|
|
18/01/10, 18:28 | #11 |
Visitatore
Messaggi: n/a
|
Re: Dainese addio all'Italia, la produzione si sposta all'estero
Semplicemente basterebbe una legge Vuoi vendere in Italia produci in Italia........Ma tanto ai nostri politici tutto questo non interessa importante e che puppino loro e noi che continuiamo a pagare.......
|
Sponsored Links |
18/01/10, 19:00 | #12 |
Registrato
Registrato dal: Feb 2008
Moto: -
Sesso:
Messaggi: 3647
|
Re: Dainese addio all'Italia, la produzione si sposta all'estero
enigma, di leggi in italia ce ne sono anche troppe.
inoltre una legge del genere non s'è mai vista al mondo... cerchiamo di non esagerare nell'altro senso. basterebbe una legge che quelli che non sanno fare il loro mestiere vanno a casa o le aziende che non vendono falliscono. senza aiuti di stato, aiuti degli amici, aiuti agli aiuti... |
18/01/10, 19:47 | #13 |
Registrato
Registrato dal: Mar 2008
Ubicazione: Milano
Moto: Atala '94 viola/rosa
Sesso:
Messaggi: 1698
|
Re: Dainese addio all'Italia, la produzione si sposta all'estero
infatti è per quello che Fiat sta chiudendo Termini: Termini Imerese è stato costruito esclusivamente per ragioni politiche e per continuare a beccarsi aiuti statali, visto che è un'autentica cattedrale nel deserto, e ha livelli paurosi di inefficienza. Parlando di costi-ricavi.
Parlando di qualità invece, Termini sta chiudendo ma anche Pomigliano è all'ultima spiaggia: dopo i disastri commessi sulle Alfa, avranno la Panda come "ultima possibilità" mi sa.. In Polonia e in Brasile costruiscono molte più macchine (la fabbrica in Brasile produce circa 10 volte di più di quello che produce Termini), sono più efficienti e le costruiscono con migliore qualità: non a caso la produzione del modello chiave (Fiat 500) è stato spostato lì.. ora che la Fiat da un pò di anni non prende più aiuti statali (neanche quando, come nel 2009, costruttori francesi e tedeschi li hanno avuti), non ha più bisogno di "leccare il sedere" del governo e deve seguire logiche commerciali ed economiche, non politiche, anche per altrimenti fallisce. per questo non si può più permettere di mantenere uno stabilimento come Termini. per quanto riguarda Dainese, il discorso m'interessa poco: non che prima producessero poco all'estero (dei pochi capi che mi ritrovo della Dainese nessuno è Made in Italy), ma per quanto mi riguarda, se non fai prodotti di qualità e OMOLOGATI (e la Dainese a parte qualche stivale e forse una tuta non omologa) conta poco il luogo in cui lo produci. Senza omologazione, difficile giudicare la qualità di un prodotto rispetto ad un altro (bisognerebbe essere esperti di pellami, di cuciture, di processi di lavorazione e di un sacco di altre cose...). Perciò non è detto che spostando la produzione in Cina la qualità cambi (migliori o peggiori) @Damn: perchè ti dovresti vergognare di dire che hai preso guanti Suomy invece di Dainese? che io sappia, nessuna delle due omologa i guanti e per quanto ne so, ci sono più probabilità che i Suomy siano "made in Italy" piuttosto che i Dainese. Poi la Dainese costa di più, ma per quanto riguarda la qualità stesso discorso di prima: aspetterò le omologazioni
__________________
murtle the turtle! "It's not a nomad, a nemesis or a nirvana. It's a ninja. A ninja 650, black...Like my mood, thanks to you!" - Max, Dark Angel
|
18/01/10, 20:03 | #14 | |
Visitatore
Messaggi: n/a
|
Re: Dainese addio all'Italia, la produzione si sposta all'estero
Quote:
Sai cosa vuol dire vivere nella citta della Fiat? Quando esco con amici mi vergogno di dire che lavoro dieci ora al giorno perche piu della meta' sono in cassa o sono senza lavoro.. Pultroppo l'indotto qui girava intorno alla fiat. Spostando produzione all estero (con soldi STATALI) la signora fiat ci ha rovinati. Io penso di non esagerare ma sopratutto penso che "loro" hanno esagerato... Poi come sempre ognuno ha le sue idee la mia sara' estremista ma di farmi prendere per il **** da "loro" ne ho sinceramente un po i cosi pieni.... |
|
18/01/10, 21:23 | #15 |
Registrato
Registrato dal: Aug 2008
Ubicazione: Friuli (UD)
Età : 43
Moto: Er6n nera
Auto: Fiat Bravo
Sesso:
Messaggi: 189
|
Re: Dainese addio all'Italia, la produzione si sposta all'estero
Sono d'accordo con l'intervento di Urano. E' anche vero che la Fiat produce la 500 in Polonia e Brasile perchè costa meno, (non mi esprimo sulla qualità, perchè non lo so), ma è anche vero che la cosiddetta macchina la fa lo stesso strapagare a compratore italiano, è giusto? Quanto ci guadagna la Fiat con questa operazione?
Ora che lo Stato italiano ha tasse molto alte a cui non corrispondono adeguati servizi, è una triste verità, come lo è il fatto che i soldi pubblici molto spesso vengono sprecati, per non dire rubati. Le aziende italiane spostano all'estero? Ok, ma almeno non prendeteci per i fondelli e calati i prezzi dei vostri prodotti. |
18/01/10, 23:53 | #16 |
Registrato
Registrato dal: Oct 2007
Ubicazione: Milano / Basiglio
Età : 62
Moto: Kawalletta
Sesso:
Messaggi: 895
|
Re: Dainese addio all'Italia, la produzione si sposta all'estero
Premessa: di economia non capisco veramente un tubo. Pure coi miei soldi non ho la minima idea di quanti ne entrino e quanti ne escano.
Tuttavia quando provo a elucubrare in merito, vari pensieri si affollano, in regolare disordine e caos. Siamo abituati bene, ammettiamolo. Diciamo di avere pochi soldi, ma dobbiamo invece rapportare questo concetto a quanto abbiamo veramente. A me viene naturale fare il confronto con i nostri genitori, anni '60. Comprarsi la Lambretta era una conquista, e di automobile nemmeno a parlarne. La TV? in bianco e nero, senza telecomando, e in molti casi si andava dai vicini a vederla. Una radio, quella sì. Tutti gli altri orpelli elettrici/elettronici, col piffero; e nel 90% dei casi nemmeno esistevano: e non parlo solo di stereo, console, personal computer, telefonini, ecc ecc.... mi posso limitare agli elettrodomestici. Niente microonde, frullatore, tostapane, macchina del caffè, lavastoviglie, piastra grill, aspirapolvere, vaporetto bla bla bla. Tutto questo, alla fin della fiera, ha un costo. Questo si compone, oltre che di quello dell'acquisto, anche del mantenimento/riparazione/consumi, e, non tralasciamolo, del rinnovo parco macchine. Eh sì, perchè una volta avuto, non ci si rinuncia più. In poche parole, stiamo bene. Quindi costiamo. Un operaio, che una volta viveva con poco, oggi è un piccolo capitalista. Impensabile pagarlo con stipendi da fame come allora. E' una conquista, ma nulla si crea dal nulla: se pago di più le maestranze, anche il prodotto costerà di più. Oggi è impensabile fa riparare, chessò, un telefonino dopo che la garanzia è scaduta: il suo valore è di gran lunga inferiore al costo di manodopera necessaria. Ed è solo un esempio, che si può allargare ad infiniti prodotti. Il costo dello smaltimento di tutti gli oggetti che gettiamo alla fine ricade ancora su di noi: o in inquinamento, o in spese per stoccare e distruggere in sicurezza. Addirittura adesso paghiamo l'eliminazione contestualmente all'acquisto (RAE), ed è giusto così. Ci vestiamo bene, e cambiamo gli abiti ben prima che sia necessario; guardiamo la moda, e i vestiti invecchiano in uno-due anni. Le case sono arredate con accessori che una volta erano un lusso. Abbiamo il parquet, mica le piastrelle in sala. Ma avete idea di quanto spenda per vivere un cinese??? credo che in un mese spenda quello che noi facciamo fuori in mezz'ora da McDonald's. Infine ci stiamo lamentando di quanto costino degli accessori per uno svago NON indispensabile: guanti, caschi, tute, stivali.... se io avessi una barca a vela di 20 metri, e mi lamentassi del fatto che un gioco di vele mi costa 60.000 €, voi provereste pietà per me? non credo proprio. Andiamo ad Haiti e lagnamoci perchè una tuta Dainese ci costa 700 euri: non so se torneremmo a casa vivi. In definitiva: il nostro stile di vita ci impone (se vi ci adeguiamo) di spendere la gran parte del nostro guadagno per poterlo mantenere. Uno stile di vita sobrio comporterebbe lo stesso identico problema: stipendio modesto, tenore modesto; oppure stipendio grasso, ma , se non vogliamo spendere, tenore ancora modesto, con rinunce. Se rinunciamo poco convinti, siamo ancora insoddisfatti. In caso contrario, siamo quasi degli asceti: ma allora non ce ne facciamo niente del lauto stipendio. Non vogliamo rinunciare? accettiamo che la produzione vada all'estero, SE così abbassa il prezzo dei beni. Conseguenza: il lavoro in casa nostra cala, e così gli stipendi; ed i bene FORSE più a buon mercato tornano ad essere inarrivabili. C'è un'enorme differenza tra la vita negli anni '60 ed oggi: si usciva dal dopoguerra, dalla miseria, e le prospettive erano illimitate. Si viveva negli stenti, ma si migliorava di anno in anno, e c'era un futuro. Oggi viviamo bene, peggioriamo di anno in anno, e siamo senza futuro, o almeno non lo vediamo.
__________________
La pioggia mi bagna Il vento mi asciuga Mi spezzo, ma non piego |
19/01/10, 00:45 | #17 | ||
Registrato
Registrato dal: Mar 2008
Ubicazione: Milano
Moto: Atala '94 viola/rosa
Sesso:
Messaggi: 1698
|
Re: Dainese addio all'Italia, la produzione si sposta all'estero
Quote:
Inoltre, saprai pure meglio di me che da quando Marchionne è AD la Fiat non ha ricevuto nessun aiuto statale (se non comuni incentivi che TUTTI i costruttori ricevono) e anzi, vanta un credito di circa 400 milioni di € verso l'erario. Quote:
Piccolo OT per la cronaca: una nave da crociera della Royal Caribbean è approdata ad Haiti oggi ed alcuni turisti sono scesi per bere cocktail sulla spiaggia e fare spese nel mercatino (o quello che ne resta)... non è successo niente, ma avevano anche una scorta armata..
__________________
murtle the turtle! "It's not a nomad, a nemesis or a nirvana. It's a ninja. A ninja 650, black...Like my mood, thanks to you!" - Max, Dark Angel
|
||
19/01/10, 01:03 | #18 |
Registrato
Registrato dal: May 2009
Moto: Ninja ZX10R mod. 2009 nera
Sesso:
Messaggi: 194
|
Re: Dainese addio all'Italia, la produzione si sposta all'estero
Non posso che quotare al 100% @diecidecimi...ha espresso correttamente quello che penso anche io.
Anche io, leggendo alcuni commenti, mi è veuto di fare un confronto con il passato....in cui mio padre, con il solo suo stipendio, manteneva altre 3 perone mentre stava anche costruendo la nostra casa da zero, mentre ora non si riesce quasi a vivere con 2 stipendi medi da 900/10000 euro/mese. Viviamo da ricconi rispetto a 50anni fa e non ce ne possiamo lamentare...ma il genere umano non si sa accontentare e sà solo lamentarsi. Niente contro nessuno in particolare ma ad esempio: ho un amico che ogni mese aspetta che la sua fabbrica gli accrediti lo stipendio per poter prelevare qualcosa, altrimenti sarebbe a zero. Lui lavora da 3 anni...e nonostante viva in famiglia senza affitto e con tutto già pagato dai suoi, riesce a mangiarsi 1200 euro/mese, senza rate d'auto (regalata da suoi), senza bollette, senza cibo da pagare nè altro...solo ricarice celluare e benzina per moto e auto. E i soldi dove vanno? Fuma quasi 2 pacchetti al giorno...diciamo 8 euro/giorno...beve molto...per cui circa 5-600 euro/mese li fuma/beve. Ecco...lamentarsi senza fare RINUNCE mi sembra tanto da ipocriti. Quante cose potreste farne a meno? Alcuni saranno già ridotti al minimo, ma altri possono togliere tutta una montagna di cose superflue per risparmiare. Un volta si mangiavano le cose dell'orto di famiglia, con magari anche il latte di mucca/capra, l'affettato non c'era e se si mangiava carne era già una ******. Ricordo mia madre (50anni) che mi raccontava che mangiavano solo uova come alternativa al brodo...caldo o freddo ci fosse, si mangiava brodo ed evetualmente una fetta di polenta. Ora sapete cosa vedo? Donne ogni giorno al supermercato (ci vado per prendermi il pranzo...1.50 euro/giorno per un panino e la mela) che spendono 20/30euro tra verdura, carne, frutta non di stagione, prodotti di marca quando vicino c'è l'offerta scontata de 50% e simili... Vedo operai/netturbini che mangiano nel ristorante 10 euro a pranzo...e io, da programmatore di PC nel mio ufficio, un panino con la mela per un totale di 1.50 euro. La sera arrivano a casa e mangeranno la bistecca con verdura e pane (copresi in quei 20-30 euro di spesa fatta dalla moglie il pomeriggio)...io 2 etti di pasta in bianco o con il tonno. Non vedo compromessi in quest'utime persone scialacquose....e non i fanno pena quando si lamentano del denaro. Non dico che si deve vivere da skifo per risparmiare. Io ho scelto di vivere così e non mi dispiace (spendo 100-120 euro/mese in cibo....voi?) e facendo questo, ed altri, sacrifici mi posso permettere di mettere da parte soldi che non ho paura di usare per cose che REALMENTE mi servono (per rimanere InTopc) per una passione a cui tengo: tuta pelle per la moto, casco non di cartone, moto con ABS, ecc ecc...e non guardo se costano 60 euro o 100 i guanti, perchè mi servono per l'incolumità MIA e quindi spendo quello che ritengo "il giusto compromesso". In sintesi: se ci si fermasse ad analizzare oguno di noi potrebbe risparmiare tipo 250 euro/mese solo togliendo il superfluo. Ma è difficile staccarsi dal cellulare (io faccio una ricarica da 25 euro ogni 4 mesi e il cellulare lo cambio ogni 6 anni...l'italiano medio quanto?), oppure dalle scarpette Nike da 180/200euro (l'intero mio vestiario di ogni giorno non supera le 150 euro...mentre vedo amici di cui solo le scarpe Nike costano 200 euro), le sigarette, il bere nei bar, consumare energia elettrica lasciando luci accese inutilmente, ecc ecc... Il SUPERFLUO una volta non esisteva.....erano bei vecchi tempi... PS: ho 25 anni non 60 |
19/01/10, 01:54 | #19 |
Registrato
Registrato dal: Jan 2010
Moto: aspirante errista(f)
Messaggi: 17
|
Re: Dainese addio all'Italia, la produzione si sposta all'estero
Io dico solo una cosa e da Molvena a dove scrivo ci stanno 20km:
Se continua così il nord-Italia collassa.Se collassa il nord collassa l'Italia. La tassazione su reddito supera abbondantemente il 50%, non c'è potere d'acquisto ed il debito pubblico continua ad aumentare. Il 60% dell'occupazione la fa il pubblico impiego. I giovani che non sono né occupati né studenti né in formazione sarebbero il 23,6%. Parlavano di crisi a W , adesso parlano di crisi a L (...). Secondo me faremo la fine della Romania. L'ha capito pure mia nonna di 80anni. A me spiace dirlo perchè sono poco più che ventenne e rischio di beccarmela tutta. Amen Ultima modifica di polgis; 19/01/10 a 02:05 |
19/01/10, 09:41 | #20 | |
Registrato
Registrato dal: Oct 2009
Ubicazione: Milano
Moto: Katie
Messaggi: 93
|
Re: Dainese addio all'Italia, la produzione si sposta all'estero
Sono abbastanza daccordo su tutto... è molto in accordo con l'altro mio post...
Quote:
Gli anni 60, gli anni del boom! Tv a colori e telecomando sono una invenzione sucessiva (trasmissioni a colori in italia mi pare anni 80 fine 70), lavatrice e frigorifero sono figli proprio del boom, la 600 è "il boom" (quando si pensa a boom si pensa alla 600^^ e anche alle 500) ecc ecc. L'industrializzazione è uno dei motivi scatenanti del boom o forse una conseguenza, fatto sta che c'erano moltissimi prodotti (inutili o superflui come ha detto qualcuno), molta offerta = prezzo basso, aggiungiamoci anche un aumento di soldi nelle mani di gente che non li aveva mai visti ed il fatto è spiegato. Tutti compravano tutto, la macchina, la tv, la casa... E' ovvio che con l'aumento degli stipendi e un aumento del potere di acquisto cambia lo stile di vita ed è per questo che i nostri genitori hanno vissuto un cambiamento così... In mia opinione ora si sta tornando indietro, dopo aver arrancato per mantenere quello a cui eravamo abituati, ora si deve tirare la cinghia, uno stipendio non basta per 3 persone, ma neanche per 2 e in alcuni casi (vedi affitti in milano) neanche per 1. Per il superfluo la penso come emandt, sei un grande, non sono così estremista ma la penso così (ho 23 anni)
__________________
|
|