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Si 53 32.72%
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Vecchio 28/04/11, 09:43   #371
Topix
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predefinito Re: Il ritorno al nucleare.

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Originariamente inviata da lelesamba Visualizza il messaggio
Non penso ci sia bisogno di ricordarti che hai citato i nomi di due centrali nucleari di prima e seconda generazione. Inserisco un link che spiega in soldoni le differenze fra queste ultime e le centrali ben più sicure di terza generazione Per poter vedere il link devi essere Registrato
Ma l'articolo lo hai letto tutto fino in fondo?
Perchè si dice che una super sicura centrale di terza generazione nel 2007 sotto un terremoto di magnitudo 6,6 si è danneggiata lievemente (da quello che c'è scritto qualche riga più in alto non avrebbe dovuto) e ha causato uno sversamento nell'ambiente (acqua ed aria) classificato dalle autorità come "innocuo". Pure a Chernobyl le autorità russe classificavano l'incedente come "irrilevante"......

Quote:
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Così come non penso ci sia bisogno di ricordare che i morti dovuti a incidenti nucleari sono addirittura inferiori ai morti dovuti alla manutenzione degli impianti eolici.. Per poter vedere il link devi essere Registrato e Per poter vedere il link devi essere Registrato
Ma stai scherzando vero? Stai comparando patate con chiodi.
Gli incidenti che hai portato come esempio sono da classificare come incidenti sul lavoro, per intenderci gli stessi che purtroppo sentiamo al telegiornale tutti i giorni causati da mancanza di sicurezza sul luogo di lavoro: a sto punto aboliamo le automobili che fanno ancora più vittime.
Un incidente nucleare coinvolge la popolazione locale e indirettamente mondiale per centinaia di anni: a Chernobyl, non ci puoi vivere per i prossimi 600 anni.
Le falde sono radioattive.
L'aria è radioattiva.
La terra è radioattiva.
Kiev è radioattiva e dista 150 Km
L'Ucraina è un gigantesco granaio, e non sappiamo in quali cibi quel grano finisce (forse anche nei nostri...)
Tutto questo per i prossimi 600 anni - almeno.

Quote:
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Qui vi riporto due relazioni stilate dall'ONU sul disastro di Chernobyl in cui viene attestato come le mortalità e le malattie mortali contratte dall'incidente siano sotto al centinaio di cui solo una piccola parte dovute all'evolversi di forme di tumore. [attenzione, non voglio dire che un centinaio di morti siano da considerarsi bruschette.. sto solo cercando di far capire come il pensiero "incidente nucleare = morti per tumori" sia errato]
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Informati meglio.
Hai mai visto i bambini nati in quella zona morire di tumore al cervello? No? Beh, succede ancora oggi che sono passati 25 anni.


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Quindi perdonatemi ma no! Sono assolutamente in disaccordo quando qualcuno dice: "Il Nucleare è rischioso". E spero che con questi articoli riesca almeno in parte a farvene rendere conto..
Secondo me, l'Europa può giocarsi la carta delle energie rinnovabili, può farsi leader mondiale di un'economia green che:
1. fa star bene la gente ed il pianeta
2. può mantenere il livello di benessere che stiamo rischiando di perdere

Però le lobby non la pensano come me
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Tagliategli la testaaaaa
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Vecchio 28/04/11, 11:35   #372
Phos
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predefinito Re: Il ritorno al nucleare.

Vi segnalo questo articolo di Per poter vedere il link devi essere Registrato, è interessante e con il motto simpatico: cambiare il sistema non il clima.

Il motto è importantissimo per la scelta degli articoli
L'ho letto un po' ma prometto di approfondire

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Vecchio 28/04/11, 12:13   #373
val3l3
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predefinito Re: Il ritorno al nucleare.

Lelesamba la parte in corsivo deriva da Greenpeace, di parte anche loro ovviamente ma meritano di essere lette, di seguito le mie considerazioni

"Il rapporto del Chernobyl forum stima per eccesso, su un arco temporale di 80 anni dal disastro, 4.000 morti per leucemia e tumore tra i liquidatori e tra la popolazione maggiormente irradiata.
Il Partito Verde Europeo aggiunge altri 4.000 casi di morte ed ulteriori 5.000 presunti tra la popolazione che ricevette una irradiazione minore.
Il rapporto fornito da Greenpeace nel 2006 indica in 100.000-270.000 le vittime tra le popolazioni residenti nelle aree irradiate e in 6.000.000 quelle a livello mondiale."


------------------------------------------------------------------

"Greenpeace prosegue affermando che l'incidenza del cancro alla tiroide nei bambini ed adolescenti prima dell'incidente era di 0,9 ogni 1.000.000 di casi all'anno e successivamente è salito allo 5,7-6,3. Il rapporto sostiene che tra il 1990 e il 2000 l'incremento dei tumori in Bielorussia è stato del 40 %, con un picco del 52 % nella regione di Gomel. Altri studi sostengono che il cancro ai polmoni è passato da 6 a 7,5 casi ogni 100.000 persone, quello alla vescica da 5,5 a 19,7, quello ai reni è aumentato di 2,5 volte in 7 anni e le leucemie sono aumentate da 9,34 a 11,52 casi su 100.000 bambini."


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Se la prima parte sono ipotesi e stime che possono sbagliare anche di molto, il dato riportato di sotto immagino derivi da dati raccolti. E quando leggi incrementi e percentuali così nette, beh non possono accettare teorie che danno come 50 i morti di Chernobyl, perchè queste persone sono si vive, ma hanno una vita infernale tra cure e malattia, queste persone vivono in questo modo per colpa di scelte legate ad interessi economici senza calcolare le conseguenze di figli dei figli dei figli... ed è ora di finirla.. Penso che queste percentuali smuoveranno anche la tua idea.
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Ecco la mia Nathalie e la mia Sabrina!

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Vecchio 28/04/11, 15:20   #374
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predefinito Re: Il ritorno al nucleare.

Non ho mai voluto affermare che il disastro di Chernobyl non ha portato conseguenze [come malattie e tumori] sulla popolazione futura.
Quello che volevo far passare come messaggio era un altro e probabilmente, mea culpa, non ci sono riuscito:
Il non poter paragonare Chernobyl con qualsiasi altra centrale nucleare.
Stiamo parlando di una centrale di prima generazione, all'interno di un contesto socio-politico-economico al collasso e allo stremo [e qui si potebbero sviscerare discorsi su discorsi su come la centrale era militare, il personale inqualificato, le misure di sicurezza infime e inaffidabili, la protezione al nucleo inesistente, l'espansione della radioattività nell'atmosfera dovuta alla presenza di combustibili fossili, ecc ecc].

Quote:
se non mi assicurano che si spegne e si smonta io non voglio lasciare i miei problemi in eredità a mio figlio
Le nuove centrali sono progettate proprio secondo questo principio nuovo! Mentre fino a poco tempo fa la sicurezza nucleare consisteva in: "se qualcosa non va la centrale si spegne da sola" ora la sicurezza nucleare si progetta con il concetto: "io mi spengo sempre automaticamente a meno che il personale [che monitora tutto insieme a complessi sistemi informatici] non mi dica di continuare a funzionare".
La sicurezza nucleare è raggiunta dagli studi migliori al mondo, seguita dalla sicurezza in ambiente aereonautico e chimico. Io a mio giudizio sì, ci abiterei a 50 metri da una centrale e avrei più paura ad abitare attorno a un aeroporto [in realtà ci abito già attaccato all'aeroporto accidenti!]. Posso dire di aver capito e studiato nei miei studi universitari che le centrali del prossimo futuro sono a rischio infimo e quasi nullo: c'è più probabilità che ci invada lo stato pontificio che esploda una centrale nucleare.
Ci sarebbe poi da parlere un sacco sugli innumerevoli studi sui rapporti rischio di tumori-distanza dalla centrale, in cui uno smentisce l'altro. Dal famoso rapporto KIKK tedesco a quello del Ministero dell'Ambiente francese ecc ecc.. Ma qui devo dire di non essere sufficientemente a conoscenza dell'argomento.

Poi una curiosità: non vi devo ricordare che noi siamo circondati da centrali nucleari francesi & co. A che pro un discorso sulla sicurezza nucleare? Se fosse davvero in discussione un'eventuale poca sicurezza nell'ambito nucleare sarebbe molto più utile andare a cercare di smantellare le centrali a noi vicine non credete?

è questo che non capisco: le probabilità di un incedente nucleare sono infime, quasi nulle. Eppure si è venuto a formare tutto un filone di pensiero che la pensa al contrario.
Ma con tutti i problemi che ci sono, dall'inquinamento alla sicurezza stradale, dalla malasanità alle sigarette, che causano molte più morti di un immaginario incidente nucleare, non capisco perchè trovo sempre più gente, conoscenti e non, che pongono in discussione la sicurezza nucleare. Molto semplicemente

Volevo infine ricordarvi che io non sono assolutamente contro le forme di energia rinnovabile. Ho un sacco di amici ingegneri e conoscenti che lavorano nel campo delle energia rinnovabili [no bè un sacco no, ho esagerato , ma un 5 o 6 amici sì dai! Dal solare alle biomasse] che mi testimoniano come sia una realtà interessante, fattibilissima e che suscita molti interessi, ma tutti concordiamo come non possa essere l'unica forma di energia su cui investire.

With love
lele
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Vecchio 28/04/11, 15:37   #375
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predefinito Re: Il ritorno al nucleare.

Quote:
Se fosse davvero in discussione un'eventuale poca sicurezza nell'ambito nucleare sarebbe molto più utile andare a cercare di smantellare le centrali a noi vicine non credete?
lo credo

Quote:
Ma con tutti i problemi che ci sono, dall'inquinamento alla sicurezza stradale, dalla malasanità alle sigarette, che causano molte più morti di un immaginario incidente nucleare, non capisco perchè trovo sempre più gente, conoscenti e non, che pongono in discussione la sicurezza nucleare.
Proprio perché sarebbe l'ennesimo problema mentre mi piacerebbe una soluzione.
Di questo guardo il Giappone e mi fa pena: con tutti i problemi che ha si è aggiunto anche il disastro nucleare, inoltre si è creato proprio nel momento peggiore: quando il Giappone era impreparato a gestirlo.

Sulla reversibilità comunque non sono d'accordo: vanno smantellate tutte che facciano il botto oppure no, da Caorso a Chernobyl.
Il giorno in cui le centrali dismesse saranno smantellate (tutte appunto) e i rifiuti stoccati a dovere (o magari riciclati) del nucleare rimarrà soltanto il problema sicurezza, ora come ora lo vedo -personalmente- come un problema.
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Vecchio 30/04/11, 20:41   #376
cts
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predefinito Re: Il ritorno al nucleare.

Quote:
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Il non poter paragonare Chernobyl con qualsiasi altra centrale nucleare.
Stiamo parlando di una centrale di prima generazione, all'interno di un contesto socio-politico-economico al collasso e allo stremo
Lele, ragazzo mio, stiamo parlando dell'Italia, in questo topic.
Qui in Italia tra 10 anni potremmo avere pure le centrali di 15.ma generazione mentre nel resto del mondo si è arrivati alla sesta, ma non saremmo mai al sicuro perché sappiamo bene come funziona la sicurezza in Italia in generale: controlli zero, scaricabarile di Stato, problema delle scorie risolto con decreti legge e proroghe, limiti innalzati di volta in volta, allarmismo non reale "perché creato dai comunisti", eccetera.
Sii realista: magari la centrale in sé per sé potrebbe pure essere sicura, ma tutto il resto che le ruota attorno NON lo sarà mai perché ci saranno sempre magagne occulte e mazzette e quindi ci saranno sempre rischi che noi non riusciamo, ad oggi, a prevedere.

Non voglio portare acqua al mio mulino, ma manco da questo Forum da 7 giorni circa.
Sette giorni fa mi hanno "sbagliato" un'operazione chirurgica "banale" (ricordate il topic con il quale vi salutavo e mi scusavo per l'assenza?) ed ho rischiato di rimanere invalido. Il dottore era sicuro, i medici erano sicuri, l'anestesia era sicura, la sala operatoria era sicura, tutto era sicuro... ma qualcosa - dovuto a non si sa chi, solito scaricabarile - è andata storta ed io ci ho rimesso una gamba, che spero di recuperare al più presto.

Non parlatemi di sicurezza di una struttura, per favore, se questa struttura per funzionare ha bisogno dell'intervento dell'uomo...
cts non  è collegato   Rispondi quotando
Vecchio 30/04/11, 21:23   #377
Phos
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predefinito Re: Il ritorno al nucleare.

Quote:
Dopo il discorso dell’indio Mapuche, è seguito l’intervento del rappresentante della Fondazione Banca Etica. Il focus è, ancora una volta, sul nucleare. Sul banco degli imputati i progetti di Enel in Slovacchia e Romania, dove la società italiana sta investendo nel completamento di due impianti di epoca sovietica. “In Romania tutte le grandi compagnie europee si sono ritirate dal progetto perché l’hanno ritenuto impraticabile dal punto di vista finanziario. Enel è rimasta la sola compagnia ad appoggiare il governo rumeno nel consorzio. Perché? Quali sono i vantaggi economici che si pensa di ottenere?”, chiede la Fondazione.
La replica di Fulvio Conti, amministratore delegato dell’Enel, è arrivata dopo quasi un’ora di pausa. Il tempo necessario per permettere al “pensatoio” di elaborare le risposte. Che non lasciano grandi margini di dialogo. “Sul nucleare la macchina non si ferma. Il progetto è sospeso in Italia, ma continueremo a investire all’estero per migliorare le nostre tecnologie”, spiega Conti. “A Kaliningrad non escludiamo di poter investire, ma prima dobbiamo completare lo studio di fattibilità. Per ora non abbiamo preso alcun impegno di investimento sulla centrale, quindi l’appello dell’azionista russo cade nel vuoto”.

Anche sulla Patagonia Enel è inamovibile. “Il governo cileno, che esercita il suo potere in uno stato democratico, ha approvato il progetto e noi ci atterremo alle sue decisioni”, continua l’ad di Enel. “Ci sono arrivate 3.000 diverse osservazioni formali sulle dighe da parte delle autorità cilene e stiamo rispondendo a tutte le obiezioni, una per una. Ormai ne mancano solo cento”. Secondo Enel il progetto avrebbe un impatto ambientale minimo su una porzione di territorio che corrisponderebbe appena allo 0,05% della regione dell’Aysén, nella Patagonia cilena. Ma la valutazione di impatto ambientale (VIA) non è ancora pronta. Rimandata più volte nel corso degli ultimi due anni, doveva essere approvata in Aprile. Il percorso però potrebbe essere ancora lungo.

Conti ha risposto alle domande in modo duro, spiegando che i problemi maggiori dell’Italia in campo energetico sono “il pregiudizio ambientalista e l’atarassia amministrativa”, due questioni apparentemente ineliminabili nel nostro paese.

L’assemblea si è chiusa dopo le nove di sera con l’approvazione, scontata, del bilancio (99,7% di voti a favore) e l’elezione del nuovo Consiglio di Amministrazione. Il ministero del tesoro, azionista di maggioranza di Enel con il 30%, incassa 822,6 milioni di euro di dividendi. Per gli azionisti critici e gli attivisti ambientali resta una piccola consolazione: Fulvio Conti, molto probabilmente, tornerà a casa con la sua macchina elettrica aziendale. “A Roma mi muovo solo con quella”, ha dichiarato in assemblea. “La ricarico qui in sede e viaggio con l’energia di Enel”. Sono soddisfazioni.
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Vecchio 25/05/11, 19:26   #378
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predefinito Re: Il ritorno al nucleare.

Mentre il destino del nucleare italiano si fa sempre più incerto - soprattutto dopo la fiducia ottenuta alla Camera dal d ecreto Omnibus -, il disastro di Fukushima continua a preoccupare il resto del mondo e sempre più voci si levano a mostrare le criticità degli impianti. L’ultima accusa arriva dalle pagine del New Scientist che punta il dito sulla dipendenza delle centrali nucleari dall’ acqua, che le renderebbe le prime vittime dei cambiamenti climatici.
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Vecchio 13/06/11, 22:34   #379
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predefinito Re: Il ritorno al nucleare.

Si chiude la discussione?!?
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Vecchio 14/06/11, 07:09   #380
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predefinito Re: Il ritorno al nucleare.

A sto punto, dopo il plebiscito di ieri, direi proprio di si!!! GRAZIE ITALIA!
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"Per esser forti, per essere dei vincenti, bisogna arrivare a prendere la bandiara a SCHIAFFI!"




"C'è questa leggenda che tutti i piloti, insomma, c'hanno queste gran storie con le ombrelline. Ma io non ho mai...acchiappata una... Perché loro le ombrelline arrivano la mattina quando tu, la Madonna, sei teso da matti per la gara, e quindi non è che pensi alla gnocca pensi alla gara... Poi quando è finita la gara che magari è andata anche bene quindi la Madonna sei gasato che magari c'hai voglia anche di far festa... le ombrelline sono già andate via, e te rimani lì... " [Sic - 1987/2011]
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