'Italia, la produzione si sposta all'estero
Ehm... scusa emandt ma io comprerei SOLO scarpe, TV o altra roba italiana se fossi sicuro al 100% che:
1) l'azienda è italiana, con capitali italiani, con operai pagati quanto il CCNL italiano stablisce (non in nero, insomma.... Ducati sbaglio o ha capitale Texas Pacific Group? Se sì, come si fa a considerarla italiana?) 2) non avesse chiuso uno stabilimento in Italia per poi produrre in Romania o Cina (ecco perché non comprerà mai una FIAT.. ipocriti!); 3) realizzasse prodotti di qualità. Con questi dubbi, scusami Italia, ma io compro quello che è meglio nei vari settori: Panasonic, Kawasaki, Samsung, Spike. Spero sia comprensibile il mio discorso: non ce l'ho contro l'Italia, ma contro le aziende italiane "di facciata".
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18/01/10, 16:52 | #8 |
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Re: Dainese addio all'Italia, la produzione si sposta all'estero
Emandt,
acquistare Italiano? si, se fossero prodotti Italiani..... per il lavoro che facevo fino a qualche mese fa gestivo contratti con le piu' grosse marche di abbigliamento Italiane.... che si fregiano di produrre in Italia..... che fanno dell'Italian Design e del Made in Italy le loro firme.... ma di Italiano ormai c'e' solo appunto la targhetta Made in Italy Che il paese Italia abbia una tassazione elevata e' reale se lo valutiamo nei confronti dei servizi che riceviamo, ovvero paghiamo quanto altri paesi dove quasi tutto funziona meglio, ci sono pero' diversi paesi che hanno una tassazione piu' alta della nostra..... certo tutto funziona abbastanza bene..... |
18/01/10, 17:06 | #9 | |||
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Messaggi: n/a
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Re: Dainese addio all'Italia, la produzione si sposta all'estero
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E non mi sembra che di ducati ce ne siano poche.......... Bisona pero' anche ammettere che il costo delle moto italiane (parlo soo di moto) decolla per un semplice motivo.......ci montano su accessori che elevano il prezzo. Per ducati abbiamo ad esempio tubi in treccia di serie, ammortizzatori di qualita' superiori ai nostri per esempio (vedi monster) e altre cose Per Aprilia gia' sulle loro "entry level" c'e' il ride by wire etc etc........ Oltre al fatto che le aziente piu' piccole producono moto dai 15.000€ in su per l'esclusiva (Vun, Bimota, Ghezzi-Brian etc etc ) Quote:
Penso che nel settore abbigliamento motociclistico noi italiani compriamo molto italiano..........ed anche al'estero mi sembra..... |
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18/01/10, 17:35 | #10 | |
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Re: Dainese addio all'Italia, la produzione si sposta all'estero
Quote:
purtroppo. con costante italiana lagnosità ce la meniamo sempre che i cinesi il mercato globale la manodopera a poco e bla bla bla ma la verità è che i "manager" italiani sono dei poveracci a cui interessano di più le operazioni finanziarie di quelle industriali. siamo un'economia di cartacce, di partite di giro e di bilanci creativi. all'estero sopravvivono aziende piccole come quelle italiane, e sopravvivono perchè puntano sul prodotto, non a mungere il risultato del trimestre. un esempio lampante è stata porsche, che è sopravvissuta per decenni, nonostante difficoltà finanziarie, puntando su un prodotto esclusivo. poi han voluto fare l'italianata ed han fatto l'opa su vw, che era giusto giusto quelle venti volte più grande.... peccato che tre mesi dopo i mercati mondiali sono andati a picco, e porsche s'è trovata a metà del guado nel guano, e senza uno spicciolo. così vw da comprata è diventata comprante. da noi nessuno mette soldi perchè "vuole FARE qualcosa", si mettono soldi solo per guadagnare, e senza prendersi troppi rischi. guardate triumph invece. è arrivato un tizio che ha aperto il portafoglio ci ha investito una BARCA di soldi ma voleva FARE. ha fatto. ed adesso rientra con pieno merito. qui da noi le aziende che fanno si contano sulle dita delle mani. e quelle indipendenti ne riempiono a mala pena una. abbiamo aziende d'avanguardia in settori strategici come l'energia eolica (col polo pugliese), l'ingegneria aeronautica (col polo napoletano), l'ottica (nel nordest), la ceramica ed il biomedicale dalle mie parti, ma son tutte aziende che aprono si beccano i contributi europei e statali per l'ideona di turno e poi stanno un lustro a boccheggiare prima di chiudere... per il resto anche le poche aziende che magari puntano su un prodotto buono (vedi morini o mv) non emergono perchè il management è incapace di differenziare il brand in maniera significativa. restano il prodotto buono, ma uguale a tanti altri... Ultima modifica di Urano; 18/01/10 a 17:39 |
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