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23/08/06, 18:38 | #91 |
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pure per me da roma 3 ore vanno bene...
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23/08/06, 18:52 | #92 |
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Se dovremo essere a Brescia per le 16/17 ci troviamo a Fiorenzuola d'Arda alle 15/15,30.
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24/08/06, 15:30 | #93 |
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Info da motonline.com
Lombardia: il Passo del Mortirolo Dove mangiare Zona ad alta affluenza turistica, offre una vasta scelta di strutture in grado di soddisfare tutte le esigenze. In particolare segnaliamo la trattoria “La quercia antica” in località Villa di Tirano, dove si possono gustare le specialità locali con una spesa modesta. Con soli 15 euro, ci hanno servito un pranzo completo di primo, secondo, bevande e caffè. Altra tentazione fortissima .... Da Bologna a Brescia Il centro di Bologna Uscendo da Bologna si segue in direzione Modena, la via Emilia si stende in rettilinei che tagliano campi e boscaglie basse. Attenzione al traffico che anche sulle statali è sempre piuttosto intenso. Entrando a Modena la direzione è sempre il centro, lungo il V.le Vittorio Veneto, e poi a piedi nella zona storica. Da vedere il Duomo, edificato nel 1099: uno splendido esempio romanico ornato in facciata dal rosone, opera dei Campionesi. A fianco si erge la Torre della Ghirlandina, simbolo della città. D’obbligo una sosta gastronomica per gustare, oltre ai salumi (primo fra tutti il prosciutto crudo), anche i prelibati tortellini in brodo. La visita si conclude con una fetta di Bensone (un dolce fatto in casa, annaffiato di Sassolino) ed un bicchierino di Nocino. Lasciata Modena si riparte lungo le piccole statali emiliane, che scorrono liscie e ritmate al tramonto da un gracidare costante di rane nei fossi. Si passano molti paesini, tipici nella loro atmosfera calda e lenta, di teste che dai tavolini di un Bar Sport, seguono il passaggio del “mutur”. Una sosta va fatta a Brescello, in ottemperanza alla tradizione che vuole che si faccia un saluto alla statua dei protagonisti dei romanzi di Guareschi: Don Camillo e Peppone, realizzati con le fattezze di Fernandel e Gino Cervi. Ai due nemici-amici è dedicato anche un museo, in via De Amicis 2. I portici della piazza del Comune a Cremona Proseguendo sulle piccole statali che tagliano una pianura a campi e boschi di pioppi, si incontra a Casalmaggiore il Po: proprio nella cittadina ha sede l’amministrazione del Parco Golena del Po, un’area protetta copreta di salici bianchi, ontani neri ed olmi. Entrando a Casalmaggiore, vale una visita la chiesa di Santa Chiara, del XVI sec, persenta una caratteristica pianta ottagonale ed un doppio rodine di portici sorretti da colonne tonde. Piacevole e tranquilla la cittadina ha come centro la grande piazza Garibaldi, su cui si affaccia il neogotico Palazzo Comunale, edificato intorno al 1891 in mattoni e marmo bianco. La strada prosegue inesorabile verso Cremona, l’ultima tappa prima di giungere all’arrivo: entrando in Cremona ci si inoltra subito verso il centro, lasciando la moto in uno dei posteggi che circondano la zona pedonale. La città di Stradivari e del torrone riesce subito famigliare, per l’atmosfera calda ed il “passeggio” che riversa tutti gli autoctoni nei viali intorno alla Cattedrale. Quest’ultima è da circumnavigare per godere delle tre facciate: cortruita in varie fasi, vede iniziare i lavori di costruzione intorno al XII sec. Nella piazza del Comune, su cui si affaccia la Cattedrale, è possibile visitare anche il Torrazzo, la torre di 111 mt, salendo i 487 scalini che portano in cima. La splendida piazza della Loggia a Brescia Cremona si abbandona al tramonto, imboccando la strada quinzanese che sale fino a raggiungere Brescia, entrando in città fino a viale Venezia. Qui a Brescia si può visitare la splendida piazza della Loggia, con il Palazzo Comunale di epoca rinascimentale, che comprende il Monte di Pietà, il Monte Nuovo ed il Palazzo della Torre dell’Orologio. Il viaggio termina qui, ormai a sera inoltrata, ma una visita ancora potrebbe distogliere dal desiderio di una buona dormita: arrivare all’ex convento di S.Eufemia, dove a breve aprirà i battenti il Museo della Mille Miglia. ommammia .... ma quanto manca ? Stelvio, Palade, Tonale e Gavia Un itinerario di 254 km sui quattro mitici passi alpini attraverso la Lombardia, Alto Adige e Trentino, per assaporare il piacere della guida immersi nella natura. Descrizioni, foto, suggerimenti e la mappa da scaricare di Stefano Bianchi Non c’è dubbio che la moto sia il mezzo più adatto per godersi le strade di montagna, la sua agilità per stradine e tornanti nonché il senso di libertà dell’essere all’aperto ne fanno il modo ideale per viaggiare in montagna. Ne avrete la conferma percorrendo l’itinerario proposto che lega tra loro quattro mitici passi alpini, ognuno con una sua precisa fisionomia. Si parte da Bormio (circa 200 km da Milano) e si affronta subito lo Stelvio, si scende poi in Val Venosta, si passa da Merano e quindi per il passo delle Palade si scende in Val di Non; da qui si risale al passo del Tonale scendendo poi a Ponte di Legno da dove si ripassa in Valtellina per il passo di Gavia. Tempo consigliato, due giorni con due pernottamenti, uno a Bormio e uno tra Merano e la Val di Non. Un consiglio: controllate le pastiglie dei freni prima di partire, sarebbe seccante trovarsi a zero in cima a un passo… Lo Stelvio, il più alto - Si parte da Bormio, adagiata in una splendida pianura tra le montagne. Vale la pena di attardarsi a passeggiare per le vie del centro storico (numerosi antichi e rustici palazzetti) e la piazza principale, con lo scorcio delle alte montagne intorno, l’aria fresca della montagna e il sole vivissimo. Lasciata Bormio (controllate la benzina) dopo un paio di tornanti si comincia a salire per il versante della montagna, il tracciato è vario e divertente il paesaggio si apre sempre più. Si supera un costone, si passano buie gallerie dal fondo dissestato e ci si trova davanti la montagna segnata dallo zig zag di innumerevoli tornanti che si affrontano dopo essere passati accanto a una bella cascata. Si giunge quindi all’imbocco della valle del Braulio, prima stretta e poi ampia con estesi alpeggi; si passa davanti alla chiesetta di S. Raineri da dove si vede il passo in alto e i ghiacciai dell’Ortles sulla destra. Ancora qualche tornante e qualche bella curva e si arriva al passo, affollatissimo di moto, soprattutto di svizzeri e tedeschi che salgono dal versante altoatesino. Si comincia quindi a scendere per un’altra serie di stretti tornanti, la strada è angusta e un po’ dissestata ma lo splendido panorama compensa la guida che qui non entusiasma: godetevi la splendida vista sui grandi ghiacciai annidati tra le alte cime. Si passa quindi in un bosco di abeti, con la strada che scorre accanto al rio Solda; dopo Stelvio ci si inoltra in una ampia piana di ricchi prati, siamo in Val Venosta. A Spondigna ci si immette sulla strada principale: si gira a destra per Merano ma se non manca il tempo vale la pena di prendere a sinistra per Glorenza, un borgo medievale ancora circondato dalle sue mura; notevole anche a Sluderno il castello medievale di Coira. Si scende per una strada ampia rettilinea tra campi di mais, frutteti di mele e prati. Posta ai lati del Passirio (belle passeggiate tra i giardini lungo il fiume) Merano conserva un notevole centro medievale con antiche case in via dei Portici e intorno al Duomo gotico; dell’inizio del secolo, quando divenne una delle predilette località di cura e villeggiatura dell’Impero Austriaco, restano il teatro, le Terme, i grandi alberghi e le numerose ville. Sopra, in splendida posizione dominante la valle dell’Adige, si trova il castello di Tirolo che fu la residenza dei conti di Tirolo, che diedero il nome alla regione. Il passo delle Palade, il più divertente da guidare - Lasciata Merano si raggiunge Lana e da qui si comincia a salire, prima velocemente sul fianco di una boscosa montagna, poi seguendo un tracciato sinuoso e vario su un ottimo asfalto appena rifatto; il paesaggio non è straordinario (si trova praticamente sempre nel bosco) e così ci si concentra a guidare senza rimorsi. Dopo il passo si sbocca in una verdeggiante valletta che dopo Fondo si apre nella amplissima Val di Non, interamente coperta da frutteti di mele; la strada, talvolta stretta, scorre tra i meleti circondati da muretti che sfilano veloci accanto alla moto in curva. Il Tonale, bello a tratti - In breve ci si immette nell’ampia Val di Sole, ricca di campagne coltivate e prati, e solcata dall’impetuoso torrente Noce. La si risale incontrando Malè, Cles e Vermiglio dopo la quale c’è un tratto molto divertente, una curva infilata all’altra (la moto quasi danza ritmicamente inclinandosi ora da una parte e ora dall’altra) sino al passo del Tonale (m 1883); notevole il panorama sulla Presanella a sinistra. Si scende per una strada divertente nel bosco, qui non c’è panorama e quindi si guida. In breve si giunge a Ponte di Legno. Il Gavia, il più affascinante - Si lascia Ponte di Legno per una stretta strada che dopo un po’ si inerpica decisa con una serie di tornanti seguiti da un lungo traversone sul fianco della montagna e ancora qualche tornante sino a giungere al culmine del passo a 2621 m, poco meno dello Stelvio. Bello il minuscolo laghetto prima del passo ma davvero notevole il vasto panorama che spazia dal Corno dei Tre Signori al Cevedale che si scopre sempre più mentre si scende. Il tratto dal passo a S.Caterina è il più divertente da guidare, l’asfalto è discreto e il tracciato assai vario; nei weekend è un continuo via vai di moto. Giunti a S.Caterina si prosegue per la Valfurva, bella soprattutto intorno a S.Antonio, quasi alle porte di Bormio. |
25/08/06, 00:20 | #94 |
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Aho per me ci possiamo fermare a mangiare un assaggino in ognuno dei posti... è che dopo manca il tempo ****o ..... Duka prevedi andature anche DIVERSE dai 130???? 8) no perché se no monto il cupolino... sai... comunque viaggerò col mio fedele zaino oltre che la borsa da serbatorio quindi...
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25/08/06, 00:20 | #95 |
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Mi sa che vi conviene partire adesso... e comunque sarete in ritardo...
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25/08/06, 00:31 | #96 |
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Mi sa che conviene attrezzarsi con il teletrasporto della Enterprise.
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25/08/06, 00:37 | #97 | |
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quando viaggio io... sono come un treno a levitazione magnetica giapponese... |
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25/08/06, 00:41 | #98 | |
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25/08/06, 00:43 | #99 |
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...sai che pensavo di mettere una firma tipo..."sui rettifili sò na scheggia... è che quando arriva la curva che..." |
25/08/06, 00:43 | #100 |
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Aia, mò secondo me te la stai proprio tirando nà rispostaccia del presidente.
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